Ambrogini d’oro. Medaglia d’oro alla memoria per Cesare Cadeo

 

Il 7 dicembre 2022 il Comune di Milano conferirà una medaglia d’oro alla memoria per Cesare Cadeo. 

Cesare Cadeo

UN GENTLEMAN MENEGHINO DI STAMPO ANGLOSASSONE

di Massimo Emanuelli

(L’Opinione delle Libertà)


Cesare Cadeo nasce a Milano il 2 luglio 1946, la madre Lina fa la casalinga, il padre Luigi è un dentista, i fratelli Maurizio e Giuseppe faranno i dentisti. La sua prima casa milanese è in Via Lusardi, una traversa di Corso Italia: “Vicino c’era la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, ricordo che il sabato andavo a strimpellare l’organo, vedevo le spose portare i fiori alla Madonna di San Celso. Ricordo ancora oggi il suono delle campane della Chiesa che entrava in casa, ha accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza. Il suono delle campane durante le ore del giorno era per me un momento di grande riflessione. Mio padre aveva il suo studio medico a Palazzo Carminati dove c’erano le insegne luminose, mi affascinava vedere i capannelli di persone che discutevano di politica all’ingresso della Galleria sulla piazza del Duomo. Ricordo il fascino dei Navigli che erano diversi dai Navigli di oggi”. Cadeo parla della Milano della sua adolescenza, studi dai padri barnabiti all’Istituto Zaccaria di Milano: “C’era un modo diverso di intendere il rapporto fra la famiglia e la scuola. C’era una sorta di partecipazione notevole fra genitori ed insegnanti, la scuola fu per me il momento di maggior formazione e anche il periodo dei sogni perché essendo una scuola maschile per cercare le ragazzine andavamo al liceo Berchet.
Fra i miei compagni di classe c’erano Marco Cefis, Marco Tronchetti Provera, e tanti altri con i quali ancora oggi ho rapporti professionali e di amicizia. La grande borghesia milanese era molto diversa da quella attuale, noi ragazzi non avevamo molti soldi in tasca e andavamo a scuola a piedi o in tram. C’era un modo di educazione dei ragazzi diverso da quello di oggi, vi era una severità ed un rigore che si sono persi. Sono grato ai miei genitori che mi hanno insegnato il valore del denaro, pur essendo benestanti, me ne hanno dato poco per i divertimenti, non mi mancava assolutamente nulla, ma mi dovevo guadagnare la paghetta. Oggi i ragazzi vanno a scuola accompagnati dagli autisti o in moto, la nostra generazione, per dirla come il povero Giorgio Gaber, ha perso, anche perché non ha saputo o voluto educare i propri figli.”

Ai tempi dell’Università Cadeo, unitamente a Vincenzo Franceschelli, figlio del professor Remo, e a Fabrizio del Noce è fra i fondatori della Confederazione Studentesca che si oppone al Movimento Studentesco. “La Confederazione Studentesca nacque dopo l’occupazione dell’aula 208 dell’Università Statale e della contestazione al professor Trimarchi, il nostro gruppo comprendeva benissimo che il sistema universitario andava riformato, ma voleva ottenere una riforma col dialogo e non lo scontro. Io allora militavo nella Dc, ma mi sforzavo di capire le ragioni dei contestatori”. 

Dalle parole di Cesare si evince un grande amore per la sua città: “Milano dà ancora molte emozioni, dipende da come uno le va a cercare. Ad esempio, la Milano dei locali tipici, la possiamo ancora trovare con un gruppo di amici, chiudendo gli occhi e godendo del rapporto sentimentale con le persone a noi care, pensando che intorno vi sia qualcosa di diverso. Vi sono ancora delle osterie dove ancora si respira l’atmosfera degli anni della nostra gioventù, anche se bisogna andare fuori Milano. Ultimamente mi è capitato di recarmi all’Osteria della Stella di Cassignanica, una frazione di Rodano, e di sentire ancora il sapore della Milano anni ‘60”.

