Roberto Bernardelli nasce a Milano il 31 gennaio 1949, ultimati gli studi (“studi irregolari, non ero uno studente modello”) inizia a lavorare nell’azienda famigliare nel settore alberghiero. Alle
elezioni amministrative del 1980 si candida consigliere comunale di Milano nella Lista per Milano capeggiata dall’ex sindaco Pietro Bucalossi, che si richiama al Melone di Trieste e che rivendica l’autonomia di Milano e del Nord, fra i candidati di questa lista vi un allora sconosciuto Umberto Bossi (che prenderà soltanto 5 voti di preferenza…). Titolare dell’Hotel
Cavalieri (il più prestigioso Hotel di Milano nella centralissima Piazza Missori), di un Hotel a Caserta e di altri alberghi (anche in America, dove possiede un ranch), Bernardelli nel 1983 fonda con Umberto Bossi la Lega Autonomista Lombarda con cui si candida al Parlamento federandosi con a Lista per Trieste, senza essere eletto. Successivamente Bernardelli fonda con Bossi la Lega Lombarda (poi Lega Nord). Nel 1987 fonda con Carlo Fatuzzo ed altri il Partito dei Pensionati e viene eletto consigliere comunale a Treviglio, nel 1990, sempre con il Partito dei Pensionati è eletto anche consigliere del Comune di Milano, l’allora sindaco di Milano, Paolo Pillitteri, lo nomina assessore. Alle elezioni politiche del 1992 il Partito dei Pensionati si presenta alle elezioni ma non riuscendo ad ottenere il quorum Bernardelli, pur arrivando primo come preferenze non è eletto. Successivamente rientra nella Lega Nord e alle elezioni politiche del 1994 viene eletto nel collegio uninominale della Camera (Milano 8) grazie all’accordo fra le liste del Polo della Libertà (Forza Italia, Ccd e Lega Nord). Nel 1996 la decisione di Umberto Bossi di correre da solo, senza Berlusconi (“Berluscazza”) fa si che la Lega corra da sola (contro “Roma Polo e Roma Ulivo”), questa corsa solitaria fa si che, nonostante il 14,11% ottenuto nel suo collegio, Bernardelli non è rieletto, nel 1998 si presenta alle elezioni suppletive del collegio Milano 6 della Camera, ma non va oltre il 10,09%.
Quando la Lega lancia la coalizione del Blocco padano, Bernardelli capeggia il movimento Padania pensione sicura, divenuto poi Pensionati Padani e Pensionati Nord. Nel 2000 è eletto consigliere regionale della Lombardia ed entra a far parte di svariate commissioni. L’anno successivo, in disaccordo con i vertici del partito ritenuti troppo appiattiti sulle posizioni di Berlusconi, esce dalla Lega Nord e fonda la Lega Padana Lombardia, di cui diventa il leader.
Nel 2004 è candidato a presidente della provincia di Milano per una coalizione formata da Lega Padana Lombardia, No Euro e Fronte Cristiano, ma raccoglie solo l’1,8% dei suffragi. Per l’1,8% ottenuto dalla Lega Padana Lombarda, Ombretta Colli, presidente uscente della Provincia di Milano, perde le elezioni che saranno vinte dal candidato della sinistra Filippo Penati. Nel 2005 Bernardelli si ricandida consigliere per la Regione Lombardia sempre con la sua lista Lega Padana Lombarda ma non viene rieletto, nel 2006 stipula un accordo con la lista Pensioni & Lavoro. Dopo le elezioni politiche del 2008 stipula altri accordi con altri leader indipendentisti e autonomisti lombardi come Giulio Arrighini (leader di Progetto Lombardia) e Max Ferrari (leader del Fronte Indipendentista della Lombardia), che sfociano nella nascita di Lombardia Autonoma, unione dei tre movimenti, della quale diventa presidente. Il movimento è stato poi ribattezzato Unione Padana (allo scopo di ampliare il suo raggio d’azione nelle altre regioni dell’Italia settentrionale) e Indipendenza Lombarda.
Nel 2014 Bernardelli è arrestato, assieme ad altri indipendentisti tra cui l’ex leader della Liga Veneta Franco Rocchetta e l’ex Serenissimo Luigi Faccia, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra, Viene rilasciato dopo pochi giorni. “Quella del carcere fu per me un’esperienza positiva, trovai un’umanità che raramente si trova fuori, non avevo il cellulare e quindi non ero stressato da telefonate, non c’erano mia moglie, i miei dipendenti, i miei clienti e fornitori, così mi rilassai…”
In occasione delle elezioni amministrative del 2016, Bernardelli ha quale avversario lo scrivente, candidato sindaco per la lista civica Sosteniamo Milano, ma la stima reciproca non è mai venuta meno.
Nel maggio 2017 Bernardelli fonda il movimento politico Grande Nord con Giulio Arrighini e Fabio Toffa (co-fondatori di Indipendenza Lombarda), Marco Giovanni Reguzzoni, Francesca Martini e Oreste Rossi (ex Lega Nord) Luca Azzano Cantarutti (già presidente di Indipendenza Noi Veneto – Noi Veneto Indipendente), unitamente ad altri esponenti del mondo politico, produttivo e sociale della Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che non condividono la svolta di Matteo Salvini. Nel 2018 e nel 2019 Bernardelli, adirato dal fatto che Matteo Salvini si è alleato con il Movimento 5 Stelle ed ha tolto la parola “Nord” trasformando il vecchio partito in Lega Salvini Premier, Bernardelli alza il tiro: “Salvini e Di Maio sono come Wanna Marchi…”
Simpaticissimo, comunicativo, animale mediatico, ogni lunedì e martedì sera conduce su Antenna 3 Lombardia la trasmissione televisiva Senza Sconti, ha intenzione di fondare un quotidiano, L’Indipendenza Nuova, divertentissima un’intervista radiofonica concessa a Massimo Emanuelli, da qui l’idea di dedicarsi anche alla radio, infine la partenza del canale televisivo Nord Channel Tv.