TUTTO COMINCIO’ CON RADIO MILANO INTERNATIONAL

Correva l’anno 1975, gli italiani ascoltavano ancora il gr1, il Gazzettino Padano (in Lombardia) e gli altri Gazzettini regionali, una radio dove non si parlava sui dischi che venivano annunciati in perfetta dizione: “di Beretta, Bigazzi, Del Prete ascoltiamo ora… canta…” veniva mandata in onda la canzone. Niente telefonate (ad eccezione del mitico Chiamate Roma 3131, anche se erano pilotate e strappalacrime, su ciò ironizzarono Giorgio Gaber e Ombretta Colli con Paparadio). Facevano eccezione programmi come Supersonic, Per voi giovani, Dischi a Mac con Gigi Marziali, Disk jockey condotta da Adriano Mazzoletti, Hit parade di Lelio Luttazzi, Dischi Caldi di Giancarlo Guardabassi, e, soprattutto, Alto Gradimento, erano gli unici diversivi per i ragazzi. I giovani non potevano avere una stazione radio da ascoltare., sul modello americano, per parecchie ore al giorno, le poche trasmissioni sopra citate avevano infatti cadenza settimanale. Ma non dimentichiamo che era anche la Rai che aveva censurato canzoni come L’importante è finire di Mina (1975) e Nuda della stessa Mina (1976), che non passarono né a Dischi caldine è Hit parade.
Tutto cambia grazie all’iniziativa di quattro giovani, età media vent’anni: Angelo e Rino Borra, Piero e Nino Cozzi.
Angelo Borra è un geometra di 22 anni, che ascolta parecchio Radio Luxembourg e Radio Montecarlo tra le mani ha i libri che narrano la storia recentissima delle radio pirata Veronica e See International. Piero e Nino Cozzi sono due fratelli figli in diplomatico in pensione. Dopo aver soggiornato a lungo in Madagascar, in Austria e in altri paesi europei, i fratelli Cozzi vanno a studiare in Francia, Piero a Parigi, dove frequentava il liceo, Nino a Nizza dove studiava biologia all’Università, parlano, correttamente, oltre all’italiano, il francese, l’inglese e il tedesco. Tornati in Italia incontrano l’amico Rino Borra, da qui parte l’idea di fondare una stazione radiofonica.
Angelo Borra si procura un trasmettitore militare e acquista un mixer e un giradischi, spesa totale meno di un milione, Rino con i propri risparmi acquista i microfoni, i miscelatori. La radio nasce ufficialmente il 10 marzo 1975, Angelo Borra sceglie il nome di Radio Milano International perché è a favore dell’internazionalizzazione della musica e perché ha presente il modello delle radio straniere. La sede è in via Locatelli al numero civico 1, in un appartamento di proprietà dei fratelli Cozzi, che hanno ceduto alle insistenze dei figli consentendo di dare vita alla loro iniziativa, che ha la sede centrale nella camera di Piero. E i dischi? Ognuno porta i propri e li usa per la radio. La modulazione di frequenza è 101 mhz, le prime voci che la radio diffonde sono quelle degli stessi Angelo Borra (che vi trasmetterà fino all’inizio del nuovo millennio), del fratello fratello Rino e dei fratelli Cozzi, tutti ragazzi intorno ai vent’anni.
