Milano ricorda Egidio Sterpa, grande giornalista e grande liberale

beppe sala lamberto bertolè assessore coccoNel corso della tradizionale cerimonia del 2 novembre al Cimitero Monumentale di Milano sono stati iscritti nel Famedio, il pantheon cittadino, 14 nuovi nomi. Fra le personalista prescelte vi è anche il deputato, consigliere comunale del Partito Liberale e giornalista Egidio Sterpa. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Beppe Sala, il Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè e l’assessore alla trasformazione digitale e servizi civici Roberta Cocco.

Egidio Sterpa nacque a Vejano, in provincia di Viterbo, il 26 settembre 1926. Laureatosiegidio sterpa camera in giurisprudenza, iniziò la sua attività giornalistica nel 1946 a Il Momento e Il Giornale della Sera, due quotidiani romani importanti. Lavora con giornalisti del calibro di sterpa igor mannVirgilio Lilli, Salvatore Aponte, Giovanni Artieri. Nel 1951 passa a Il Tempo di Renato Angiolillo, per cui è cronista e poi redattore capo, fra i colleghi vanta giornalisti del calibro di Vittorio Zincone, Alberto Giubilo, Igor Man, Alberto Giovannini, Italo Zingarelli (quello del famoso Dizionario), Ettore Dalla Giovanna, Gianni Granzotto e Nantas Salvalaggio. Collabora anche con Il Roma di Napoli, firmandosi Egidio da Vajano. Nel 1958 passò a Il Giornale d’Italia, sempre come redattore capo. Quando arriva la chiamata dal Corriere della Sera, nell’ottobre 1958 Sterpa decide di lasciare Roma per Milano.   Sterpa arriva così a Milano al Corriere diretto da Mario Missiroli: “Al primo impatto Milano – ricordava lo stesso Sterpa – mi apparve ostica, fredda. Scesi in un vecchio e comodo albergo in centro, a due passi dalla Galleria, dal Duomo e dalla Scala, proprio nel corriere della sera 1960cuore della città, mi spostai poi in una pensione e poi in un residence. Dovevano passare due anni prima che mi decidessi a farmi raggiungere dalla famiglia: i miei due bambini frequentavano le scuole nel quartiere dell’Eur, solare città-giardino, e sia io che mia moglie fummo restii fino all’ultimo a trasferirci nelle nebbie padane. Mi ci volle del resto qualche anno per prendere confidenza con la Milano del freddo e dello smog Le nebbie allora erano frequenti e spesse al punto da renderti difficile il ritorno a casa di notte. Mi capitò più di una volta di sbagliare strada. Poi la città mi divenne cara, la sua civiltà entrò nei miei sentimenti. Oggi, dopo tanti anni di vita milanese, Milano è la mia città a tutti gli effetti, per scelta e passione. A Roma torno sempre con piacere, ma con l’animo del pendolare.

corriere lombardoNel 1961 Sterpa viene chiamato dall’editore Piero Pesenti per dirigere Il Corriere Lombardo, un giornale della sera con titoli molto gridati, diretto fino a quel momento da un vecchio giornalista liberale, Benso Fini.” Feci così il salto un po’ avventuroso al Lombardo. D’altra parte, mi sono sempre detto: che razza di mestiere è il giornalismo senza un po’ di avventura e di anticonformismo? Il Lombardo era nato il 30 luglio 1945 raccogliendo  i migliori giornalisti che c’erano in quel momento a Milano oltre ad una schiera di eccellenti collaboratori.  Poche settimane dall’avvento alla direzione de Il Lombardo Alfio Russo gli offre la direzione della cronaca di Milano ma Sterpa rifiuta: “come faccio dopo alcune settimane ad abbandonare Il Lombardo? Non sarebbe decoroso”.

