Marco Magalotti
IL CULTORE DELLE TRADIZIONI POPOLARI ROMAGNOLE
Marco Magalotti nacque a Sorrivoli di Roncofreddo il 31 gennaio 1935: frequentò le scuole medie inferiori a Cesena, facendosi ogni giorno dieci chilometri a piedi, quindi le magistrali a Forlimpopoli, in bici, fu poi la volta dell’Università, Magalotti si laureò in lingue e letterature moderne ad Urbino. “al mio paese era l’unico a studiare, parlavo in italiano e mi guardavano anche male” aveva ricordato nel corso di una serata dedicata alla “riminesità” che l’aveva visto guest star. Magalotti, dopo avere abitato a Cesena, a Cervia e e Cesenatico, arrivò a Rimini nel 1966, dove sette anni prima aveva conosciuto un’austriaca con la quale si era sposato. Nell’estate del 1967 (l’unica per lui senza lavoro) Magalotti se andò in giro per la spiaggia pensando che la sua laurea in lingue a qualcosa poteva servire, pensò di rivolgersi alla Publiphono come speaker delle spiagge. “In inverno mi presentai al grattacielo della famiglia De Donato. Senza pensarci due volte mi dicono: senz’altro, anzi lei dovrà essere il nostro speaker. Non ci volli credere, avevo un accento cesenate da non credere. Mi diedero ottimi consigli e partii. Mi occupavo della pubblicità insieme ad altri, nomi diventati noti: Gilberto Gattei, Betty Miranda. Annunci in inglese, tedesco, francese. Sono rimasto per 31 anni… Abbiamo inventato decine e decine di spot. Il più famoso era: scusi dov’è il Las Vegas… Mi ricordo un ragazzo. Con la scusa di una mamma malata fece fermare un’amica. Dopo un pò questa arrivò e lo prese a schiaffi. Non era vero nulla: la mamma stava bene e lei era al mare con un altro. Insegnante di tedesco all’Istituto Einaudi, in estate Magalotti lavorò per la Publiphono, fu la voce di migliaia di spot pubblicitari, fra i quali quelli per pubblicizzare viaggi in barca per turisti sulle motonavi. Voce degli annunci per i bambini che si erano persi, voce di una Riviera all’apice del boom la cui crescita sembrava inarrestabile. Una sera del 1976 la svolta: “guardando la televisione girando la manopola, vidi sullo schermo la scritta TeleRimini. Mi informai, mi dissero che la sede era in via Soardi. Ci andai, ma dovetti tornare più volte perchè l’emittente trasmetteva due volte alla settimana. Proposi di collaborare, iniziai a fare interviste ai politici. Il presidente Natale Montebelli disse: ragazzi, qua bisogna inventare trasmissioni originali, che abbiano un legame con il territorio”. E’ il 1977 nasce IN ZIR PAR LA RUMAGNA: “ebbi l’idea di registrare le conversazioni nelle stalle dei contadini, nelle stalle dove si faceva la veglia, le nonnine filavano la lana, gli uomini giocavano a carte. Tutto in dialetto romagnolo. IN ZIR PAR LA RUMAGNA è cresciuta da sola: una volta arrivava la fisarmonica, poi i ballerini, abbiamo coinvolto l’orchestra Casadei, quella di Germano Montefiori”. Man mano la trasmissione si affina, con il 1979 Magalotti inizia ad intervistare i vip che passano per la Romagna, riprende le sagre paesane, intervista i bagnanti. Il programma diventa un cult, durerà più di vent’anni. Ogni puntata – raccontò Magalotti – nasceva tramite la Proloco. Telefono e dico: veniamo, ci serve questo e quello. Arriviamo e andiamo a braccio. Solo una volta ho fatto la domanda e suggerito anche la risposta. Cercavo da tempo uno strumentino, il grefì, un gruppo di rampini che si usava per recuperare il secchio nel pozzo quando si rompeva la corda. In dialetto si dice: questo coso qui è un coso da cosare. Un coso è un quel in tutta la Romagna. Da Rimini in giù: una roba. Allora ho suggerito un quel”. Magalotti ha intervistato tutti: dall’edicolante al Presidente degli Stati Uniti.
