Continua la crisi del Movimento 5 Stelle, stanno uscendo allo scoperto cose che chi conosce dal di dentro il Movimento aveva anticipato da anni. L’operazione machiavellica del Movimento, partito rivoluzionario e finito peggio degli altri partiti, è ormai evidente all’elettorato italiano, a parte alcuni fanatici e coloro che con il Movimento Stelle campano grazie a consulenze, prebende e benefit vari. Che i principi originari erano stati abbandonati da tempo era chiaro, ma solo ora escono evidenti a tutti: dal “non andremo mai in televisione” ad occupare la Rai ed essere i più presenzialisti su ogni canale televisivo, dal “non faremo mai alleanze con nessuno” al passare dall’alleanza con la Lega a quella con il Pd, dal “non daremo mai consulenze né faremo sprechi” a distribuire ingentissime consulenze ad amici e famigli… (la cosa più comica è che i navigator sono costati più del reddito di cittadinanza senza trovare alcun posto di lavoro per i beneficiari, ex terroristi, condannati, immigrati, lavoratori in nero…). Dulcis in fundo l’ex ministro Lorenzo Fioramonti denuncia la mancanza di trasparenza nella restituzione dei soldi guadagnati dai parlamentari: “siamo passati dalla restituzione di fondi allo Stato al pagamento di fondi ad una società privata”. Gianluigi Paragone dichiara: “non escludo l’ingresso di berlusconiani nella maggioranza” e, ancora: “Davide Casaleggio, a differenza degli eletti grillini (io ci aggiungerei degli elettori che restano) che non legge un libro all’anno, si informa sempre, legge e studia”.
Infine vi sono la scissione di Alessandro Di Battista, e dello stesso Paragone, il passaggio quotidiano di parlamentari 5 Stelle alla Lega di Matteo Salvini, ed una contestazione alla leadership di Luigi Di Maio che dovrebbe venire allo scoperto nei prossimi giorni o dopo i risultati delle elezioni regionali.
Alcune persone si ricordano (io me ne ero scordato, ma di cazzate ne dico e ne scrivo tante…) quel che dissi nell’aprile 2018 alla presentazione milanese del libro di Marika Cassimatis Polvere di 5 Stelle. Ero relatore, i 5 Stelle avevano da poco vinto le elezioni e trattavano spudoratamente con la Lega e il Pd, io dissi riferendomi ai pentastellati che ben conoscevo: “io quelli li conosco, non hanno mai mangiato, ora si siederanno alla tavola del governo, si abbufferanno e non si alzeranno più”.