Paolo Occhipinti (John Foster) intervistato da Massimo Emanuelli il podcast

paolo occhipinti john fosterPaolo Occhipinti, così si chiama all’anagrafe, nasce a Milano il 23 agosto 1939, figlio di un agente assicurativo di origine palermitana: “a causa della guerra i miei genitori erano sfollati a Esino Lario, un un paesino in provincia di Como. Nel dopoguerra rientrarono a Milano dove frequentai le scuole elementari, le medie e il liceo classico”.  Preso il diploma di maturità Paolo si trasferisce in Inghilterra: “già l’anno precedente avevo tentato di recarmi oltremanica ma fui bloccato dall’asiatica. Ci riuscii nel 1958.” Ed è appunto in Inghilterra che Paolo Occhipinti inizia la carriera musicale come cantante di un complesso: “ricordo che suonavamo nei bar, era il 1958 Domenico Modugno aveva appena vinto Sanremo e tutti, non appena sapevano che eravamo italiano, ci chiedevano di cantare Volare.”.  Tornato in Italia assume il nome d’arte di John Foster ed ottiene un contratto discografico con la Phonocolor, etichetta di Natale Sciascia, le prime incisioni sono cover di brani americani cantate in inglese e spacciate dall’etichetta come dischi importati dall’estero (anche altri cantanti della Phonocolor adottano pseudonimi stranieri, come Lottie Rivers e Paul Williams).  “Scelsi il nome d’arte John Foster semplicemente perché quando ero a Londra mi accorsi che era il nome e cognome più diffuso, erano tanti i John Foster sulla guida telefonica, come i Mario Rossi da noi, una quarantina di pagine…” Fra i suoi successi di questo primo periodo ricordiamo: It’s no true/Les Gitanes, Home on the range, Patricia, I wanna, Smoke gets in your eyes,  Jamaica Farewell, Felicità/Ya Ya, Dream lover/Why (1959). Paolo si iscrive all’Università, nel frattempo viene assunto come praticante al settimanale Oggi: “Incontrai diversi maestri che mi insegnarono la professione: Domenico Porzio mi insegnò il mestiere di grafico e fotografico, ricordo poi Emilio Radius, Vittorio Buttafava e Lamberto Sechi.

Nel 1960 sempre come John Foster incide cinque 45 giri: Scandalo al sole/Stuck on you, White Christmas/Stille nacht, Nessuno al mondo/Fame and Fortune, What a sky/Mach the kinfe, Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polkadot Bikini/Jamaica Farewell.  Nel 1961 incide altri tre 45 giri (La canzone di Alamo/North To Alaska;   Legata a un granello di sabbia/Nell’ombraIn cerca di te/Al buio), prolifico anche il 1962 con ben nove dischi registrati: (The Twist/Sermonette; Luna malinconica/Gingillo;  Sermonette/Bella al buio;  Mia cara Josephine/Tradizionale;  Josephine/Stuck On You;   Speedy Gonzales/Il mondo dei giovani; Original madison;  Why Won’t You Listen/Whisky notte, Non finirò d’amarti/Dove vai Jack?). Proprio con Non finirò d’amarti (cover di I can’t stop loving you di Ray Charles) John Foster passa a brani in lingua italiana, nel 1963 pubblica cinque 45 giri: La ballata del pedone/Uno per tutte;   L’accendino/Buona notte amore;  Eri un’abitudine/La marcia dell’amore;  Solo me ne vo per la città/Josephine. Nel 1963 esce anche il suo primo 33 giri: I successi di John Foster. 

