La notte fra il 12 e il 13 dicembre è morto Nino Pirito, cantautore agli esordi, quindi giornalista scoperto da Gigi Vesigna ai tempi di Settimana Radio Tv, poi pioniere delle tv locali. Qualche anno fa mi concesse alcune interviste per Stile italiano la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti, per il mio blog, per i miei libri e per qualche altra mia trasmissione. Un galantuomo, un signore d’altri tempi, lo voglio ricordare.
Così lo ricorda l’amico comune Marco Sisi: “Nino Pirito ci ha lasciati, ieri poco dopo la mezzanotte. È stato il direttore di TVL e in seguito di Tivuesse a Genova, poi passò a Retequattro, dove fu fra gli autori di Rotoquattro, rotocalco televisivo al quale ebbi modo di lavorare anch’io dato che veniva montato alla SBP di Roma. Infine tornò alla carta stampata occupandosi di sport e musica al Secolo XIX. Lo ricordo anche autore di un bellissimo programma RAI dedicato a Piero Ciampi. Nino però, in gioventù, fu anche cantautore e l’amore per il fare musica è stato parte importante della sua vita. Riposa in pace, Direttore. Un abbraccio a parenti e amici.”
NINO PIRITO
Nino Pirito nasce a Cotronei, in provincia di Crotone, il 17 ottobre 1944, giovanissimo si trasferisce a Jesi, in provincia di Ancona dove consegue la maturità classica presso il Liceo Vittorio Emanuele III, coltiva una grande passione per la musica frequentando anche la scuola Anzaghi presso la quale consegue il diploma in chitarra classica. All’inizio degli anni ’60 Pirito si trasferisce a Pisa dove si laurea in giurisprudenza, ma nel suo destino non c’è l’attività forense: Pirito infatti approda nel mondo della canzone firmando un contratto editoriale e discografico con la Rca di Roma dopo un provino sostenuto nel luglio 1964. Dal 1964 al 1972 Nino svolge attività di musicista, autore, compositore, ricercatore di musica popolare e cantautore professionista. Con il nome d’arte di Nino Tristano incide quindici 45 giri e l’album SUONATE SONATORI, uscito nel 1971, che è considerato dalla critica “il primo grande esempio di recupero e contaminazione fra musica popolare italiana e rock acustico”. Pirito scrive brani per Gianni Morandi ,I Gufi, Marisa Sannia, Ornella Vanoni, Al Bano, Wilson Simonal, Francoise Hardy, Herbert Pagani, Michel Polnaref, Julien Clerc, ecc. Fra le canzoni scritte da Pirito ricordiamo TORNA SULLA TERRA (Gianni Morandi), UN AQUILONE (Marisa Sannia), ERA SETTEMBRE UN ANNO FA (The Renegades), IL SOGNO DI UN BAMBINO (Al Bano).
Un’intensa attività musicale, interrotta poi dal giornalismo, come mai?
“Nel 1971, ancora sotto contratto con la EMI come cantante e autore, mi viene la voglia di cimentarmi nell’antico amore del giornalista; così vado a trovare, non conoscendolo, Enrico Gramigna, direttore di “QUI GIOVANI” e mi proposi come collaboratore critico musicale di “Qui Giovani” (Palazzi Editore), Gramigna mi affidò l’incarico immediatamente”.
QUI GIOVANI era una rivista cult, vogliamo parlarne per i lettori che non erano ancora nati?
QUI GIOVANI era un settimanale della Palazzi Editore che pubblicava anche il settimanale “Tempo illustrato” (direttore Nicola Cattedra) e il mensile “Affari Economici” (responsabile Luigi Pillon). Collaborai saltuariamente anche per queste due ultime testate. A “Qui giovani” tenevo una rubrica dal titolo “Il disco della settimana” che aveva la particolarità – voluta dal direttore Gramigna – di essere estremamente tecnica, con particolare attenzione agli arrangiamenti, alla stesura della linea melodica e armonica del brano recensito, alla timbrica del cantante etc. Inoltre, inventai il “Processo a…”, costituito da una corposa inchiesta su cantanti in… decadenza (tra gli altri anche Gianni Morandi) valutati da loro colleghi. Fu un successo.
