Millecanali, la storia della rivista

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MILLECANALI è la più prestigiosa rivista italiana del settore radiotelevisivo. Il numero 0 uscito nel novembre 1974 venne distribuito in occasione di un convegno organizzato al Museo della Scienza e delle Tecnica di Milano LIBERTA’ DI MASSA NEL MONDO CONTEMPORANEO, presente anche l’allora sindaco del capoluogo meneghino Aldo Aniasi. presente anche il nostro Giancarlo Danielli.
MILLECANALI 1MILLECANALI Tv sono il primo titolo e sottotitolo della rivista. Nata per iniziativa di Jacopo Castelfranchi con lo zio Ruben che nel 1957 avevano creato la Jce pubblicando SELEZIONE DI TECNICA RADIO TV cui era seguita SELEZIONE DI ELETTRONICA con scopo divulgativo e poi altre riviste legate alla ditta di famiglia GBC (poi Castelfranchi “importò” in Italia anche la Sony). Con Millecanali l’intento è quello di creare un periodico per le Tv via cavo sulle quali si discute, il giornale dà voce al fermento che si sta registrando in tutta Italia sul fronte radiotelevisivo; sta infatti terminando un monopolio ormai indifendibile, grazie alla comparsa, accanto alla criticatissima Rai, di tante voci “libere”. La celebre copertina del primo numero “non ufficiale” esprime quegli intendimenti con un fumetto e un slogan rimasti, a loro modo, nella storia. La prima sede della redazione è in via Pelizza da Volpedo 1 a Cinisello Balsamo (l’amministrazione è in via Vincenzo Monti 15 a Milano). Il primo direttore responsabile è Ruben Castelfranchi, il primo direttore editoriale è Aldo Arpa (poi Enrico Callerio), caporedattore è Daniela Grancini, i primi collaboratori sono: Ludovica Barzini, Edoardo Fleishner, Roberto Cariles, Leo Renga, Ruben Castelfranchi, Alberto Alligatore, Giorgio Lazzaro, Rino Tommasi, Gianfranco Liuzzi, Leonardo Algardi, fra gli altri collaboratori Max Damiani, Giulio Bonizzato, Bruno Alberghetti, Carlo Felicetti, Ruben Biancoli, Dom Serafini. Il primo numero di MILLECANALI esce nel dicembre 1974 – gennaio 1975, costa 1000 lire, si parla naturalmente delle Tv via cavo (denominate catv), di cui viene effettuato un primo censimento. Sul primo numero vi è un editoriale di Jacopo Castelfranchi, L’ICEBERG millecanali 1 bisDELLA RIFORMA, che anticipa come si arriverà alla liberalizzazione, Castelfranchi si rivolge al governo per sollecitarlo a legiferare. Fra gli altri articoli DIECI AUTOREVOLI PARERI SUL DECRETO LEGGE (l’Avvocato Eugenio Porta dell’Anti, Peppo Sacchi di Telebiella A21, Nuccio Messina di TeleTorino Fltt Cavo,   Enzo Tortora, l’Onorevole Giorgio Bogi del Pri, l’Onorevole Alessandro Reggiani del Psdi, l’Onorevole Carlo Antonio Fracanzani della Dc, l’Onorevole Luigi Anderlini del gruppo misto, l’Onorevole Vito d’Amico del Pci, l’Onorevole Ernesto de Marzio del Msi). Edoardo Fleishner sottolinea che “quelli passati sono stati giorni frenetici ma… la battaglia contnua”. Gianfranco Liuzzi, uno dei fondatori di TeleBari parla della situazione delle tv via cavo in Puglia. Compare anche un servizio su Sergio Emmanuele Anastasio con la sua Csc Emmanuel Television. MILLECANALI sottolinea come fin dagli esordi esistano tre associazioni: la A21 di Peppo Sacchi (a cui fanno capo alcune emittenti) e l’Anti (Associazione Nazionale TeleDiffusione Indipendenti) con sede ad Ostia, che comprende anche le nascenti tv via etere, ed una Fettc (Federazione Editori Televisivi e Teledistributori Cavo) con sede a Pescara capitanata da Veniero De Giorgi e Pietrangelo Gregorio.