http://www.youtube.com/watch?v=sDFTHMncTNs&NR=1

L’inizio ufficiale delle trasmissioni di Radio Milano International è una novità dirompente perché fino ad allora aveva trasmesso soltanto la Rai. Passano poche settimane e a Milano c’è un impressionante passaparola. Nelle scuole, nei bar, in discoteca, per strada, centinaia di giovani parlano di questo fenomeno straordinario. A soli cinque giorni dall’inizio delle trasmissioni la stampa comincia ad interessarsi a Radio Milano International dedicandogli grossi titoli: qualcuno, nell’acceso clima politico dell’epoca, insinua che a finanziare l’emittente potrebbe essere addirittura la Cia, i servizi segreti americani. Nasce anche la leggenda della radio che trasmette da un pulmino in continuo movimento da un quartiere all’altro della città per evitare che i funzionari del Circostel possano individuarla e farla sigillare immediatamente dalla polizia. L’illusione di poter trasmettere indisturbati svanisce il 14 aprile, quando interviene improvvisamente la polizia. Borra non si arrende, contatta l’avvocato Eugenio Porta, che da tempo difende l’operatività delle televisioni via cavo, e presenta un ricorso in Pretura. Il 24 aprile 1975 il Pretore Cassara accoglie il ricorso e ordina di riportare gli apparecchi di trasmissione nello stesso posto in cui sono stati prelevati. Radio Milano International riprende le trasmissioni. L’emittente può essere ascoltata da tutti gli abitanti di Milano e provincia (fino a un raggio di circa 40 chilometri dal capoluogo lombardo), per sintonizzarsi è facilissimo: basta disporre di un apparecchio a modulazione di frequenza e sistemare la lancetta dai 101 fm., poco lontano dal programma “ufficiale” della Rai . In via Locatelli arrivano come conduttori Beppe Farah e Pino Beccaria. Fra i programmi culto American Top 40, ispirato a American Graffiti e a Lupo Solitario, Hot Hundred One condotto da Gerry Bruno e Beppe Farah, e New Generation. L’influenza della musica nera americana si fa molto sentire: funky e soul per un lungo periodo sono il pane degli ascoltatori di Radio Milano International: Commoders, Ashford & Simpson, Chakan, Quincy Jones, Donna Summer. Altra novità è la messa in onda 24 su 24, “non stop music” è uno dei primi motti dell’emittente. Milano International si distingue per una selezione musicale rigorosamente “made in Usa”.
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=1313


Fra la seconda metà del 1975 e il 1976 a Radio Milano International arrivano Francesca Cozzi, Claudio Cecchetto, Fausto Terenzi, Fabio Santini, Giovanni Branchini, Massimo Cerri, Carmelo e Michelangelo La Bionda e Gigio D’Ambrosio. A Radio Milano International arrivano anche Roberto Zaino, Franco Faynez, Frances Jacques Patrus, e una serie di personaggi del mondo dello spettacolo: Paolo Limiti, Giovanna Nocetti,Lino Patruno.
http://www.youtube.com/watch?v=CASFqHqpU3s&feature=related

Anche Radio International (come era stato per Telebiella) diventa un luogo per gli epurati dalla Rai, arriva ad esempio Ronnie Jones. Con questi giovani dj (il termine inizia allora ad essere molto diffuso) si afferma uno stile fresco e spontaneo, senza testi scritti (come si era fatto in Rai fino a quel momento), che getta le basi di quello che sarà il linguaggio radiofonico delle emittenti private: una versione made in Italy del modo di condurre che le radio pirata avevano importato in Europa dagli Stati Uniti e che aveva adottato anche Radio Luxembourg. Il telefono e il citofono di Radio Milano International squillano in continuazione: dall’altra parte della cornetta ci sono quasi sempre gli ascoltatori che fanno complimenti o chiedono canzoni, sull’uscio invece poliziotti o persone che timidamente domandano se in radio c’è un posto anche per loro.

Ricorda Claudio Cecchetto: “nei primi sei mesi di vita della radio, tutte le volte che suonavano al campanello, non sapevi mai se erano i carabinieri, venuti a sigillarti il trasmettitore, o chi altro. Rischiavamo anche la galera: il nostro cuore ci diceva che non facevamo niente di male, che non stavamo andando contro niente e nessuno, però che ne sapevamo, le leggi… Eravamo consapevoli di non essere delinquenti, ma solo delle persone che stavano facendo qualcosa che in America era ormai un fenomeno affermato da tempo”
Il 28 luglio 1976 con la sentenza numero 202 la Consulta, confermando il provvedimento del Pretore milanese, dichiara legittime tutte le trasmissioni in ambito locale e spezza di fatto il monopolio della Rai. A Radio Milano International arrivano la pubblicità (e quindi anche i primi stipendi), le dediche, gli spazi di informazione, le cronache sportive (per esempio la radiocronaca del Gran Premio di Formula 1 da Long Beach) e i grandi ospiti canori nazionali ed internazionali. Nel 1976 le grandi e medie industrie italiane ed estere fiutano l’affare: tutti gli apparecchi radio che escono dalle fabbriche vengono dotati di banda fm (nel frattempo erano sorte molte altre radio in tutta Italia), arrivano i primi impianti hi-fi ed esplode il fenomeno delle autoradio. Lo stereo 8 va in soffitta insieme con i registratori a bobina, che vengono sostituiti dai mangiacassette. La piccola lampadina rossa con la scritta “stereo”, fino ad allora tristemente e inutile, diventa un simbolo di tecnologia avanzata: con l’avvento di Radio Milano International e della sua emissione stereofonica arrivo lo “sballo” della lampadina rossa sempre accesa. Radio Milano International partecipa con un straordinario stand alla Fiera dell’Hi-fi (Sim) e trasmette da li in diretta per tutta la durata della manifestazione.

