Io, la radio, la scuola, il web e Vincenzo De Luca

Tutto iniziò a Sapri, in provincia di Salerno, nel 2011 quando Tonino Luppino, fondatore di Radio Sapri, mi conferì l’Oscar della radiofonia. Preciso come unico giornalista che scriveva sulla storia della radio italiana, e di radio italiana e come conduttore dell’unico programma radiofonico interamente dedicato al mondo della scuola. A ritirare il premio c’erano gli allora direttori di Radio Vaticana e Radio Kiss Kiss e Marco Baldini. Radio ufficiale del meeting nazionale della radiofonia (poi diventato internazionale sotto la mia direzione artistica conferitami da Tonino Luppino) era Radio Free Live di Salerno. Poco dopo, chiusa ormai l’ultima radio locale milanese in fm, e decisamente scomodo per me trasmettere dalla provincia di Varese, approdavo sul web. Confesso di non avere all’inizio ben capito cose fosse il web e una radio web, durante le vacanze estive ero a San Benedetto del Tronto, come ogni anni, intervistato da Brunello Graziosi di Radio Azzurra, storica emittente sanbenedettese dissi: “sarò una sorta di prof. ombra, una specie di rompiscatole carbonaro, non mi ascolterà più nessuno”, Brunello aveva anche intervistato Beppe Grillo che disse: “questo web non so cosa sia, sarò una sorta di comico ombra, ho costituito un Movimento di quattro amici”. Io pensai ad una battuta di Grillo, soltanto mesi capii che lui (o quantomeno Gianroberto Casaleggio) aveva intuito prima di tutti cosa fosse il web e le sue potenzialità. Il Movimento 5 Stelle ha fatto storia.

Ma non è del Movimento che intendo parlare (con molti grillini della prima ora ci siamo amati, poi qualcuno mi ha odiato, troppo comodo plaudirmi quando critico destra e sinistra o faccio satira sui due schieramenti storici della seconda Repubblica, e considerarmi un nemico quando le critiche e la satira sono verso alcuni grillini…). Io non sapevo chi fosse Vincenzo De Luca, quando lo vidi per la prima volta in tv (la guardo poco da radiofonico) pensai ad un personaggio inventato da Crozza. Quando molto tempo dopo vidi in tv il vero De Luca ne apprezzai la cultura, l’ironia e la criticità verso tutti, compreso il proprio partito, la politica è una cosa schifosa che fa male alla pelle” cantava Giorgio Gaber, nella seconda Repubblica vanno avanti incapaci leccapiedi che non fanno ombra al capo, esistono partiti padronali, eccezion fatta per il Pd, che pur con tutti i suoi difetti è ancora un partito nel quale il segretario e i dirigenti cambiano non una monarchia. Sottolineo anche, per l’ennesima volta che io non sono del Pd, e che non sono nemmeno il leader della corrente milanese e/o lombarda di De Luca, che, al momento, non esiste.

Nel 2020 in pieno covid mentre alcuni sindaci per il proprio consenso elettorale, per compiacere genitori che non sanno educare i propri figli, per incompetenza in fatto di scuola, anche se alcuni avevano docenti da anni imboscati in politica, ebbi modo di apprezzare De Luca: “Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, poi si sono fermati a contare migliaia di morti” disse De Luca. Iniziarono gli show sui genitori che non sanno educare i propri figli, che parcheggiano i propri figli a scuola e poi vanno a prendere il caffè con le amiche, o dall’amante, o ai giardinetti a cercare “di rimorchiare i Brad Pitt napoletani”. Si cercava di sdrammatizzare anche se alcuni genitori proseguivano “ma io i figli con le scuole chiuse dove li metto?” si proprio un parcheggio… De Luca ribadiva che le scuole non erano chiuse ma che c’era la Dad, ma i genitori protestavano i figli in casa sono una rottura di scatole, andavano parcheggiati a scuola mettendo a repentaglio la vita degli operatori scolastici, degli stessi studenti, di nonni e degli stessi genitori. Una mano la davano l’allora ministro Azzolina (il peggior ministro della storia d’Italia) e sindaci del Pd o di area Pd (ma anche di centrodestra) che “parlavano a capocchia”.

Io ho lasciato la scuola il 31 agosto 2023, dopo trentacinque anni di servizio, ho iniziato a lavorare a 14 anni, non sono mai stato disoccupato un minuto, non voglio certo esaltarmi per tutto quel che ho fatto (ho fatto tante di quelle cose che non me le ricordo tutte nemmeno io, cazzate comprese), ma prima di parlare di me un mancato candidato sindaco di Milano non laureato si sciacqui la bocca. Ma non occorre una laurea bensì soltanto un minimo di intelligenza e meno autorefenzialità, trattasi di un sedicente comunicatore che non legge e non ascolta gli altri ma scrive e parla solo lui) che si crede Bruno Vespa (senza esserne all’altezza).

