Rocco Casalino ex Grande Fratello e portavoce del premier Conte, guadagna più dello stesso premier. I compensi dei grillini (e non solo…)

rocco casalino grande fratelloRocco Casalino, ex Grande Fratello, convertitosi al Movimento 5 Stelle alla fine del 2012 dopo alcuni mal di pancia degli attivisti della prima ora, ritira la sua candidatura alle elezioni regionali lombarde del 2013 a causa di una contestazione degli attivisti.  Rocco rinuncia ma intanto media con i vertici della Casaleggio Associati e con Beppe Grillo, pochi mesi dopo è addetto stampa pentastellato al Senato. Da allora la sua carriera è in ascesa, carica dopo carica diventa il responsabile della comunicazione dei pentastellati a parere di alcuni eletti (che vogliono mantenere l’anonimato) ancora più potente di deputati e senatori. Nel 2018 diventa portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i maligni dicono sia il gost writer del premier. Il settimanale L’Espresso rivela  che il suo compenso è di 169.000 euro lordi all’anno. Sempre lo stesso settimanale pubblica i compensi di altri collaboratori del gruppo dei pentastellati  (ad esempio Pietro Dettori nominato da Davide Casaleggio, compenso 130.000 euro annui) e di collaboratori di uomini politici di altri partiti. Perché fa scandalo il compenso di Rocco Casalino e non quello degli altri. O siamo di fronte all’ennesimo episodio di faziosità (come sostengono gli ultrà grillini parlando di “stampa di regime”), oppure in Italia vi è ancora la stampa libera che condanna gli sprechi e i lauti emolumenti (che i grillini dicevano di volere abolire) di chiunque è al governo ed ora al governo sono i 5 Stelle…   Qualcuno resta scandalizzato per l’entità della cifra annua, superiore a quella dello stesso premier Conte e a quella di precedenti portavoce del Pd, di Forza Italia ecc.  Altri tacciono, altri ancora giustificano argomentando che è il “governo del cambiamento”, che Casalino è bravo ed indipendente. Chi aveva previsto tutto (non per il solo Casalino ma anche per tanti altri casi a livello nazionale e locale) è chi conosce bene i 5 Stelle.  Allorquando era chiaro che avrebbero governato mi venne in mente il vecchio sindacalista socialista Ferdinando Santi che quando i socialisti negli anni ’60 entrarono nella “stanza dei bottoni ” ‘governativa invece di esultare si mise a piangere. Un giornalista gli chiese il perché delle lacrime, Santi rispose: “io quelli li conosco bene, non hanno mai mangiato, ora si siedono alla tavola del governo, si abbufferanno e non si alzeranno più.

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