Conduttore del tg di Vga TeleRimini, e, appunto, di IN IN ZIR PAR LA RUMAGNA, a questa popolare trasmissione, diventa un cult, Magalotti restò fedele per 25 anni, soltanto la morte del conduttore, avvenuta l’11 luglio 2003, interruppe l’identificazione di Marco con il programma, programma che comunque prosegue. Pur senza nulla togliere agli attuali conduttori, capita spesso che un programma si identifichi con il personaggio che lo ha creato e condotto per anni (la stessa cosa è accaduta con ICEBERG di Daniele Vimercati), ci si rende conto, a tre anni dalla scomparsa di Magalotti, come egli sia insostituibile. Marco Magalotti è rimasto nel cuore dei riminesi e dei villeggianti che seguivano il programma sia dal vivo che nelle tv degli alberghi romagnoli, non va dimenticato che Babelis Tv, poi Telerimini, attuale Vga TeleRimini, nacque in un albergo riminese. Magalotti usava la tv in maniera moderna invece di scimmiottare la Rai o Mediaset riuscì a dare un proprio ruolo e una propria identità alla tv locale con le sue 1500 puntate di IN ZIR PAR LA RUMAGNA, patrimonio preziosissimo di folcklore, tradizione, poesie e filastrocche registrate dagli anziani, perle che altrimenti sarebbero andate perse.
Nel 1999 Magalotti lasciò la Publiphono: “ci rimasi un pò male, ma forse era giusto così, era il momento di cambiare, lasciare posto ai più giovani”, così come l’ultimo anno come insegnante ebbe un trasferimento all’Einstein come insegnante di inglese. “C’era una quinta particolarmente vivace e un insegnante non ne poteva più, prese un’aspettativa. Si riunì il Consiglio e qualcuno disse: mandiamoci Magalotti. Perchè? Lo sentiamo alla tv e parla il dialetto, andiamo al mare e parla inglese, tedesco e francese… Chi meglio di lui? Un giorno un ragazzo mi disse: professore, la sua voce la sentiamo uscire da tutti gli androni della città. Anche i riminesi mi scaldano il cuore dicendomi: Magalotti, quando non sentiremo più la tua voce sulla spiaggia vorrà dire che sarà cambiata un’epoca, ci tieni compagnia, anche se a volte rompi un pò, quando vogliamo schiacciare un pisolino.”
Cultore di storia della Romagna, folklore e tradizioni popolari, presentatore, giornalista e intrattenitore, Magalotti condusse e intervenne agli spettacoli di Capodanno nel piazzale che venne dal 1994 intitolato a un altro grande riminese: Federico Fellini. Nei programmi di Magalotti c’erano liscio, folklore, tradizioni e storia della Romagna, dalla nascita del primo stabilimento balneare (nel 1843) passando per la Rimini della belle epoque, in quella dei VITELLONI felliniani, arrivando alla Rimini degli anni ’80 e ’90.
Con l’inizio del nuovo millennio, andato in pensione come professore, Marco Magalotti si dedicò completamente a Vga TeleRimini, di cui fu direttore dopo la morte di Guerrino Pari. Nel 2001 su segnalazione del Prefetto Calandrelli il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nominò Marco Magalotti Cavaliere della Repubblica.
MARIO LUGLI, REGISTA DI IN ZIR PAR LA RUMAGNA, E MARCO MAGALOTTI IN OCCASIONE DI UNA PREMIAZIONE PER IL PROGRAMMA IN ZIR PAR LA RUMAGNA
In occasione del Capodanno 2002 Magalotti era salito sul palco di piazzale Fellini come guest-star di una serie dedicata alla “riminesità”, ricordò alcune delle sue interviste, fra quelle che conservava nel cuore vi era quella a George Bush: “durante il Pio Manzù io avevo il microfono sotto la giacca, Dasi ci disse: ragazzi, Bush ha mandato un telegramma, non vuole essere intervistato. Bush arrivò al Novelli e lo vedo seduto in prima fila. Non resisto, tiro fuori il microfono, mi avvicino e parto con tre domande in inglese. Lui gentilissmo ha risposto a tutti.” E, ancora, il ciclista Francesco Moser, il velista Dennis Conner, e Giulio Andreotti, da poco colpito da un avviso di garanzia, Magalotti arrivò con la sua Betacam in spalla e disse: “permette una domanda?”, gli mise in mano il microfono, e con la faccia più normale di questo mondo domandò: “scusi, Senatore, ma lei è mafioso?”, Andreotti si guardo intorno: “ma lei lavora sempre così, come fa tutto da solo? Rispondo: è un metodo che ho inventato io. E lui: interessante, interessante… La Rai potrebbe risparmiare un sacco di soldi… Ho inventato il sistema del giornalista con telecamera e microfono, tutto da solo. Quando l’hanno fatto in America ne ha parlato tutto il mondo”. Da quella volta tutte le volte che Andreotti arrivò a Rimini per il Meeting di Comunione e Liberazione riservò qualche minuto “al signore con la telecamera che mi mette il microfono in mano”. Il più emozionato? “Pertini, era Presidente della Repubblica. Cosa gli chiedo? Risolvo con la situazione politica nazionale. E lui comincia a dire che è molto sensibile al fascino femminile, tanto è vero che ha sposato una bella donna.”