E’ sempre MILLECANALI ad informare che sono ben 40.000 i “teleutenti” delle tv via cavo. Da quel novembre 1974 MILLECANALI (che è un mensile) diventa il punto di riferimento per tutti gli operatori del settore radiotelevisivo. Nei primi numeri del 1975 (il prezzo di copertina è 1000 lire) i lettori sono informati su tutto quanto accade nel mondo delle tv (via cavo e poi via etere) e della radio libere (come venivano allora chiamate). Fra gli articoli del 1975, TV VIA CAVO LORO LA PENSANO COSI’ (sono intervistati Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Antonio Silvestri, Marino Marini, Mike Bongiorno), la rivista pubblica periodicamente censimenti. Fra le altre personalità intervistate sul fenomeno delle tv private: Marcello Marchesi e Marco Blaser della Tv Svizzera. MILLECANALI pubblica anche i palinsesti delle radio, e, fin dal 1975, inizia a parlare di tv a colori. Il primo sponsor pubblicitario non del settore è la Pierrel che reclamizza i propri dentifrici, fra gli sponsor del settore si ricordano la Sony, la Pioneer, la Panasonic, la Gbc, la Basf e la Videosystem.
Il 1976 è l’anno della famosa sentenza della Corte Costituzionale, MILLECANALI finalmente non registra più i vari sequestri, ma inizia a presentare le radio e le tv private a tutto campo. Parte la rubrica COMPRO, CERCO E OFFRO. Alcune emittenti cercano un tecnico qualificato, altre vendono un vecchio ripetitore, Mario Volanti, patron di RadioItaliaSoloMusicaItaliana, ha raccontato che fece partire l’emittente proprio acquistando un ripetitore grazie a MILLECANALI. La rivista intervista Marcello Di Tondo che parla di TeleMilano e del progetto del suo editore, Silvio Berlusconi, di estendere la propria area di copertura all’intera penisola. Fra i collaboratori della rivista negli anni ci sono Elia Perboni, Mario Luzzatto Fegiz, Ferruccio Cattoretti (personaggio-chiave per alcuni anni, sotto la gestione di Enrico Callerio), Andrea Rivetta, Sergio Sironi (per un breve periodo sarà anche direttore), Fabio Santini ed altri.
MILLECANALI presenta mensilmente censimenti di emittenti radiofoniche e televisive, e può annunciare trionfalmente (n.15/1976): 70.000 NUOVI POSTI DI LAVORO SONO STATI CREATI ATTRAVERSO L’ORGANIZZAZIONE DELLE STAZIONI RADIO E TV LOCALI. Molti sono inoltre gli articoli tecnici. Nel 1976 molta attenzione viene dedicata alle radio libere (come allora si chiamavano) che nascono come i funghi, ma non viene però dimenticata la tv. Si parla, ad esempio, si Radio Milano International fondata dai fratelli Borra, di Radio Milano 4 (dove esordisce Max Venegoni), di Radio 103 di Chieti (direttore Luigi Paragone, soltanto omonimo del giornalista Gianluigi Paragone, prima leghista e poi grilino), di Radio Azzurra di Novara. Compaiono su MILLECANALI le storie di emittenti come Teletna, VideoSiracusa, Radio Arancia di Ancona, TeleCavoColor di Sanbenedetto del Tronto.
È sempre MILLECANALI a domandarsi – nel 1976 – “gli Enti locali possono creare stazioni? “. Prevede e si augura che le Regioni trasmettano e vadano in onda entro sei mesi, ci vorranno invece altri tre anni e mezzo per far partire le testate giornalistiche regionali e la terza rete Rai che poi non diventerà mai regionale, come auspicato. Paolo Tambini di Telecarrara – si legge sul nostro mensile – ha proposto in tv il film LA STANGATA da poco uscito dai circuiti di prima visione. Fra le altre novità del 1976 la pubblicazione dei palinsesti di alcune radio libere. Le tv locali in Italia sono ormai oltre cento – annuncia MILLECANALI sul numero 22 del 1976 – e pertanto la nostra rivista effettua (ancor prima del Ministero competente) un primo censimento delle radio e delle tv locali che stanno nascendo come i funghi.
Sul numero 28 del 1977 viene annunciata la nascita di un’associazione per le tv locali, viene pubblicata un’intervista a Nanni Moretti che spiega ai lettori di MILLECANALI come si usa il Super8. Nel 1978 la nostra rivista informa che il Ministero delle Poste ha registrato 1618 emittenti radiotelevisive, viene anche attivata la rubrica RICHIESTE, OFFERTE E PICCOLI ANNUNCI, proprio grazie ad una di queste inserzioni Mario Volanti acquisterà un trasmettitore al prezzo di 5 milioni di lire con il quale farà nascere Radio Italia Solo Musica Italiana.