Nel 1977 Cecchetto lascia Radio Milano International per passare a Studio 105, se ne va anche Piero Cozzi, a Radio Milano International arriva Patrizia Zani, una delle più note voci femminili che poi condurrà Disco Ring sulla Rai. Da altre emittenti arrivano anche Ronnie Jones, Federico l’Olandese Volante, Gerry Bruno. Tutti arrivavano da esperienze internazionali, Gerry Bruno aveva ad esempio lavorato con i Brutos e con Sacha Distel, era stato anche a Las Vegas e aveva il suo tappeto verde personale, lo srotolava per terra e la radio si trasformava in una bisca. Nel marzo 1977 Radio Milano International è la prima emittente privata ad operare in onde corte sui 6208 khz, passando poi ai 6218 khz con copertura a livello mondiale. Poi è la volta delle onde medie (sui 1490 khz) con 500 watt e un’antenna a 50 metri a traliccio.



Sempre nel 1977 Radio Milano International inizia la collaborazione con Mario Lavezzi che incide una serie di jingle che poi risulterà la più copiata da altre radio. La programmazione musicale si affina e si orienta in maniera più precisa verso quel formato che negli anni successivi si delineerà sempre meglio: musica anglo-americana di qualità e solo pochi grandi successi nostrani. Ma Radio Milano International non ha solo programmi musicali, una rubrica cult è Il mercatino delle pulci, condotto da Gerry Bruno e Beppe Fara, dove venivano letti messaggi di persone che vendevano e cercavano roba usata. Altre trasmissioni di culto furono RADIO ROCK di Gigio D’Ambrosio, SOUL JAZZ di Kay Sandwik.
Durante la notte vanno in onda i talk-show condotti da pittoreschi personaggi come gli Squallor (Giancarlo Bigazzi, Totò Savio, Daniele Pace e Alfredo Cerruti), Tutte le volte che usciva un loro disco gli Squallor andavano in radio e per tre settimane proponevano cose ancora più volgari di quelle che si proponevano cose ancora più volgari di quelle che si potevano ascoltare sull’album. I vetri blindati al primo piano di via Locatelli vennero montati a causa degli Squallor, trasmettevano a luci spente e mandavano in onda le telefonate degli ascoltatori, una sera arrivò una chiamata per Cerruti, lui era un trombeur de femmes, aveva sempre belle figliole al seguito, e forse in quel periodo aveva infranto il cuore sbagliato. Dall’altra parte del telefono la voce di una donna disse: “perché non ti fai mai vedere? Affacciati alla finestra. Lui: ma no, non c’è bisogno”. In quello stesso momento dal marciapiede di fronte partì un sasso che spaccò i vetri delle finestre…
Nel dicembre 1977 si svolge un incontro di calcio fra Radio Milano International e Radio Vimercate , arbitro d’eccezione Gianni Rivera. Radio Milano International è anche la prima emittente radiofonica ad ospitare l’ex bandito Luciano Lutring, graziato da due presidenti della Repubblica, che ora fa il pittore.
Nel 1978 arriva Leonardo Re Cecconi, proveniente da Radio Reporter, Leonardo diventa presto l’idolo di migliaia di ragazzi e si tramuta presto in Leopardo. Il nome salta fuori da un giubbotto che indossava in quegli anni, con un leopardo disegnato sulla manica, un capo di abbigliamento animalista con la scritta Don’t kill the animal. Una sera arriva a Radio Milano International Loredana Bertè, che inizia a prenderlo in giro: Leopardo, Leopardo, Leopardo. Il giorno dopo i colleghi lo battezzano Leopardo, con tanto di jingle con ruggito, una creazione di un bravissimo tecnico della radio. Leopardo Re Cecconi è il nome d’arte che gli resterà per sempre, fino alla prematura scomparsa, avvenuta nel 2004. Il povero Re Cecconi – raccontano Francesco Perilli e Paolo Del Forno nel loro stupendo libro La radio che storia… – doveva rispondere alla domanda se lo avevano battezzato davvero con questo nome, e tutte le volte spiegava che se i genitori avessero fatto una cosa simile li avrebbe ammazzati.
