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Dopo avere preannunciato fin da gennaio la vittoria di Attilio Fontana (non era un augurio ma una previsione) invito tutti alla prudenza (e in questo sono d’accordo con Giorgio Gori): trattasi al momento ancora di sondaggi. Boskov diceva “è rigore quando arbitro fischia”, io dico “elezioni finiscono quando ultima scheda è scrutinata”.
Attilio Fontana è il nuovo Presidente della Regione Lombardia, Giorgio Gori è sconfitto con onore, la sua, come preannunciavo da gennaio (e quando c’era Maroni fin da agosto) con congruo anticipo, Cassandra inascoltata, è la “cronaca di una sconfitta annunciata”. Le ragioni della sconfitta di Giorgio Gori sono molteplici, alcune le avevo anticipate su questo blog nell’agosto 2017 quando Gori era ancora candidato in pectore e il suo competitor era Maroni. la tradizione favorevole al centro destra in Lombardia, il non accorgersi da parte dei militanti di sinistra che pensavano di bissare il miracolo di Beppe Sala a Milano (non accorgendosi e non se ne accorgono ancora oggi) come mai Sala aveva vinto per 3000 voti a Milano, ma anche in altri comuni lombardi, l’immobilismo e il non realizzare quanto promesso in campagna elettorale di tanti amministratori che governano con il Pd. Giorgio Gori ne esce comunque con onore, ha pagato colpe non sue (a parte quelle di candidature discusse che gli hanno sottratto ulteriori voti): l’essere identificato con Renzi (e con Berlusconi) con un Pd (anche milanese e lombardo) a trazione renziana, la scissione di Liberi e Uguali, ma, ancora peggio, non essere riuscito a sfondare a destra. L’operazione tentata da Matteo Renzi da anni non è riuscita nemmeno a Giorgio Gori, nonostante le candidature di ciellini e addirittura di una lista a suo sostegno di un esponente della destra fino a pochi giorni prima delle elezioni assessore alfaniano a Milano. Gori inoltre, come gli dicevo nel corso di un’intervista gentilmente concessami, non ha saputo unire tutta la sinistra, alle forze liberali e a quelle componenti civiche deluse da Sala e da altri amministratori locali, forze che avevano contribuito alle rare vittorie di un anno, due anni prima.
Un plauso comunque a Giorgio Gori, si è battuto con onore, costanza e tenacia fino all’ultimo, con tutti questi fattori non poteva fare meglio.
Un plauso al nuovo governatore lombardo Attilio Fontana, l’ho conosciuto nel 2000 quando era presidente del consiglio regionale lombardo ed io svolgevo una ricerca sulla storia dello stesso consiglio regionale. Uomo mite, lavoratore indefesso, non mi risulta abbia mai litigato con qualcuno. Dipinto a sinistra come una sorta di Belzebù o novello Hitler, per la sua uscita sulla “razza bianca”. Militanti, ultrà dello stadio, goriani, anche alcuni candidati, a totale digiuno in fatto di comunicazione, non hanno capito che l’uscita di Fontana era radiofonica (per di più su Radio Padania) per parlare al suo popolo, solo un esponente della sinistra (se non sbaglio il sindaco di Milano Beppe Sala) ha capito che “l’uscita di Fontana faceva arrabbiare e urlare ancora di più il nostro elettorato, ma non porta un voto che un voto in più a noi” semmai galvanizza il suo elettorato ed aumenta ulteriormente i consensi a Fontana”.
Attilio Fontana è stato, a parer mio, sottostimato anche all’interno di una parte del centro destra. Si parlava di inferiore capacità mediatica rispetto a Gori, rispetto a Maroni, ma proprio per questo Fontana è stato bravissimo nel recuperare considerato il fatto che ha saputo di essere candidato a gennaio mentre Gori lo era in pectore fin dall’estate scorsa. Altra mossa vincente di Fontana è stata quella di parlare alla gente molto più di Gori, di sapere tenere unita la sua coalizione allargandola a forze civiche e liberali che Gori (ma a dire il vero gli arroganti renzianelli lombardi) avevano cacciato, emarginato, vilipeso ed umiliato. Mentre Gori chiudeva la porta in faccia a queste forze le apriva ad esponenti della destra e a saltimbanchi, ancora più a destra della destra, che costituivano una lista apposita.
Ad Attilio Fontana auguri di buon lavoro. Giorgio Gori si spera, in caso di sconfitta, annunci immediatamente se resterà a fare il sindaco di Bergamo e si dimetterà dalla carica di consigliere regionale di opposizione facendo subentrare un non eletto, oppure se, rispettando il suo elettorato, farà il capo dell’opposizione in Regione.
Giovedì 8 marzo alle ore 18 su Radio Italia Stoccarda Musica Italiana si replica la puntata andata in onda lunedì, apro la mia trasmissione L’angolo della scuola mandano in onda spezzoni di vecchie puntate durante le quali facevo capire che avrebbe perso Gori (BISOGNA SAPER PERDERE), che avrebbe vinto Fontana. Era una previsione non un augurio, così come era previsione la “sconfitta senza precedenti nella storia repubblicana” del Pd. Successivamente sarà mandata in onda la telefonata fatta da Attilio Fontana l’1 marzo. Seguirà intervista con il docente universitario Salvatore Toti Licata.
Lunedì 12 marzo alle ore 17,30 nuova puntata con Matteo Renzi al telefono (ha qualche sassolino dalla scarpa da togliersi ora che è nato un nuovo partito MSR mai stato renziano…) e la prof.ssa Giuliana Nuvoli, docente di letteratura italiana all’Università Statale di Milano, dantista. Dopo avere indovinato con congruo anticipo il vincitore di Sanremo e quello delle elezioni lombarde vediamo se riesco ad indovinare i titoli dei temi degli esami di maturità.
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