Nell’autunno 1956 ha inizio la trasmissione radiofonica Le canzoni della fortuna una lunga gara canora, che coinvolge 200 canzoni nate negli ultimi cinquant’anni, cinque per ognuno dei quaranta autori scelti dalla Rai fra i soci Siae, trasmessa in 44 puntate per otto settimane e selezionate in un primo ciclo eliminatorie da giurie di 50 radioascoltatori; una seconda serie di trasmissioni porta ad un’ulteriore scrematura: le sedici vincitrici accedono alla finale affiancate da un inedito composto dagli autori ancora in lizza. Le canzoni della fortuna è collegato alla Lotteria Nazionale Italia, istituita con la legge del 4 agosto 1955, i cui biglietti saranno abbinati alle otto copie di canzoni ammesse alla finale. In gara ci sono alcuni cantanti esordienti (selezioni regionali) e alcuni cantanti famosi che subentrano nella seconda fase. Le canzoni della fortuna è uno spettacolo concepito su basi della massima popolarità. I riscontri sono subito eccezionali. Oltre 100.000 cartoline partecipano ai primi otto dei dieci concorsi-pronostici che sono collegati con le tre distinte fasi del concorso. La trasmissione va in onda da domenica 14 ottobre 1956 a domenica 6 gennaio 1957, la trasmissione è costituita da una gara tra le duecento canzoni ritenute più importanti dei precedenti cinquant’anni, interpretate da alcuni cantanti: Carla Boni, Gino Latilla, il Duo Fasano, Luana Sacconi, Nunzio Gallo, Ugo Molinari, Tullio Pane, Clara Vincenzi, Gianni Ravera, Tonina Torrielli, Gianni Marzocchi e Franca Raimondi. Nel corso delle varie esecuzioni i cantanti erano accompagnati dall’orchestra diretta a turno dai maestri Cinico Angelini, Gian Stellari e Armando Fragna. Nella fase finale, alle sedici canzoni già note, si affiancarono sedici canzoni nuove presentate dai sedici compositori autori delle canzoni già finaliste; le canzoni vincitrici erano due, quelle del compositore che avrebbe preso il maggior numero di voti.La finale si tiene il 4, 5 e 6 gennaio 1957 al Teatro Petruzzelli di Bari in diretta televisiva, coinvolgendo i cantanti più noti, alla presenza dei dirigenti Rai: vincono, di Bixio, Mamma cantata da Nunzio Gallo e Buon anno buona fortuna cantata da Gino Latilla, al secondo posto si piazzano Scapricciatello e Serenatella sciuè sciuè di Albano, al terzo Tornerai e Io pregherò di Olivieri, presentano Adriana Serra, Raffale Pisu, Antonella Steni e Renato Turi, regia Lyda C.Ripandelli, Alberto Gagliardelli, Giancarlo Galssi Beria, Fernanda Tuvani, direzione musicale: Giampiero Boneschi, Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Armando Fragna, Gian Stellari. Il vincitore del primo premio di cento milioni è un impiegato delle poste di 63 anni, il signor Rocco Prospero, di Pianella, in provincia di Pescara.
L’anno successivo la competizione, con il titolo di Voci e volti della fortuna e modalità diverse passerà significativamente sugli schermi televisivi il mercoledì sera, la gara consolida il connubio fra varietà e manifestazione musicale, nella sua prima veste televisiva si trasforma in un torneo musicale deciso dalle cartoline voto del pubblico, nel quale ogni regione è rappresentata da una squadra in cui figurano cantanti lirici, cantanti di musica leggera, e dilettanti. La finale si svolge a Palermo e vede la vittoria dell’Abruzzo a cui è abbinata l’esibizione di Aurelio Fierro interprete di Lazzarella, fra gli atri cantanti in gara Gianni Ravera e un Nicola Di Bari agli esordi.