Il 1978 è anche l’anno dell’arrivo a RadioMilano International di Virginio Scotti, in arte Gerry Scotti. Chiamato a condurre a Radio Hinterland Milano 2 dal suo compagno di liceo Massimo Villa (si, l’attuale caporedattore del tg di Italia7 Gold), Scotti apriva i programmi del mattino dell’emittente di Cinisello Balsamo. Gigio D’Ambrosio, che abitava a Cinisello, mentre si recava a Milano cercava di ascoltare in macchina Radio Milano International ma la voce di Gerry, che trasmetteva dall’altra emittente, interferiva. “Io mi svegliavo con la radio sui 101 mhz e anziché Radio Milano International, ascoltavo Scotti che intratteneva le casalinghe”. E così Gerry è scoperto da Gigio D’Ambrosio, passano i mesi e, dopo un breve periodo trascorso a Nova Radio, anche Gerry Scotti. arriva a Radio Milano International. Il programma di Scotti si intitola La mezz’ora del fagiano, il blob della radio, il peggio che si potesse trasmettere: “passavo i pezzi che gli altri non mettevano, facevo finti quiz”, Fausto Terenzi presenta invece Bolle di sapone.
Nel 1978 Angelo Borra da vita a Telemilano International, l’emittente si specializza nelle riprese di alcuni programmi radiofonici e nella messa in onda di film (a quel tempo la Rai ne passava due alla settimana), tre o quattro al giorno, e, infine, altra specialità film pornografici per i tempi, mandati in onda nelle ore notturne, nulla però rispetto a quanto viene fatto vedere oggi da altre televisioni in prima e a volte in seconda serata.
Nel 1978 sul memoriale del carcere di Renato Vallanzasca si legge: “accesi la radio sintonizzandola su Radio Milano International”. In Via Locatelli c’è molto da fare: la radio è un enorme serbatoio da riempire di musica, idee, programmi. Ognuno mette a disposizione la propria creatività e il proprio tempo; tutti si sentono pionieri e non pensano ancora al successo e al denaro. “Quello vissuto a Radio Milano International è stato indubbiamente il periodo più bello della mia vita – ha ricordato Gerry Scotti – a vent’anni avevamo una metropoli che ci ascoltava. Lavorare a Radio Milano International era una moda, la cosa più grande che potesse esistere; una specie di lasciapassare per tutto, discoteche, bar, ristoranti, donne.”

Nel 1980, in occasione dei cinque anni di vita della radio, vengono organizzate una serie di iniziative per festeggiare l’avvenimento: adesivi, compilation, magliette, una rivista pubblicata, una grande festa alla quale partecipano tutti i collaboratori del presente e del passato in una discoteca milanese. Il 10 marzo 1980 (giorno esatto dei cinque anni di vita) viene realizzata un’intervista sensazionale: in diretta telefonica da Los Angeles i collaboratori parlano con Michael Jackson, sarà l’unica intervista rilasciata a tutt’oggi a una radio italiana, l’intervista è realizzata da Gerry Bruno.
Nel 1981 finisce l’esperimento della diffusione dei programmi in onde corte, interrotte dall’International Telecomunications Union di Ginevra. Nel 1981 finisce anche l’avventura di Telemilano International, la Buoncostume interviene a sigillare gli impianti della tv più “spinta” della città. La società televisiva fallisce e anche la radio rischia di chiudere, ma la buona volontà di tutti i collaboratori e la ferrea determinazione di mantenere vivo lo slogan “non stop music” danno l’impulso necessario per proseguire: la stampa strumentalizza le disavventure di R.M.I. scrivendo fiumi di inesattezza e imputando alla radio le cause del dissesto finanziario. Ma chiusa la tv si lavora per la riscossa della radio: un Tir dell’emittente gira per il nord Italia ed organizza eventi di ogni genere, cresce la pubblicità: le reclame di macellai e ristoratori lasciano il posto a sponsor un pò più facoltosi, meno restii ad investire nel mezzo radiofonico cifre consistenti. Cambia anche la qualità del messaggio pubblicitario, spot di 30 secondi confezionati da professionisti come Alberto Cremona.
