GIORGIO FALETTI CI RICORDA CHE SIAMO NATI A MILANO
(L’Opinione delle Libertà)
Gli esordi radiofonici di GIorgio Faletti risalgono al 1975 a Radio Asti, gli esordi televisivi si sono avuti grazie a due emittenti locali: nel 1979 interviene a TeleAltomilanese nell’ambito della trasmissione Playboy di mezzanotte, nel 1981 è sugli schermi di Antenna 3 Lombardia ne Il guazzabuglio, fucina di personaggi che saranno poi famosi nel varietà di Antonio Ricci Drive In.
Giorgio Faletti nasce ad Asti il 25 novembre 1950, laureatosi in giurisprudenza non utilizzerà mai tale titolo, inizia a collaborare con l’emittente locale Radio Asti, la prima radio privata della sua città natale, poi si trasferisce a Milano ove svolge l’attività di pubblicitario, la sera si esibisce al mitico Derby Club. “Era il 1976, eravamo nel pieno degli anni di piombo, quando “incontrai” Milano, venivo da Asti con una laurea di giurisprudenza, e un po’ di talento e tanta esperienza dall’altra. Chiedevo alla metropoli la possibilità di divertire la gente e di divertirmi. Mi sono divertito da matti, dato che Milano viveva un periodo magico dal punto di vista della comicità della vivacità culturale. C’erano compagni di avventura davvero fantastici. Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Francesco Salvi, Paolo Rossi. Dobbiamo molto a quella Milano. Era una città che si proponeva con generosità, pur badando al concreto. Oggi questo non accade più. C’è un clima da brividi, con la gente spaventata dal carovita e un po’ preoccupata per la criminalità.” Nel 1978 esordisce sul grande schermo in Geppo il folle di Adriano Celentano. Faletti nel 1979 interviene a TeleAltomilanese nell’ambito della trasmissione Playboy di mezzanotte, nel 1981 è sugli schermi di Antenna 3 Lombardia ne Il guazzabuglio, fucina di personaggi che saranno poi famosi nel varietà di Antonio Ricci Drive In. Nel 1982 è ancora su grande schermo con Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi per la regia di Mariano
Laurenti, quindi passa in Rai intervenendo a Pronto Raffaella? condotto dalla Carrà, nel 1983 compare nel film Grunt per la regia di Andy Lutto; nel 1985 la consacrazione nazionale con Drive In, regia di Beppe Recchia, Faletti propone personaggi come il Testimone di Bagnacavallo, Carlino il ragazzo dei giunbotti, il cabarettista mascherato, Suor Daliso, la guardia giurata Vito Catozzo, e il predicatore millenarista entrano presto a far parte dei luoghi comuni dell’universo giovanile con le loro battute e i loro motti. Anche negli anni di successo televisivo Faletti si esibisce dal vivo in serate in discoteca e convenction, le serate servono per mettere a punto nuovo personaggi che poi porterà in tv. Nel 1988 pubblica il mini album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo, per la regia di Bruno Cortini, che lo vede fra i protagonisti.
Nella stagione televisiva 1989-1990 Emilio, trasmissione con Zuzzurro e Gaspare, nella quale porta alla ribalta il personaggio Francesco Tamburini, stilista gay di Abbiategrasso, e la gustosa caratterizzazione di Loredana Bertè in versione Lady Borg. Faletti lavora anche come autore di altri comici come Gigi Sabani ed Enrico Beruschi. Partecipa quindi (stagione 1990-91) a Fantastico, trasmissione abbinata alla Lotteria Italia, con Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti, dove porta le sue caratterizzazioni un poco logorroiche. Nel 1991 Stasera mi butto… e 3 con Toto Cutugno, sempre nel 1991 conduce con Lando Buzzanca Striscia la notizia. Nel 1991 pubblica il suo secondo disco, Disperato ma non serio, che contiene fra le altre canzoni, Ulula, uno dei brani più trasmessi in radio nell’estate 1991. Sempre nel 1991 Faletti scrive per Mina, che canta una sua canzone, Traditore, e la include nell’album Cartepillar.
