Stefano Buffagni, già consigliere della Regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle dal 2013 al 2018, deputato dal 2018 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio poco fa ha dichiarato: “non escludo un’alleanza con Sala alle prossime elezioni amministrative”. I grillini nel 2016 denunciarono Sala per non ricordo quale vicenda relativa ad Expo, poi si trovarono a dover pagare le spese legali e chiesero soldi agli attivisti. Per quattro anni e mezzo la loro opposizione a Sala è stata inesistente, ora pare lo appoggeranno stando ad alcune dichiarazioni di Stefano Buffagni, loro candidato sindaco in pectore. Del resto lo stesso Sala che aveva sempre definito i 5 Stelle incompetenti ha iniziato a plaudire alla ministra Azzolina e a volere le scuole aperte (ricordiamo che i dati dei contagi a Milano crescono ogni giorno, che i ragazzini sono asintomatici ed infettano gli adulti). I mezzi pubblici sono pieni di ragazzini che, inoltre, ne combinano di ogni). Posizione analoga è quella di Stefano Buffagni che critica l’operato dei Presidenti di Regione, i quali hanno deciso di optare per la didattica a distanza a tutela del diritto alla salute dei propri cittadini (articolo 32 della Costituzione) che viene prima di ogni cosa. Che Sala cerchi i voti dei 5 Stelle è chiaro, ormai è in piena sintonia con Azzolina e Buffagni, il quale in merito ad una possibile alleanza con Sala dichiara: “Io non escludo niente”. Del resto i grillini dopo essere passati dal “mai con Lega ladrona”, “mai con il partito di Bibiano” hanno fatto dapprima un governo con la Lega e poi con il Pd. Nell’aprile 2018 in occasione della presentazione milanese del libro di Marika Cassimatis Polvere di 5 Stelle che moderavo mi chiesero cosa ne pensassi dei 5 Stelle al governo. Io risposi “io quelli li conosco, non hanno mai mangiato, ora si siederanno alla tavola del governo, non importa con chi, si abbufferanno e non si alzeranno più”.
Corsi e ricorsi storici: nel 1789 si voleva cacciare l’ancien regime e scoppiò la rivoluzione francese, venne ghigliottinato il Re, poi arrivò Napoleone che il 2 dicembre 1804 si fece incoronare Imperatore dal Papa a Notre Dame, in fondo alla cattedrale un vecchio rivoluzionario scosse la testa è mormorò: “bella cerimonia, peccato che per evitare tutto questo sono stati traditi tutti gli ideali e sono morti milioni di francesi”.