Nel 1981, senza mai mettere piede in via Locatelli, va in onda Federico l’Olandese Volante con un programma registrato intitolato Radio Mi amigo (nome di una radio pirata), nel 1982 gli ascoltatori di Radio Milano International sentono per la prima volta la American Top 40, programma ideato e condotto da Casey Kasem, la più importante classifica del mercato discografico statunitense diffusa in 50 nazioni diverse. Sempre nel 1982, dopo una breve esperienza a Radio Music ritorna Fausto Terenzi e riprende a trasmettere nella fascia mattutina, uno spazio per le dediche nel quale Fausto Terenzi inserisce delle voci estranee alla maniera di Renzo Arbore di Alto Gradimento, nasce un nuovo genere: quello del programma demenziale. Arrivano trovate come Radio Cantiere Network, nel quale Terenzi racconta storie di muratori bergamaschi, nel 1983 cambia il formato radiofonico che diventa rigidamente black con la prima classica ufficiale rythm and blues curata da Oldani e USA NATIONAL DISCO ACTION con Braccialarghe.
A metà degli anni ’80 inizia a collaborare con l’emittente Gigio Riccardi, Radio Milano International annovera 15 dipendenti fra dj e tecnici, tutti regolarmente retribuiti, età compresa fra i 18 e i 40 anni. Si tenta quindi l’avventura delle onde corte e delle medie che permetterebbero l’ascolto di Radio Milano International in tutto il mondo. Ma, forse a causa delle vicissitudini seguite al fallimento dell’emittente televisiva, non si rischia. La syindacation partirà nel 1986 in fm, intanto la radio si da una connotazione maggiormente americana e prima in Italia commissione all’estero. Gigio D’Ambrosio, Dario Usuelli, Leopardo, Mario Brugnola, partono alla volta di Radio Lussemburgo e al costo di 1000 dollari comprano i diritti per l’Italia dei mitici jingle della più famosa radio europea con la voce di Benny Browne. Sempre nel corso degli anni ’80 inizia il giornale radio (Pagina 101) notizie flash, che non stravolgono le caratteristiche musicali dell’emittente. L’emissione pubblicitaria diventa interamente computerizzata, così come la programmazione musicale, affidata al software Selector.
L’organizzazione interna dell’emittente subisce degli inevitabili cambiamenti: si da vita a una nuova società, Adriana Villa è la nuova responsabile marketing, Gigio D’Ambrosio il direttore artistico. Nasce un nuovo corso musicale e arrivano nuovi collaboratori: Albertino e Linus (provenienti da Radio Hinterland Milano 2, Massimo Oldani, Kay Sandvick, Massimo Braccialarghe. Anche la musica cambia: nascono la new-wave e lo ska, e tramonta la disco-music; il Soul Train, uno dei programmi storici della radio viene “contaminato” dalle nuove tendenze musicali, nel frattempo il conduttore storico, Leopardo, lascia per passare a Radio 105, il primo network italiano.
Nel 1986 parte quindi la syndication, Radio Milano International è ora ascoltabile in tutta Italia, nel 1987, in occasione del quindicesimo compleanno dell’emittente, i dj della radio sotto il nome di International Beat Boys realizzano un compat disc, e si esibiscono alla festa di Capodanno del Palazzetto dello Sport di Milano. Sempre nel 1987 con alcuni impianti particolari l’emittente inizia a diffondere su Milano il segnale della radio governativa americana Voice America of Europe. Intanto il gruppo del mattino, guidato da Fausto Terenzi si allarga con l’arrivo di Paolo Dini da Radio Peter Flowers, arriva anche Leone Di Lernia, re del trash, da ospite per promuovere i suoi dischi diventa conduttore, e ancora oggi è un mito della radio.