“I cinque anni del Lombardo furono per me una crociera in mari avventurosi: mi divertii molto, feci delle esperienze, mi allenai alla polemica. Conobbi allora Giovanni Malagodi che un giorno – alla vigilia delle elezioni politiche del 1963, che videro il Pli raggiungere il 7% portando in Parlamento 39 deputati e 19 Senatori, sicchè il Partito Liberale divenne la quarta forza politica italiana, dopo Dc, Pci e Psi. Venne a trovarmi al Palazzo dei Giornali, in piazza Cavour, e mi offrì la candidatura per la Camera. Scoppiai a ridere: a tutto pensavo meno che di tuffarmi nella politica attiva allora. “Il mio mestiere gli dissi è questo che faccio e lo amo troppo per annullarmi nella politica. Nacque così un’amicizia.”

Nel 1966, alla notizia che Pesenti intendeva fondere Il Lombardo con La Notte, giornale che l’editore prediligeva e che aveva una tiratura superiore a quella del Lombardo, Alfio Russo richiama Sterpa al Corriere della Sera come inviato. Quando nel 1968 termina la direzione di Russo, Sterpa lavora con il nuovo direttore Giovanni Spadolini. “Giovannone arrivò carico di cultura e con idee alquanto conservatrici, più professore e storico che giornalista. I miei rapporti con lui non furono molto buoni, come invece lo furono quando ci ritrovammo in politica”. Sterpa vive il primo periodo della direzione di Ottone, ma decide di andarsene dal Corriere non condividendo la scelta editoriale di appoggiare  l’ingresso del Pci al governo. Sollecitato da un’offerta di Renato Angiolillo, Sterpa ritorna a Il Tempo. Rientra a Milano  per lavorare al nuovo quotidiano che Indro Montanelli sta per fondare. L’avventura de Il Giornale cominciò per Sterpa in un pomeriggio del marzo 1974 al tavolo di un antico caffè milanese in compagnia di Giangaleazzo Biazzi Vergani ed Enzo Bettiza. Fu li che i due colleghi propongo gli propongono di guidare la cronaca del quotidiano di Montanelli.

il giornale 1974
Il primo numero de Il Giornale

A Il Giornale Sterpa ritrova Gianni Granzotto con il quale aveva convissuto a il Tempo di Roma. Montanelli disse a Sterpa: “Farai un giornale nel giornale, si tratta di svegliare Milano, di diventare culturalmente e giornalisticamente quel che è sempre stata la Madonnina in cima al Duomo, punto di riferimento e stimolo in quest’epoca buia. Sterpa chiama Paolo Cattaneo (che già aveva avuto al Lombardo), Salvatore Scarpino, Fernando Mezzetti, Beppe Zaccaria, Giampaolosterpa montanelli sterpa montanelli il giornaleMartelli, Gianni Moncini, Roberto Gelmini (poi portavoce del sindaco di Milano Gabriele Albertini). Il primo numero de Il Giornale esce il 25 giugno 1974: “noi non ci contentiamo di dar vita ad un giornale: ce ne sono troppi. Vogliamo creare o ricreare un certo costume giornalistico di serietà e di rigore.”  Sono gli anni del compromesso storico, Il Giornale viene attaccato dai terroristi, fra il 1974 e il 1979 ci furono ben 55 assassini, a sinistra gli uccisi furono una dozzina, soprattutto in scontri con le forze di polizia, la sede di piazza Cavour è assalita da un gruppo di estremisti.

