Dopo avere spiegato in radio da metà settembre con esperti che la scuola la vivono ogni giorno (dirigenti scolastici, docenti, studenti e qualche saggio genitore), la pericolosità della riapertura delle scuole, finalmente pare (pare con questo ministro tutto è possibile…) che si opti in alcune Regioni (che lo stanno chiedendo) per un ritorno alla didattica a distanza. Il problema non è tanto quanto accade all’interno delle scuole, dove le normative vengono rispettate, ma quanto accade sui mezzi pubblici e fuori orario scolastico studenti ammassati, pigiati, pronti a fare aperitivi. E così facendo aumentano i contagi di famigliari, altri studenti, personale scolastico. Questo appello è stato raccolto da alcuni Presidenti di Regione di alcuni sindaci e dell’Anci, che giustamente hanno fatto presente il tema del sovraffollamento dei mezzi pubblici, ma il ministro Azzolina getta la palla al ministro dei trasporti e vieta la didattica a distanza anche per gli studenti adulti. Non contento il ministro ha indetto un concorso per il 22 ottobre, concorso rivolto a docenti precari che insegnano da anni. Ciò creerà ulteriori spostamenti da regione a regione, sovraffollamenti ulteriori sui mezzi pubblici e negli edifici scolastici dove si svolgerà il concorso… Fra le altre incongruenze del ministro: l’avere difeso a spada tratta la didattica a distanza quando i contagi erano in discesa, per poi rinnegarla quando i contagi aumentano, il nuovo Dpcm che incentiva l’utilizzo dello smart working per le aziende private e per le aziende pubbliche, escluso il comparto scuola. Il ministro persiste nonostante mezzi pubblici strapieni e l’aumento dei contagi. Pare che il premier Conte invece stia cercando di mediare le posizioni del suo ministro, alcuni Presidente di Regione potrebbero appellarsi a quanto disposto da Dpcm che prevede che le Regioni possono dare disposizioni più restrittive. Il classico gioco dello scaricabarile, come ha dichiarato Cesare Borrometi in trasmissione, e la solita confusioni di competenze fra Stato e Regioni, come ha dichiarato il giornalista Mario Sechi.
Il governatore della Puglia Michele Emiliano: “fin dall’inizio avere segnalato di non riaprire le scuole”, il governatore del Veneto Luca Zaia: “Azzolina persiste? Ne riparleremo quando i contagi aumenteranno”, qui non è questione di destra o sinistra, ma di buon senso, che il ministro Azzolina non ha… Azzolina dichiara che “gli studenti sono felici di tornare a scuola”, mentre a Roma il comitato studenti manifesta contro le decisioni del ministro.
Il virologo Fabrizio Pregliasco sostiene che “la situazione dei trasporti rappresenta un potenziale pericolo. Visto i numeri a cui stiamo assistendo e la curva in salita, chiudere le scuole, potrebbe essere una misura adeguata contro contagi da Coronavirus”. Pregliasco appoggia la didattica a distanza almeno per gli studenti degli ultimi anni delle superiori, quelli che hanno più dimestichezza con i linguaggi digitali e la didattica a distanza “in questo modo si riuscirebbe a snellire la presenza di alunni sui mezzi mezzi di trasporto e limitare i contagi nei veicoli pubblici, che attualmente rappresentano una realtà a rischio”.
Di questo e d’altro parleremo mercoledì 14 ottobre alle 13,00 su Radio Blu Italia nell’ambito della trasmissione L’angolo della scuola, sarà quindi presentato il nuovo libro di Fabio Rosati
per seguirci cliccate