Millecanali si batte per il riconoscimento dei giornalisti che lavorano nelle emittenti locali, fino ad allora poco considerati rispetto ai colleghi della carta stampata e della Rai. Nel 1979 la nostra rivista annuncia la nascita della tanto attesa terza rete Rai e presenta un’intervista in anteprima a Giuseppe Rossini, direttore della neonata terza rete Rai. MILLECANALI inizia quindi ad occuparsi anche dell’emittente televisiva di Stato con gli articoli LA RAI IN CIFRE CHI COMANDA ALLA RAI e L’ALTRA DOMENICA LO SBERLEFFO DELLA RIFORMA. Da questo momento verrà dato molto spazio anche alla Rai. Nel 1979 esce il primo PRONTUARIO DELLE TV LOCALI. Su Millecanali Dom Serafini presenta TeleCapodistria, seguiranno articoli su TeleMontecarlo e sulla Tsi Televisione della Svizzera Italiana. Spazio anche alla cultura e all’attualità: viene ricordato, ad esempio, Gianni Rodari, da poco scomparso. La direzione e la redazione sono state intanto trasferite a Milano in piazza Borromeo 10, l’ufficio amministrazione e abbonamenti è invece in via dei Lavoratori 120 a Cinisello Balsamo, sede legale sempre in via Vincenzo Monti 15 a Milano. Direttore responsabile Ruben Castelfranchi, direttore Enrico Callerio, caporedattore Daniela Grandini (altro personaggio importate, per diversi anni), in redazione ci sono Virigilio Bardella, Giovanni Baule, Antonio Losito. MILLECANALI presenta un’intervista all’Onorevole Claudio Martelli del Psi, che spiega la posizione del suo partito, favorevole alle emittenti private anche a livello nazionale.
Così viene invece presentato Silvio Berlusconi: “è un imprenditore rampante che ha in mano la catena Canale5 e Canale10, è sicuro che in autunno l’audience delle tv private raggiungerà quella della Rai e subito dopo ci sarà il sorpasso. Ma è necessario per questo conquistare “il campo delle notizie”. La tv private devono quindi collegarsi fra loro: per fornire un notiziario valido e tempestivo sostenendo gli alti costi”. Ha investito, lui personalmente, 40 miliardi nella emittenza privata. Per fine anno conta di avere in funzione 170 ripetitori per una potenza di 50 kilowatt. Ha in tasca 6000 ore di film e telefilm dell’area anglosassone e 20 mila ore di servizi giornalistici Cbs. Le carte da giocare, insomma, sono due: film e notiziari. Una tv senza impegni culturali: spettacolo e pubblicità a tutte le ore. E – nelle ore deputate – le notizie. E perciò la catena”. MILLECANALI inizia a proporre alcune iniziative editoriali a latere che avranno successo, ad esempio una GUIDA RADIO TV EDIZIONI MILLECANALI,
Arriviamo al 1980: la nostra rivista pubblica un GUIDA DELLE RADIO, dedica ampio spazio a I SOGNI NEL CASSETTO, programma condotto da Mike Bongiorno prodotto e distribuito da Telemilano 58 di Silvio Berlusconi:e presenta le sedi regionali della Rai, oltre ad alcuni interessanti sevizi sulle Tv straniere (Unione Sovietica, Brasile ecc); molto interessante anche un’intervista a Michelangelo Antonioni, il grande regista parla dei rapporti fra cinema e televisione. Oltre ad un articolo tecnico come TUTTO IL POTERE AL RTVM, si parla di PIGIAMA SELVAGGIO, uno dei primi programmi “scandalo delle tv private”:
“Di PIGIAMA SELVAGGIO e nelle intenzioni erotico di TeleRadiocity (autunno 1979) si è parlato alla Camera dei deputati. Il sostituto procuratore di Alessandria lo aveva ritenuto un programma erotico si, di gusto discutibile, ma non tale da configurare reato. E aveva archiviato. Il caso ha ora aperto alla Camera la discussione sulla regolamentazione delle tv private. Ne ha parlato il sottosegretario Bogi per dire che per la disciplina dei contenuti si deve procedere con cautela per non mettere ostacoli alla libertà di espressione. Rispondendo a un’interrogazione comunista Bogi ha rifatto la storia della trasmissione, in particolare dell’”ero-quiz” con cui si poteva acquisire il diritto di portarsi fuori a cena la Marina Capodicasa. A cena e basta, però. Gli interroganti avevano definito “deprecabile” il gioco, “un oltraggio alla dignità della persona umana, soprattutto delle donne”. Bogi sorvola, e magari ha anche ragione se non altro perché c’è di peggio, e il cattivo gusto è condannabile nei salotti, non nella aule di tribunale o nelle sedi politiche. Ma per cautela che ci vogli ad affrontare la disciplina dei contenuti e tanti altri argomenti, se mai si comincia mai si finisce. Eppure un giorno o l’altro la matassa andrà sbrogliata. L’ultima sentenza della Cassazione ingigantisce il caos invece di fare un po’ di chiarezza. Si può sorvolare su PIGIAMA SELVAGGIO. E più grave continuare a sorvolare su altre selvaggità”.