L’edizione successiva, nella stagione 1958-59, è ancora più fortunata. Autori sono Garinei e Giovannini, reduci dai successi di Cantachiaro, La bisarca, Gran Baldoria, Attanasio cavallo vanesio e Il musichiere e conta sulla regia di Antonello Falqui, presenta Renato Tagliani con Ugo Tognazzi (sostituito dopo sei puntate da Walter Chiari). Lo spettacolo va in onda il mercoledì sera dal 22 ottobre 1958 al 4 gennaio 1959, il gotha canoro è pressochè completo: da Claudio Villa ad Achille Togliani, da Aurelio Fierro e Nunzio Gallo, e poi Nilla Pizzi, Gloria Christian, Anna D’Amico, interpreti durante la serata finale, davanti a una scenografia diversa per ciascuna, delle canzoni più amate dal pubblico: L’edera, Mamma, Arrivederci Roma, Vurria, Signorinella, Ti dirò e, buon ultima, sulle prime sette, Nel blu dipinto di blu. Il commento visivo, rievocando il mondo immaginario e poetico che le ha ispirate, restituisce il sapore ingenuo, didascalico, pletorico della divisione degli esordi. Vince Nilla Pizzi con L’edera, al secondo posto Claudio Villa con Arrivederci Roma, vengono venduti 2.246.763 biglietti della Lotteria, il primo premio è di cento milioni.
L’edizione 1959-60 anch’essa di Garinei e Giovannini, con la collaborazione di Dino Verde e di Lina Wertmuller, la regia è ancora di Antonello Falqui, il programma va in onda ancora il mercoledì sera dal 21 ottobre 1959 al 6 gennaio 1960, in concorso ci sono le sette canzoni vincitrici dell’anno precedente con altre sette selezionate nel corso delle varie puntate. Presentano Delia Scala, Paolo Panelli e Nino Manfredi (che lancia il personaggio del barista di Ceccano, con la sua parlata ciociara il motto “Fusse che fusse la vorta bbona !”), coreografie di Don Lurio, la trasmissione, che figurerà fra i più i varietà più apprezzati della storia della televisione italiana, è una sapiente combinazione di gara canora e rivista. La monotonia della parte musicale sollecita la creatività degli autori, che si arrabattano per “condire” le canzoni e risparmiarle dall’eccessiva “usura del video”. La decisione di tenere la finale a Cagliari (al Teatro Massimo), come negli anni prima a Bari, Palermo e Reggio Emilia, risponde alla volontà di coinvolgere i centri periferici e al forte spirito che anima i dirigenti della Rai in questi anni, quello teso a contribuire energicamente alla costruzione dell’identità italiana, nel duplice intento di portare l’attenzione degli spettatori su zone che sono di rado sotto i riflettori e sollecitare l’iniziativa locale; niente di più adatto di una gara canora capace di attirare un’audience enorme. La finale di Canzonissima è la prima trasmissione televisiva in onda dalla Sardegna, e a Cagliari si trasferisce tutta la troupe del centro di produzione di Roma. Vince Piove, la stessa che si imposta a Sanremo, questa volta nell’interpretazione di Joe Sentieri, conquista il secondo posto il pezzo lanciato da Umberto Bindi, Arrivederci, ma si confermano Mamma, Arrivederci Roma, L’edera, Signorinella, questa edizione sarà anche ricordata per il debutto di Mina che cantò Nessuno. Vennero venduti 2.684.941 biglietti della Lotteria.