Dopo 33 anni ho chiuso la trasmissione L’angolo della scuola ed ho iniziato il Massimo Emanuelli Show, il titolo non è megalomania ma un omaggio a Maurizio Costanzo che concesse proprio a me una delle sue ultime interviste. Mi dicono, non so se ciò corrisponde al vero, che L’angolo della scuola (e oggi il Massimo Emanuelli Show, senza dimenticare Stile italiano nella doppia versione: La storia della canzone italiana e Radio 100 che curo con Cesare Borrometi) siano le trasmissioni più ascoltate sul web. Ci replicano così tante radio da tutta Italia (ma anche Radio Blu Italia, l’emittente della comunità italiana in Australia, che non le ricordo tutte nemmeno io (grazie infinite a Cesare Borrometi che tiene i rapporti con le emittenti). Altre radio ci stanno chiedendo i programmi in replica, vi è una fila incredibile per intervenire in trasmissione (mai quanto le liste d’attesa sanitarie in Regione Lombardia) da parte di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’imprenditoria e anche dei cittadini. In questo seguo il consiglio che mi diede molti anni fa, proprio in radio, Gianfranco Funari: “fai parlà a ggente, non fare parlare solo i politici. Magari la ggente te dice stronzate, ma se fai parlare i politici le idiozie te le dicono solo i politici”. Devo dire però che quando sento parlare certe persone o quando le leggo (io prima leggo e poi scrivo, prima ascolto e poi parlo) rivaluto i politici che critico. Il politico è lo specchio della nazione diceva Gaetano Salvemini…

https://www.affaritaliani.it/milano/sosteniamo-milano-emanuelli-si-presenta-siamo-unica-vera-lista-civica-416550.html

Io non sto tentando alcuna scalata nè nazionale, nè locale dentro alcun partito, anche se mi arrivano ogni giorno offerte da quasi tutti (quasi, qualcuno non mi considera e paradossalmente chi per la mia e la sua storia dovrebbe farlo) non solo politiche, ma sono in mille faccende affacendato e non escludo per l’inizio 2024 un ritorno in aula (ho declinato per ragioni di salute alcune offerte che mi erano state fatte a settembre ma che sono, mi garantiscono, sempre valide per il secondo quadrimestre). Del resto mi ero congedato, dalla scuola e da L’angolo della scuola, citando Franco Califano: “non escludo il ritorno”….

Tornando a Vincenzo De Luca, non ci siamo mai incontrati personalmente, ma, come ha detto Cesare Borrometi mia spalla radiofonica da anni, probabilmente ci unisce l’ironia (e l’autoironia) e l’essere critici con tutti persino con il proprio partito (ma io non ho partito, nonostante mi collochino ora a destra, ora a sinistra, ora con i 5 Stelle, a seconda delle battute e delle critiche che faccio divento icona e poi successivamente uno che sta dall’altra parte).

Se quando Vincenzo De Luca presenterà il suo libro a Milano mi vorrà come moderatore-provocatore con una sala gremita di milanesi e lombardi che mi stanno scrivendo sarò ben lieto di esserci e di dare un piccolo contributo alla diffusione del libro, a farvi fare quattro risate e a parlare dei tantissimi problemi che attraversano il Paese, Milano e la Lombardia.

Per ora mi concentro su quanto ho in cantiere fino a fine ottobre, molte persone le vedrò già il 29 ottobre (capienza sala permettendo), altri arriveranno, non ho ancora capito se per un progetto politico (non credo ma alcuni, pochi o molti che siano, si) o per ridere. Io credo che ci sarà proprio da ridere, in ogni senso. Altri invece piangeranno. Io sono nell’invidiabilissima posizione dell’anarchico che non deve dire grazie a nessuno, se non a me stesso. Non scodinzolo dietro ai politici con i quali litigo spesso fraternamente. Aspetto comunque (a parte probabili o improbabili questioni politiche) che non non sono affar mio, domenica 29 ottobre alle ore 15 per il Premio Gigi Vesigna edizione 2023 che si svolgerà al Circolo El Salvadanèe Via De Amicis 17 Milano primo piano ingresso libero fino ad esaurimento posti, ma non scrivetemi vi prego inviate una mail a storiaradiotv@tiscali.it Sarà ricordato il grande direttore storico di Tv Sorrisi e Canzoni, uno dei miei maestri, saranno premiati Nicola Di Bari ed altre persone (i giurati stanno decidendo) per la sezione televisione e per la sezione editoria.

Non scrivete mandate una mail (in caso di adesione al Premio Gigi Vesigna) a storiaradiotv@tiscali.it

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