I recenti tragici fatti di Lucca ed altri innumerevoli episodi hanno portato alla luce la difficoltà del lavoro del docente in atto da anni ma degenerata con una delle più scellerate riforme della storia d’Italia. In questi giorni sociologi, pedagoghi, docenti, dirigenti scolastici si sono interrogati sul trovare una soluzione. In carica c’è ancora un ministro che valutava la possibilità di usare il telefonino in classe… Intervengono sulla questione in rete genitori che non sanno educare i propri figli (la scuola non può supplire in toto alla famiglia), persone che non mettono piede in un’aula scolastica da tantissimi anni. “La rete ha dato parola agli imbecilli” sosteneva Umberto Eco… Ma quale soluzione? Difficile trovare la soluzione esatta anche per chi, come il sottoscritto, è nel mondo della scuola da quasi cinquant’anni consecutivi (prima come studente poi come docente) e che si occupa di scuola a livello giornalistico da una trentina d’anni. Gli interventi fuori luogo di genitori che non sanno educare i propri figli, di persone non scolarizzate e che non frequentano la scuola da tantissimi anni non fanno che aumentare la confusione. Consiglierei a queste persone di vivere all’interno di un’aula scolastica un paio d’ore, uscirebbero più saggi o sconvolti. Demandare la soluzione ai politici? I politici sono lo specchio della nazione (e i risultati elettorali lo confermano), la scuola pubblica italiana, un tempo eccellenza, uscì dall’assemblea costituente del 1946, allora gli italiani espressero la miglior classe politica europea, oggi invece hanno espresso la peggior classe politica. Non si può scaricare la colpa sui politici scelti proprio da coloro che li criticano. Un terzo degli italiani ha scelto il Movimento 5 Stelle, giustamente disgustato dal fallimento totale della seconda Repubblica, ma ignaro di cosa vi sia dietro, credendo di cambiare tutto. Sono a parer mio gli stessi italiani che nel 1994 scelsero Berlusconi o i post comunisti convinti che avrebbero cambiato tutto, e in effetti hanno cambiato (in peggio) tutto rispetto alla prima Repubblica la quale, pur con mille difetti, non aveva però smantellato lo Stato sociale e distrutto la scuola pubblica italiana, mai caduta a livelli così bassi… (come la famiglia, i cittadini, i politici ecc. ecc., nessuno può autoassolversi). Siamo senza un governo, la scuola pubblica poi non è mai stata la priorità in Italia. Ma cosa ne sarà della scuola pubblica italiana con il nuovo governo, se mai sarà costituito… Qualcuno ha anche ipotizzato (finalmente) quanto sia usurante il lavoro del docente e ha proposto di inserirlo nella categoria dei lavori usuranti a fini pensionistici (il docente di Lucca ha 64 anni… secondo fonti giornalistiche era rassegnato e sentendosi inascoltato sopportava umiliazioni…) Questi episodi, ma anche tanti altri che si registrano ogni giorno in tantissime scuole italiane, faranno riflettere i nostri politici? Ma quali politici? Quale governo?
Governo 5 stelle / Lega? O governo 5 stelle Pd? Per i 5 Stelle Pd e Lega sono la stessa cosa l’importante è governare… La buona scuola? Se ci sarà il governo 5 Stelle/Pd resta il ministro proposto da Di Maio, un ex renziano estensore della buona scuola. Se ci sarà un governo Di Maio/Salvini la rottura potrebbe essere proprio (una delle tante sia chiaro) sul ministero della pubblica istruzione, sulla buona scuola. Salvini parla di abolizione totale e di graduatorie regionali, i pentastellati insistono sull’ex renziano.
Alcune idee di Matteo Salvini sulla scuola.
Matteo Renzi con la sua “buona scuola” (ma non solo…) è riuscito ad attuare quanto non era stato possibile al centro destra berlusconiano.
Che la “buona scuola” è stato un madornale errore l’ha recentemente dichiarato Debora Serracchiani, renziana (anche se oggi logicamente ha preso le distanze da Renzi…) che naturalmente prima viveva sulla Luna e non si era accorta di nulla… Altri esponenti dem hanno ammesso l’errore (sempre tardivamente) sottolineando però come il Movimento 5 Stelle non abbia fatto nulla dall’opposizione se non urlare… e che la vera opposizione alla “buona scuola” sia stata fatta da alcune persone libere e/o persone estromesse dal Movimento 5 Stelle perchè scomode…
Fidatevi di noi… Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi (cit. Tomasi di Lampedusa). Dedicato a tutti coloro (docenti e non) che pensavano che votando il “nuovo” tutto sarebbe cambiato. Coloro che dovevano cambiare tutto non sono nemmeno riusciti in due mesi a dare vita ad un governo. E secondo voi riusciranno ad abolite la “buona scuola”, a proporre una nuova riforma che faccia della scuola pubblica italiana l’eccellenza di un tempo? Marika Cassimatis, docente genovese, co conduttrice della trasmissione radiofonica L’angolo della scuola, per anni si è battuta nelle piazze, in radio ed organizzando incontri di docenti, genitori e studenti, poi è stata giubilata da Beppe Grillo in persona con un “fidatevi di me” degno di una Repubblica delle banane. Marika ha spiegato in un libro, Polvere di 5 Stelle. Un viaggio nella grande illusione grillina, il venire a meno di tutti i principi originari del Movimento 5 Stelle, i retroscena non conosciuti da coloro che hanno votato 5 Stelle solo per cambiare una classe politica che ha indubbiamente fallito, quella classe politica con la quale i grillini sono ora disposti a collaborare.
L’ANGOLO DELLA SCUOLA, un programma per studenti, genitori, insegnanti e per tutti coloro che amano ricordare i tempi della scuola.