
Faber Cucchetti nasce a Napoli il 24 settembre 1959, nel 1978 è fra i pionieri di Radio Dimensione Suono, a quel tempo una radio locale romana che nel corso degli anni diventerà uno dei maggiori network italiani. “Era il dicembre 1978 ed Rds allora era tutt’altra radio rispetto a quella attuale, era una delle famigerate radio private, trasmettevamo da un pied a terre a Roma in zona Balduina, tutto pensavamo meno che potesse diventare un mestiere.
A Rds Faber rimarrà fino al 1989, anno in cui vincerà il popolare referendum Chipster Radio Game ’89 per il Lazio, ottavo sul territorio nazionale. I suoi programmi sono Dimensione Dance, Top 25 Dance Music e Questa casa non è un albergo. Faber lavora quindi per altre emittenti romane (Mix Fm e Radio In), nel 1995 si trasferisce a Milano per lavorare con One O One (ex Radio Milano International), nel 1998 torna a Roma per dirigere Power Station. Attivo anche in diversi locali, nella stagione 1998/1999 condurrà in tv Il lotto alle otto su Rai2. Nel 2000 approda a Radio Rock 106,6 con il format IL BOMBARDONE che poi porterà su Radio Centro Suono. Dal 2014 passa a Qlub Radio 89,3. Appassionato di fotografia, natura, sport, grafica, dopo una vita peregrinando di radio in radio in Italia, dal marzo 2015 mette base nella Repubblica Dominicana: dove organizza vacanze per italiani in cerca di alternative ai soliti villaggi.

Faber Cucchetti e la radio
Dalla prefazione di Umberto Broccoli
“Non ho mai incontrato Massimo Emanuelli, ma ne conoscevo la competenza e la passione, ambedue dedicate alla radio. Da anni dietro ad un microfono, Emanuelli appartiene a quel gruppo di professionisti legati a questo medium antico e sempre nuovo, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile, semplice e non facile. Semplice, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile. Non facile per gli stessi motivi da non ripetere ancora una volta. Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla…. Oltre 1200 pagine, ma non è un po’ troppo lo spazio dedicato alla radio da Massimo Emanuelli. Sono pagine ricche, dense, documentate, avvincenti, precise, preziose, curiose, colorate, musicali, autobiografiche, leggere, coinvolgenti, interessanti e potrei andare avanti in positivo. Naturalmente Con parole mie.”
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