RADIO NEVE CENTRALE: emittente di Piancastagnaio (Siena), nacque nel marzo 1979 grazie ad un gruppo di amici provenienti da un’altra emittente locale. Radio Neve Centrale irradiava i suoi programmi dai 102,000 MHz. (frequenza storica e principale), successivamente anche dai 102,850 e 99,700 MHz. (quest’ultima poi ceduta a Loriano Bessi). Cessò di esistere negli anni ’90 con l’avvento della legge Mammì.

Radio Neve Centrale nei ricordi di Lara Guerrini
La firma societaria della radio era coop. S.r.l. Le spese di gestione erano coperte dalla pubblicità soprattutto della nostra area territoriale e, essendo ognuno di noi partecipe a titolo del tutto gratuito, quelle entrate erano sufficienti per i nostri bisogni.
Le pubblicità venivano da sé o grazie ad alcuni tra di noi che di persona contattavano i potenziali clienti, anche se allora vigeva la convinzione che se l’attività era florida non ci fosse necessità di pubblicizzarla, mentre se al contrario l’attività aveva problemi il titolare diceva subito che non poteva permettersi di spendere oppure si limitava molto.
Sarebbe lungo, troppo da raccontare, il percorso che ci portò a installare i nostri ponti radio e anche perché vi erano difficoltà per inviare il segnale dallo studio alla vetta Amiata, difficoltà tecniche causate dall”orografia del nostro territorio, per cui ci trovavamo ad essere ascoltati a Cesenatico e non a un paese distante meno di 20 km situato sul versante opposto del Monte Amiata, la nostra montagna
I nostri contatti un po’ a scontro con Radio Diffusione Firenze o Rds perché su Roma e Firenze noi avremmo, secondo loro, disturbato le loro trasmissioni mentre loro disturbavano noi sul nostro territorio. Io ho ricevuto in casa alcuni di questi personaggi tra cui uno che prima di andare in bagno, ospite a casa mia per parlare e per mangiare, appoggiò una pistola nell’ingresso e spiegò che era autorizzata portarla con sé da quando era stato oggetto di minacce da parte di gruppi politicamente diversi dal suo orientamento. E poi un signore che per quasi tutta la sua vita aveva lavorato come tecnico alla tv francese e, rientrato in Italia, si mise per pura passione a lavorare tra filtri di trasmettitori e apparati vari e la cui conoscenza e frequentazione nostra lo portò poi a diventare un bell’appoggio per noi per i nostri primi anni per ciò che riguardava assistenza e pareri tecnici. Ma fu il modo in cui ciò avvenne che fu un po’ rocambolesco.
Vorrei però ricordare l’episodio che vidi in prima persona quando arrivò sotto casa mia la jeep dei carabinieri per arrestarmi, dopo che avevano già prelevato un altro socio, maschio e lo stavano conducendo in caserma. Io, essendo femmina, non potevo salirvi e dovetti recarmi in caserma con i miei mezzi. Perché? Perché disturbavamo le comunicazioni tra piloti e torre all’aereoporto militare di Grosseto dove noi saremmo entrati con la nostra musica nelle cuffie di ascolto al posto dei messaggi di servizio. Il problema in verità erano gli apparati obsoleti dell’aviazione con “porte” grandi dove entrava un po’ tutto, ma noi, anzi proprio anch’io, fummo convocati per porre fine al disturbo che potemmo eliminare eliminando certe “armoniche” tramite la posa in opera di un filtro d’ argento che all’epoca ci impegnò molto economicamente. Avemmo varie cause, la prima, poi scongiurata perché il capo condomino del palazzo dove la radio aveva sede al primo piano, studiandosi la legge, capì che non poteva opporsi alla installazione di un’antenna di trasmissione sul palazzo, antenna che poi aveva dimensioni pari a quelle di un’antenna privata per la ricezione dei canali tv e non era quindi un oggetto enorme come quello che nel paese ognuno aveva visto sul tetto della prima radio di nostra provenienza, circostanza che chiaramente aveva messo sul piede di guerra tutti gli inquilini del palazzo in cui ci era stato affittato il locale per le nostre trasmissioni. Cause ne abbiamo avute per SIAE e per ponti radio, a causa dei vuoti legislativi sulla materia. Noi, come altre radio, ci rivolgemmo all’avvocato Eugenio Porta di Genova il quale, nel caos in cui ci trovavamo a operare, era tra i pochi affidabili punti cui fare riferimento.