http://www.youtube.com/watch?v=_cK3jBoXn-8
http://www.youtube.com/watch?v=Va6VC2il1Oc
L’edizione 1960-61, condotta dal trio Aroldo Tieri, Alberto Lionello, Lilli Lembo e Lauretta Masiero, autori Amurri e Faele (Raffaele Sposito), regista Mario Landi, contrappone trenta “canzoni di ieri” (uscite fino al 1950) e trenta “canzoni di oggi” vale a dire una selezione della produzione dell’ultimo decennio, facendo leva sull’assunto della presenza di due correnti di gusto ben definite: una espressa dalle nuove tendenze, dalla dimostrata dalla persistente fortuna di cui godono motivi ormai classici. L’edizione è costruita sulla base del coinvolgimento delle case discografiche chiamate a proporre una rosa di motivi inediti, in tutto 56, e a scegliere fra i cantanti della propria scuderia. Nella fase preliminare gli spettatori possono esprimere mediante l’invio di cartoline le proprie preferenze sugli interpreti anche quelli non contemplati nella rosa iniziale un referendum di cui la Rai promette di tenere conto per designare i protagonisti della gara. Canzonissima va in onda il mercoledì sera dall’ottobre 1960 al 6 gennaio 1961, sceneggiatura di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi conduce Sandra Mondaini con Paoli Poli e Alfredo Bonucci, la regia è di Eros Macchi, la sigla è La la la cantata da Alberto Lionello, la sigla finale è Tu, lei, noi, voi. La finalissima si tiene al Teatro Roma di Vicenza e ribadisce il ruolo di traino ormai assunto dai Festival di Sanremo e di Napoli, vince Romantica cantata da Toni Dallara, seguono Serenata a Margellina, e Come le rose. Si conferma la preferenza del pubblico per il genere melodico. Alberto Lionello ottiene uno strepitoso successo e popolarità entrando nelle case e nel cuore della gente con il suo sorriso che tiene compagnia, con la paglietta in testa e quel motivetto, la, la, la, canticchiato in coro da mezza Italia. Così diventa il Maurice Chevalier italiano.
http://www.youtube.com/watch?v=iwmQ9lKAdIw
Forse anche per rispondere alle critiche mosse l’anno precedente, Canzonissima 61 è costruita sulla base del diretto coinvolgimento delle case discografiche, chiamate a proporre una rosa di motivi inediti, in tutto 56 e a scegliere fra i cantanti della propria scuderia inclusi in un elenco indicativo predisposto dalla Rai, di una cinquantina di nomi. Nella fase preliminare gli spettatori potranno esprimere mediante l’invito di cartoline le proprie preferenze sugli interpreti, anche fra quelli con contemplati nella rosa iniziale: un referendum di cui la Rai promette di tenere conto per designare definitivamente i protagonisti della gara. Intorno alle canzoni si costruisce un varietà comico-brillante, quell’anno sulle spalle di Sandra Mondaini con Paolo Poli, Tino Buazzelli e Alberto Bonucci, per la regia di Eros Macchi. Tredici puntate, in onda il martedì sera, sceneggiatura affidata al duo Scarnicci e Tarabusi. La serata finale, che vedrà la vittoria di Bambina bambina di Tony Dallara, seconda Nata per me di Adriano Celentano, terza Fra la cannè di bambù di Betty Curtis, quarta Il primo mattino del mondo di Milva, quinta Sedici anni di Nunzio Gallo, Mina propone Tintarella di luna ma non riesce ad entrare in finale, vengono venduti 2.550.600 biglietti della Lotteria, la finale si svolge al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, per la prima volta interamente in diretta.
L’edizione successiva, 1961-1962, sempre di Sarnicci e Tarabusi va in onda dal 10 ottobre 1961 al 6 gennaio 1962, presenta Sandra Mondaini con Toni Ucci, Enzo Garinei, Carlo Sposito, vince ancora Toni Dallara con Bambina bambina, i biglietti venduti sono 2.989.000, il primo premio della lotteria sale a 150 milioni. La sigla di apertura, interpretata da Sandra Mondaini è Sette canzoni per sette cantanti, la sigla di chiusura affidata a Betty Curtis era anche concorrente (Fra le canne di bambù), ciò solleva un’ondata di proteste contro i vertici di viale Mazzini accusati di favoritismi occulti per cui dalla terza puntata il brano fu affidato al quartetto vocale “I caravels”.
http://www.youtube.com/watch?v=XF_stgoALS4
L’edizione 1962-63, segnata dall’abbandono dei conduttori, Dario Fo e Franca Rame, dopo gli interventi censori della dirigenza sugli sketch imbastiti dai due attori. Gli autori sono Dario Fo, Leo Chiosso, Vito Molinari, la regia è di Vito Molinari, lo spettacolo va in onda il giovedì sera dall’11 ottobre 1962 al 6 gennaio 1963, ma dopo sette puntate Franca Rame e Dario Fo devono lasciare la conduzione a causa degli interventi censori della dirigenza Rai sugli sketch da loro imbastiti, saranno sostituiti da Tino Buazzelli e Sandra Mondaini, l’edizione sarà vinta da Toni Renis con Quando quando quando, secondo Gino Paoli con Il cielo in una stanza, terzo Nini Rosso con La ballata di una tromba, quarta Jolanda Rossini con Tango della gelosia,quinta Betty Curtis con Tango del mare.
