Gorni Kramer (Rivarolo Mantovano 22/7/1913 – Milano 26/10/1995) deve il suo insolito nome all’ammirazione di suo padre, il Maestro Francesco Gorni (detto Gallo), per il ciclista tedesco Frank Kramer, campione del mondo su pista che aveva visto correre nel 1912 a Parigi. Gorni Kramer ereditò dal padre l’amore per i valzer, le polche, la mazurche e i tanghi, il padre Francesco infatti era un fisarmonicista che si esibiva in Padania. A sei anni Kramer inizia a suonare la fisarmonica, poi il contrabbasso, negli anni ’20 compì seri studi musicali, superò il padre musicista in fama, si diplomò al Conservatorio, entrò nell’Orchestra del Teatro Regio, e scoprì il jazz dai dischi portati in Italia da parenti ed amici della madre, un italo-americana tornata al paese d’origine. Iniziò a suonare nell’Orchestra Pieraldo di Milano, la prima formazione swing italiana che si esibiva presso il locale milanese Birra Italia. Nel 1932 Kramer costituì a Milano nell’Orchestra Pieralba, quindi formò un quintetto con Armando Camera (chitarra), Ubaldo Beduschi (contrabbasso), Luigi Redaelli (batteria) e Romero Alvaro. Nel 1935 Kramer scrive la sua prima canzone, Prime lacrime, e porta al successo Ti dirò. Nel 1936 Kramer, che aveva assimilato il ritmo sincopato, formò la propria orchestra con la quale incise Crapapelada, e numerosi riarrangiamenti in chiave jazz di brani melodici (Un giorno ti dirò). Fra gli altri successi di Kramer, che fu il primo nel mondo a suonare jazz con la fisarmonica e quindi fu un caposcuola assoluto, ricordiamo Pippo non lo sa, scritta da Panzeri, una presa in giro di Achille Starace, allora segretario del PNF. Fra i primi a fare jazz in Europa, Kramer entra ed esce dalle fila dei musicisti dell’Eiar: “sono stato licenziato e riassunto dalla radio un’infinità di volte – raccontò lo stesso Kramer – ma io e i miei amici non potevamo farci niente: eravamo pazzi per il jazz”. Negli anni ’40 Kramer collabora con il Quartetto Cetra e con Natalino Otto. Alla fine della guerra Kramer tornerà al jazz con una nuova orchestra, ed inizierà ad accostarsi al mondo del musical lavorando con Garinei e Giovannini. Nel 1949 diventa collaboratore della Rai, si esibisce in tour anche all’estero, con l’avvento della televisione sarà direttore d’orchestra di molti programmi (Il Musichiere, Buone Vacanze e Giardino d’inverno) alle commedie musicali con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Delia Scala, Renato Rascel e Walter Chiari. Dopo avere scritto alcune delle sue composizioni più celebri (Un bacio a mezzanotte, In un palco della Scala e tante altre) con gli anni ’60 si ritirò nell’ombra, sentendosi sdegnato dall’avvento del rock. Il suo ruolo di autore, direttore d’orchestra e discografico è stato fondamentale nella storia della musica leggera italiana.