Dopo gli studi classici Cesare su laurea in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, quindi fa un master a Brighton (in Inghilterra) e consegue un’altra laurea presso la Pro Deo University di New York, a prendere la decisione di mandarlo a studiare all’estero, per distoglierlo dalla politica, sono i genitori. Nel 1966 Cesare conosce Lalla che nel 1973 diventerà sua moglie, dal matrimonio nasceranno Alessandra (classe 1976), Filippo (classe 1980) e Caterina (nata nel 1982). La politica resta comunque la sua passione, ma dopo pesanti minacce (“col sangue di Cadeo faremo più rosse le nostre bandiere”), si troverà scritto su un muro vicino alla sua abitazione, giura alla moglie di abbandonare l’attivismo.  “Mia moglie è volitiva, ma anche dolce. E’ grintosa e organizzativa, casa e figli li ha gestiti lei. Mia moglie da quella donna straordinaria che è non ha mai interferito nelle mie scelte professionali. Se le chiedo un parere me lo dà, altrimenti non si intromette. La massima libertà. Io le voglio bene proprio per questo. Anche nei momenti di crisi mi ha fatto sempre sentire un uomo libero. Alcuni anni fa orientati verso l’idea di una separazione le dissi che comunque le lasciavo la firma sui conti, che poteva prendere tutto quello che voleva, non ha mai sgarrato di cento lire. A me è spiaciuto non averle dato quello che lei avrebbe meritato. L’ho conosciuta a 19 anni, a 26 eravamo sposati, erano altri tempi e se potessi tornare indietro con la bacchetta magica le darei di più, poverina, le darei di più perchè rispetto a quello che lei ha dato a me, io ho dato poco”

Ultimati gli studi Cesare inizia a lavorare nell’ufficio stampa della Sea, collabora quindi con uffici stampa e come responsabile delle relazioni esterne di altre aziende, all’inizio degli anni ‘70 è responsabile delle relazioni esterne del Milan di Felice Colombo e Vittorio Duina, Cadeo è anche Presidente provinciale milanese dell’Associazione sportiva Polisportiva Libertas. Nel 1975 Cadeo viene chiamato da Marcello Di Tondo, amministratore delegato di Tvm66, una delle prime emittenti televisive milanesi con sede a Porta Romana. “Marcello mi disse: ‘Cesare hai una bella voce, vieni a condurre il nostro telegiornale Accettai, un pò per scherzo, non immaginando che questa sarebbe diventata l’occupazione principale della mia vita. Era ancora un telegiornale nel corso del quale si leggevano le notizie, anche la Rai, del resto, da pochi anni era passata all’ampex e all’uso di filmati”.
Cadeo rimane a Tvm66 quasi due anni, nel 1977 segue Di Tondo, diventato nel frattempo amministratore delegato di Telemilano 58: “Marcello mi convinse a lasciare Tvm, allora radicata nel territorio, dicendomi: ‘Vieni con me Cesare, Telemilano è stata rilevata da una persona simpaticissima, un po’ pazza, ma straordinaria, un certo Silvio Berlusconi…’ Il “pazzo” – prosegue Cadeo – era riferito al fatto che Berlusconi pagava i propri collaboratori puntualmente tutti i mesi”. Avevo sentito parlare di Berlusconi come costruttore edile, quando lo conobbi personalmente al Jolly Hotel, mi accolse con un sorriso, iniziai a lavorare al telegiornale diretto da Vittorio Buttafava. Quello di Telemilano fu il primo telegiornale condotto da due voci, una maschile ed una femminile, le voci femminili che si alternavano con me e Buttafava erano Daniela Poggi e Tiziana Ferrario.Berlusconi va la mia eterna gratitudine per avermi fatto vivere l’esperienza umana e professionale più esaltante della mia vita”.
Chiacchierando con Cesare Cadeo ho la conferma di un’indiscrezione raccolta da qualche anno, ed interpretata come leggenda metropolitana, indiscrezione già riportata su L’opinione della Domenica e mai smentita dall’interessato: Silvio Berlusconi acquistò TelemilanoCavo, poi TeleMilano58, per offrire il servizio aggiuntivo di televisioncina via cavo ai potenziali acquirenti di case. Non aveva quindi l’intenzione di fare l’imprenditore televisivo, l’idea gli nacque quando, strada facendo, intuì che anche la televisione, ingrandita e via etere, avrebbe avuto un futuro. Berlusconi inoltre, a differenza degli altri imprenditori televisivi, non ebbe mai quale obiettivo superare la concorrenza degli altri privati, ma superare la Rai: lo presero per pazzo… Da Telemilano 58 a Canale5, da Canale5 alla Fininvest, dalla Finivest a Mediaset:  redattore, conduttore, telecronista, inviato, televenditore e presentatore: “ho avuto la fortuna di assistere alla più grande rivoluzione del sistema televisivo e del mondo pubblicitario che si ricordi, per lo meno a livello europeo”.  Dopo avere partecipato alla realizzazione del Mundialito di calcio con Marcello Dell’Utri e Paolo Taveggia, commenta dallo studio i principali eventi sportivi di Canale5. Cadeo conduce Buongiorno Italia e una rubrica dedicata ai personaggi di spicco dell’economia italiana, realizza servizi per le trasmissioni sportive coordinate da Paolo Taveggia e Rino Tommasi.