http://www.youtube.com/watch?v=bYNcsY2Sx9M
A seguito delle polemiche verrà abolito il titolo di Canzonissima, resterà invece la trasmissione legata alla Lotteria di Capodanno che si trasformerà (con titoli diversi) in un torneo canoro a squadre Solo nel 1968 verrà ripreso il titolo di Canzonissima. L’edizione 1963-64 prende a denominazione di Gran premio e va in onda il giovedì sera dal 26 settembre 1963 al 6 gennaio 1964, si intitola Gran premio, gli autori sono Bruno, D’Onofrio, Melli, Verde, la regia è di Romolo Siena e Pietro Turchetti, presentano Gilberto Govi e Lina Volonghi, le orchestre sono dirette da Marcello De Martino e Gianni Ferrio, la gara canora fra le regioni viene vinta dalla Sicilia, sono quasi 5 milioni i biglietti della Lotteria venduti.
La trasmissione era basata sulla tradizionale gara canora di fine anno; a differenza di Canzonissima trasmessa l’anno precedente, in Gran Premio gli artisti (attori di prosa, cantanti di musica leggera, di musica lirica e ballerini) in gara rappresentavano una regione italiana, ed ogni regione aveva una madrina ed un padrino. Piemonte e Valle d’Aosta padrino Carlo Campanini), Liguria (madrina Lina Volonghi), Lombardia (padrino Gino Bramieri), Veneto (madrina Lauretta Masiero), Friuli (padrino Warner Bentivegna), Emilia Romagna (Teresa Ricci), Toscana (padrino Giorgio Albertazzi), Umbria e Marche (madrina Ave Ninchi), Lazio (mandrina Marisa Merlini), Abruzzi e Molise (padrino Fred Bongusto), Campania (madrina Dolores Palumbo), Puglie (Tino Schirinzi), Calabria e Basilicata (madrina Brunella Tocci, padrino Riccardo Billi), Sicilia (padrino Corrado Lojacono, madrina Daniela Rocca), Sardegna (padrino Amedeo Nazzari). La gara fu vinta dalla Sicilia (nella cui squadra tra le cantanti vi era Gianfranca Montedoro).
L’edizione 1964/65 si intitola Napoli contro tutti, autori Verde e Bruno, regia di Piero Turchetti, il programma va in onda mercoledì sera dal 30 settembre 1964 al 6 gennaio 1965, presentano Nino Taranto e Francoise Prevost, con Renata Mauro, Tullio Pane, le Bluebelle Girls, Nana Mouskouri, Maria Del Monaco. Scene Cesarini da Senigallia, costumi Danilo Donati, orchestra diretta da Gianni Ferrio, coreografie di Gino Landi, vince Claudio Villa con O sole mio (sostituisce in finale Mario Del Monaco), seconda Gigliola Cinquetti con Non ho l’età, terza Anatoli Solovanenko con Serate e Mosca, quarta Gigliola Cinquetti con Anena e core, quinto Claudio Villa con Torna a Surriento.
L’edizione 1965/66 si intitola La prova del nove, spettacolo inchiesta sulle canzoni di ieri e di oggi, autori Amurri, Caudana, Terzoli, Zapponi, la regia è di Piero Turchetti, presenta Corrado, con Walter Chiari, scene di Gianni Villa, costumi di Danilo Donati, orchestra diretta da Gianni Ferrio, coreografie di Gino Landi, in onda il mercoledì sera dal 29 settembre 1965 al 6 gennaio 1966, vince Gianni Morandi con Non son degno di te, seconda Ornella Vanoni (Tu si na cosa grande), terzo Claudio Villa (La canzone dell’amore), Rita Pavone (Viva la pappa col pomodoro), quinto Claudio Villa (Vecchia Roma).