Da QUI GIOVANI passi a SETTIMANA RADIO TV.
Esatto, era il settembre 1972 mi chiamò il redattore capo Daniele Jonio che mi presentò all’editore Ponzoni.
Un grande personaggio purtroppo dimenticato. Vogliamo ricordarlo?
Ponzoni era un tipico milanese “fatto da sé”. Al giornale era sempre presente, soprattutto finché visse la moglie, a occuparsi soprattutto “del riempimento di tutti gli spazi” perché “la carta costa e va riempita di piombo….”, diceva. Purtroppo, dopo la morte della moglie, allentò il controllo, dando eccessiva fiducia al direttore Ivano Davoli, con il giornale che perdeva copie in continuazione, fino alla cessione della testata a Peruzzo e successivo fallimento della casa editrice.
Nel 1972 un’altra svolta nella tua carriera, anch’essa casuale, l’incontro con la tv “pirata”.
Un collaboratore di Settimana Tv – Enzo De Bernardis – portò in redazione la notizia di una “tv pirata” che avrebbe cominciato a operare via cavo. Mi occupai io della cosa, pubblicando il primo servizio su Telebilella, cui seguì un ampio articolo del Corriere della Sera che fece, ovviamente, esplodere il caso a livello nazionale. Della prima Telebilella ricordo i due studi in un appartamento del centro di Biella (lo studio “grande” ricavato dalla sala da pranzo soggiorno e lo studio Tg, piccolissimo, con scrivania e telecamera e luci manovrate direttamente dal lettore del tg. Ricordo i cavi che collegavano alcuni esercizi pubblici a poche decine di metri. E ricordo, soprattutto, il tagli del cavo del trasmettitore, ad opera dell’Escopost: taglio che, in realtà, era il primo atto di nascita della tv via cavo, grazie, poi, alla sentenza della Corte Costituzionale che lo liberalizzò nel 1974. La sentenza del 1974 fu importantissimo poichè creò il precedente per un’altra sentenza, quella del luglio 1976: il cavo (e poi l’etere) vennero liberalizzati in ambito locale grazie a quelle sentenze. Telebiella fu sequestrata e poi dissequestrata. io quella notte c’ero, all’arrivo degli agenti dell’Escopost che tagliarono il cavo del trasmettitore mentre si andava in diretta. Peppo Sacchi si appellò alla Costituzione e, due anni dopo, 1974, il “via cavo in ambito locale” fu liberalizzato. Per Settimana Tv feci molte inchieste sulle prime tv private. Tra cui TVL Antenna 42 il cui presidente era Paolo Romani e in cui lavorava anche Marco Taradash. Romani mi propose di dirigerla e io accettai, lasciando la carta stampata con un certo rischio, perché TVL avrebbe trasmesso via etere. TVL Antenna 42 – per intuizione di Romani e Taradash – sfidò la legge sul via etere. mi chiesero di tornare a Livorno come direttore sia di TVL Antenna 42 sia di Radio Libera Livorno. Accettai. Fummo sequestrati e poi dissequestrati, insieme ad altre due tv – Telereggio (Emilia) e, mi pare, Teleiblea di Ragusa. La corte Costituzionale, nel 1976, liberalizzò ANCHE le trasmissioni via etere ma sempre in ambito locale. ambito che non fu mai definito e che, per la latitanza dolosa della classe politica, anche perche DC, PSI e PCI preferirono spartirsi la Rai invece di legiferare. Quando si arrivò nacque il dupolio attuale Rai-Mediaset.
Intanto eri diventato giornalista professionista.
Si ma non per Tvl 42 e o per le tv private, allora considerate “pirate”, ma grazie alle collaborazioni antecedenti con la carta stampata ad AFFARI ECONOMICI, TEMPO ILLUSTRATO e QUI GIOVANI, ho fatto inoltre il corrispondente da Milano (anche per lo sport) e de IL TELEGRAFO di Livorno.
