Gianluigi Paragone nasce a Varese il 7 aprile 1971, figlio di un socialdemocratico, secondo un suo ex collega giornalista “Paragone è figlio di un brasseur del peggior Psdi della Prima Repubblica, ha cambiato più partiti che miutande”…. Gianluigi, sempre secondo il giornalista detto a Varese “il senatore di via Crispi”, inizia la sua attività giornalistica collaborando con il quotidiano locale La Prealpina quindi lavora per la tv locale Rete 55,si occupa di spettacoli, cronaca e politica, e, soprattutto, segue la Lega di Umberto Bossi. Come giovane inviato, viene incaricato di seguire Umberto Bossi, Roberto Maroni ed altri membri del partito di Bossi nei loro comizi e incontri pubblici. All’inizio del nuovo millennio collabora con Il Giornale allora diretto da Maurizio Belpietro, a partire dal 2004 , nel 2004 guida un nuovo progetto digitale dell’Adnkronos, incarico che lascia nel 2005 per assumere la direzione de LA PADANIA. Nel 2007 lascia LA PADANIA e passa a LIBERO. Nel 2009 entra in Rai in quota Lega e conduce su Rai2 MALPENSA-ITALIA, dal 5 agosto 2009 è vice-direttore di Rai, sempre in quota Lega. Dopo essere diventato direttore di LIBERO per un breve periodo sostituisce Vittorio Feltri alla direzione del quotidiano. Vice direttore di Rai1 e di Rai2, sempre in quota Lega, conduce il talk show L’ULTIMA PAROLA. Ecco come lo descrive sempre un giornalista Rai che ci ha chiesto l’anonimato: “Paragone lascia La Padania, il giornale, e sbarca con la Lega nel 2001 in Rai con ottimo stipendio. Poi si innamorò di Della Valle e salì sul suo trenino, Dieguito lo impose a La7. Nel 2013 infatti Paragone passa a La7 conducendo La gabbia, parallelamente conduce su Radio 105 unitamente a Mara Maionchi e Ylenia Baccaro il programma Benvenuti nella giungla. Nell’estate 2015 Paragone conduce con Francesca Barra su La7 In onda. Torna quindi in onda con La gabbia nelle stagione 2015/2016 e 2016/2017 fino a quando Andrea Salerno, nuovo direttore della rete, decide di interrompere la trasmissione. Scrive ancora il giornalista Rai: “L’amore a La7 finì come tutti gli amori e Paragone salì su un altro trenino quello di Tarocco Casalino….” Nel settembre 2017 Paragone conduce la festa Italia a 5 Stelle a Rimini, il 4 gennaio 2018 annuncia la sua candidatura nelle liste del Movimento 5 Stelle per le politiche previste nel marzo 2018. Dopo avere spergiurato in tv che si sarebbe candidato soltanto nel maggioritario per “non essere paracadutato” nel proporzionale, si candida sia nel maggioritario che nel proporzionale, non eletto col maggioritario viene pertanto ripescato ed eletto. “Più che paracadutato Paragone è paraculo” commenta Vittorio Feltri.
P.S.: io mi ero limitato a dire, conoscendo Paragone e i 5 Stelle, soltanto una cosa: “Paragone nei 5 Stelle non mangia il panettone a Natale”, ho sbagliato di poco, Paragone è stato escluso dal gruppo 5 Stelle dopo un anno. Tornerà in Lega? Non si può al momento sapere, certo che la Lega alla quale guardava Paragone anni orsono, era la Lega di Umberto Bossi, cosa molto diversa dall’attuale Lega di Matteo Salvini. Infatti molti leghisti storici stanno lasciando la Lega di Matteo Salvini per aderire a Grande Nord di Roberto Bernardelli.
Ho sbagliato, di poco, Paragone non è tornato in Lega, ma ha non so quale alleanza elettorale (glielo chiederemo) con Grande Nord di Roberto Bernardelli. L’ex giornalista Rai invece scrive: “Paragone diventato il Senatore di via Crispi scese poi anche da questo trenino per mobili motivi quali il versamento delle quote a Rousseau che, a suo dire, nei bar di Varese, gli facevano restare in tasca meno di 15.000 euro al mese… Oh che orrore la Prima Repubblica” ahahahhahah