L’edizione 1966/67 si intitola Scala reale, torneo musicale a squadre, autori Castellano e Pipolo, regia di Romolo Siena, presenta Peppino De Flilppo che lancia il personaggi di Pappagone, al suo fianco Gianni Agus, scene Cesarini da Senigallia, coreografie di Gino Landi, orchestra diretta da Mario Migliardi, costumi di Josè Vinas. Il programma era concepito alla stregua di un gioco musicale a squadre nel quale, però, i componenti si affrontavano in coppie in prove ad eliminazione diretta nelle quali oltre al voto della giuria presente in studio veniva abbinato il responso delle cartoline inoltrate dai telespettatori. Particolarissima la sigla di apertura nella quale fece il suo debutto un giovanissimo prestidigitatore tale Aldo Savoldello alias Silvan. La gara canora è vinta dalla squadra di Claudio Villa che canta Granada, secondo Gianni Morandi (La fisarmonica), terzo Achille Togliani (Scelgo te), quarto Dino (Piccola, mia piccola), quinta Sandie Shaw (Lo vuole lui, lo vuole lei), fra gli altri cantanti in gara Patty Pravo (Ragazzo triste) e Luigi Tenco (Lontano lontano). La sigla è cantata da Mina: Ora o mai più…
http://www.youtube.com/watch?v=OOhlDxcLheI
http://www.youtube.com/watch?v=J_M94VwMkSo
L’edizione 1967/68 si intitola Partitissima va in onda per la prima volta il sabato sera, dal 23 settembre 1967 al 6 gennaio 1968, autori Castellano e Pipolo, regia di Romolo Siena, presenta Alberto Lupo con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, costumi Carlo Donati, coreografie Gino Landi, orchestra diretta da Mario Migliardi. Concepito sulla falsariga di un gioco musicale di squadra, le equipes di concorrenti annoveravano il gotha canoro nostrano di quegli anni: Domenico Modugno, Rita Pavone, Dalida ed Ornella Vanoni. La kermesse fu appannaggio di Dalida con la canzone “Dan dan dan”, secondo Claudio Villa (Concerto alla vita), terza Rita Pavone (Tu, cuore mio), quarto Domenico Modugno (Meraviglioso), quinto Bobby Solo (Siesta). Sigla Fred Bongusto: Io non so chi sei.
http://www.youtube.com/watch?v=lIuLc-nVAp0
Con l’edizione 1968/69 si riprende il titolo di Canzonissima, lo spettacolo va in onda il sabato sera, autore Terzoli, Vaime e Marchesi, regia di Antonello Falqui dal 28 settembre 1968 al 1969, presentano Mina, Walter Chiari e Paolo Panelli, l’orchestra è diretta da Bruno Canfora, la sigla di apertura è Zum zum zum è scritta da Pippo Baudo ed interpretata da tutti i cantanti in gara, vince Gianni Morandi con Scende la pioggia, secondo Claudio Villa (Povero cuore), terzo Albano (Mattino), quarta Orietta Berti (Se mi innamoro di un ragazzo come te), quinta Patty Pravo (Tripoli 69). Sigla finale di Mina Vorrei che fosse amore.
http://www.youtube.com/watch?v=c93ZFo8tQyw
L’edizione 1969/70 autori Terzoli, Viame e Verde, regia di Antonello Falqui va in onda dal 27 settembre 1969 al 6 gennaio 1970, presentano Jonny Dorelli e Raimondo Vianello con Alice ed Hellen Kessler, l’orchestra è diretta da Bruno Canfora, coreografie di Jack Punch, i cantanti finalisti sono: Al Bano (Mezzanotte d’amore), Orietta Berti (Una bambola blu), Domenico Modugno (Come hai fatto), Massimo Ranieri (Se bruciasse la città), Claudio Villa (Il sole del mattino) e Gianni Morandi che si aggiudica anche questa edizione con Ma chi se ne importa.