Nella stagione 1982/83 Cadeo conduce Goal con Enzo Bearzot, ct della Nazionale campione del mondo in Spagna.  Dal 1984 al 1988 è l’inviato speciale di Mike Bongiorno a SUPERFLASH e a PENTATLON dove intervista i principali protagonisti della vita politica, economica, della cultura, dello sport e dello spettacolo, Mike le definisce “le interviste in pantofole”. Cadeo lavora anche con Sandra Mondaini nel programma Five Album.

Nel 1983/1984 Cadeo conduce Record Super Record, il primo quiz sportivo della storia della televisione italiana con ospiti fissi Rino Tommasi (boxe e tennis), Maurizio Mosca (calcio), Andrea Adamich (automobilismo), Dan Peterson (basket), Nico Cereghini (moto), Mario Cotelli (sci) e Guido Bagatta (football americano). Al fianco di Cadeo ci sono Paola Ferrari e Alba Parietti.  Nel 1986/87 conduce  Cadillac, settimanale dedicato al mondo delle automobili con Paola Perego e le rubriche Siamo fatti così Dallo sport con sentimento, poi è la volta di Estate 5 con Marco Columbro. Nel 1988 con Linda Lorenzi conduce il quiz giornaliero dedicato ai più piccini FANTASIA, alla fine del 1988 cura alcune cronache delle Olimpiadi di Seul per TeleCapodistria.  Sempre per TeleCapodistria conduce il programma domenicale di sport e spettacolo NOI E LA DOMENICA. Fra le altre trasmissioni condotte negli anni ’80 da Cesare per la Fininvest ricordiamo: Un anno di sport, Studio 5, Incontri d’estate.

Dal 1986 al 1996 Cesare Cadeo è stato consigliere di amministrazione dell’Ac Milan.Dal 1991 al 1993 Cadeo conduce Calciomania per Italia 1 con Maurizio Mosca, Cristina Parodi, Luana Colussi e Paola Perego. Dal 1992 al 1996, sempre per Italia1, conduce L’ITALIA DEL GIRO programma dedicato al giro ciclistico d’Italia con Emanuela Folliero e Miriana Trevisan, nel 1994/95 conduce con Patrizia Rossetti Buona giornata in onda su Canale5 per la regia di Tiziana Martinengo.  Nel 1995/96 il ritorno ad Italia1 con ITALIA1 SPORT, notiziario sportivo, fra gli altri programmi condotti per la Fininvest ricordiamo: IL GIRASOLE TOUR e BUONA GIORNATA.