All’inizio degli anni ’90, a causa di un’operazione al ginocchio che lo costringe all’immobilità per due mesi, si avvicina casualmente al mondo della musica. Inizia un’attività di cantautore incidendo l’album Disperato ma non serio (da un titolo di un famoso racconto di George Bernard Shaw), album prodotto da Mario Lavezzi, con brani ispirati all’attualità letta in modo ironico, contenente Ulula, buffa storia riferita alle vicende di un lupo mannaro. Di questo brano viene tratto un fortunato videoclip pluripremiato a Rimini Cinema, Umbria Fiction e al festival del cinema di Montreal. Scrive poi canzoni per Mina, Milva. Il suo terzo album è Condannato a ridere, contenente Rumba di tango, brano col quale partecipa, in coppia con Orietta Berti, al Festival di Sanremo del 1992, e Tutto nero, storia di un tassista di colore a Milano. Intanto Faletti scrive altre canzoni per Drupi, Dario Baldan Bembo e i Dik Dik. Collabora inoltre con Angelo Branduardi, del quale è autore dei testi L’apprendista stregone , Piccola canzone dei contrari, e dell’album Il dito e la luna. Nel 1992 Faletti partecipa al varietà domenicale di Rai2 Acqua calda in coppia con Nino Frassica. Nel 1994 Faletti è nuovamente al Festival di Sanremo dove si classifica al secondo posto con Signor Tenente, una canzone dedicata agli agenti di scorta, secondo posto e premio della critica, il brano verrà poi inserito nell’album Come un cartone animato. Faletti sfiora per una manciata di voti la vittoria, la canzone, ispirata alle stragi di Capaci e di via D’Amelio, è inserita nell’album Come un cartone animato prodotto da Danilo Amerio e premiato con un disco di platino. Nel 1994 è ancora sul grande schermo in Miracolo italiano per la regia di Enrico Oldoini.
Nel 1995 torna al festival di Sanremo nella doppia veste di cantante con L’assurdo mestiere, una sorta di preghiera-ringraziamento al Signore, rivelando una vena malinconica e riflessiva, e come autore del brano presentato da Gigliola Cinquetti Giovane, vecchio cuore. Con l’album L’assurdo mestiere vince il premio Rino Gaetano, per la parte letteraria delle canzoni. Giorgio Faletti scrive anche canzoni per Fiordaliso (Mascalzone), due canzoni dell’album Camminando camminando (1996) e tutto l’album Il dito e la luna (1998) per Angelo Branduardi. Di quest’ultimo album fa parte Il giocatore di biliardo. Nel 1998 torna al cinema in Elvis e Merilin per la regia di Armando Manni.
Alla fine degli anni ’90 Faletti pubblica il libro Porco mondo che ciò sotto i piedi (Baldini & Castoldi) dove racconta episodi di vita del suo personaggio Vito Catozzo, si esibisce in teatro nello spettacolo Tourdeforce, nel quale abbina l’umorismo e la caratterizzazione dei personaggi alla canzone d’autore. Nel 1998 è ospite fisso della trasmissione condotta da Red Ronnie Roxy Bar e torna sul grande schermo con Elvis e Merlign per la regia di Armando Manni, nel 1999 Faletti fa parte del gruppo di comici della trasmissione di Italia1 Facciamo cabaret. Nel 2000 esce un cd di brani originali intitolato Nonsense, sesto e finora suo ultimo album. Il nuovo millennio ci presenta un Faletti scrittore, autore del best seller che nel 2002 sorprende la critica pubblicando Io uccido, edito da Mondadori, quattrocentomila copie vendute, sette edizioni. Una firma di sangue è la firma del serial killer che a Montecarlo uccide e scuoia le sue vittime. Nel bel mondo dei vip nessuno sospetta di lui… Un dj di Radio Montecarlo riceve, durante una sua trasmissione notturna, una telefonata delirante: uno sconosciuto annuncia in diretta che commetterà un omicidio. Sembra uno scherzo di cattivo gusto, invece il giorno dopo un famoso pilota di Formula Uno e la sua donna vengono trovati morti, orrendamente scarnificati sulla loro barca. Inizia così una serie di delitti… Il libro vende più di quattro milioni di copie. Alla fine del 2002 Faletti viene colto da un ictus che fortunatamente riesce a superare senza conseguenze.