Nel 1980 MILLECANALI ha assunto il sottotitolo di TELEVISIONE, RADIO, COMUNICAZIONE. Nel novembre 1980 la redazione si trasferisce in via Guido d’Arezzo 19 a Milano, direttore operativo sempre Enrico Callerio. Il prezzo di copertina è 2000 lire. Interessanti le interviste ad Andrea Barbato (direttore del Tg2), Giuseppe Rossini (direttore della neonata terza rete Rai) e Sandro Curzi (condirettore del tg3). Parte la rubrica MILLECANALI LIBRI, il nostro mensile presenta le neonate redazioni regionali della Rai, si parla di Cta, Tv Port, Grt, Circuito 81, Rete Italia e dei vari circuiti che vendono programmi alle emittenti. Vengono presentati i cataloghi di Rete Tv e dei vari circuiti che stanno nascendo e le tv straniere come quelle degli Usa, del Brasile e dell’Australia, ma vi è anche spazio per emittenti locali come TeleMontepenice, Tele Avezzano, Tele Teramo. Pubblicizzano la propria attività la Sava Television di Pino Callà e la Polivideo di Piero Amato Rizzino di Locarno.
Il 23 dicembre 1980 Ruben Castelfranchi, direttore responsabile di MILLECANALI, riceve a Palazzo Isimbardi il diploma e la medaglia d’oro della Provincia di Milano per “essersi distinto in mezzo secolo di attività nei campi dirigenziale, giornalistico e culturale”.
È del 1981 la pubblicazione di un censimento delle tv e delle radio romane, si parla anche di Tele L’Ora, emittente palermitana sorta dal quotidiano L’ORA. All’inizio degli anni ’80 iniziano a collaborare con MILLECANALI Valter Vianello, Bruno Sofia, la rivista prosegue anche nel 1981 con i censimenti delle varie tv italiane regione per regione.
Nel 1982 vengono presentate Italia 1 (syndication nata per iniziativa di Edilio Rusconi), Rete 4 (Mondadori) ed Euro Tv (Calisto Tanzi). A partire dal numero 93 del 1982 inizia a collaborare con un articolo (LE RADIO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA) Mauro Roffi, l’attuale responsabile di redazione. È sempre MILLECANALI (n.94/1982) ad annunciare in anteprima “l’accordo fra Silvio Berlusconi e Rusconi”. MILLECANALI presenta CIPRIA, IL PRANZO E’ SERVITO ed altre trasmissioni dei network nazionali. A partire da questo momento il baricentro degli interessi della rivista si sposta sui network, sulla Rai, sugli articoli tecnici, ma le tv e le radio locali non vengono dimenticate, anzi viene creata un’apposita rubrica di una ventina di pagine (le ultime del giornale) e MILLECANALI rimane l’unica rivista a dare spazio a queste emittenti. Fra gli altri scoop: l’acquisto di TeleMontecarlo da parte della Rai e il varo di Rete A, l’elezione di Paolo Cavallina alla presidenza della Fieri. Ferruccio Cattoretti nell’articolo ITALIA 1 CAMBIA PADRONE annuncia poi l’acquisto di Italia 1 da parte di Silvio Berlusconi: “ciò ha provocato un terremoto fra le emittenti affiliate a Italia 1: TeleCapri entra in Euro Tv. Ecco altri scoop: Tvs TeleSecolo di Genova esce da Italia 1 e si affilia a Rete 4. È partita la tv di Alberto Peruzzo Rete A, diretta da Paolo Romani (che poi diventerà editore di MILLECANALI), viene pubblicata la prima indagine sugli ascolti radio dell’Abacus (pubblicata nel 1983), e presentato il varo di Tv Port di Giuliano Re.
