Giorgio Panto

GIORGIO PANTOGiorgio Panto nasce a Meolo, in provincia di Venezia, l’1 ottobre 1941, titolare della Panto srl,, azienda leader in Italia nel settore degli infissi e dell’arredo giardino, esistente da 85 anni. Figlio di Secondo, un falegname di Meolo, Giorgio cresce nella bottega paterna che negli anni ’50 si trasferisce nella campagna Sandonatese e si trasforma in una piccola fabbrica  per la lavorazione del legno; dalla lavorazione del legno alla produzione dei mobili il passo è breve.  Negli anni ’60 Giorgio studia in Germania, dove conosce anche la sua futura moglie,  a metà degli anni ’60 subentra al padre; profondo conoscitore del mercato tedesco allarga l’azienda paterna (trasferita prima a Vittorio Veneto e quindi a San Biagio di Callalta) ad altri settori; idea un brevetto per un particolare infisso;  dalle finestre costruite su passa alle tapparelle, agli infissi per giardino, a porte, tavoli, sedie e barbecue. Negli anni ’70 la Panto spa commercia con Belgio, Olanda, Germania ed altre nazioni, ed ha punti di vendita in tutta Italia e all’estero.  Nel 1978 Giorgio  Panto, unitamente a Renato Bernardi, è il fondatore dell’emittente trevigiana Antenna 3 Nord-Est, “tre” in lettere e non in numero, forse per distinguerla dalla lombarda Antenna 3 Lombardia, per l’ambizione a diventare il terzo canale (Rai 3 e i network Rete4, Canale5 e Italia1 ancora non esistevano). Così Giorgio Panto ha ricordato i tempi pionieristici: “l’imprinting fu molto amatoriale, quasi casalingo, come del resto avvenne negli anni ’70 in tutte le altre tv locali che in quegli anni stavano nascendo. Quattro soldi, ma tanta voglia di fare uscire un segnale visibile nella propria città o in quelle vicine, e tanto do yourself dei vari collaboratori, improvvisati e spesso scelti fra amici e parenti”.  All’inizio degli anni ’80 l’emittente tramite l’acquisizione di altre televisioni locali (fra le quali ricordiamo la storica TeleCortina) arriva a coprire l’intero Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) e viene ribattezzata Antenna Tre Nordest, l’emittente si caratterizza per programmi di folcklore (storici quelli con I Belumat), informazione locale e sport, ed è un punto di riferimento per le tre regioni. A metà degli anni ’80 Giorgio Panto è editore unico di Antenna Tre Nordest e rileva nel frattempo anche TeleAltoVeneto. Nel 1987 la Panto srl è fra gli sponsor di COLPO GROSSO, programma cult in onda su Italia7, in quegli anni Giorgio Panto inizia anche il suo impegno politico milita nella Lega (Liga) Veneta. Ma il progetto bossiano di unione con la Casa delle Libertà e del Buon Governo (alleanza con Fini e Berlusconi del 1994) non fa per lui, il quotidiano IL MANIFESTO lo definisce “piccolo Berlusconi di Treviso”: “al sud sono abituati a mangiare il pesce, buono, ben cotto, e pure spinato, tutto a cura dello Stato. Ma di mettersi a pescare, non se ne parla nemmeno”.

A metà degli anni ’90 i media (specializzati e non) fanno il nome di Giorgio Panto quale possibile acquirente di due storiche emittenti: TeleLombardia (poi rilevata invece da Sandro Parenzo) e TeleSanterno (poi rilevata da Flavio Bighinati), ma non se ne farà nulla. Alcune testimonianze (mai smentite né confermate dall’interessato, vogliono Giorgio Panto fra gli azionisti di Antenna 3 Lombardia gestione Giunco-Bernasconi),  la cosa certa è che Panto nel 2003 rileva un’altra storica emittente: Tele Diffusione Europea, ribattezzata TeleNordest.

