Delia Scala, all’anagrafe Odette Bedogni, nacque a Bracciano, in provincia di Roma, il 25 settembre 1929, a otto anni si trasferì a Milano e si iscrisse alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala che frequentò per sette anni comparendo in numerosi balletti fra cui BOTTEGA FANTASTICA di Rossini e LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO di Ciaikoswsky. Durante la seconda guerra mondiale incominciò a lavorare nel cinema con il nome d’arte di Lia della Scala (in omaggio al teatro che l’aveva diplomata ballerina), poi Delia Scala. Dopo un timido esordio sul grande schermo nel 1943 in PRINCIPESSINA per la regia di Tullio Gramateri, Delia Scala, venne lanciata dal regista Luigi Zampa che le affidò una parte nel film ANNI DIFFICILI, Comparve poi in numerose pellicole come NAPOLI MILIONARIA di Eduardo De Filippo VITA DA CANI di Steno e Monicelli, BELLEZZE IN BICICLETTA di Carlo Campogalliani, ROMA ORE 11 di Giuseppe De Sanctis, IL SEGNO DI ZORRO di Mario Mattoli con Walter Chiari, RAGAZZE DA MARITO di Eduardo De Filippo, LA FIAMMATA di Alessandro Blasetti, GIOVENTU’ ALLA SBARRA di Ferruccio Cerio, VIVA IL CINEMA di Enzo Trapani, GRAN VARIETA’ di Domenico Paolella, GIOVE IN DOPPIOPETTO di Daniele D’Anza, SIGNORI SI NASCE di Mario Mattoli, I TEDDY BOY DELLA CANZONE di Domenico Paolella, SIGNORI SI NASCE
di Mario Mattoli con Totò. Intensa anche la sua attività teatrale, soprattutto nel teatro di rivista. Nel 1954 Delia Scala debuttò nel teatro di rivista con Carlo Dapporto in GIOVE IN DOPPIOPETTO, cui seguirono altri spettacoli e musical firmati da Garinei e Giovannini come BUONANOTTE BETTINA con Walter Chiari (1956), L’ADORABILE GIULIO (1957). Nel 1957 si esibì anche in un classico del teatro IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare, quindi tornò al teatro di rivista con UN TRAPEZIO PER LISISTRATA con Carlo Dapporto (1958), cui seguirono: RINALDO IN CAMPO con Domenico Modugno (1961), MY FAIR LADY al fianco di Gianrico Tedeschi, versione italiana di MY FAIR LADY tratta dal PIGMALIONE di George Bernard Shaw (1964), IL GIORNO DELLA TARTARUGA (1965). I rotocalchi (da SETTIMANA RADIO TV, a BOLERO, a TV SORRISI E CANZONI, ma anche altri settimanali e quotidiani) parlano di Delia per la sua indiscutibile bravura come showgirl, attrice e ballerina, ma anche per la sua tormentata vita sentimentale: sposatasi nel 1944, a soli quindici anni, con l’ufficiale greco Nikiphrous Melitsanus, si separò dopo soli due anni di matrimonio, le cronache rosa si occuparono poi del fidanzamento di Delia con il pilota automobilistico Eugenio Castellotti che scomparirà prematuramente nel 1957 durante le prove della Ferrari al circuito di Modena. Delia Scala approda sugli schermi televisivi nel 1956 con il varietà LUI E LEI Marcello Marchesi e Metz con Nino
Taranto, nel 1959-60 presentò insieme a Nino Manfredi e Paolo Panelli una memorabile edizione di Canzonissima con Paolo Panelli e Nino Manfredi diretta da Antonello Falqui e nel 1968 fu la protagonista de DELIA SCALA SHOW cui seguì DELIA SCALA STORY. Delia Scala ebbe come estimatori intellettuali del calibro di Alberto Moravia, e proprio con un suo ammiratore di Viareggio, Piero Giannotti, si sposò per la seconda volta nel 1967. Paragonata da molti critici a Wanda Osiris, Delia Scala fu per anni protagonista anche di musical firmati dalla ditta Garinei e Giovannini ( Buonanotte Bettina, My fair lady, Rinaldo in campo); con Delia Scala maturò la prima, vera e rivoluzionaria soubrette, una vera donna di spettacolo, icona ed esempio per tutte le colleghe che negli anni proveranno invano ad imitarla. Nel 1970 affiancò Lando Buzzanca in SIGNORE E SIGNORA, sorta di sit-com ante litteram. Dopo questo grande successo televisivo Delia Scala uscì silenziosamente di scena, con garbo, senza clamore. Le origini furono molteplici: ragioni di salute (un tumore al seno) e per ragioni famigliari (si era risposata una seconda volta con suo fan di Viareggio. Il grande rientro sulle scene di Delia Scala fu nel 1979 nello show domenicale a puntate di Paolini e Silvestri per la regia di Luigi Turolla, CHE COMBINAZIONE, al fianco di Don Lurio. Nel 1982 Delia si esibì in uno show benefico BUSSOLADOMANI, nello stesso anno fu protagonista della fortunata serie televisiva CASA CECILIA, ma fu anche l’anno della morte del suo secondo marito, Piero Giannotti, colpito da infarto mentre girava in bicicletta sul lungomare versiliese. Donna forte si riprese concentrandosi sul lavoro e organizzando iniziativa benefiche per raccogliere fondi per la ricerca, tornò in tv con una seconda edizione di CASA CECILIA che andrà in onda nel 1983, cui ne seguì una terza nel 1987, tutte per la regia di Vittorio De Sisti. Dal 1996 al 1998 è stata protagonista con Gerry Scotti della sti-com di Canale5 IO E LA MAMMA per la regia di Fosco Gasperi. E proprio ospite di un programma di Gerry Scorri Delia aveva festeggiato i suoi 70 anni. Molti gli spettacoli di beneficenza realizzati da Delia: “la gente che è venuta a teatro ha pagato un biglietto piuttosto salato ma ne è uscita felice, contenta e soddisfatta – aveva dichiarato – Da dieci anni dopo l’operazione ho capito che la mia presenza soprattutto la degenza in ospedale e la forza di raccontare tutto in televisione, infrangendo la mia privacy, ha fatto si che io capissi che come donna è molto importante impegnarsi per l’Associazione Italiana per la Ricerca Cancro”. La sua straordinaria forza di vivere negli ultimi tempi le aveva fatto vincere le tante battaglie contro la malattia che nel 2001 le aveva portato via il marito, Arturo Fremura ,l’editore di TeleGranducato,e proprio sugli schermi dell’emittente livornese si era fatta vedere spesso negli ultimi tempi. Delia Scala morì a Livorno all’alba del 15 gennaio 2004, così è stata ricordata da Pippo Baudo: “una forza della natura, un concentrato di vitalità e professionalità, che cantava, recitava, come nessuna altra donna dello spettacolo prima di lei”. I funerali si sono svolti in forma strettamente privata. Sette commedie musicali in teatro, quattro programmi televisivi, 46 film, nella storia della commedia musicale, del cinema e della televisione italiana vi è il nome di Delia Scala. Ma Delia Scala è stata anche una grande persona, così la ricordata il nostro amico ed assiduo lettore livornese Tino Tozzi: “Delia Scala era una grande artista, ma anche una grande donna dal punto di vista umano. Si adoperava sempre per beneficenza ed era in prima linea per la ricerca. I livornesi gli volevano molto bene soprattutto per questo”.