La copertina del numero 103-104 del 1983 ritrae Silvio Berlusconi LA TV SONO IO, vestito come Re Luigi XIV. Sul finire del 1983 la redazione si trasferisce in via Stefano Jacini 4 a Milano. La copertina del numero 109 del 1984 è dedicata ai Puffi. MILLECANALI augura un bentornato ad Enzo Tortora, finalmente rilasciato dopo otto mesi di ingiusta detenzione. A partire dal 1984 ha inizio la rubrica ATTUALITA’ LIBRI curata da Giovanni Jozza, viene presentata VideoMusic, la nuova emittente nata per iniziativa dei fratelli Marcucci, fra gli altri articoli dell’anno: LA RADIO HA SESSANTA ANNI (numero speciale della rivista in occasione dei sessanta anni della radio), LA TELEVISIONE SECONDO BERLUSCONI, LA MAPPA DELLE RADIO LOCALI FRANCESI. Ogni mese viene proposta una GUIDA RADIO TV regione per regione, vengono presentate le sit com in onda sulle varie emittenti nazionali, iniziativa che continua anche nel 1985.

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Nel 1985 MILLECANALI, sottotitolo RADIO, MEDIA E TV, subisce un primo restyling e il formato si avvicina all’attuale, il prezzo di copertina è salito a 4000 lire. Sempre nel 1985 MILLECANALI, un po’ in difficoltà, viene rilevato all’asta voluta da Jacopo Castelfranchi dalla Edimedia di Paolo Romani (poi sottosegretario alle Comunicazioni nel governo Berlusconi, che aveva appena lasciato Rete A). E’ Romani ad assumere Mauro Roffi, attuale responsabile di redazione, in forza a MILLECANALI dal 1982. In quei numeri comunque un alttro personaggio-chiave in redazione è Lorenza Sala, anche lei proveniente da Rete A e poi giornalista a Prima Comunicazione e presentatrice di TeleLombardia (oggi è all’Ufficio stampa Mursia); con loro Franco Mungerli, giornalista di area cattolica, esperto di radio e ben addentro al mondo politico romano (poi curerà, fra le altre cose, il gruppo Sat 2000Radio In Blu).
Si parla di Alberto Hazan “il Berlusconi della radio”, Studio 105 è la prima emittente radiofonica ricevibile in tutta la penisola. MILLECANALI sollecita una legge per le emittenti radiofoniche e televisive private e intervista l’onorevole Aldo Aniasi del Psi. Nel 1985 annuncia l’inizio dell’avventura francese di Silvio Berlusconi con La Cinq. MILLECANALI presenta le associazioni Anti, Corallo e Frt, presenta inoltre Radio Dee Jay, emittente che si avvia al suo terzo compleanno e che sta per coprire l’intera penisola seguendo l’esempio di Radio 105 e di Radio Milano International. Ampio spazio alla presentazione di Claudio Cecchetto, Gianni Riso e Claudio Massarini e di altri noti dj. Nell’articolo VOILA LE CINQ viene presentata la nuova tv francese di Silvio Berlusconi, direttore Carlo Freccero.

millecanali jceNel 1986 MILLECANALI presenta Radio Kiss Kiss l’unica emittente del Sud che inizia ad essere ricevibile su tutto il territorio nazionale, sempre nel 1986 ampio spazio è dedicato al fenomeno delle telenovelas. Fra gli altri altri articoli SIAE: PAGARE O NON PAGARE? QUESTO E’ IL PROBLEMA e IL SOGNO EUROPEO dove si parla di un certo Murdoch e di Sky, un articolo dal titolo profetico: ASCOLTA IL GRANDE FRATELLO. Viene presentato La Cinco, nuova tv spagnola di Silvio Berlusconi. Il 1986 registra anche un’altra novità dal punto di vista editoriale per il nostro mensile: Paolo Romani si accorda con l’ex editore Jacopo Castelfranchi e con altre persone unendo Edimedia e la Vecchia Jce. In tal modo MILLECANALI rientra sotto il gruppo editoriale Jce al 50%, l’altro 50% resta a Paolo Romani.
Nel luglio 1986 esce l’articolo DIECI ANNI DOPO LA SENTENZA con testimonianze di Carlo Drapkind (Radio Parma), Angelo Borra (Radio Milano International), Giuseppe Potenza (RadioTeleFasano), Ignazio Sabatini (TeleRossano) e di altri pionieri. Sempre nel 1986 viene presentato Enzo Campione e il Circuito Margherita. Un intero servizio è dedicato alla morte di mobiliere Giorgio Aiazzone, il creatore di un impero televisivo
Nel 1987 continuano gli scoop pubblicati da MILLECANALI: dalla scissione di Euro Tv nascono Odeon Tv e Italia7, un altro scoop è realizzato con la pubblicazione dell’articolo HABEMUS MANCA intervista al nuovo presidente della Rai. Viene inoltre presentato il programma cult di Italia7 prodotto da Pino Callà, per la prima volta una syndication non Rai o Fininvest, da del filo da torcere ai due colossi. Nel 1987 il prezzo di copertina di MILLECANALI è 7000 lire, molti sono gli abbonamenti sottoscritti da tutte le radio e le tv italiane, e dalle aziende del settore tecnologico.
