E’ morta Giuditta Dembech, 42 anni di radio

 E’ morta all’età di 75 anni Giuditta Dembech, esponente  di spicco della corrente letteraria New Age italiana, nelle radio libere dal 1973

GIUDITTA DEMBECH

La Radio è stato il grande amore della mia vita. Come tutti gli amori importanti, ha superato la prova del tempo: è una passione, oggi più intensa che mai… Trasmetto da così tanto tempo che non potrei immaginare come sarebbe stata la mia vita se l’avessi vissuta lontana dai microfoni…  Quando ho cominciato avevo 25 anni, era il 1973 e cominciavano i primi i esperimenti con l’emittenza privata. A dire il vero, all’epoca l’emittenza era più che altro “pirata” poichè lo Stato non permetteva a nessuno di utilizzare l’etere. Trasmettevamo con un apparecchio portatile e ci si spostava in continuazione per sfuggire agli agenti della Escopost che, a bordo di un furgone, ci cercavano  con il radio-goniometro. Anni mitici quelli!  Era la gioventù ed ero una fra le prime voci “libere” ai microfoni della  prima  radio libera in Italia: Radio Torino Alternativa. La trasmissione si chiamava “L’altra Scienza” ed ero in  coppia con uno straordinario, eclettico, scetticissimo Luigi Brandais. In quegli anni così difficili, ma radiofonicamente così poco inflazionati, ho parlato dei grandi temi dell’insolito, di cose che nessuno aveva mai affrontato così esplicitamente: visite extraterrestri, facoltà paranormali, reincarnazione, camminata sul fuoco, contatti con l’aldilà, spiritismo, profezie, archeologia misteriosa. All’epoca non c’erano libri, nè conferenze, gli unici esperti eravamo noi, qui, in una Torino che ancora nessuno aveva definito “Magica”. Ci ho pensato io!!!  Prima con una serie di articoli  sulla Gazzetta del Popolo, (altro mio grande, indimenticabile amore)  poi su Stampa Sera, e poi, riunendo assieme articoli e ben altro con i miei due libri “Torino città Magica” appunto!  In radio, parlavo con lo stesso entusiasmo con cui parlo oggi, con la differenza  che all’epoca ero la “voce di colei che grida nel deserto” Quanti ospiti singolari sono passati ai miei microfoni! E quanti argomenti che hanno anticipato i tempi, che hanno spalancato le porte a ciò che oggi è accettato e conosciuto da tutti. Ho sempre avuto il ruolo della “nave rompighiaccio”,una sorta di corazzata che si addentra là dove tutto e ancora gelo e immobilità per aprire il cammino. Poi sulla scia aperta passeranno   tutti gli altri, facendo molto più rumore e copiando quanto ho già detto e scritto…  Quella che oggi si chiama “New Age” cominciava in quegli anni, ma noi non lo sapevamo. Siamo stati i pionieri ed i traghettatori verso una nuova Era, ma nessuno ce lo aveva ancora spiegato, cominciamo a capirlo adesso…  In trent’anni, tutto sommato sono passata attraverso poche   emittenti, ma ciascuna di loro ha lasciato una traccia nel mio cuore e certamente nella vita di molte altre persone: agli albori dell’emittenza privata (1973), ero in onda da Radio Torino Alternativa con “L’Altra scienza” in coppia con l’indimenticabile, eclettico, Luigi Brandajs. Negli anni successivi, con la gloriosa Radio Monviso, con Roby, la trasmissione  si chiamava “Quinta Dimensione” e da allora il nome non è più cambiato. In seguito ho trascorso quasi vent’anni ai microfoni di Radio Centro 95, sicuramente gli anni più belli della mia vita e della storia dell’emittenza in genere (erano anche gli anni della giovinezza…). Migliaia di ore di trasmissione con compagni di microfoni diversi, da Lino Albiducci ed Antonio Amerio, (entrambi ormai nelle Schiere Celesti) a Gigi Sorgno, e il lungo lavoro con Aldo Grassi che è rimasto con me per oltre dieci anni, fino al 2000. Una breve pausa a Radio RCM con Paolo Giaccone, un uomo e amico straordinario, uno degli ultimi autentici gentiluomini e poi eccomi qui, Radio Italia Uno… una emittente dove ai microfoni ci sono esseri umani magari un pò attempati che parlano, dialogano, e non le solite play-list senza cuore e senza storia…

 Dal 1973 ad oggi, l’appuntamento ai microfoni non si è mai interrotto, la trasmissione continua con migliaia di ore al suo attivo!  Dal settembre 2007 ho un nuovo  regista-compagno-di-microfoni è Tiziano Satta, che conosco dagli anni fra il 70 e l’80 quando entrambi facevamo pare del team di Radio Centro 95. La vita è fatta di corsi e ricorsi, come le onde dell’oceano. Tiziano è anche attore, molti lo ricordano nella pièce teatrale  “Così ce ne andremo” in cui al termine ho avuto una parte nel dialogo con il pubblico…  Mi sta convincendo a scrivere qualche testo che poi metterà in scena… L’idea mi piace, ma diamo tempo al tempo…

Giuditta è tuttora in onda su Radio Italia Uno. “Ho trascorso ai microfoni più di trent’anni della mia vita, e sono certa di aver collaborato  amorevolmente ad un lavoro immenso di divulgazione, di conoscenza, di condivisione. E’ un lavoro in cui riverso lo stesso entusiasmo e passione che avevo agli inizi, svolto  con gioia, serenità, consapevolezza, e con  grande affetto e stima nei confronti di coloro che sono all’ascolto…. Mentre parlo, amo immaginare di essere nelle case degli ascoltatori, nei molti luoghi che non conosco, in viaggio con chi ascolta in auto, o nei luoghi in cui di notte si lavora… Molti dei ragazzini che mi ascoltavano, si sono laureati, sono diventati padri, madri, ed ora mi ascoltano e ne discutono con i loro figli…   Che fantastica storia è la vita!!!! In tutti questi anni credo di avere toccato molte anime e, in assoluta umiltà, di avere risvegliato molte coscienze, compresa la mia.   Ah! dimenticavo una piccola cosa:  nessuna emittente mi ha mai dato una lira, (o un Euro) per le mie trasmissioni (neppure la RAI) e del resto, non mi sono mai sognata di chiederne!    (Le cose fatte per passione non hanno prezzo).

Giuditta aveva lasciato i microfoni nel 2015 proponendo però in podcast alcune delle sue trasmissioni.

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