john foster amore scusamiNel 1964  John Foster incide uno dei suoi più grandi successi: Amore scusami, presentata ad Un disco per l’estate 1964 e portata ai primissimi posti della classifica dei 45 giri. Amore scusami è scritta dal maestro Gino Mescoli della Style Phonocolor. La canzone viene poi ripresa da numerosi interpreti, ed anche all’estero ha ottenuto successo grazie alle interpretazioni di Dalida, Robert Goulet e Jerry Vale. Gli altri 45 giri del 1964 sono: Se tu vuoi/Ju bi ju; Ed ora insegnami/Relax; Io e te/La ragazza del terzo piano e Chi sei amore?/Ballando con te.  Sempre nel 1964 debutta sul grande schermo nel film Due mattacchioni al Moulin Rouge per la regia di Giuseppe Vari e pubblica il suo secondo 33 giri: Nel mondo dei giovani.
John Foster gira anche alcuni Caroselli, nel 1965  partecipa al Festival di Sanremo con Cominciamo ad amarci e ad Un disco per l’estate  con È solo un giorno, sempre nel 1965 pubblica altri due 45 giri: Plein soleil/Improvvisamente tu e Al primo quarto di luna/Solo tu.   “La mia esperienza sanremese non fu molto felice: ero emozionato e non cantai bene, venni eliminato, nonostante ciò il mio brano figurò poi fra gli otto più venduti di quell’edizione del Festival.”  Nel 1965 Foster partecipa alla Caravella dei successi con Al primo quarto di luna.  Nel 1966 torna al Festival di Sanremo con Se questo ballo non finisse mai, che non raggiunge la finale come il brano dell’anno precedente, gli altri 45 giri del 1966 sono: Non cercarmi più/Ciao mare; Lui no/E’ troppo facile; Amore scusami/E’ solo un giorno;  Maria Maria/Ti voglio tanto bene;  Non finirò d’amarti/Ti voglio tanto bene.  Nel 1967 incide quello che sarà il suo ultimo 45 giri:  Che strada fai/A luce di candela. 

 

paolo occhipintiDopo aver lasciato il mondo della musica leggera, Paolo Occhipinti, alla fine degli anni sessanta,  decide di concentrarsi sulla carriera giornalistica, in tale mansione infatti aveva iniziato a collaborare con il settimanale Oggi per poi passare a Novella 2000 come caporedattore, poi come vice direttore e quindi per cinque anni come direttore. Dopo una breve direzione del settimanale  Anna (Annabella), dal 1976 al 1979 dirige Oggi, quindi dirige Visto. Fonda anche Natura Oggi e una testata enigmistica

Quale è l’aneddoto più curioso della sua carriera giornalistica?

“Sono veramente tanti, forse quello a cui sono legato è il fidanzamento fra la Principessa Maria Beatrice di Savoia e l’attore Maurizio Arena, come Novella 2000 realizzammo uno scoop fotografico.”

Un ex cantante come lei, con quali cantanti ha poi legato come giornalista?

“Con Giorgio Gaber e con Mina. Con Gaber ricordo una nottata passata assieme: avevamo bevuto qualche bicchiere di vino di troppo e pensammo di scrivere un’opera sulla crisi della Chiesa, ne parlammo fra l’una e le tre del mattino, il giorno dopo ci incontrammo e ridemmo: ci domandammo se avevamo sognato oppure se non ci ricordavamo più nulla… Con Mina, ricordo il drammatico momento della morte del fratello Gerolamo, le fui vicino. Sono rimasto molto legato a Mina, quando lasciai nel 2005 la direzione di Oggi lei mi mandò una lettera di ringraziamento rievocando i vecchi tempi di quando le feci un’intervista subito dopo la nascita di Paciugino (Massimiliano). Mina è una persona straordinaria, spazia in ogni genere musicale, inoltre ha saputo gestire la sua immagine in modo veramente intelligente. Un altro cantante che praticamente lanciai fu Albano, faceva ancora il cameriere al ristorante Il Dollaro ed intitolai un mio servizio su Oggi: Andrà lontano l’emigrante Albano. Sbagliai clamorosamente invece il provino di un giovane esordiente, Mogol mi fece ascoltare un acetato e dissi: secondo me questo non avrà fortuna, era Lucio Battisti che cantava Per una lira, per fortuna non lo scrissi….”

Nel 1982 torna alla direzione di Oggi, incarico che ha tenuto ininterrottamente fino al 2005. Nel 2002 ha pubblicato il libro Caro Indro, il meglio della sua rubrica di dialoghi con Indro Montanelli. Fra gli altri suoi libri Dizionario lei-lui scritto con Serena Viviani nel 2008, breviario della vita di coppia e il romanzo D’amore e di guerra.  Dal 2005 al 2015 è stato direttore editoriale alla Rcs Periodici.

Ascolta il podcast con l’intervista a John Foster realizzata da Massimo Emanuelli per il programma radiofonico Le estati canore italiane raccontate da Massimo Emanuelli e dai suoi ospiti.

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