Sul primo numero del 1988 MILLECANALI pubblica il testo integrale del progetto di legge secondo il Ministro Oscar Mammì, nel 1988 Silvio Berlusconi concede un’intervista in esclusiva a MILLECANALI, vengono presentati i nuovi circuiti televisivi Cinquestelle e Supersix, compaiono articoli su Moana Pozzi, su Rete Capri che ormai arriva fino a Milano. Nel 1988 Paolo Romani (abbandonata TeleLombardia dove era approdato sotto la gestione Ligresti e fondata la sua Tv7 Lombardia) preso da impegni televisivi esce dal gruppo editoriale e vende le sue quote a Jacopo Castelfranchi. In redazione si affacciano in quegli anni altri redattori ‘importanti’: Emanuele Bruno e Mauro Scarpellini per la Tv, Andrea Rivetta (poi Antonio Visca) per la Radio, Dario Calabrese per il broadcast.
Nel 1989 è MILLECANALI a sollecitare anche una legge per la radiofonia, e Mammì dichiara al nostro giornale: “sono favorevole a una legge sula radio”. La nostra rivista si occupa anche di alcune star nate grazie alle tv private come Lorella Cuccarini ,Tini Cansino, Enrico Beruschi, Gianfranco D’Angelo, Ezio Greggio. Sempre nel 1989 viene presentata in anteprima Mtv Europa, la copertina del numero 176 del 1989 è dedicata ad Emilio Fede che spiega come sarà il telegiornale della Fininvest.
Sul primo numero del 1990 vi è l’articolo LA LEGGE RADIOTELEVISIVA IN CAMPO, LA CORTE COSTITUZIONALE, IL PARLAMENTO, LE TV LOCALI, LA FININVEST; la rivista pubblica il testo integrale della legge Mammì che disciplina il sistema radiotelevisivo pubblico e privato che sarà varata dal Senato della Repubblica il 22 marzo 1990. MILLECANALI pubblica diversi inserti con i dati Audiradio regione per regione, e presenta i palinsesti della nuova stagione radiotelevisiva dei network, ma non trascura il tradizionale spazio dedicato alle emittenti locali. Sta intanto nascendo Tele+, la prima pay tv italiana, e MILLECANALI presenta i suoi canali: Tele+1, Tele+2 e Tele+3. Il 1991 si apre con la pubblicazione del piano di assegnazione delle frequenze regione per regione e prosegue con la presentazione della Guerra del Golfo vista in tv, semestre per semestre vengono inoltre pubblicati i dati di Tv Bank. Nel 1992 parte la prima edizione dell’Oscar delle Tv Locali, una premiazione delle migliori emittenti, la prima edizione si svolge a Milazzo ed è condotta da Daniele Piombi, le edizioni successive si svolgeranno a Giardini Naxos e nella Valle dei Templi di Agrigento. Negli anni ’90 inizia a collaborare con Millecanali Elena Romanato come segretaria di redazione poi come collaboratrice fissa (oggi collabora con http://www.millecanali.it e con altre testate).
