
Torna quindi a recitare come attore sul grande schermo in Piccola posta di Steno e a recitare in radio in Chi li ha visti?, senza abbandonare il teatro. Nel 1957 recita in radio con Franca Valeri e Vittorio Caprioli in La zuccheriera.
In televisione esordisce nel 1959 come autore del programma Le canzoni di tutti per la regia di Mario Landi (fra gli altri autori Ettore Scola e Ruggero Maccari). Si dedica anche alla musica lirica mandando in scena l’opera Le trame deluse di Domenico Cimarosa.
Luciano Salce torna al cinema all’inizio degli anni ’60 dirigendo Le pillole di Ercole, cui seguiranno Il Federale (1961), La voglia matta,
Le ore dell’amore, La cuccagna (con Luigi Tenco). Nel 1964 compare in televisione a Studio Uno presentato da Mina. Continua ad esibirsi in teatro (Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg che sarà poi proposto anche in versione radiofonica sul terzo canale Rai), quindi torna al cinema. La pecora nera, Colpo di Stato,Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue. Quindi è ancora attore in film diretti da alcuni colleghi.


Nel 1970 presenta in tv Senza rete, cui seguiranno in radio Schif parade, Formula Uno e I malalingua, con Umberto Simonetta per la regia di Guido Sacerdote. Nel 1972 presenta in tv Ieri e oggi programma a cura di Luciano Mancini per la regia di Romolo Siena. Ancora in radio fra il 1975 e il 1976 con Kitsch.
Di nuovo al cinema come regista con Basta guardarla (1970) e Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno (1974), Fantozzi (1975), L’anatra all’arancia, Il secondo tragico Fantozzi (1976), Il… Belpaese e Professor Kranz tedesco di Germania, un episodio del filmDove vai in vacanza?.

Dopo avere avuto un ictus che lo costringe ad abbandonare il progetto teatrale intitolato I ragazzi irresistibili, tratto da un’opera di Neil Simon, nel 1984 Luciano Salce si ristabilisce e torna alla regia cinematografica con il film Vediamoci chiaro; poi dirige il film tv Gli innocenti vanno all’estero, tratto dall’omonimo racconto di Mark Twain. E’ di nuovo in teatro e quindi al cinema (Quelli del casco, 1987). Luciano Salce muore a Roma il 17 dicembre 1989 per arresto cardiaco. Attore, regista, autore, cabarettista, traduttore, commediografo, umorista, scrittore, Salce ha spaziato dal cinema al teatro, passando per la radio e la televisione, è stato anche un commentatore salottiero e disincantato che con ironia ha evidenziato i vizi degli italiani.