Daniele Vimercati

DANIELE VIMERCATI

VIMERCATI UN ANNO DOPO

di Massimo Emanuelli

(tratto da L’Opinione delle Libertà 23/3/2003)

Daniele Vimercati nacque a Bergamo nel 1957, inizia la sua attività di giornalista presso L’ECO DI BERGAMO, passò quindi a IL GIORNALE diretto da Indro Montanelli. Direttore de L’INDIPENDENTE, direttore de IL BORGHESE. Editorialista per IL GIORNO. Biografo ufficiale di Umberto Bossi, con il quale scrisse i testi Vento del Nord, La mia Lega, la mia vita, Processo alla Lega.
Nel 1997 passò a Telelombardia, dove diresse le news, ideò e condusse il talk-show politico Iceberg, fu maestro di una squadra di giornalisti che ne ha raccolto l’eredità professionale in primis del bravissimo Roberto Poletti. 
Uomo di destra, gaullista, tatcheriano, faceva benissimo il suo ruolo di giornalista: memorabili fra le puntate di Iceberg quella con Gabriele Albertini ed Indro Montanelli, o quella durante la quale seppe tenere testa al sottosegretario Sgarbi in una sua sparata contro i giudici di Milano, o quella in cui strappò al ministro delle Telecomunicazioni Gasparri la famosa lista di proscrizione Rai in cui campeggiavano i nomi di Biagi, Santoro e Luttazzi.
I primi sintomi della malattia di Vimercati si manifestarono proprio il giorno di Sant’Ambrogio del 2001, in occasione di una diretta sulla prima della Scala, la voce gli mancava, credeva fosse il preannuncio di un’influenza, e invece… All’inizio del 2002 gli diagnosticarono una leucemia fulminante, si andò a fare curare all’Humanitas di Rozzano, si ritirò in dignitoso silenzio. Tale lontananza dagli schermi di Telelombardia, 
nell’ultimo mese di vita fece si che alcuni colleghi della carta stampata interpretassero tale lontananza da Telelombardia, come possibile accettazione della direzione della testata regionale di Rai3 in quota Lega. Eppure, stante a testimonianze fornitemi da coloro che gli furono vicini fino all’ultimo, Daniele ripeteva: “in Rai? Mai, mi trovo bene a Telelombardia, posso esprimermi liberamente”.
Daniele Vimercati morì prematuramente a Milano il 27 marzo 2002. Ai suoi funerali, svoltisi a Bergamo, nonostante la coincidenza con la Pasqua, c’erano moltissime persone, pochi giorni dopo, nella chiesa di Via Ricotti, a due passi da Telelombardia, alla messa in ricordo di Daniele, nonostante il ponte pasquale, c’era moltissima gente: oltre a tutti i dipendenti di Telelombardia, con l’editore Sandro Parenzo in testa, l’attore Enrico Beruschi, l’ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri, militanti leghisti, amici, ma anche avversari, e, soprattutto, il suo pubblico.
La grandezza di Daniele Vimercati è stata sottolineata da Aldo Grasso sul CORRIERE DELLA SERA nell’articolo MI CAPITA ANCORA DI CERCARE IN TV DANIELE VIMERCATI uscito circa un mese dopo la sua morte. Grasso fu fra i pochi a valutarlo serio professionista anche quando era in vita. Nei giorni successivi alla morte di Daniele tutti ne parlarono bene, persino i tg nazionali gli dedicarono spazio, anche coloro che non erano stati teneri con lui. Chissà cosa si scriverà di lui ad un anno dalla morte? Daniele dall’aldilà starà parlando col suo maestro Indro Montanelli sui fatti di attualità, Indro sarà in compagnia del suo allievo Daniele e del suo maestro Prezzolini che reciterà un detto che sembra fatto per i tre: “gli uomini sono buoni con i morti, così come sono cattivi con i vivi”.

 

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