Nel  1979 Egidio Sterpa si candida alla Camera per il Partito Liberale ed è eletto, sarà riconfermato nel 1983,  nel 1987 e nel 1992, nel 1986 diventò vice segretario nazionale del Pli. Ministro dei rapporti con il Parlamento nel VI e VII governo Andreotti. Consigliere comunale a Milano dal 1990 al 1993, fu anche assessore all’urbanistica nella giunta Borghini.  Nel 1993 aderisce all’Unione di Centro di Raffaele Costa, nel 1994 è fra i primi ad aderire  a Forza Italia, si candida in consiglio comunale a Milano ed è eletto nelle fila degli azzurri, torna in Parlamento nel 2001 con Forza Italia con cui sarà rieletto in Senato nel 2006. Continua a scrivere per Il Giornale fino all’aprile  2008 quando passa a Libero. Anche quando fece politica Sterpa continuò a fare l’editorialista de Il Giornale e a pubblicare  libri. Vastissima è la sua bibliografia, Sterpa fu anche un fine intellettuale. F i suoi lavori ricordiamo:  Gli ultimi italiani. Motivi della Mia battaglia (La Sfida, 1954), Battibecco tra le due Italie, con Gianni Biazzi  (AMZ, 1962), Paolo VI. Un papa diverso, (AMZ, 1963), Un italiano allo specchio. Diario di anni difficili (Nuova Editrice sterpa qualcosa di liberaleInternazionale, 1965), I figli sulle barricate, (Longanesi, 1968), Il nostro amico quotidiano. Chi, dove, quando, come, perché, (FIEG-Comitato pubbliche relazioni stampa quotidiana, 1969), I papi invisibili. Romanzo-documento, (Rusconi, 1972), La rabbia del Sud, (Società Editrice Internazionale, 1973), L’avventura del giornale, (Le Stelle, 1974), Italia da rifare (Società Editrice Internazionale, 1974), Che cos’è il giornale,  Le Stelle, 1977), Anatomia della questione meridionale (Le Stelle, 1978), Dialogo con Giorgio Bocca sui fantasmi d’una generazione (Editoriale Nuova, 1978), La scuola tradita, (Scuola vita, 1979), La carta vincente, (Editoriale Nuova, 1982), Liberali così, (Edizioni de Il Nuovo, 1985). Il mio giornalismo (Greco & Greco, 2001), Cara Milano, (Greco & Greco, 2003), Cronache libere di un liberale, (Greco & Greco, 2004), Qualcosa di liberale, (Greco & Greco, 2005), Storia della libertà (Rubbettino, 2008).

Egidio Sterpa muore a  Milano l’1 luglio 2010.

 

Ho avuto occasione di incontrare tre volte Egidio Sterpa, la prima quando era consigliere comunale a Milano ed io ero inviato a Palazzo Marino per il quotidiano L’Opinione delle Libertà, la seconda in occasione della presentazione del mio libro Accadde a Milano: notizie, personaggi e sindaci dal dopoguerra ad oggi, la terza dal mio editore per cui lo stesso Sterpa aveva pubblicato il libro Il mio giornalismo. Sterpa incuteva rispetto e timore reverenziale, era un maestro di giornalismo, un galantuomo, un liberale nel senso etimologico oltre che politico del termine, fu lui a togliermi da un malcelato imbarazzo dicendomi che il mio libro non era un volume da leggere in spiaggia, soprattutto per la mole, ma era un’opera piena di spunti e di riflessioni utilissima per capire la storia di Milano nel secondo dopoguerra, per farla ricordare a chi l’aveva vissuta e per farla conoscere alle nuove generazioni. Per qualche anno pubblicammo per4 lo stesso editore. La storia di Sterpa è una storia liberale esemplare, la sua storia di grande giornalista e di grande liberale fa parte della storia della nostra città e della nostra Patria, ed è una storia onorevole ed esemplare.

PRESTO IL RICORDO DEL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PLI GIANCARLO MORANDI

Mercoledì 14 novembre su Radio Blu Italia alle 13,00 ospite sarà Carlo Marini (segretario cittadino del Partito Liberale), con lui parleremo di Milano, di scuola, e della manifestazione del 6 novembre.

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Le radio che mandano in onda il programma
Radio Free lunedì alle 17,30
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Radio Blu Italia mercoledì alle 13
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Radio Italia Stoccarda Musica Italiana giovedì alle 18
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Radio Hemingway sabato alle ore 22
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Mercoledì 7 novembre alle ore 13 su Radio Blu Italia in onda L’angolo della scuola, trasmissione radiofonica che affronta i seguenti argomenti: scuola, cultura, politica, giornalismo. Ospite della puntata sarà il giornalista de La Stampa di Torino Jacopo Iacoboni (allievo del filosofo liberale Lucio Colletti), quindi Carlo Marnini (segretario Pli città di Milano).

Vi aspettiamo mercoledì 7 novembre alle ore 13,00 su Radio Blu Italia

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