Magalotti in tale occasione ricordò anche molti aneddoti: “la più bella battuta l’ha fatta la mia povera mamma. Un giorno mi vede partire. Dove vai? A Villa Verucchio, dai frati. Premetto che in dialetto la ripresa televisiva è stata tradotta tirè zò. A fè che? Mi dice la mamma. Avem da tirè zo e zipress ad San Franzesc. Perchè? U se sec? Perchè, si è seccato?” “A Modena entro in un bar e chiedo un caffè – aggiunse Magalotti – il barista si ferma e mi guarda: questa voce l’ho già sentita, l’ho sentita a Rimini, al mare, veniva da una barca. Mi presento: Magalotti. Insomma, alla fine ho preso il registratore e gli ho dovuto rifare l’annuncio della Bellarimini, una delle barche da crociera per turisti. La collaborazione nacque davanti alla Publiphono, c’era una nave, un noto cutter, li chiamavano così. E un marinaio urlava: su avanti, venite, salite, si parte. Ho registrato una cassetta in tutte le lingue e gliel’ho data, se ti piace mi date 5000 lire. Da quel giorno le hanno volute tutti: la Glantor, la Maria Vittoria, l’Asso di cuori. Non solo a Rimini. Da Senigallia a Bibbione, me le chiedono ancora” E, ancora: “Vga l’abbiamo sempre fatta con poche forze, anche quattro o cinque servizi al giorno, poi il montaggio… Un telegiornale seguitissimo, per anni ho fatto tutto da solo. Non esagero, ma tre anni fa ho avuto il mio primo sabato libero e al pomeriggio sono andato in centro, mi sembrava un sogno, avevo perso la cognizione, ho visto una città diversa, non ero abituato a passeggiare. A TeleRimini ho dato tutta la mia vita e il mio impegno”. Un solo rimpianto: “non avere potuto intervistare Lady Diana.” Arrivò al Grand Hotel, smoking e abiti da sera. Le guardie del corpo tengono a debita distanza fotografi e giornalisti. A un certo punto spunta fra la folla con una scala di imbianchino, la apre e sale sopra la testa degli altri suscitando l’invidia della Bbc. “C’ero quasi arrivato, ero vicinissimo, li li per fare la domanda quando un poliziotto mi ha allontanato.” Magalotti concluse la serata dicendo: “Rimini è la città più bella del mondo e sono orgoglioso di averla raccontata”
Marco Magalotti morì l’11 luglio 2003, a dare la notizia ai telespettatori di Vga TeleRimini fu l’amico e collega Edmo Vanni che aprì il tg dicendo: “Oggi è un tg triste” poi annunciò la morte di Magalotti che apparve in video in immagini di repertorio con il suo inconfondibile: “buona sera, apriamo con la cronaca”, quindi una lunga serie di immagini d’archivio, l’ultima con un forcone in mano in mezzo a un mucchio di fieno. Il sindaco di Cattolica Gianfranco Micucci così commento la scomparsa di Magalotti: “è morto il nostro Montanelli”, così Mgalotti venne ricordato in Consiglio Comunale dal sindaco Marco Ravaioli:
‘Rimini è la città più bella del mondo, sono contento di averla raccontata’. In questa piccola, semplice, stupenda frase pronunciata pochi mesi fa c’è Marco Magalotti, un uomo e un giornalista che dagli schermi di VGA Telerimini ha saputo fare ciò che non a pochi è permesso: diventare un amico e una persona in grado di ispirare fiducia alla gente. In tanti anni non ho mai sentito nessuno che provasse invidia, rancore, diffidenza per Marco: e tutto questo- ritengo- vale più di qualsiasi, prestigioso attestato professionale. Rimini perde un grande professionista e una grande persona. Il Consiglio Comunale esprime il suo cordoglio per questa scomparsa, intendendo onorarne in futuro la figura con un’iniziativa speciale… A nome mio, della Giunta e dell’intera Città giungano alla famiglia, alla moglie Eleonora, ai figli e alla redazione di VGA Telerimini, le più sentite condoglianze.”