Nel 2003/2004 Giorgio Faletti ha condotto per venti puntate Nati a Milano, su Rai2, per ricordare che una volta la Rai era a Milano. “Quando mi hanno proposto questo programma sono stato felice di accettare: era l’occasione per raccontare un mondo che conosco e per rendere omaggio a personaggi che considero miei maestri”. Abbiamo così rivisto Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Walter Chiari e la sua “spalla” Carlo Campanini, Mike Bongiorno, Tino Scotti, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, Massimo Boldi, Giorgio Porcaro, Diego Abantuono, Mauro Di Francesco, Adriano Celentano e il suo Clan (Don Backy, Ricky Gianco, Gino Santercole, Guidone e Pilade), Gino Bramieri, Dario Fo, Giovanni D’Anzi, la compagnia teatrale dei Legnanesi, Massimo Boldi e Teo Teocoli, Ornella Vanoni, Franca Valeri, Lella Costa e Luciana Litizzetto.
Fra gli argomenti delle puntate ricordiamo quella sul Derby Inter-Milan (ove sono stati messi a confronti gli interisti Gino e Michele, Paolo Rossi, Aldo Giovanni e Giacomo contro i milanisti Teo Teocoli, Claudio Bisio, Diego Abatantuono e Massimo Boldi), quella dedicata al Teatro dell’Elfo, dove si sono esibiti Paolo Rossi e Claudio Bisio diretti da Gabriele Salvatores, l’Intra’s Derby Club (dal nome di Enrico, popolare jazzista che creò l’omonimo locale dove si esibirono con le loro gag Lino Toffolo, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, dopo di loro vennero Abatantuono, Bisio, Paolo Rossi, Aldo e Giovanni, ancora senza Giacomo), le trasmissioni domenicali registrate dagli studi della fiera Rai di Milano (E’ domenica ma senza impegno, che vide l’esordio di Paolo Villaggio, con Ric e Gian, il Quartetto Cetra, Cochi e Renato, autori Marchesi, Terzoli e Vaime; La domenica è un’altra cosa con Raffaele Pisu e Carmen Villani, fino a Quelli che il calcio… di Fabio Fazio), la quarta generazione del Derby (Bebo Storti, Luciana Litizzetto, Maurizio Nicheli, Claudio Bisio e Antonio Albanese), una puntata dedicata alla rivalità fra Maria Callas e Renata Tebaldi. Con filmati di repertorio, alcuni inediti, ripescati nell’archivio della Rai: “quando ho rivisto alcune esibizioni ho provato molta commozione, forse perché non so quale sarà il mio futuro, e non so ancora se sono un autore di successo o un attore senza scritture. E’ comunque vero che, per chiunque abbia passato trent’anni della sua vita su un palcoscenico, smettere di colpo crea una forte crisi di coscienza”.