Giorgio Panto – si legge sempre sul quotidiano IL MANIFESTO -non si accontenta dellaMILLECANALI 2005 - GRUPPO PANTO devolution e vuole un federalismo “spinto” per tutto il Nordest, animatore della Lista Progetto Nord Est.  Nel suo programma leggiamo: “estensione del diritto alla legittima difesa per la proprietà privata. Ronde dell’Esercito per pattugliamento del territorio in ore notturne.”  Con un programma preso a prestito dalla Lega Veneta, e dagli autonomisti che inneggiano alla Serenissima: una macroregione che riunisce Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con autonomie simili alla Baviera o alla Catalunya: la realizzazione della politica e l’eliminazione della “policrazia”, estensione del diritto alla legittima difesa per la proprietà privata. Ronde notturne dell’esercito per garantire la sicurezza, censimento della popolazione immigrata, revisione dei testi di storia e corsi su “genti venete al di qua e al di la del mare”;  protezione della produzione locale per impedire che le imprese le localizzino, leva obbligatoria per il mantenimento degli Alpini e dei Lagunari, smantellamento del Petrolchimico di Marghera per farne un polo fieristico, una Dsneyland e strutture in grado di ospitare un’Olimpiade. Così, dando voce al solito veneto che produce ed è stanco di pagare le tasse.  Candidatosi per la prima volta presidente della Regione Veneto per la Lega Autonomia Veneta, Panto non viene però eletto, nel 1995 da vita a Progetto Azzurro, quindi a Nuova Italia, formazioni naufragate, poi è la volta Life (Lega Federalista per gli Imprenditori Europei). Nel 2004  fonda movimento politico Progetto Nordest con l’obiettivo di fare di Veneto, Friuli e Trentino in un’unica macroregione, alle elezioni regionali del 2005 Progetto Nord Est (Pne) raccoglie il 7%, 150.000 voti, per lo più provenienti dalla provincia di Treviso, (voti sottratti alla Casa della Libertà), che consentono a Panto di fare eleggere due consiglieri regionali (Mariangelo Foggiato ed Ettore Beggiato) che portano avanti una battaglia per fare del Veneto una regione a statuto speciale (come Trentino e Friuli, Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna).

Come Berlusconi, Panto parla di sé in terza persona: “c’è del livore della Lega contro Panto, prima c’è la sorpresa con i fondi schiena in tv, poi con le mie antenne, la verità è per la Lega sono una spina nel fianco”.  Alle elezioni politiche del 2006 Pne si presenta alla Camera (2,99% dei voti), e al Senato ( 3%) ma non riesce ad eleggere nessun deputato e senatore, il risultato della Camera è stato però determinante per la sconfitta della Casa delle Libertà, superata dall’Unione di soli 24.000 voti. Candidatosi alla Presidenza della Provincia di Treviso Panto promette una campagna elettorale “a cannonate” e ottiene oltre il 10% dei consensi.

NEWS 26 NOVEMBRE 2006

E’ MORTO GIORGIO PANTO, STORICO EDITORE VENETO.

GIORGIO PANTO 2Un altro storico editore purtroppo ci ha lasciato. Giorgio Panto è deceduto oggi pomeriggio alle 16 precipitando con il suo elicottero nella laguna di Venezia. Panto aveva da poco lasciato l’isola di Cavran, un piccolo apprezzamento di terra in laguna di sua proprietà, dove aveva pranzato con amici e parenti.  Appassionato di volo ed esperto pilota, si era messo alla guida del suo elicottero, un Robinson 41, che era abituato a manovrare quasi tutti i giorni. Per cause non ancora accertate, l’elicottero a un certo punto ha perso quota ed è precipitato nelle acque basse della laguna. L’incidente è avvenuto fra l’isola di Burano e Preporti, oltre all’editore è rimasto coinvolto nell’incidente il suo amico trentino Pietro Fabrini ora ricoverato all’ospedale di Venezia.

Panto e il tecnico di volo sono stati soccorsi poco dopo da alcune persone a bordo di un barchino fra le quali vi era anche il figlio Thomas che ha visto il velivolo inabissarsi proprio mentre era in barca insieme ad un gruppo di amici a non più di 50 metri di distanza dal punto dell’affondamento. Il tecnico è stato trasportato all’ospedale, mentre purtroppo Giorgio Panto è deceduto poco dopo all’imbarcadero di Cavallino.

La notizia della morte di Giorgio Panto ci è giunta ultimata la prima manifestazione del festival della tv svoltasi oggi al Circolo della Stampa di Milano, avevamo tutti i cellulari spenti, quando Gigi Vesigna l’ha acceso l’ha contattato un collega de IL GAZZETTINO che ha comunicato la ferale notizia. Abbiamo immediatamente deciso di riportare in tono dimesso le news sul festival della tv, in segno di rispetto a questo editore storico che ricorderemo ancora.

Rientrati in redazione abbiamo già ricevuto alcune email di lettori del Triveneto, presto le pubblicheremo on line.

Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha dichiarato: “con profondo cordoglio apprendo la tragica notizia della morte di Giorgio Panto, rivolgo ai suoi famigliari le mie più sincere condoglianze. Giorgio Panto aveva dato vita a un movimento del tutto originale nel panorama politico veneto.
Aveva compreso – ha detto Cacciari – come una battaglia autenticamente autonomistica non potesse svolgersi nell’ambito di una Lega compromessa col centro-destra berlusconiano e con grande coraggio e assoluto disinteresse aveva cercato una propria originale collocazione negli equilibri politici regionali e nazionali, esclusivamente animato da una autentica passione per la sua terra. Penso che la sua capacità di esprimere sentimenti profondi di questa terra con immediatezza e semplicità troverà difficilmente eredi. E temo che ancor meno ne troverà la sua carica umana e la sua onestà intellettuale”.

INTERROMPIAMO LE TRASMISSIONI PER L’IMPROVVISA SCOMPARSA DELL’EDITORE GIORGIO PANTO

GIORGIO PANTO

Ieri alle 18,30 su Antenna Tre Nordest, TeleNordest e TeleAltoVeneto è comparso improvvisamente un nero, per volontà della famiglia, poi una scritta che ha annunciato: “interrompiamo le trasmissioni per l’improvvisa scomparsa dell’editore Giorgio Panto”.  Per oltre un’ora le trasmissioni delle tre emittenti sono state interrotte. Come Giorgio Aiazzone, Panto è deceduto in un incidente aereo. Già nel 1989 Panto era stato coinvolto con l’amico Giorgio Bressan in un incidente aereo: il suo Piper era precipitato sopra un fienile a Trebaseleghe, nel Padovano, pochi secondi dopo il decollo, urtando contro un albero e finendo sopra un pagliaio. Panto e Bressan se l’erano allora cavata con un grande spavento e qualche graffio.  Il destino però era segnato: Bressan morì nel maggio 2002 nello schianto del suo aereo contro i ghiaioni di Pian de le Stele, Panto è morto ieri.

Ecco alcune dichiarazioni sulla morte di Giorgio Panto.

“Con Giorgio Panto scompare un protagonista della grande trasformazione industriale ed economica vissuta negli ultimi anni dalla società veneta. Si può ben dire che Panto realmente ha rappresentato l’anima vincente di un Veneto che guardava e guarda al futuro. E’ stato un imprenditore che ha creato straordinarie opportunità di lavoro e non possiamo certo dimenticare il suo forte e appassionato impegno politico”.

GIANCARLO GALAN, PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO

“Esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’imprenditore veneto che si è sempre impegnato per lo sviluppo del Nord Est italiano ed ha anche scelto di entrare direttamente nel mondo della politica per difendere i valori e la dignità degli imprenditori”

RICCARDO ILLY, PRESIDENTE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

“Con profondo cordoglio apprendo la tragica notizia della morte di Giorgio Panto, rivolgo ai suoi famigliari le mie più sincere condoglianze. Giorgio Panto aveva dato vita a un movimento del tutto originale nel panorama politico veneto. Aveva compreso ome una battaglia autenticamente autonomistica non potesse svolgersi nell’ambito di una Lega compromessa col centro-destra berlusconiano e con grande coraggio e assoluto disinteresse aveva cercato una propria originale collocazione negli equilibri politici regionali e nazionali, esclusivamente animato da una autentica passione per la sua terra. Penso che la sua capacità di esprimere sentimenti profondi di questa terra con immediatezza e semplicità troverà difficilmente eredi. E temo che ancor meno ne troverà la sua carica umana e la sua onestà intellettuale”.

MASSIMO CACCIARI, SINDACO DI VENEZIA

“Panto mostrava con orgoglio la sua fabbrica, ma gli occhi gli si illuminavano davanti alle telecamere, gli schermi, sotto i riflettori. La televisione è stato uno dei suoi grandi amori, uno dei più forti. Ha discusso, a volte animatamente, con me e con gli altri giornalisti, ma era certamente convinto della nostra indipendenza e preparazione. Ha cercato di farci comprendere le motivazioni della sua battaglia politica. Non ci ha chiesto di diventare portatori del suo messaggio. Adorava la tv, lo divertiva, lo incuriosiva, gli piaceva la possibilità di comunicare in diretta con la sua gente tramite i talk-show”

CRISTINA CATARINICCHIA, Direttore di TeleNordEst

“Era un pilota provetto, un eccellente elicotterista. Aveva tante passioni e noi lo vogliamo ricordare così. Erano tutte passioni vere, perchè lui era un uomo di coraggio, un veneto vero, una persona che credeva in ciò che faceva. Per noi è stato un editore corretto, ha fatto informazione radicata nel territorio. Sta per partire la nostra sfida in Friuli, Panto aveva progetti sempre più grandi.

GIOVANNA PASTEGA, Direttrice del Tg Nordest

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