Nel 1975 Pirito diventa direttore responsabile dei programmi di TVL Antenna 42 Livorno, la prima tv privata via etere in Italia, nello stesso anno, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 1974 che liberalizza la tv via cavo, scrive il saggio LEGITTIMITA’ DELLA TELEVISIONE PRIVATA IN ITALIA. L’esperienza di Tvl Antenna 42 dura due anni. “Mancanza totale di soldi, i primi stipendi furono pagati in buona parte con buoni benzina, fino a quando il benzinaio, che a sua volta pagava la pubblicità, non si stancò. Ricordo anche i pentoloni di pastasciutta cucinati dalla mamma di Paolo Romani nel loro appartamento dell’Ardenza, e la cronaca diretta del rally della costa Labronica effettuata per Radio Livorno Libera, altra testata del gruppo con radio rice-trasmittenti acquistate al mercato delle pulci”.
Nel 1976 però c’è un’altra svolta: la visita degli emissari de IL SECOLO XIX nella sede di Tvl e l’offerta a Pirito di dirigere una televisione a Genova.
Esatto, Cesare Brivio Sforza, amministratore delegato della S.E.P. (nonchè nipote di Alessandro Perrone) aveva una tenuta a Pisa San Rossoree vedeva TVL, nel novembre 1976 mandò tre suoi dirigenti negli studi di Tvl. Nel febbraio 1977 venni invitato a Genova e mi proposero di fare Tvs Telesecolo . Prima di essere assunto fui “esaminato” a Roma da Perrone nella sua villa sull’Appia Antica. Mi congedò dicendomi: ricorda che per un giornalista la notizia entra dall’orecchio ed esce… dalla penna. Sempre. Mi assunsero e andammo in onda l’1 giugno 1977, la sera in cui le Brigate Rosse spararono a Vittorio Bruno, vicedirettore de IL SECOLO, e la sera prima dell’azzoppamento di Indro Montanelli a Milano. Da Tvl mi “portai dietro” un allora giovanissimo Leonardo Pasquinelli. Il tg ULTIMISSIMA (titolo che portai da TVL) ogni sera ospitava un personaggio illustre di vari settori, anche attori e cantanti, che veniva sollecitato a dire la sua su tutti gli argomenti. C’era un’interattività fra i giornalisti e l’ospite,io pretendevo che i giornalisti non leggessero, ma raccontassero la notizia come avrebbero fatto con un amico. Io, volutamente, non conoscevo anticipatamente i particolari: quindi li chiedevo in diretta ma senza fingere; la mia curiosità doveva corrispondere a quella del pubblico. Il risultato era che niente era paludato, potevano anche nascere battute o piccoli dibattiti improvvisati, c’era anche qualche leggerissima “cazziata” da parte ia se un collega non riusciva a restituire il clima reale della notizia. Ovviamente avevamo i servizi esterni, erano più agili, pronti e completi di quelli della Rai dato che per Tvs venivano realizzati da un giornalista e un solo tecnico di ripresa. Il buffo fu, per un paio d’anni, che le riprese in studio erano a colori mentre quelle esterne in bianco e nero: ma l’effetto realistico non era niente male…. E’ Pirito a convincere l’allora sindaco di Genova Fulvio Cerofolini a realizzare il programma IL SINDACO E LA CITTA’: “fu un successo e Cerofolini fu eletto primo cittadino per la terza volta consecutiva”.
Nel 1980 Tvs vinse anche i primi Telegatti, assegnati a Caorle nell’ambito del premio Centocittà organizzato da Tv Sorrisi e Canzoni allora diretto da Gigi Vesigna. Ricorda ancora Pirito: “TVS Telesecolo XIX vinse quello (una sorta di bassorilevo apparentemente di peltro, per il miglior TG delle locali (“Ultimissima”, per la miglior presentarice ( Daniela Ghia) e un altro che non rammento. Lo spettacolo andò in onda IN DIRETTA NAZIONALE sulle reti del Ciocco (Marcucci). A Caorle rividi tre amici del mio tempo di cantautore (anni Sessanta): Lucio Dalla, Patty Pravo e Shel Shapiro. Mah…..”
Quali emittenti concorrenti ricordi? Chi avresti voluto portare a Tvs?
TeleGenova e TeleCittà, tuttora operanti, come conduttore avrei voluto avere con me Vittorio Sirianni, oggi a Primo Canale.