Nel 1988 nuovo cambio di nome: la radio si trasforma in 101 Network, nome che sarà modificato negli anni ’90 in One O One. Nasce anche un secondo canale, la sorella minore Rock fm, cbe lancia lo slogan “un numero di ieri, un numero uno di oggi in rotazione continua” una linea diversa da quella delle origini, che include i principali successi italiani ed europei. L’emittente inizia ad irradiare dai propri impianti VOICE OF AMERICA, arrivano dj come Mario Panda e Luca Dondoni; nuovi jingle, prodotti dalla James Records di Dallas, la trasmissione-concorso DISK JOKEY ON STAGE (1988) vinta da Manuela Doriani (che poi lavorerà a Radio DeeJay. nel 1989 l’emittente ottiene l’esclusiva per la Parigi-Dakar, parte il progetto Radio in vetrina riguardante la collocazione di uno stadio radiofonico presso il Megastore Ricordi in Duomo a Milano.


One O One apre anche alla musica italiana, che alle origini della radio e per vent’anni era stata rigorosamente bandita, l’emittente nel 1990 si trasforma in Radio 101, il nuovo slogan è “un numero 1 di ieri, un numero 1 di oggi in rotazione continua”; una linea diversa da quella delle origini, che include i successi italiani ed europei. Il principale target di riferimento è la fascia compresa fra i 25 e i 34 anni, con una netta prevalenza di ascoltatori maschili. Alla fine del 1991 nasce la “sorella minore” Rock fm, emittente che si ascolta a Milano e sulla Riviera Ligure. Nel 1992 Fausto Terenzi decide di andarsene nuovamente, e, seguito da Leone Di Lernia,, e poi da Paolo Dini, lavora altrove, le ore della mattina vengono ereditate da Massimo Valli affiancato da Dino Sarli conduttori del programma Grazie della compagnia, varietà radiofonico del mattino iniziato con la conduzione di Fausto Terenzi e vincitore del Premio Onda Tv 1993 con il trio Valli-Fregonese-Sarli, che ottiene successo anche allo Zelig di Milano. Nel 1995 Radio 101 è la prima emittente italiana ad assicurarsi la diffusione via satellite e ad attivare un sito internet. Il contatto diretto con il pubblico è garantita da una diversa presenza sul territorio grazie agli studi di trasmissione a Milano, Roma e Napoli, oltre che alla continua partecipazione a tutte le più importanti manifestazioni fieristiche e non, alle serate in discoteca e tour sulle piazze. I numerosi programmi di intrattenimento sono integrati da rubriche di approfondimento e dagli appuntamenti con il notiziario Pagina 101, in onda ogni ora dalle 6 alle 24,00. Nel 1994 l’emittente stipula un contratto con la Telecom Italia per la distribuzione del suo segnale via satellite.
Nel 1995 One O One è la prima emittente italiana ad assicurarsi la diffusione via satellite e a attivare un sito internet. Il contatto diretto con il publico è garantito da una diffusa presenza sul territorio grazie agli studi di trasmissione a Milano, Roma e Napoli, oltre chE alla partecipazione a tutte le più importanti manifestazioni fieristiche e non, alle serate in discoteca e ai tour sulle piazze. Sempre nel 1995, in occasione del ventennale, la radio presenta il seguente palinsesto: dalle 7 alle 10 sono in onda Massimo Valli, Pino Sarli e Raffaele Fregonese con GRAZIE DELLA COMPAGNIA, programma nel quale i tre simpatici conduttori danno vita a personaggi immaginari o a spassose caricature. Dalle 10 alle 12 è la volta di Dario Desi, seguito a ruota da Simona Marazzi che porta avanti la programmazione con tanti ospiti e informazioni sino alle 14,00. Nel pomeriggio arriva Roberto Corinaldesi con mezzora di musica dance, cui seguono trenta minuti a disposizione di FMTV IN RADIO con Gianni Manuel e Alex Martini. Questo programma è la versione radiofonica di un programma tv in onda su una decina di tv locali in tutta Italia. Dalle 15 alle 17,30 Alex Martini prende da solo il timone della radio e porta gli ascoltatori fino a farli incontrare con il “black esperto” Massimo Oldani, che conduce anche la classifica BLACK SINGLES, in onda durante il week-end. Oldani alle 20 lascia spazio a un’ora di GOLDEN CLASSIC e al PHILIP MORRIS SOUND, programma di acid jazz in onda dalle 21 alle 22,30. Dalle 21,30 alle 22,30 nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì va in onda Gigio D’Ambrosio con la classifica AMERICAN 40, i singoli più venduti negli Stati Uniti; il giovedì e il venerdì lo stesso orario è coperto da ANTEPRIMA HIT PARADE con D’Ambrosio e ANTEPRIMA BLACK COUNT DOWN con Massimo Oldani. Dalle 22,30 alle 24 l’emittente da spazio agli amanti della musica new age e dei nuovi suoni con THE WAVE, mentre da mezzanotte alle due Corrado Trisoglio e Nicola Villani tengono compagnia ai nottambuli. Sempre dal 1995 l’informazione assume una notevole importanza dell’emittente che propone 14 notiziari quotidiani in onda dalle 7,00 alle 20,00. Oltre che a quattro redattori fissi, la radio può avvalersi anche di una rete di corrispondenti che fanno salire a 11 le persone impiegate nel settore news.