Nel febbraio 1992 esce il numero 200, fra il 1992 e il 1994 molti imprenditori radiotelevisivi non sanno come districarsi, cambiano fra l’altro nel giro di due anni tre ministri (Mammì, Vizzini, Pagani), MILLECANALI diventa un punto di riferimento per quelle emittenti “cassate” dal Ministero che effettuano ricorsi. MILLECANALI pubblica l’elenco delle emittenti promosse e bocciate, le emittenti televisive che hanno fatto richiesta di concessione sono 811, quelle che la otterranno molto meno. Alla fine del 1992 MILLECANALI si presenta con un restyling grafico, nel febbraio 1993 un ampio servizio viene dedicato a Gianfranco Funari che ha, lontano dai grandi network, decide di autoprodursi scegliendo di andare in onda su un circuito di emittenti locali: FUNARI SVEGLIA L’ITALIA intitola significativamente MILLECANALI che pubblica l’elenco delle tv che mandano in onda ZONA FRANCA, il nuovo programma del “giornalaio più famoso d’Italia”. Non può mancare, nel 1993, la pubblicazione dell’elenco delle emittenti radiofoniche alle quali è stata assegnata dal Ministero la concessione per operare. Dal febbraio 1994 viene stampato L’ANNUARIO DI MILLECANALI, la rivista si sofferma anche sulle elezioni del 1994, che porteranno alla nascita della Seconda Repubblica. Nel novembre 1994 MILLECANALI festeggia i propri primi vent’anni di vita: “non vogliamo in questa ricorrenza ricorrere alle solite celebrazioni di maniera, bensì ricordare la bellezza di 240 mesi di pubblicazioni in modo originale e (speriamo) simpatico. Abbiamo allora pensato di riproporre alcune immagini del passato pubblicate in passato per ricreare per un attimo la “magica” e anche tenera sensazione che si prova rivendendo le cose di qualche anno fa”. Vengono pubblicate vecchie fotografie di pionieri, oggi affermati imprenditori televisivi regionali e loghi storici delle emittenti. Viene ristampata la copertina del numero 1 della rivista: IN CASA MIA RICEVO CHI VOGLIO con la dicitura: MILLECANALI HA VENT’ANNI. Vengono ricordate, anno per anno, le date significative le tappe della libera emittenza privata dal 1974 al 1994.
Nel 1995 ampio spazio è dato ai referendum, nell’articolo NELLE URNE IL FUTURO DELLA TV vengono spiegate, obiettivamente, le ragioni del “si” e quelle del “no”. Ampio spazio è dedicate alle associazioni delle emittenti radiotelevisive e alla nuova legge Maccanico. Il sottotitolo di MILLECANALI è ora TV, RADIO E COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA, il prezzo di copertina nel 1997 è di 12.000 lire. All’inizio del nuovo millennio MILLECANALI si interessa al fenomeno de IL GRANDE FRATELLO e presenta il nuovo logo con la farfalla che da questo momento contraddistinguerà i programmi della Rai. In redazione è arrivato intanto un personaggio-chiave sul versante del broadcasting anche sul versante commerciale: Antonio Franco. Nel 2000 Jacopo Castelfranchi cede il gruppo Jce a Seat (Giallo Publishing) allora di proprietà di Telecom Italia, pur restando all’interno del gruppo come presidente. Poi però, mentre Seat veniva privatizzata e ceduta, la sua parte editoriale (riviste) fu ceduta direttamente a Telecom Italia. Nel 2001 vengono festeggiati i primi trecento numeri: TRECENTO MA NON LI DIMOSTRA: “cambiano le stagioni, le mode e i governi, ma dal lontano 1974 il nostro MILLECANALI è rimasto, più o meno, sempre lo stesso”. Parte il sito internet http://www.millecanali.it e la GUIDA TASCABILE MILLECANALI TV dedicata alle tv digitali e satellitari. Con l’avvento dell’euro il prezzo di copertina è ora di 6,90 euro. Nel 2002 il gruppo Jce vara un progetto on line complementare alle sue affermate pubblicazioni cartacee, l’iniziativa si articola nella creazione di un servizio di interessanti newsletter tematiche settimanali con notizie “tempestive” dal mondo audiovisivo. Il 2003 è l’anno del digitale terrestre e la nostra rivista informa puntualmente i propri lettori.
Nel 2000 Jacopo Castelfranchi (autentico creatore della rivista e da sempre a Millecanali, praticamente) cede il gruppo Jce a Seat (Giallo Publishing), allora di proprietà di Telecom Italia, pur restando all’interno del gruppo come presidente. Poi però, mentre Seat veniva privatizzata e ceduta, la sua parte editoriale (riviste) fu ceduta direttamente a Telecom Italia.
Nel 2001 vengono festeggiati i primi trecento numeri: TRECENTO MA NON LI DIMOSTRA: “cambiano le stagioni, le mode e i governi, ma dal lontano 1974 il nostro MILLECANALI è rimasto, più o meno, sempre lo stesso”. Parte il sito internet http://www.millecanali.it e la GUIDA TASCABILE MILLECANALI TV dedicata alle tv digitali e satellitari. Poco più tardi nascerà la newsletter settimanale di Millecanali e poi ancora la serie di speciali di approfondimento ‘Insight’.