Nel 1999 è a METEORE con Gene Gnocchi, Giorgio Mastrota e Alessia Mertz, dal 1999 è assessore allo Sport, Idroscalo e Turismo della Provincia di Milano.  Nel nuovo millennio Cadeo conduce su Canale5 con Lorenzo Battistello MEZZOGIORNO DI CUOCO, poi è la volta di ORARIO CONTINUATO, unico talk-show non urlato della televisione italiana, in onda su Telelombardia. Quindi il passaggio a Odeon Tv (stagione televisiva 2002/2003) con STAGE programma registrato al Teatro Ariberto di Milano.

I salotti e i faccia a faccia televisivi di Cadeo sono familiari, amichevoli, in tutta la storia della televisione italiana vi è un solo precedente, quello de Il Signor delle 21 di Ernesto Calindri. Signore Cadeo lo è anche come assessore provinciale: “Un’esperienza straordinaria che mi ha dato modo di entrare in contatto col territorio e di imparare come si amministra, di ascoltare, tramite gli interventi degli altri consiglieri rappresentanti dei cittadini, i problemi della nostra Provincia.
Sono venuto in possesso di un bagaglio che, sia se proseguirà sia se si interromperà, rimarrà sicuramente nella mia formazione come un’esperienza positiva che mi ha aiutato e che mi aiuterà anche nel lavoro futuro, in qualsiasi ambito lavorerò”. Nel panorama amministrativo milanese e lombardo mi capita spesso di vedere i politici l’un contro l’altro armati: pettegolezzi, cattiverie e dicerie anche fra colleghi di partito. Cesare Cadeo non ha mai parlato male di nessuno, analogamente nessuno, di destra, di sinistra, di centro, ha mai parlato male di Cesare. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare: è impossibile parlare male di Cadeo, gentiluomo di stampo anglosassone nato a Milano.
Dalla stagione 2004/2005 Cesare Cadeo è passato a Telenova, conduce Vicini di casa, Cesare Cadeo è il nostro vicino di casa, bonario, rassicurante e amico.

CESARE CADEO TRIONFATORE, IL PIU’ VOTATO DAI LETTORI DI storiaradiotv CHE HANNO DECRETATO: DIAMO A CESARE CIO’ CHE E’ DI CESARE.  CESARE CADEO VERRA’ PREMIATO IL 26 NOVEMBRE PER ALI DI CARTA, VERRA’ PREMIATA ANCHE L’EMITTENTE TELENOVA. ECCO LA SCHEDA AGGIORNATA DI CESARE CADEO ED ALCUNE DICHIARAZIONI DI CESARE.

Nella stagione televisiva 2005/2006 Cesare Cadeo è ancora in onda su Telenova con VICINI DI CASA e con ALI DI CARTA, programma ideato da Ruggero Muttarini. Nella stagione televisiva 2006/2007 Cesare mantiene la conduzione di ALI DI CARTA e lascia quella di VICINI DI CASA al bravissimo collega Pinuccio Del Menico (anche Del Menico e VICINI DI CASA sono stati votati dai nostri lettori) poichè è Cadeo è stato chiamato a far parte del cast de LA GRANDE NOTTE in onda il giovedì in seconda serata su Rai2 con Gene Gnocchi, Afef e Max Tortora.

“Allora Cesare complimenti”.

“Troppo generosi i vostri lettori, troppo buoni voi”

“Guarda che le segnalazioni sono pervenute dai lettori, riprova ne è che gli altri premiati (Lelio CastaldoFranca Brignola, Michele Plastino, Alceo Moretti) non li conosciamo personalmente”.

“Il segreto delle iniziative editoriali tue, di Gigi Vesigna, di Maurizio Seymandi è stato sempre il medesimo, fin dai tempi di TV SORRISI E CANZONI,di lasciare ai lettori il giudizio”.

“E’ vero, e questo fa la nostra fortuna.  Parliamo de LA GRANDE NOTTE.”