Alla fine anni ’90 sull’emittente inizia a trasmettere, ancora bambino, Aleardo Borra, il figlio di Rino, altri ingressi sono quelli di Paolo Cavallone e Sergio Sironi, che conducono il moment-show La carica di 101. Nel 2001 Radio 101 promuove un concorso per giovani conduttori radiofonici, intitolato al suo speaker Alex Martini, scomparso l’anno prima. Nel settembre 2003 la radio vive il suo momento più difficile, per la seconda volta rischia la chiusura (la prima era stata nel 1978 dopo il fallimento dell’esperimento di Tele Milano International). Questa volta però si tratta di una delicata vicenda amministrativa-finanziaria che vede coinvolto l’editore dell’emittente Angelo Borra. Sono momenti durissimi per la storica emittente milanese, la prima in Italia, ma si riesce ad andare avanti, pur fra mille difficoltà e un lutto per la morte di Leopardo Re Cecconi, deceduto 24 gennaio 2004, il quale, anche se da parecchi anni non collaborava più con l’emittente, ne è stato una delle voci storiche.
Le difficoltà uniscono ancora di più lo staff della radio, i collaboratori non possono fare altro che attendere l’evolversi della situazione, ma intanto Massimo Valli passa a Radio Montecarlo seguito da Gigio D’Ambrosio che lascia l’emittente non si sa ancora per quale destinazione. Radio Milano International viene rilevata dalla Mondadori che la trasforma in R101, ma questa è un’altra storia.
Nei suoi trent’anni di vita l’emittente ha battezzato artisticamente personaggi come Gerry Scotti, Claudio Cecchetto, Enrico Bertolino, Fausto Terenzi, Massimo Valli, Dario Desi, Giacomo Valenti e persino un manager come Giovanni Branchini che faceva il dj. Hanno lavorato a Radio One O One: Massimo Oldani, Nino Mazzarino, Beppe Cogliandro, Luca Dondoni (uno dei massimi esperti di radio in Italia, non solo dal punto di vista della conduzione e dell’organizzazione, ma anche come giornalista della carta stampata che si occupa di radio, è infatti anche collaboratore di Tv Sorrisi e Canzoni, di Libero e di altre testate), Dario Brugnola (attualmente uno dei massimi dirigenti di Publitalia), Faber Cucchetti, Guido Bagatta, Leonardo Re Cecconi (Leopardo), Albertino, Paolo Dini, Leone Di Lernia, Carlotta Cellammare, Simona Marrazzi, Paolo Cavallone, Sergio Sironi, Tamara Donà, il compianto Alex Martini, Giancarlo Cattaneo, Mauro Marino, Paolo Cavallone, Gigi Sironi, Giacomo Valenti, Ringo, Dario Desi, Paola Testa, Lucia Schillaci, Massimo Cotto, Bruno Longhi, Paolo Monesi, Shadoe Stevens,
Fra i programmi cult dell’emittente (impossibile ricordarli tutti) ricordiamo: American Top 40, New Generation, Soul Train, Grazie della compagnia, La carica di 101, Serata 101, e Auditorium 101 (che dava spazio alle esecuzioni unpeggled, acustiche, di varie artisti italiani e internazionali),
Radio Milano Internatioanl è passata attraverso le mode (che non sono state poche), gli anni, i vari generi di musica, dalla sua nascita è passato un trentennio di storia, non solo della radio, ma anche del costume e della cultura italiana.

Il 27 gennaio 2017 muore Angelo Borra, fondatore di Radio Milano International, uno dei suoi ultimi progetti era quello di far rivivere Milano International via web (il progetto continua portato avanti dal fratello Rino).
