Per Mow Sanremo preferisce la famiglia, alla faccia del merito, la mia risposta in difesa della Rai, la verità forse sta nel mezzo…

Ho appena letto (prima leggi e poi scrivi, prima ascolta e poi parla, dico sempre ai miei studenti) un articolo di Maria Francesca Troisi, che non conosco ma la trovo brava, in Italia per fortuna c’è ancora la democrazia. Su Mow c’é un interessante articolo Sanremo preferisce la famiglia alla faccia del merito: ecco tutte le mogli, i figli e i parenti di… a cominciare da Amadeus che vi invito a leggere.

https://mowmag.com/culture/sanremo-preferisce-la-famiglia-alla-faccia-del-merito-ecco-tutte-le-mogli-i-figli-e-i-parenti-di-a-partire-da-amadeus?fbclid=IwAR1yrK9C4BgJiZYOXC-xgLVkS6LBEOxvpGhD7jh12-Omzx7U1B8KPSQ3VoE

Sia chiaro non è sempre così, però se ciò corrisponde al vero, la mia battuta (mia) non di Enrico Beruschi, alla presentazione milanese in anteprima dei volumi sulla storia della radio, forse è vera.

Il 6 ottobre 1924 con il seguente annuncio iniziano le trasmissioni radiofoniche in Italia:

“Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: Stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21.00 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il Concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radioaudizioni circolari. Il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani eseguirà Haydn dal quartetto opera 7, I e II tempo…”.

A pronunciare lo storico annuncio di inizio delle trasmissioni è Ines Viviani Donarelli, moglie del direttore artistico dell’Uri (il primo caso di raccomandazione famigliare nella storia dell’azienda pubblica).

Però non generalizzerei, la Rai è una grande azienda e nella sua centenaria storia (se si vuole partire dall’Araldo Telefonico) qualche raccomandazione ci sarà stata, però sono anche entrati validissimi professionisti. Basta conoscere dell’azienda pubblica (radio e televisione) per comprendere quali e quanti fior di professionisti, senza raccomandazioni, vi hanno lavorato e vi lavorano.

Dalla prefazione di Umberto Broccoli

“Non ho mai incontrato Massimo Emanuelli, ma ne conoscevo la competenza e la passione, ambedue dedicate alla radio. Da anni dietro ad un microfono, Emanuelli appartiene a quel gruppo di professionisti legati a questo medium antico e sempre nuovo, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile, semplice e non facile. Semplice, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile. Non facile per gli stessi motivi da non ripetere ancora una volta. Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla….  Oltre 1200 pagine, ma non è un po’ troppo lo spazio dedicato alla radio da Massimo Emanuelli. Sono pagine ricche, dense, documentate, avvincenti, precise, preziose, curiose, colorate, musicali, autobiografiche, leggere, coinvolgenti, interessanti e potrei andare avanti in positivo. Naturalmente Con parole mie.”

Siti

https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?IdProduct=3591

https://www.ibs.it/avventurosa-storia-della-radio-pubblica-libro-massimo-emanuelli/e/9791280649102

https://www.mondadoristore.it/avventurosa-storia-Radio-Massimo-Emanuelli/eai979128064910/

https://www.hoepli.it/libro/l-avventurosa-storia-della-radio-pubblica-italiana-vol-1/9791280649102.html

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