Nati a Milano ci ha proposto alcune chicche come Giorgio Gaber e Ombretta Colli in Giochiamo agli anni ’30, Tino Carraro e Giorgio Gaber che cantano Ma mi, Gianfranco Funari, non ancora “giornalaio”, al Derby nel monologo di Nerone, Teo Teocoli cantante de I Quelli, band che qualche anno dopo sarebbe diventata la Premiata Forneria Marconi. Faletti ha illustrato 50 anni di televisione nata a Milano, per la verità degli artisti che si sono succeduti in questa trasmissione soltanto una minoranza è di origine lombarda, la mappa anagrafica di tutti coloro che hanno esordito negli studi televisivi milanesi è infatti molto ampia: dal triestino Paolo Rossi al napoletano Silvio Orlando, dal siciliano Antonio Catania al romagnolo Paolo Cevoli, dal veronese Walter Chiari al genovese Beppe Grillo, dai romani Wanda Osiris e Gianfranco Funari ai piemontesi Luciana Litizzetto e Claudio Bisio, dalla provincia toscana di Roberto Benigni fino alla cosmopolita New York di Mike Bongiorno. Se è vero che tutte le strade portano a Roma è anche vero che la maggioranza dei percorsi artistici italiani è nata a Milano. Così Faletti ha concluso il suo viaggio: “siamo arrivati alla fine di questo ciclo e ci tengo a sottolineare che per me si è trattato di un debutto nelle vesti di narratore televisivo. Si potrebbe pensare che per uno abituato in venticinque anni a fare televisione, a stare in rapporto col pubblico in diverse versi, invece non è stato così, ti posso garantire che ogni volta è la prima volta. E mi ha fatto piacere riscoprire anche a me dei personaggi dei quali non conoscevo alcune sfaccettature e alcuni dettagli.”
Faletti parla di Milano come di un’amica di vecchia data, sciupata e stanca, ma che non ha rinunciato al suo magnetismo di attrazione. “La Milano di oggi non è da buttare, ma non è più “da bere”, questo si. Ma è cosmopolita, operosa, in forte crescita. Ancora con il cuore in mano, nonostante tutto. Con i suoi tram che sprizzano ancora poesia e ne tratteggiano le arterie. Il difetto, antico, peraltro, risiede nel ritmo forsennato con cui si insegue il lavoro. Per starle al passo, bisogna correre come matti… Sono affezionato a questa metropoli che, sono sicuro, diventerà come New York, anche se sto pensando di trasferirmi all’Isola d’Elba dove ho una casa… Non sopporto il traffico, lo smog, i clacson. A una certa età il bene più prezioso diventa il tempo che, se perso, nessuno ti può restituire. Stare seduto per ore in un auto, in un ingorgo, diventa un supplizio… Se decidessi di andarvi porterei via l’offerta culturale di Milano, suddivisa fra cinema, teatro e mostre”
Faletti è tornato al suo nuovo mestiere di scrittore con Niente di vero tranne gli occhi, un thriller ambientato nella New York del dopo 11 settembre, e a Roma. Il maestro del thriller Jeffrey Diver dice di lui e del suo lavoro: “uno come Faletti dalle mie parti si definisce “Iarger than life” uno che diventa la leggenda”. La protagonista è una donna, un giovane commissario della polizia italiana. Il romanzo è ambientato fra l’Italia e New York dove la protagonista si muove sulle tracce dell’assassino. La vera sfida è entrare nella mente di una donna, in quella di un assassino ci sono già riuscito…” Come in tutti i gialli che si rispettino è inutile e controproducente svelare in anticipo l’assassino, e poi “per raccontare com’è non mi basta un giorno, e allora che lo faccia un altro per me, e comunque sia per uno come me che viene da lontano, noi siamo nati a Milano…”
Tratto dall’Opinione delle Libertà, articolo di Massimo Emanuelli
’80 VOGLIA DEGLI ’80
MINCHIA, PROF.FALETTI. GIORGIO FALETTI CI FA RIVIVERE GLI ANNI ’80
E’ uscito nelle sale cinematografiche Notte prima degli esami, un “come eravamo” degli anni ’80, fra musica, amori e professori. Delicata e divertente commedia, prodotta da Rai Cinema e dalla IIIF diretta da Fausto Brizzi, regista al suo esordio (è stato sceneggiatore di fiction tv e di alcuni film di Neri Parenti), interpretata da Giorgio Faletti e da un cast di giovani attori fra i quali Cristiana Capotondi (interprete di Orgoglio 3), Sarah Maestri, Nicholas Vaporidis (già interprete de I carabinieri 2). Il film prende il nome da una canzone di Antonello Venditti. “Abbiamo costruito intorno a questo titolo – dice il regista – volevamo realizzare un affresco sui ragazzi degli anni ’80 e lo abbiamo fatto mettendo insieme i nostri ricordi, in un certo senso è un film autobiografico, e anche la scelta delle canzoni è stata studiata con cura. Volevamo allo stesso tempo emozionare i nostri coetanei e non disturbare il pubblico di diciottenni. Il mio è un film sulla scuola, sull’amore a prima a vista, sulla famiglia, è anche un film sull’amicizia di un gruppo di ragazzi che ha paura di crescere e che appartiene a una generazione particolare, l’ultima che non possedeva il cellulare: non aveva l’ansia di apparire in tv, e cercava divertimento e rifugio soltanto dentro la comitiva”.
