Gianni Nazzaro, oltre ad essere molto amato per le sue doti artistiche di interprete (amore mai venuto meno da parte del pubblico in tutti questi anni) era innegabilmente dotato di una bellezza fuori dal comune, al pari dei più grandi attori di fama internazionale. Corteggiatissimo anche dal cinema, svariati furono i fotoromanzi e le copertine a lui dedicate in quell’ambito. Questa una delle più suggestive del 1971.

Gianni Nazzaro nasce a Napoli, il 27 agosto 1948, figlio dell’artista Erminio Nazzaro: interprete di canzoni d’amore, sale per la prima volta su un palcoscenico all’eà di 12 anni nel corso di uno spettacolo del padre al club americano il Flamingo di Bagnoli cantando I te vurria vasà e Only you. Nel 1965 con lo pseudonimo di Buddy inizia ad imitare Bobby Solo, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Nel 1968 partecipa a Un Disco per l’Estate con Solo noi, nel 1970 presenta a Canzonissima In fondo all’anima, nel 1970 presenta al Festival di Sanremo L’amore è una colomba, in coppia con Marisa Sannia, quindi vince il Festival di Napoli in coppia con Peppino Di Capri con Me chiamme ammore. Il grande successo arriva con Canzonissima 1970/71 (Far l’amore con te), e con il Festival di Sanremo 1971 (Bianchi cristalli sereni presentata con Don Backy). Nel 1971 esce il suo primo album, Gianni Nazzaro, il suo periodo d’oro è quello degli anni ’70: ), Non voglio innamorarmi mai (Sanremo 1972), Quanto è bella lei (Un Disco per l’Estate 1972), Il primo sogno proibito (Un Disco per l’Estate 1973), Questo si che è amore (vincitore di Un Disco per l’Estate 1974), A modo mio (Sanremo, 1974), Piccola mia piccola (Canzonissima 1974/75), Me ne vado (1977).
Negli anni ’80 e ’90, a parte qualche sporadico ritorno (Sono innamorato di mia moglie, Sanremo 1983, e apparizione più recenti), non ripete il successo del periodo d’oro. Il brano Perdere l’amore da lui proposto non viene ammesso a Sanremo edizione 1987, mentre nella versione di Massimo Ranieri si aggiudica il Festival l’anno successivo. Fra gli altri successi di Nazzaro, che continua comunque la sua attività in concerto, ricordiamo: La nostra canzone, La più bella del mondo, Vino amaro.
Nel 1994 torna al Festival di Sanremo con il gruppo Squadra Italiana, nel 1998 recita nella soap opera Un posto al sole e nel 2007 in Incantesimo, poi torna a Un posto al sole nel 2009. Dal 2010 è presenza fissa del programma Millevoci in onda su oltre 200 televisioni locali e dal 2011 conduce il programma con Gianni Drudi e Stefania Cento. Nel 2011 recita nella commedia musicale Noi che, gli anni migliori di Carlo Conti. Continua a condurre Millevoci e lancia nuovi successi, si esibisce anche in Argentina con brani in spagnolo. Continua a condurre Millevoci, nell’estate 2016 interviene come ospite del programma radiofonico Stile italiano la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti. Il 20 settembre 2016 è vittima di un tragico incidente stradale dal quale fortunatamente si riprende. Nel 2017 pubblica un nuovo album dedicato a Napoli, sua città natale, Napule, ‘na catea ca nun se pò spezzà. Gianni Nazzaro muore a Roma il 27 luglio 2021.
Giovedì 29 luglio alle ore 21,30 su Radio Hemingway Massimo Emanuelli e Cesare Borrometi ricorderanno Gianni Nazzaro, che fu ospite della trasmissione Stile italiano le estati canore italiane raccontate dai suoi protagonisti nell’estate 2016, intervento anche di Gianni Drudi che per cinque anni condusse con Nazzaro lo show televisivo Millevoci, ricordi di Rita Pavone, Maurizio Mattioli e Mario Trevi.

Gianni Nazzaro e la radio