Io, all’interno della radio ho prestato la mia opera trasmettendo musica e seguendo i nuovi entrati insegnando loro l’uso dei vari dispositivi, la pronuncia dei titoli inglesi dei vari brani, indirizzandoli sui vari modi di introdurre un brano variando, non so sovrapponendosi troppo allo stesso ma anche non limitandosi a un annuncio freddo e formale. Nel corso della mia avventura ho dato notizie, meteo e preparato rubriche che erano ritenute interessanti, ad esempio l’origine delle parole, yoga per radio, sì, così, alimentazione, no ricette, ma calorie, conteggio delle stesse, le poesie, letteratura, poi ero un qualche modo la persona amica con cui confidarsi e aprirsi al telefono e grande emozione quando e se con qualcuno su arrivava a incontrarsi e conoscersi di persona e su questo hi ricordi ed emozioni stupende. Certo che anche la musica in sé era importante e ho fatto jazz, ad esempio, di cui avevo personalmente raccolte in casa. Più che altro io, insieme a pochi altri, ci impegnavamo a far sì che la giornata fisse coperta, tenendo presente che il sabato molti potevano essere presenti, ma occorreva organizzarsi per tutti i giorni. Dimenticavo di dire il mio ruolo attivo nella preparazione delle pubblicità, intendendo testi, scelta di musica, contatti con il cliente per correzioni, indicazioni o l’ok alla messa in onda. Di solito riuscivo ad accontentarli e molti espressamente volevano la mia voce, ma non potevo esserci in tutte.
Verso fine e inizio anni 90, a seguito delle regole che lo stato cominciò a dettare, regole che erano troppo onerose anche perché non era consentito trasmettere gratuitamente, a meno che non fossimo una di quelle radio di servizi, che probabilmente avevano le loro fonti particolari per sopperire alle spese vive, ma in quel caso non era consentito raccogliere pubblicità… Beh, noi non volevamo guadagnare, ma neanche dover attingere a nostre risorse personali per mantenere quello che per noi era passione, hobby, ma non lavoro, quindi, e qui sarò molto sintetica, fatti l’ultimo sforzo anche personale che mi portò insieme ad altro socio ad Ancona, sede più vicina per espletare ciò che era necessario, quindi portammo in un ufficio che ci era stato indicato tutto ciò che era richiesto, pena la chiusura quasi immediata e quindi si dovettero portare i vari dati tecnici con la firma di chi era autorizzato per competenze a dichiararli e confermarli. Si fece tutto per non essere costretti a chiudere entri brevissimo tempo ma sapendo che non avremmo potuto continuare perché nonostante un’agenzia di pubblicità che ci forniva clienti, le entrate non avrebbero potuti coprire le spese per stipendiare con vari part time chi trasmetteva e si sa che tanti part time costano molto più di un intero di 6/8 ore, che un una radio Nessuno può coprire continuativamente pena la monotonia. Del resto impossibile lavorare gratis tenuto conto dell’obbligo di registrare tutte le 24 ore di ogni giornata tenendole a disposizione per i controlli dei carabinieri del lavoro.
I programmi erano per lo più musicali, c’era chi faceva dediche, chi solo musica italiana, chi hard rock, poi al mattino l’apertura con notizie, meteo e oroscopo. Abbiamo ospitato in maniera del tutto gratuita trasmettendo in diretta o in registrazione interviste o anche appelli al voto, ognuno il suo, di personaggi politici, interviste e dirette sportive, per lo più calcio, ma anche diretta del nostro Palio. Siamo stati a disposizione delle istituzioni locali e non per diffusione di notizie di pubblico interesse e utilità. Abbiamo anche organizzato serate di intrattenimento allo stadio, cessando poi perché il meteo purtroppo spesso è nemico e si rischiava di brutto nonostante le assicurazioni previste in caso di impossibilità a procedere.
Lara Quando si rese necessaria la decisione di finirla lì per un certo periodo continuarono altri nella gestione, ma non c’era più nessuno di coloro che facevano parte del gruppo iniziale. Quindi primi anni 90 più o meno la parola fine.



LE RADIO DELLA PROVINCIA DI SIENA