Oscar Mammi’
DALLA POLITICA ALLO SPETTACOLO
Oscar Mammì fra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 è stato l’uomo della famosa legge che porta il suo nome, nel 2005 si è dato egli stesso alla tv nell’insolita veste di attore nella fiction Walter e Giada.
Oscar Mammì nasce a Roma il 25 ottobre 1926, laureatosi in economia e commercio, lavora in banca e si impegna da subito in politica nelle fila del Partito Repubblicano Italiano. E’ eletto per la prima volta deputato alle elezioni politiche del 1972, è Presidente della Commissione Industria e Commercio, sarà rieletto nel 1976 Presidente della Commissione Interni. Nuovamente deputato nel 1979 ed è Presidente della Commissioni Affari della Presidenza del Consiglio e Presidente del gruppo parlamentare del P.R.I. Sottosegretario all’industria e commercio nel II governo Rumor e nel governo Colombo, rieletto fino al 1992, ministro per i Rapporti con il Parlamento nel I e II governo Craxi, ministro per le Poste e Telecomunicazioni nei governi Goria, De Mita e nel VI governo Andreotti.
Nel 1990 presenta la legge del riordino del sistema radiotelevisivo che sancisce l’attuale divisione fra reti pubbliche e reti private, la famosa legge che porta il suo nome. Con il crollo della prima Repubblica il ritiro e il silenzio.
Nell’estate 2005 il ritorno come attore televisivo in Walter e Giada, fitcion di Rai3. liberamente ispirata al romanzo manzoniano I promessi sposi, Mammì dichiara: “uno che fa politica o è un bravo attore o non ce la fa. Non mi ricordavo bene com’era l’Innominato perché I promessi sposi li ho letti al liceo. Se l’avessi avuto in mente, non avrei accettato. Così terribile…” Mammì è stato definito “il Sean Connery all’amatriciana”, è stato lui ad attirare l’attenzione alla conferenza stampa di presentazione del reality. “Mi sono molto divertito. Nella vita ho fatto il bancario, il deputato, il ministro, ora – aggiunge scherzosamente – voglio fare l’attore”. La Ercolani, ideatrice del reality, dice ‘lo abbiamo scelto perchè è molto espressivo, ‘un politico pre-Mani Pulite ci sembrava l’ideale per rappresentare un Innominato dei giorni nostri. Chi meglio di lui conosce i meccanismi del potere?’. Dal canto suo, Mammì, sereno e divertito, afferma ‘Perchè ho accettato di partecipare a questo progetto? In vita mia ho fatto il bancario, il ministro, il deputato, adesso voglio fare l’attore!’.
Intervistato da Mario Volpe per il Corriere della Sera, così Mammì si è espresso sui politici attuali: Per il ruolo dell’Innominato Andreotti sarebbe stato perfetto. Perché incarna il vero potere, che può servire il male ma anche il bene. I Bravi sono Bossi, Calderoli e Castelli, i leghisti insomma. Sono finti cattivi, intendiamoci, giocano a mostrare il coltello, ma poi non lo usano, dei Bravi per bene. Recitazione e politica uniti dunque dal sottile filo della bugia. Impossibile non pensare alla favola di Collodi, tante volte rappresentata al cinema e o in tv. Per la parte di Pinocchio Mammì non ha dubbi: Silvio Belrusconi, senza dubbio. Un simpatico bugiardo. Il Gatto e la Volpe? Rocco Buttiglione e Marco Follini, un’accoppiata perfetta. Quanto alla Fata Turchina ci vedrei bene Livia Turco, donna a cui piace sognare un mondo migliore. La fantasia e le accoppiate diventano irresistibili. Il Conte di Montecristo? Massimo D’Alema, giusto mix di lucidità e cinismo. Una fiction storica su Cavour? Perfetto Piero Fassino e il suo spirito sabaudo. Passiamo ai classici greci: Achille è Bertinotti, ma con un’avvertenza: caro Fausto non inorgoglirti troppo perché c’è sempre il problema del tallone.
Mammì torna per un attimo nei panni del politico e si dice rattristato per questa Rai: “la politica c’è sempre stata, ma almeno decideva, oggi invece… Del resto io ho vissuto una grande stagione, quella dei partiti, oggi c’è la stagione dei personaggi…” Oscar Mammì è morto a Roma il 10 giugno 2017.