MAURO RATTONE LENNY
Intervista di Massimo Emanuelli
Mauro Rattone, in arte Lenny, nasce a Quarona, in provincia di Vercelli, il 19 dicembre 1958, si diploma perito industriale ma è già nel mondo della radio.
Quale è il tuo primo ricordo radiofonico? (da radioascoltatore).
Pappo (Radio City) e Awanagana su Radio Monte Carlo.
Come sei arrivato al mondo delle radio?
Con alcuni amici fondai nel 1976 Radio Varazze 1, quindi passai a Radio Skykab, poi a Radio Babboleo.
Perché hai scelto il nome d’arte Lenny?
Al tempo bisognava distinguersi e scegliere un nome riconoscibile, avendo pochi dischi a disposizione si finiva sempre con i soliti, fra i quali Choose you di Lenny Williams, mio cavallo di battaglia, da qui il nome.
La tua popolarità è subito vasta: nel 1979 Tv Sorrisi e Canzoni, allora diretto da Gigi Vesigna, ti dedica un articolo.
Diciamo che i primi sondaggi radio negli anni 80 mi davano come la voce più popolare in Liguria ,parecchi settimanali dedicano alle radio regionali spazio e puntualmente mi trovavo intervistato. Facevo parecchie serate come d.j. ( anzi pomeriggi…) Compravo tra i primi, dischi andando direttamente a Londra dove potevo captare suoni e tendenze da riproporre poi a Genova. Mi inventai forse tra i primi la tecnica dello sctrech ( in effetti scopiazzando un noto dj.). Si concepiva la radio con nuove metodologie di trasmissione e palinsesti.
Mauro Rattone diventa anche direttore artistico di Radio Babboleo,
A cavallo fra gli anni ’90 e il 2000 Giorgio Bacco mi lasciò l’eredità andando a dirigere produzioni nazionali con Sper.
Hai lanciato alcuni speaker, giornalisti, attori oggi noti a livello nazionale.
Roberto Rasia dal Polo, Luca e Paolo e tutti i grandi comici del clan genovese (Enzo Paci e quelli usciti dai Cavalli Marci), Marina Minetti (oggi a Radio Italia) ed altri.
Quali colleghi di Babboleo ricordi con affetto?
Sono troppi…. Il mio mentore fu Giorgio Bacco.
Nel 2006 lasci Radio Babboleo dopo 27 anni e passi a Radio 19 come avvenne il cambio?
Semplicemente con un invito a colazione da parte dell’editore de Il Secolo XIX il quotidiano di Genova, ed la proposta di sviluppare una radio locale da zero, con molte risorse e possibilità. Direttore editoriale Lanfranco Vaccari, direttore de Il Secolo XIX, io direttore artistico. In un anno di trasmissioni passammo da zero a 54.000 ascolti al giorno.
Nel 2013 lasci Radio 19.
Progettai su commissione una stazione radio per l’Expo 2020, progetto da 6 milioni di euro che purtroppo non ha visto la luce… Quindi nel 2014 ho dato vita a MALG Consulenze, la mia società attuale che si occupa di video corporate e nuove tecnologie (droni).
Di cosa ti occupi?
Video e foto in generale (soprattutto aziendali) da droni, timelapse e fotogrammetria per conto terzi.
Oggi Mauro Rattone ascolta la radio?
Cosa ascolti?
Molta Radio Rai, qualche network (Rds in primis), nessuna radio locale.
In tutti questi anni di radio avrai senz’altro mille aneddoti da raccontare, quale è il più curioso?
Potrei citare i fori onda “famosi” o quando attraversando la strada insieme a Renato Zero con un passamontagna nero, ci scambiarono per rapinatori…con tanto di occhiatacce e foto sul quotidiano locale….
Quale è stata la differenza fra i network privati e Radio Rai?
I network erano la vera novità, la libertà dalle ingessatura nella musica e nel linguaggio, la Radio Rai è sempre stata molto ingessata , un grande carrozzone .
Ed oggi?
Le nazionali si assomigliano un pò tutte, con quell’antipatico e obsoleto fare il programma abbinandolo ad un tema e cercando di coinvolgere il pubblico. Trovo i programmi ripetitivi, obsoleti, senza idee nuove.
Cosa avevano le radio libere degli anni ’70 e ’80 che manca oggi ai network privati?
La mancanza della corsa agli ascolti, presupponeva che lo spazio alla creatività fosse praticamente illimitato.
E cosa hanno i network privati che non avevano le emittenti degli anni ’70?
Le possibilità economiche che pero’ non sfruttano per la ricerca.
Cosa fa di bello oggi Mauro Rattone?
Continuo a lavorare per la mia società, MALG Consulenze ed ho ripreso a studiare, sono al secondo anno di scienza dell’amministrazione (giurisprudenza) presso l’Unitelma La Sapienza.
Gli esami non finiscono mai – diceva Eduardo De Filippo, non si finisce mai di imparare anche se, come Mauro Rattone, si è entrati a pieno diritto nella storia della radiofonia italiana.








