Fabio Ravezzani

Fabio Ravezzani

IL RITRATTO

di Massimo Emanuelli

fabio ravezzani

Fabio Ravezzani è nato a Milano il 24 febbraio 1960, inizia la sua attività giornalistica a TUTTOSPORT, effettua radiocronache per Radio Veronica, Radio Abc Radio 105, in televisione esordisce su Televox (emittente della Curia di Torino), poi passa a Quarta Rete, suo è il primo programma cult dell’emittente (TIFO CONTRO TIFO), dal 1988 lavora a Grp, nel 1990 torna a Quarta Rete. nel 1998 passa a TeleLombardia come opinionista di QUI STUDIO A VOI STADIO (QSVS) di cui diventerà ben presto conduttore e responsabile della redazione sportiva sostituendo Giorgio Micheletti.  Nel 2001 passa ad Antenna 3 Lombardia emittente per la quale dirige la redazione sportiva e conduce i programmi Calci in faccia Lunedì rigore, quindi torna a TeleLombardia come conduttore di QUI STUDIO A VOI STADIO. Dal settembre 2004, a seguito dell’acquisto di Antenna 3 da parte di Sandro Parenzo  e dell’unificazione delle due redazioni sportive è responsabile di entrambe, nonchè conduttore di QUI STUDIO A VOI STADIO. Ravezzani partecipa quindi alla trasmissione Il processo di Biscardi come esperto di calcio-mercato nelle edizioni 2003, 2004 e 2006, dopo l’abbandono di Maurizio Mosca.

Oltre alle apparizioni televisive scrive per il mensile Calcio 2000, dopo aver collaborato con Il GiornaleLa Sicilia e l’Unità. Dal settembre 2006 è conduttore della trasmissione Lunedì di rigore, in onda su Antenna 3 ed alcune emittenti locali affiliate. Da luglio 2009 è direttore responsabile, oltre che dello sport, anche delle news di TeleLombardia, Antenna 3 e Videogruppo.

Nel 2010 ha ideato e lanciato due nuove televisioni in Lombardia di cui è direttore responsabile. A maggio è nata Top Calcio 24, una rete all news su Inter, Juventus e Milan. A novembre del 2010 c’è stato il varo di Milanow, altra rete all news, dedicata a cronaca, politica, sport e cultura di Milano e provincia.

LEGGI L’INTERVISTA A FABIO RAVEZZANI

di Pino Frisoli

Fabio Ravezzani dal 2004 è il direttore responsabile delle redazioni sportive di Telelombardia e Antenna 3 e conduttore di “Qui studio a voi stadio” e “Lunedì di rigore”, due tra le più seguite trasmissioni sportive della Lombardia.

Come ha cominciato?

Ho iniziato a Torino facendo radiocronache per Radio 195, Radio Veronica e Radio ABC, mentre in televisione il mio esordio è stato su Televox. Nel 1983 sono passato a Quartarete Tv dove sono rimasto fino al 1988 e dove ho condotto la trasmissione “Tifo contro tifo”. In seguito ho lavorato due anni a GRP per tornare nel 1990 a Quarta Rete.

Da che anno conduce “Qui studio a voi stadio”?

Dal 1999, dopo un anno come opinionista e nel 2000 sono diventato responsabile della redazione sportiva, carica che ho ricoperto la stagione successiva ad Antenna 3, che ancora non faceva parte dello stesso gruppo. Ad Antenna 3 gli ascolti andarono così bene che dopo un anno venni subito richiamato a Telelombardia.

Qual è stata la soddisfazione professionale più bella?

La trasmissione in diretta e in esclusiva di Inter-Sporting Lisbona, ritorno del terzo turno preliminare di Champions League nell’agosto del 2002. E’ stata l’unica volta nella quale Rai e Mediaset sono state superate negli ascolti da un’altra emittente secondo i dati Auditel. La Rai tergiversava nell’acquisto dei diritti, così ci siamo inseriti noi. Ci è andata bene perché all’andata finì 0-0 e questo ha reso più interessante la partita, vinta 2-0 dall’Inter. Siamo riusciti a creare un prodotto giornalistico di alto livello, al punto da ricevere i complimenti di Aldo Grasso e di Michele Santoro, che mi ha anche mandato un fax che conservo con grande piacere.

Nella scorsa stagione televisiva, nella trasmissione “Lunedì di rigore”, avete avuto ospite fisso Luciano Moggi. Questo vi ha creato problemi?

Sì, ci ha creato enormi problemi anche se abbiamo avuto un grande salto di audience. Non era facile ospitare Moggi allora, mentre oggi  non fa più scandalo. E’ stata una scommessa non solo in termini di audience, ma ci sembrava giusto dargli voce e contestarlo al tempo stesso. Abbiamo avuto intimidazioni di vario genere e mi sono chiesto se continuare o meno, anche per salvaguardare l’incolumità dei mie collaboratori. Con Moggi abbiamo cercato di capire qualcosa di più su Calciopoli, non era solo lui l’uomo dello scandalo. Oggi però questa storia dobbiamo lasciarcela alle spalle, adesso vogliamo tornare a parlare di calcio.

Come mai avete deciso di andare in concorrenza con una trasmissione storica come “Il processo di Biscardi”?

In realtà quando Biscardi ha rotto con La7 avevamo pensato di portarlo da noi, ma sarebbe costato molto. A quel punto, visto che non potevamo prenderlo, abbiamo pensato di fare una trasmissione da soli e i risultati ci hanno dato ragione. In Lombardia “Lunedì di rigore” fa il doppio-triplo degli ascolti di Biscardi, con una media regionale di 70.000 spettatori contro i 30-35.000 del “Processo”.

A proposito di Biscardi, lei è stato anche l’esperto di calciomercato per alcune edizioni del “Processo”.

Sì, sono arrivato al posto di Maurizio Mosca quasi per caso nel 2003 e molte notizie che abbiamo dato si sono poi rivelate giuste. Biscardi era molto dispiaciuto quando me ne sono andato per mettermi in concorrenza con lui e ha cercato in tutti i modi di trattenermi. E’ un’ottima persona e un grande professionista, un vero “animale” di Tv.

Non sono un po’ troppo accese qualche volta le discussioni nelle vostre trasmissioni?

Oltre il numero 7 del telecomando, quello delle emittenti nazionali, la gente si aspetta un linguaggio diverso, più spontaneità, allegria, trasmissioni più vivaci, ma sempre evitando l’aggressività. La trasmissione deve restare entro certi argini, ricordando sempre che stiamo parlando di un gioco.

 

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