Aperto l’archivio della Fondazione Tina Lagostena Bassi

Il 26 novembre è stato aperto l’archivio della Fondazione Tina Lagostena Bassi, sono intervenuti Andrea Catizone (Presidente della Fondazione Tina Lagostena Bassi), Valeria Fedeli (già Ministra dell’Istruzione), Giulia Tempesta (caposegreteria del Sindaco Gualtieri), Titti Di Salvo (Presidente IX Municipio), Paola Vaccari (Presidente Commissione Pari Opportunità Municipio IX), Raimondo Lagostena, Beba Lagostena.

La Fondazione è nata nell’ottobre 2024, fondata dal figlio Raimondo e dalla nipote Beba Lagostena, la Fondazione è presieduta dall’Avvocata Andrea Catizone che è anche socia fondatrice.

Augusta Bassi detta Tina nacque a Milano il 2 giugno 1926, il padre ingegnere era un dirigente del gruppo Edison, la madre, laureata in lettere, fondò il giornale Omnia. Nel 1938 il padre perde il lavoro a causa delle leggi razziali, Tina emigra in Svizzera, la madre aderì successivamente alla Resistenza partigiana. Nel dopoguerra conseguì il diploma di maturità, quindi sposò, a soli 19 anni, l’avvocato Vitaliano Lagostena. Tina si laureò in giurisprudenza all’Università di Genova con il professor Giuliano Vassalli, futuro Presidente della Corte Costituzionale, ricordato anche per avere ideato l’evasione di Giuseppe Saragat e Sandro Pertini dal carcere di Regina Coeli durante la Resistenza romana. Di Giuliano Vassalli, Tina divenne assistente alla cattedra di diritto penale., sarà quindi titolare della cattedra di diritto della navigazione presso l’Università di Parma. Con il martio Vitaliano già nel 1950 fondò uno studio legale a Genova, in quegli anni diventò amica di Fabrizio De Andrè, Tina ben presto si rese conto del maschilismo presente nelle aule di giustizia e lo racconta nella sua autobiografia Una vita speciale. Decide allora di mettersi al servizio delle donne per aiutarle a conquistare i loro diritti, Tina scrisse anche testi giuridici per la casa editrice Giuffrè, vicina la Partito Socialista Italiano, con Agata Alma Cappiello, sua amica, collaborò per l’avvento di alcune riforme. Negli anni ’60 l’Italia visse il boom dell’automobile, delle autostrade, della circolazione stradale, che però creò una grande sinistrosità stradale: gli incidenti erano 12.000/13.000 incidenti stradali all’anno. Tina Lagostena Bassi fece parte della commissione giuridica dell’Aci, quindi propose alla RAI la serie di telefilm Il triangolo rosso sei episodi andati in onda nel 1966, nel 1967 seconda edizione stavolta di sette episodi. Quindi collaborò con Tv7 diretto da Emilio Ravel e poi da Gianni Locatelli, Tina collaborava per i temi giuridici per il giornalista di turno. Il servizio più famoso fu quello curato da Sergio Zavoli Un codice da rifare (il codice Rocco che risaliva al fascismo), il servizio fu efficace e innescò una tale polemica che fece dimettere Aldo Sandulli, allora Presidente della Rai, i politici si mossero e vi fu la riforma del Codice Penale. Dal 1973 al 1975 Tina lavorò all’ufficio riforme del Ministero di Grazia e Giusizia, con ministri Mario Zagari e Oronzo Reale, divenne notissima nei Tribunali italiani come una delle principali e più agguerrite avvocatesse per la difesa dei diritti delle donne, a metà degli anni ’70 difese i diritti di Donatella Colasanti, vittima del massacro del Circeo, da questo momento difese soprattutto le donne vittime di stupro e di altri soprusi. Da qui nacque l’idea di documentare per la prima volta in tv un processo per stupro al fine di potere denunciare le varie aberrazioni. Nel 1979 la Rai mandò in onda Processo per stupro trasmissione per la regia di Loredana Rotondo che ebbe un fortissimo impatto sull’opinione pubblica. Negli anni ’80 fu anche fra i fondatori di Telefono Rosa, diresse quindi la delegazione italiana nei lavori preparatori della IV Conferenza Mondiale Onu sui diritti della donna svoltasi a Pechino nel 1995.

Nel 1994 Tina Lagostena Bassi venne eletta deputato e divenne membro della Commissione Giustizia e coautrice della legge contro la violenza sessuale per combattere contro il maschilismo, nella seconda metà degli anni ’90, ultimato il mandato parlamentare, decise di non ricandidarsi ma affiancò Sarti Licheni in Forum dal 1998 al 2008. Nel 1998 è sceneggiatrice della miniserie tv per la Rai L’avvocato delle donne interpretata da Mariangela Melato, tratta dall’omonimo libro, sempre nel 1998 aprì a Roma lo studio legale associato Lana Lagostena Bassi.

Nella stagione 2006/2007 per Odeon Tv, syndication della quale era editore il figlio Raimondo, condusse Tinamite!, intervista, in onda dal lunedì al venerdì, ad un personaggio del mondo della politica che ripercorreva le tappe fondamentali della vita privata e dell’attività politica dell’ospite, sviluppando anche argomenti legati a tematiche sociali, seguì Tinamite, il caso, dibattito su un argomento di attualità con ospiti in studio. Morì a a Roma la sera del 4 marzo 2008 dopo essere stata colpita da un’emorragia celebrale, i suoi amici la ricordarono dedicandole una puntata di Forum intitolata Ciao Tina”. Nel 2018 il Comune di Milano ha deciso che il suo nome venga iscritto nel Famedio, all’interno del Cimitero Monumentale.

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