I funerali di Marco Magalotti si svolsero a Rimini il 14 luglio 2003 presso la Parrocchia Gesù Nostra Riconciliazione: due lunghi applausi e ROMAGNA MIA, intonata in Chiesa con flauto, violino e organo, salutarono il popolare giornalista. La chiesa era gremita dal pubblico di IN ZIR PAR LA RUMAGNA, dai dipenenti di Vga, colleghi, politici, arrivarono anche gli amici di Sorrivoli (sua città natale) giunti in pullmann. Edmo Vanni, amico di Magalotti, lesse un poesia in suo ricordo che chiudeva con: “Ora sarà lo speaker del buon Dio”. Il poeta Tonino Guerra, più volte intervistato da Magalotti, lo definì “un uomo che camminava dentro il dialetto, con grande tenerezza”, e scrisse tali versi in suo ricordo: “Ste sintì, Mgalot, l’à lassè Remin per sempre. Nun a sperem che torna indrè”. (traduzione: state a sentire, Magalotti ha lasciato Rimini per sempre, noi speriamo che torni indietro). Sergio Zavoli disse: “ho negli occhi la sua telecamera puntata su di me e, dietro, lui, sempre sorridente. Eravamo diventati amici. Una grande lezione di coraggio, un esempio di cortesia e civismo che oggi mi emozionano”.
Don Oreste Benzi per il CORRIERE DI RIMINI scrisse l’articolo CIAO MARCO MAGALOTTI. GRANDE ANCHE NEL DOLORE, sempre sul CORRIERE DI RIMINI Marco Letta scrisse: “Immaginiamo un bar. A Modena. Un signore entra e chiede un caffè. Dall’altra parte del bancone strabuzzano gli occhi: io, questa voce la conosco, l’ho sentita a Rimini, sulla spiaggia, veniva da una barca. E’ successo per davvero. A chi? A Marco Magalotti. Sarebbe sufficiente, non bisognerebbe aggiungere altro. Telerimini, Vga, Publiphono, IN ZIR PAR LA RUMAGNA, la scuola. Magalotti, il volto e la voce della città”.
Nel 2004 la Provincia di Rimini, nell’ambito della manifestazione Andem a la vegia, incontri con la cultura dialettale del territorio riminese, ha organizzato Ricordando Marco, manifestazione dedicata al cultore di tradizioni romagnole. Nell’estate 2005 il comitato di via Lugomaggio ha organizzato una serata per ricordare Marco Magalotti con la proiezione di immagini di repertorio della prima edizione della manifestazione presentata proprio da Magalotti.
Marco Magalotti per oltre trentacinque anni ha narrato ogni giorno le virtù di Rimini, non nascondendone i peccati. Lo ha fatto con puntiglioso rispetto della verità e sempre e comunque delle persone che aveva davanti alla telecamera.
Marco Magalotti è stato il pioniere del miglior giornalismo televisivo locale, in professionista capace non solo di tracciare un solco profondo nella storia dell’informazione a Rimini, ma anche di essere d’esempio e punto di riferimento in un settore delicatissimo per funzioni e aspettative. Ha saputo interpretare con estrema umiltà e rispetto un ruolo difficile, sapendo con il lavoro quotidiano conquistarsi la fiducia di tutti i riminesi. Non solo: ha avuto il merito di conservare e di valorizzare, attraverso le sue trasmissioni, quelle che sono le tradizioni e le radici locali. Oggi, allorchè tanto si discute e si dibatte a proposito di identità, è doveroso rimarcare l’impegno di Magalotti in questo senso.
L’assessore alla Cultura del Comune di Rimini Stefano Pivato mi ha confermato che il Comune di Rimini ha acquisito l’archivio storico di IN ZIR PAR LA RUMAGNA, Marco Magalotti ancora oggi, a tre anni dalla sua scomparsa, è ancora nel cuore di molti riminesi, ma anche di molti turisti che affollano d’estate la riviera romagnola.
15 luglio 2008
Memorial Marco Magalotti, una festa per ricordare la ‘voce’ di Rimini
15 luglio alla nuova Darsena di Rimini
Ricorre quest’anno il quinto anniversario della scomparsa di Marco Magalotti, uno dei personaggi storici della televisione riminese e della Romagna.
Per ricordare il volto e la voce della nostra città, Telerimini, l’emittente con cui Marco Magalotti ha lavorato per 25 anni, conducendo tra le tanti trasmissioni, la fortunata “In zir par la Rumagna”, organizza una festa popolare martedì 15 luglio alla nuova Darsena di Rimini con inizio alle ore 21.00. La serata è patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Rimini con la collaborazione di SGR Servizi, Romagna Acque – Società delle fonti, Maestri Tipografi – Riccione, comitato Turistico di S. Giuliano Mare e la Pro Loco del Ghetto Turco.
La serata con ingresso gratuito, sarà allietata dall’orchestra spettacolo di Renzo e Luana, sarà condotta da Paolo Teti e sarà ripresa da Rete 8/vga Telerimini. Oltre al ricordo di Marco Magalotti e alla musica, per tutti gli intervenuti, ghiottonerie romagnole.