Un gruppo di amici nell’estate 1989 (mentre è già nell’aria l’imminente caduta del Muro di Berlino) si prepara a sostenere gli esami di maturità, fra di loro nascono amori, nell’aria si sente l’arrivo di una nuova epoca. Notte prima degli esami non è solo un film d’amore, anche se è uscito nelle sale il giorno di San Valentino, ma è una commedia generazionale. Accanto al particolare momento storico, vi è il delicato momento adolescenzial-scolastico dei protagonisti, alle prese con gli esami di maturità, fra l’ultima lezioni dell’ultimo anno di scuola superiore dall’inizio degli esami, in poche parole l’ingresso nella vita adulta. Terrorizzato dall’avvicinarsi degli esami Luca incontra a una festa Claudia e se ne innamora, la ricerca disperato per giorni, prima di accorgersi che è la figlia dell’odiatissimo prof. di italiano che farà da membro interno alla commissione di esami. Intorno ai tre personaggi si muove un gruppo di adolescenti incastrati fra l’incoscienza e le nuove responsabilità della vita. Notte prima degli esami è un gigantesco amarcord sonoro fa da colonna sonora al film, oltre alla canzone di Venditti: Save a prayer (Duran Duran), Lamette (Donatella Rettore), e, non poteva mancare Cosa resterà degli anni ’80? di Raf.
Finalmente un film italiano che torna a raccontare l’Italia, nella miglior tradizione della commedia all’italiana. Il protagonista (interprete del professore) è Giorgio Faletti, icona degli anni ’80 allora comico sgrammaticato del Drive in televisivo (il ragazzo dei giumbotti), poi, negli anni ’90, cantante (interprete del proto rap Signor Tenente), oggi romanziere di successo; Valeria Fabrizi interpreta la nonna di Claudia, fra gli altri interpreti Daniela Poggi, Eleonora Brigliadori, che interpretano due mamme, e Riccardo Miniggio, il Ric di Ric e Gian che interpreta il ruolo di un insegnante.
Faletti intanto sta pensando al film tratto dal suo libro d’esordio, Io uccido ed ironizza: “il regista doveva essere Kronenberg ma ha appena iniziato le riprese di un altro progetto. Vorrei allora Alehandro Amenabar, il regista di The Others, e nel ruolo principale George Clooney, al quale mi sono ispirato per il protagonista. Il professore di Notte prima degli esami è un uomo che tira avanti facendo i conti col disincanto della sua generazione. Una figura complessa che i suoi studenti appiattiscono al ruolo di cattivo.”