LA SCHEDA DI RUGGERO RIGHINI
A Milano il 10 marzo 1975 (anche se trasmissioni sperimentali partirono dal febbraio) per mezzo di Nino e Piero Cozzi e Rino e Francesco Borra nasce la prima emittente della città Radio Milano International FM 101. La prima radio professionale d’Italia. Lo studio ricavato da una camera dell’appartamento elegante nel centro nella città della famiglia Borra in via Locatelli 6. Copertura del segnale 24 ore per l’intera regione. Tra i primissimi collaboratori: Claudio Cechetto, Fausto Terenzi, Pino Beccarla. Una voce: “Qui Radio Milano International” e un brano degli Who. Frequenza 101, One O One. Un mese sul filo. Poi il 14 aprile l’Escopost, la polizia postale, mette i sigilli, sequestra gli impianti. E’ fuorilegge trasmettere in FM. Dodici giorni di panico. Poi la liberazione. Il 26 aprile il pretore di Milano, Cassala, definisce legittima l’attività di trasmissioni radiofoniche fino a quando non si determinano interferenze che possono nuocere o disturbare le emittenti di Stato. La sentenza della liberazione spiana la strada alle radio private in tutta Italia. Alla direzione dell’emittente è posto Francesco Borra che dichiara: “La nostra stazione radiofonica trasmette in stereofonia e funziona dal febbraio scorso. Mandiamo in onda quasi esclusivamente dischi, 24 ore su 24: ci sono anche brevi rubriche, sempre però immerse nella musica, con le quali diamo notizia degli avvenimenti sportivi, culturali e ricreativi di Milano. A giudicare dalle centinaia di telefonate che riceviamo ogni giorno il nostro programma, che si chiama “Non stop music”, piace soprattutto ai giovani e alle casalinghe. Anche la nostra emittente è stata sequestrata ma poco dopo ci è stato subito restituito tutto: secondo la sentenza il sequestro era immotivato. Ora però abbiamo una nuova causa in corso: siamo stati denunciati dal ministero delle Poste. Noi comunque abbiamo fatto una scelta precisa, che è anche una scelta di sopravvivenza: non facciamo politica. Il nostro motto è “Non stop music”, musica senza sosta 24 ore su 24, e le nostre rubriche, brevissime e sempre inserite nella musica, riguardano solo lo sport e gli avvenimenti ricreativi o culturali locali. Non diamo notizia di una manifestazione sindacale, però parliamo del “Festival dell’Unità” o del programma di jazz organizzato da “Re nudo”. Riceviamo centinaia di telefonate ogni giorno, alcuni si limitano a suggerire la trasmissione di un disco. Altri protestano perché non mandiamo mai in onda la tal musica. Altri ancora vorrebbero abolire del tutto il parlato. Noi cerchiamo di accontentare tutti: appena ci accorgiamo che una certa trasmissione non piace la cambiamo, o la eliminiamo. Poi ci sono le telefonate di coloro che vogliono imitarci, aprendo una nuova stazione come la nostra: ne riceviamo almeno una o due al giorno. Ci chiedono aiuto, suggerimenti tecnici, vogliono venire a vedere come lavoriamo noi. E così abbiamo tenuto a battesimo molte stazioni consorelle…”. Giorgio D’Ambrosio per trent’anni voce dell’emittente oggi ricorda: “Capitò tutto nel momento giusto. La radio era un laboratorio creativo continuo. Inconsapevolmente eravamo parte della storia. Andavamo in diretta, trasmettevamo 24 ore su 24. Instereo, come nessuno ancora”. Tra i collaboratori dj che fanno scuola: Gigio D’Ambrosio, Roberto Zaino, Ronnie Jones, Federico l’Olandese Volante, Leonardo Re Lecconi (Leopardo), Albertino, Gerry Scotti. Redattori: Gigi Moncalvo, Elio Corno, Maurizio Mosca. Alla fine del 1989 il marchio si trasforma in One o One Network, radio che per tutti gli anni novanta rappresenta uno dei maggiori network italiani.


Notizie storiche, cronologia delle trasmissioni ed oltre 200 interviste
I due volumi vengono racchiusi in cofanetto.
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https://www.ibs.it/avventurosa-storia-della-radio-pubblica-libro-massimo-emanuelli/e/9791280649102
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