Gli anni magici di Tvs sono quelli dal 1977 al 1982, cioè fino a quando vi è un drastico ridimensionamento dell’emittente. Nel settembre 1982 Pirito chiamato da Piero Ottone e di Mario Formenton assume la direzione del cosiddetto “Gruppo News” di Retequattro-Mondadori,
Già l’anno prima, la Mondadori – che aveva fatto nascere il consorzio TELEMOND – mi aveva contattato per esserne il direttore editoriale. Ma per motivi personali, all’ultimo momento dovetti rinunciare (ahimé) all’incarico. Nello stesso periodo, dopo avere svolto stages professionali per l’Abc di New York, passai alla carta stampata, e cioè a IL SECOLO XIX come caporedattore spettacoli e cultura.
Per 17 anni hai lavorato per la carta stampata quindi, ma la televisione non l’hai mai abbandonata.
Parallelamente all’attività di caporedattore cultura e spettacoli de IL SECOLO ha svolto diverse consulenze per la Rai come autore
Vogliamo ricordare le principali?
Sono stato l’ideatore del format QUI RAIUNO, BUONA GIORNATA da cui poi nascerà UNOMATTINA, consulente per tutte le edizioni di MIXERCULTURA di Arnaldo Bagnasco su RaiDue, di PUNTO A CAPO sempre di Arnaldo Bagnasco e sempre su RaiDue e di tutte le edizioni TENERA E’ LA NOTTE su RaiDue. Autore di STELLA NASCENTE (due puntate dedicate al Cet di Mogol in prima serata su RaiDue), autore e conduttore della rubrica SAPORE DI SOLE (14 puntate, UNOMATTINA ESTATE su Rai1), e dello special SANREMO NON SOLO CANZONETTE all’interno di Mixer su Rai2. Autore e conduttore dello special SANREMO IL GIORNO DOPO (Rai1), coautore di ASPETTANDO GRILLO, MINA, CELENTANO, DE ANDRE’.. (18 puntate su RaiTre).
Dall’1 gennaio 1990 Nino Pirito diventa caporedattore centrale del quotidiano IL SECOLO, sempre negli anni ’90 viene chiamato da Pippo Baudo come consulente di GIORNO DOPO GIORNO (Rai3) e di NOVECENTO (Rai3). Nel 1995 Pirito pubblica il libro VOLARE, IL ROMANZO DEL FESTIVAL.
Dall’8 gennaio 2001 è responsabile dell’edizione sportiva de IL SECOLO XIX (mai uscita prima nella storia centenaria della testata), il 28 dicembre 2002 a IL SECOLO XIX.
Il 28 dicembre 2002 fui prepensionato (ex legge 416/1981) a causa dello stato di crisi de IL SECOLO XIX. Da qualche anno Pirito è capo ufficio stampa e delle Relazioni Esterne dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova. Continua a collaborare con la Rai come ideatore, autore e conduttore di COME SANREMO (7 puntate RaiSat Album, 2002), ideatore e autore di MENABO’ NOTIZIE IN PAGINA (45 puntate RaiSat Album, 2002), Premio Speciale della Presidenza della Repubblica al Premio Giornalistico Saint Vincent 2003.
Dal 2003 al 31 luglio 2007 Pirito è opinionista per sport, spettacoli, cultura della tv regionale Primo Canale di Genova, Piero era presente negli studi di Primo Canale quando, la sera del 3 ottobre 2005, morì tragicamente Franco Scoglio: “vidi il professore sbiancare in volto, tentai di rianimarlo, ma purtroppo era già morto”.
Pirito negli ultimi anni ha realizzato altre trasmissioni per la Rai: è opinionista off SANREMO OFF (cinque puntate su RaiSatExtra nel marzo 2004), Nino Pirito è stato anche ideatore e autore della seconda edizione di Menabò notizie in prima pagina in onda settimanalmente su Raisat Extra (programmma dedicato ai periodici), ideatore e curatore di Sanremo Question Time(cinque puntata in occasione del Festival di Sanremo 2005); consulente e coautore di Tenco a 40 anni dalla morte (cinque puntate, RaiUno, Festival Sanremo 2007).