Notte prima degli esami ci fa respirare nuovamente la gioia di vivere degli anni ’80, credo sia un piacevole amarcord per tutti i quarantenni. Per me il 1989 era il sesto o settimo anno di insegnamento (ho talmente tanti anni anagrafici e scolastici alle spalle che non me li ricordo nemmeno), dall’altra parte della barricata, proprio alle prese con gli esami di maturità dei miei studenti, vivevo in piena sintonia con il decennio e nella tanto vituperata “Milano da bere” come giornalista lavoravo e intervistavo coloro che erano stati i miei miti. Poi vennero i ’90, teneteveli i ’90, anni del giustizialismo, della crisi politica, di ideali, di valori, sprofondati nel vuoto intellettuale, artistico, ideologico e politico odierno. Finendo così sarei come il professore interpretato da Faletti, “carogna” e nostalgico, e allora provo a guardare gli ’80 in un arco di tempo più lungo. Si il volano girò ancora, almeno fino al 1992, poi, tanto per restare in tema di canzoni, per me, che sul carro degli ’80 ero salito verso la fine del decennio, fu come nella canzone di Sergio Endrigo: “la festa è appena cominciata, ma è già finita”. Roba da anni ’80…
AGGIORNAMENTO SCHEDA
Nel 2005 Faletti è stato testimonial per una campagna per la tutela del diritto d’autore, nel novembre 2005 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il premio De Sica per la letteratura, nel 2006 recita nel film Notte prima degli esami interpretando il prof.Antonio Martinelli, spietato docente di lettere, che alla fine stringe un forte legame col protagonista Luca (Nicolas Vaporidis), la sua interpretazione riceva la nomination al David di Donatello, come migliore attore non protagonista. Atro ruolo cinematografico del 2006 è in Il segreto di Rahil per la regia di Cinzia Bomoll, Faletti appare anche all’inizio di Notte prima degli esami oggi del 2007 in riferimento al primo film. Nell’ottobre 2006 ha pubblicato Fuori da un evidente destino, romanzo ambientato in Arizona e in cui fra i protagonisti ci sono gli indiani Navajos, ai quali il romanzo è dedicato.
Nel 2007 Faletti pubblica il libro Fuori da un evidente destino e interpreta il film CEMENTO ARMATO per la regia di Marco Martani, sempre nel 2007 è tornato al Festival di Sanremo come autore della canzone The show must go on interpretata da Milva, il brano viene inserito nell’album In territorio nemico, interamente scritto (testi e musiche) da Faletti.
Nel 2008 pubblicato il libro POCHI INUTILI NASCONDIGLI (la sua prima raccolta di racconti, che arriva fra i finalisti del Premio letterario Piero Chiara) e torna sul set cinematografico per interpretare BAARIA (BAGHERIA) per la regia di Giuseppe Tornatore. Nella primavera 2009 esce il suo quarto romanzo Io sono Dio ed è autore del brano di Marco Masini Gli anni che non hai contenuto nell’album L’Italia… e altre storie. E’ interprete del telefilm Il sorteggio per la regia di Giacomo Campiotti, dove interpreta il sindacalista Gino Siboni. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e, a partire dal mese di marzo 2007, negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone. Nel 2009 Faletti recita nel film Baaria di Giuseppe Tornatore e nel film Il sorteggio di Giacomo Campiotti dove interpreta il sindacalista Gino Siboni. Nell’ultimo trimestre del 2010 è stato pubblicato il suo sesto lavoro Appunti di un venditore di donne, primo romanzo di Faletti ambientato in Italia (a Milano). Sempre nel 2010 è doppiatore di Toy 3 – La grande fuga. Nel 2011 in occasione del Festivaletteratura di Mantova annuncia l’uscita del suo settimo romanzo, Tre atti e due tempi, ambientato nel mondo del calcio. Il 10 settembre 2012 è Faletti è stato nominato dall’assessore comunale alla Cultura Massimo Cotto, presidente della Biblioteca Astense. Giorgio Faletti muore all’ospedale Molinette di Torino il 4 luglio 2014 stroncato da un tumore.
http://www.millecanali.it/la-scomparsa-di-giorgio-faletti/0,1254,57_ART_213153,00.html