Con l’avvento dell’euro il prezzo di copertina è ora di 6,90 euro. Nel 2002 il Gruppo Editoriale Jce vara un progetto on line complementare alle sue affermate pubblicazioni cartacee, l’iniziativa si articola nella creazione di un servizio di interessanti newsletter tematiche settimanali con notizie “tempestive” dal mondo audiovisivo. Il 2003 è l’anno del digitale terrestre e la nostra rivista informa puntualmente i propri lettori.
millecanali logoNel 2004 Telecom Italia cede il Gruppo Editoriale Jce (si chiamava ancora così) a dei fondi di investimento (famiglia Wise, nello specifico Wisequity, con capitale a maggioranza De Agostini) che intanto acquisivano anche altre attività editoriali (Agepe, Quasar ecc.). Sempre nel 2004 viene presentata la legge Gasparri e intanto si festeggiano i 50 anni di tv, gli 80 della Radio (mai Millecanali ha dimenticato questo mezzo) e i 30 anni della rivista con la pubblicazione di due volumi: LA STORIA DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE. 80 ANNI DI RADIO RAI, 50 ANNI DI RAI-TV, 30 ANNI DI MILLECANALI e MILLECANALI WHO’S WHO. I PROTAGONISTI DELL’EMITTENZA LOCALE.

millecanali copertinaNel giugno 2005 muore, all’età di 96 anni, Ruben Castelfranchi, per diversi anni impegnato attivamente nel mensile che aveva creato col nipote Jacopo e poi suo direttore responsabile; per anni aveva aperto le pagine del mensile con la rubrica IL RIFLESSO; l’ex direttore viene pertanto giustamente ricordato. Intanto Jacopo Castelfranchi aveva lasciato la rivista, dopo tantissimi anni, con un editoriale di congedo nel novembre 2003.
Nel 2006 la proprietà del mega-gruppo editoriale di MILLECANALI (trasferitosi intanto da Cinisello Balsamo a Milano, in via Patecchio) con dentro l’ex Gruppo Editoriale Jce, Agepe e Quasar, è passata al Gruppo Sole 24 Ore, che ha ribattezzato il tutto Il Sole 24 Ore millecanali il sole 24 oreBusiness Media. MILLECANALI annuncia l’avvio del digitale terrestre in Sardegna. Collaborano con Millecanali Mauro Roffi (responsabile di redazione, dal 1983 in servizio a MILLECANALI), Vittorio Arrigoni, Roberto Beltramolli, Giovanni Bonadiman, Eugenio Bonanata, Guido Carracino, Ettore Caurla, Enzo Chiarullo, Franco Cianflone, Oliviero Dellerba, Massimo Emanuelli, Mariacristina Ferrazzo, Antonio Franco, Paolo Garuti, Claudio Gatti, Fabrizio Culmini, Roberto Landini, Katisuscia Laneri, Rosario Mantero, Gabriele Mazzocchi, Francesco Monteleone, Giovanni Montefusco, Iva Oberto, Massimo Patti, Patrizia Peletti, Luca Raffone, Mauro Scarpellini, Aurora Gonevi, Vito Scelsi, Dom Serafini, Stefano Spiti, Giovanni Verlini, Walter Vianello, Torna anche a collaborare con la testata Emanuele Bruno, per anni direttore a ‘Punto com’ e poi a ‘Pubblicità Italia’.
IMILLECANALI SARDEGNA DIGITALEl 26 novembre 2010 la sede operativa viene trasferita a Pero in via Carlo Pisacane 1, la sede legale è in viale Monterosa 94 a Milano, dove ha sede Il Sole 24 Ore.  Nel 2014 Millecanali festeggia i suoi primi quarant’anni di  vita con una serie di interviste ai pionieri della radio e della televisione privata italiana, mandano messaggi di congratulazioni a Millecanali tanti editori storici, fra i quali ricordiamo Mario Violanti di Radio Italia solo Musica Italiana ed Antonio Romano di Radio Amore Campania.

Dal 31 marzo 2014 si registra un nuovo cambio di editore: Il Sole 24 Ore Business Media cede al gruppo New Businness Media che rielva la gloriosa testata. La redazione e l’ufficio commerciale si trasferiscono presso la sede di via Eritrea 21 – 20157 Milano, accanto al gruppo Tecniche Nuove, che possiede New Business Media.  Dall’ottobre 2015 Mauro Roffi, pur continuando a collaborare con la testata, cede l’incarico di responsabile di redazione a Virna Bottarelli, nel 2016 Millecanali diventa trimestrale. A causa della chiusura di tante radio e tv locali, della crisi dell’editoria specializzata, e dell’editoria in generale, nel 2018 Millecanali cessa le sue pubblicazioni.

Massimo Emanuelli ringrazia Mauro Roffi e Virna Bottarelli per le testimonianze e i ricordi forniti.

 

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