Sanremo 2023 Premio alla carriera a Peppino Di Capri

peppino di capri 1NapoliToday ha lanciato un appello ad Amadeus affinché sia conferito un premio alla carriera a Peppino Di Capri al prossimo Festival di Sanremo. Concordiamo: 65 anni di carriera, in gara 15 volte (due volte vincitore) allo stesso Festival di Sanremo, ha partecipato ad Azzurro, Festivalbar, Cantagiro, Canzonissima, Festival di Napoli (quattro edizioni ed una vittoria), ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo.

Giuseppe Fajella (in arte Peppino di Capri) nasce a Capri il 27 luglio 1938, figlio di Bernardo, titolare di un negozio di articoli musicali e di un complesso da ballo che allieta le notti capresi, si può dire dunque figlio d’arte. La leggenda vuole che a scoprire il suo precoce talento sia stato Curzio Malaparte il “maledetto” toscano che nel romanzo La pelle (da cui sarà tratto anche un film) fornisce un ritratto a forti colori della Napoli del dopoguerra. Entrato nel negozio di papà Fajella Malaparte sarebbe stato colpito da una performance pianistica e canora del ragazzo, e ne avrebbe incoraggiato una conseguente attività professionistica. E’ probabile invece che non vi sia stato alcun “deus ex machina”, ciò che è certo che Peppino, nato da una famiglia di musicisti, a soli quattro anni già suona il pianoforte per le truppe americane di stanza nell’isola natale. Nel 1956 il ragazzo magro, bruttino, con degli occhiali non cerchiati che cercano di non farsi notare troppo, si esibisce nel locale di Ischia ‘O Rance Fellone, gestito da Ugo Calise (di cui interpreterà il brano Nun è peccato), poi si esibisce con l’amico batterista, Ettore Falconieri, con il quale ha appena formato il Duo Caprese, quindi si esibisce con il complesso dei Rockes a Primo applauso, trasmissione televisiva condotta da Enzo Tortora. Gli applausi veri arrivano qualche anno più tardi, Giuseppe Fajella si chiama ormai Peppino Di Capri ed è sempre accompagnato da un complessino, i Rockes, dotato di una moderna strumentazione. Un discografico della Carish di Milano in vacanza a dIschia l’ha messo sotto contratto come interprete e come autore. Dai nights la sua musica passa alla radio, ai juke-box. Sceglie nel repertorio napoletano vecchio e nuovo canzoni tristi o, perlomeno, malinconiche, e le canta con voce lamentosa gridandole, singhiozzandole, accompagnandole con contorcimenti di tipo epilettico che ricordano le illustri convulsioni di Jonny Ray, un cantante americano affermatosi nei primi anni ’50. Di Capri canta alla maniera dei “rockettari” statunitensi hits napoletane arrangiamente su ritmi terzinati o di rock and roll: Voce ‘e notte, I ‘te vurria vasà, Piscatore ‘e pusilleco e, tra le più recenti, Malatia (di Romeo, 1957), Nun è peccato di Calise e Luna caprese (di Ricciardi e Cesareo) e che grazie alla sua intepretazione vanno in hit parade fra il 1959 e il 1960. Fra il 1959 e il 1960 porta anche al successo brani non paternopei: Ghiaccio (1959), ‘A pianta ‘e stelle (1960), Nun songhio (1960), e altre hits come Let me cry, Abrete Sesamo Il nostro concerto (1960), Nessuno al mondo (versione italiana di un brano lanciato nel 1955 negli Stati Uniti da Pat Boone e riproposta da noi da Caterina Valente), Notte di luna calante (1960), Nun giuà (1961), Feeve (1961), Per un attimo, Cinque minuti ancora Piscatore ‘e Pusilleco (1961), e la sua versione di Let’s twist again che regge il confronto con quella originale di Chubby Checker, nonché un’altra cover Don’t play that song di Ben E.King. Da questo momento in poi il suo repertorio sarà prevalentemente italiano, con qualche casuale pizzico di paternopeo. Nel 1962 è la volta di Saint Tropez Twist (1962), nel 1963 esce Roberta (vincitrice del Cantagiro), Speedy Gonzales, Non ti credo e Don’t play the song. Nel 1964 e nel 1965 partecia a Un Disco per l’Estate rispettivamente con Solo due righe e La lunga strada, nel 1965 accompagna i Beatles nella loro unica tournèe italiana in virtù del fatto che la sua casa discografica, la Carish, distribuisce il marchio Parlophone-Voce del Padrone, etichetta per la quale incidono i quattro di Liverpool di cui Peppino filma il concerto. Dopo avere interpretato lo stile dei teen-idol, nella seconda metà degli anni ’60 vi è un calo discografico, ma non dell’attività concertistica, che dura ancora ai nostri giorni con grande successo.  Nel 1966 torna a  Un Disco per l’Estate con Operazione sole. Nel 1967 presenta a Sanremo, in coppia con Dionie Warkwick Dedicato all’amore.  Nel 1968 incide E’ sera brano con il quale partecipa a Un Disco per l’Estate, nel 1969 è invece in gara al Festival di Napoli con la canzone Tu.   

Nel 1970 fonda una propria casa discografica, la Splash, vince il Festival di Napoli con Me chiamme ammore. Nel 1971 è ancora a Sanremo con L’ultimo romantico in coppia con Pino Donaggio, sempre nel 1971 porta al successo Amare di meno, sigla della trasmissione Rischiatutto condotta da Mike Bongiorno. Nel 1972 torna  Un Disco per l’Estate con Una catena d’oro, nel 1973 vince nuovamente il Festival di Sanremo con Un grande amore e niente più e porta al successo Champagne. Di nuovo in gara a  Un Disco per l’Estate  edizione 1974 (Amore grande, amore mio) e 1975 (Piccolo ricordo).  Nel 1976 vince ancora una volta il Festival di Sanremo con Non lo faccio più. Negli anni ’80 partecipa ancora quattro volte a Sanremo: Tua… cioè (1980), E mo e mo (1985), I sognatori (1987), Nun piagnere (1988), Il mio pianoforte (1989), dove tornerà anche nel 1990 con Evviva Maria, ancora a Sanremo nel 1992 (in coppia con Pietra Montecorvino) peppino di capri 50con Favola Blues, nel 1993 (La voce delle stelle), nel 1995 (nel Trio Melody con Stefano Palatresi e Gigi Proietti col brano Ma che ne sai) e nel 2001 con Pioverà. Fra i suoi album: I sognatori (1987), In concerto (1988), Peppino Di Capri collection (cofanetto di 5 album, 1989), Napoletana vol.1 (1989), Napoletana vol.2 (1989), I ragazzi di ieri (1990), Fase tre (2001). Torna al Festival di Sanremo nel 2005 con La panchina, nel 2008 festeggia i suoi cinquant’anni di carriera con una serie di concerti poi pubblicati dalla Rai in un doppio dvd contente anche alcune sue apparizioni televisive del passato. Nel 2006 scrive con il figlio Edoardo la colonna sonora della fiction tv Capri. Nel 2013 lancia il brano ‘A voglia ‘e cantà, (sua cinquecenesima canzone)nel 2016 è la volta di Sogno di una sera.   Peppino Di Capri ha anche recitato in ventidue film.

Ascoltate la trasmissione radiofonica STILE ITALIANO LA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA RACCONTATA DAI SUOI PROTAGONISTI

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