“Caro professore, pensa ai tuoi studenti durante l’ora della ricreazione, io vivo così LA GRANDE NOTTE, quando so di dovere venire in studio mi sveglio contento giàorn

Cesare Cadeo, il “portatore sano di smoking” così ti definisce Gene Gnocchi, “indossando lo smoking però mi sento a disagio, anche se a volte aiuta: ne avevo uno bianco quando arrivai senza invito ad un party di Ernst di Hannover. All’ingresso mi scambiarono per un cameriere: “prego, la cucina è di la”.

Progetti per il futuro? “Alla mia età prendo con gioia quel che viene. Il premio dei vostri lettori è molto gradito, non mancherò, un saluto a tutti gli amici di storiaradiotv ci vediamo domenica 26 novembre”.

Dal 2006 al 2007 Cadeo è Presidente di Milano Sport, la società per azioni creata dal Comune per gestire gli impianti sportivi della città.  Nel 2007 conduce con Roberta Lanfranchi il reality show LA SPOSA PERFETTA. Per un breve periodo (fra il 2006 e il 2007) è stato Presidente di Milano Sport, società creata dal Comune di Milano per gestire gli impianti sportivi comunali. Cesare si dimette tale incarico segnalando che la sua idea di gestione della cosa pubblica è in contrasto con quella della giunta Moratti, pur riconoscendo al sindaco una certa disponibilità, in poche parole Cadeo sostiene che a Milano si spende troppo per i grandi eventi e troppo poco per le necessità dei ragazzi e dei quartieri, insomma ci sono i soldi per l’Expo ma mancano per sistemare la piscina Cozzi. “Nonostante i miei sforzi, dopo un anno, sono entrato in rotta di collisione con l’assessore Giovanni Terzi, che spendeva tanti soldi per organizzare concerti ma non ne voleva spendere per ristrutturare l’impiantistica fatiscente, quindi non permettendo a chi non ha soldi di andare al down town piuttosto che nei club dove fare ginnastica. Ho detto arrivederci. Sono andato dal sindaco e ho detto: cara Letizia, ti saluto, a voi non interessa mettere a posto, io non sono qua per occupare una posizione politica, sono qua per lavorare. Non si può fare? Amici come prima, nessuna polemica. Ho dato le dimissioni senza dare neanche dare il tempo per verificare, ho salutato la segretaria, l’autista, ho consegnato il telefonino aziendale, me ne sono andato via.”

Dal 2008 Cadeo conduce su Telenova ALI DI LUCE. Nella sua carriera televisiva Cadeo ha vinto diversi premi: oltre al nostro di storiaradiotv: ricordiamo tre Telegatti di Tv Sorrisi e Canzoni (per Record Superecord e Calciomania) e un premio Onda Tv. Nel 1990 l’allora sindaco di Milano Paolo Pillittteri ha conferito a Cesare Cadeo l’Ambrogino d’Oro.

Nel 2009 un avvenimento importante nella vita privata di Cesare che diventa nonno: la figlia Caterina dà alla luce Matteo:
“Dicono tutti che quando si diventa nonni si cerca di migliorare anche come genitori. Ma senza perdere la testa. E io cerco di essere un nonno che vuole molto bene al suo nipotino in modo equilibrato. Ho avuto con i miei figli un rapporto equilibrato. Il rapporto di base è sempre stato molto affettuoso. E basato da entrambi le parti su un grande rispetto di idee e di posizioni. Perchè i ruoli soprattutto non vanno confusi. Il padre è colui che trasmette gli ideali e i comportamenti che la vita sociale esige. L’amico è un’altra cosa. L’unico rammarico è di non essere stato sempre presente per via del mio lavoro che costringendomi a viaggiare mi ha tolto questa grande possibilità. Perchè credo sia un dono straordinario quello di poter stare con loro, chiacchierare, confrontarsi con le idee. Ma non basta la presenza fisica e affettiva: il vero ruolo del padre è di educatore, consigliere e maestro. E non dimentichiamo la funzione di socializzazione, in cui la figura paterna svolge un ruolo fondamentale.”