http://www.youtube.com/watch?v=UooWrHEOmIw
L’edizione 1970/71 va in onda dal 17 novembre 1970 al 6 gennaio 1971, autori Paolini e Silvestri, regia di Romolo Siena, presentano Corrado e Raffaella Carrà, orchestra diretta da Bruno Canfora, la sigla di apertura è cantata da Raffaella Carrà Ma che musica maestro, i cantanti finalisti sono: Caterina Caselli (Viale Kennedy), Marisa Sannia – La primavera,Iva Zanicchi – Una storia di mezzanotte, Orietta Berti – Ah, l’amore che cos’è, Claudio Villa – Non è la pioggia, Mino Reitano – Una ferita in fondo al cuore, Gianni Morandi – Capriccio, vince Massimo Ranieri con Vent’anni.
http://www.youtube.com/watch?v=5rA5FEJVTzM
L’edizione 1971/72 va in onda dal 9 ottobre 1971 al 6 gennaio 1972, autori Castellano e Pipolo, regia di Eros Macchi, presentano Corrado, Raffaella Carrà, Alighiero Noschese, coreografie Mario Landi, la sigla di apertura cantata da Raffaella Carrà, Chissà se va, scala la Hit parade, i cantanti finalisti sono: Massimo Ranieri Via del Conservatorio, Iva Zanicchi – Coraggio e paura, Orietta Berti – Città Verde, Claudio Villa – La cosa più bella, Mino Reitano – Ciao vita mia, Rosanna Fratello – Sono una donna, non sono una santa, Ornella Vanoni – Il tempo di impazzire, vince Nicola Di Bari che canta Chitarra suona più piano.
http://www.youtube.com/watch?v=uPBKYSG2on
L’edizione 1972/73 va in onda dal 7 ottobre 1972 al 6 gennaio 1973, ha come autori Marchesi e Verde, regia di Romolo Siena, presentano Pippo Baudo e Loretta Goggi, la sigla è Vieni via con me (Taratapunzi è) cantata da Loretta Goggi, i cantanti finalisti sono: Gianni Morandi – Il mondo cambierà, Iva Zanicchi – Mi ha stregato il viso tuo, Marcella – Un sorriso e poi perdonami, Nicola Di Bari – Paese, Mino Reitano – Cuore pellegrino, Orietta Berti – E lui pescava, Rosanna Fratello – Figlio dell’amore, vince Massimo Ranieri con Erba di casa mia.
http://www.youtube.com/watch?v=t0tRiJNaAno
L’edizione 1973/74 va in onda dal 7 ottobre 1973 al 6 gennaio 1974 la domenica pomeriggio, autori Paolini e Silvestri, regia di Romolo Siena, presentano Pippo Baudo e Mita Medici, orchestra diretta da Pino Caruso, la sigla di apertura è A ruota libera cantata da Mita Medici, solo la serata finale, trasmessa in due parti, va in onda il sabato sera e conquista un ascolto notevole, vince Gigliola Cinquetti con Alle porte del sole.
L’edizione 1974/75 va in onda la domenica pomeriggio dal 6 ottobre 1974 al 6 gennaio 1975, autore Dino Verde, regia di Eros Macchi, presenta Raffaella Carrà con Topo Gigio e Cochi e Renato, interventi di Paolo Villaggio e di un Massimo Boldi all’esordio che interpreta il personaggio di Mario Vigorone (che prepara il ministerone) negli sketch di Cochi Renato, l’orchestra è diretta da Paolo Ormi, coreografie di Don Lurio, la gara viene divisa in due gironi: quello folck (vinto da Tony Santagata con Lu maritiello) e quello leggero (vincono Wess e Dori Ghezzi con Un corpo e un anima) la sigla di apertura è Felicità-ta-ta, era cantata da Raffaella Carrà, la sigla chiusura è La vita la vita cantata da Cochi e Renato, che arriva al primo posto della Hit Parade. Per i bambini erano presenti dei momenti in compagnia di Topo Gigio, il monte premi sale a 200 milioni. E’ l’ultima edizione della manifestazione.