Dal 2010 Cesare Cadeo torna ad occuparsi dell’Idroscalo, se ne era già occupato quando era assessore della giunta Colli, Cadeo viene nominato direttore artistico suo obiettivo è una riqualificazione della struttura nell’ottica dell’Expo 2015: “l’isolotto sarà trasformato in un’isola dei fiori e delle luci” dichiara Cadeo.

Non hai rimpianti Cesare?

“No, al mondo dello spettacolo ho dedicato la parte centrale della mia vita, da quando avevo trent’anni fino ad oggi. Io lavoro ancora senza agenti, senza nessuno, nell’arco di una settimana sono stato ospite di quattro trasmissioni ma mi hanno chiamato loro e sono passati oltre trent’anni di questo mestiere. Una cifra rilevante di impegno professionale. Non mi sono mai pentito, anche se c’era un buon appannaggio annuale, io non sono miliardario, uno stipendio solo entrava in casa per una famiglia numerosa, i soldi mi avrebbero fatto comodo ma io ho detto: arrivederci. Questa cosa sarebbe andata in contrasto con il mio modo di essere, non mi andava di avallare per cui l’ambizione l’ho avuta ma senza andare di gomito, a me non piace, non me ne frega proprio niente. Mi piace vivere in un ambiente dove io stimo le persone che stanno con me e loro stimano me, se poi scoppia l’amicizia e l’affetto meglio ancora, se non c’è… Io ho avuto già talmente tanto dalla vita, tutto. Non ho mai fatto la fame, da piccolo facevamo quattro mesi di vacanza all’anno, la porche non mi interessa, la barca non me la faccio e per questo ci sono gli amici. Quando mi proposero la conduzione di Colpo grosso al posto di Umberto Smaila, allora 390 milioni all’anno, dissi: no, non mi interessa. Adoro le donne ma non così.”

Quali sono i tuoi progetti futuri, Cesare?

“Durante gli spettacoli mi piace ricordare la parabola dei talenti e vedo che la gente non ci pensa mai e all’improvviso li vedo chiedersi: e se succedesse a me adesso che cosa gli rispondo? Questa è la molla più importante per me.  Nel 2000 alle undici e mezza di sera ebbi un’ischemia, ho due lancette che mi aiutano a tenere le arterie aperte, io mi sono fermato alla soglia dell’infarto, le arterie erano chiuse, un dolore fortissimo, ho visto il mio cuore in sala operatoria perchè ho voluto guardare nonostante il dolore. Da quella notte considero la vita in un altro modo. si va via in dieci secondi. Sono molto legato alla vita, mi piacciono le cose belle ma adesso hanno per me un valore come deve essere. Ho amato donne molto belle ma penso che nella vita c’è uno step per tutto, adesso è un altro momento, è il momento della riflessione su chi sono, perchè sono venuto sulla terra, che cosa mi aspetta. Niente malinconia ma arricchimento straordinario. A me piace molto innamorarmi delle persone, mi entusiasma il genere umano, non ho alcuna forma di diffidenza verso di esso anche se la vita mi ha fatto conoscere molte delusioni. A me dà sempre un grande senso di ottimismo il prossimo, se una persona mi si avvicina, mi sorride anche se ha diverse intenzioni da me, io me ne innamoro, non è difficile affezionarsi alle persone. Anche in questi giorni vedendo la crisi che c’è, soprattutto economica in tutto il mondo, non è che mi angoscio tanto. Che cosa posso perdere? Ho avuto talmente tante cose belle nella mia vita che se anche se anche adesso mi dicessero mangi una volta al giorno, non hai gli spiccioli per andare da nessuna parte, bè non me ne importerebbe nulla, mi adatterei tranquillamente. Io ad esempio alla sera quando sono da solo non mi annoio mai, ma credo sia un segno positivo, che mi ha sempre concesso una grande serenità. Io non credo di essere mai stato così sereno nella mia vita. Io dico quello che penso, mi piace essere accondiscente, amo la gente ma c’è un limite oltre il quale non vado, sono capace di grandi arrabbiature ma dopo dieci secondi siamo di nuovo amici. Non serbo rancore ma non dimentico.”

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