Ivan Graziani (Pesaro 6/10/1945, Novafeltria, Urbino, 1/1/1997): seconda una leggenda la sua nascita sarebbe avvenuta su di un traghetto fra Civitavecchia e Olbia, venne chiamato Ivan che, guarda caso, è l’anagramma di navi. Fin da piccolo dimostra una certa attitudine agli strumenti musicali, inizia a suonare la batteria, poi la chitarra. Diplomatosi in arti grafiche ad Urbino, Graziani esordisce in campo musicale nel 1966 fondando il trio Anonima Sound, gruppo con il quale incide il suo primo disco, Fuori piove/Parla tu, brano presentato al Cantagiro 1967, cui segue, nel 1979, Ombre vive/Girotondo. Trasferitosi a Milano suona nei locali di Brera, quindi collabora come chitarrista con Lucio Battisti, Herbert Pagani, Bruno Lauzi, Antonello Venditti e la Pfm. Nel 1973 pubblica il suo primo disco da solista, Disperation, cui segue, nel 1974, La città che io vorrei. Dopo una tournèe con la Pfm, pare che debba prendere il posto si Mauro Pagani, ma poi la cosa non andrà in porto, Graziani (dopo avere partecipato alla realizzazione degli album (La batteria, il contrabbasso ecc. di Lucio Battisti, e Ullallà di Antonello Venditti) Graziani, che accompagna anche Venditti in una tournèe, incide nel 1977 il long-playing I lupi, da cui è tratto il singolo Lugano addio che si attesta per diverse settimane sulle zone più alte della classifica. Nel 1978 esce l’album Pigro, da cui sono tratti i 45 giri di buon successo
commerciale Paolina e Monna Lisa. Graziani evita la politicizzazione e scrive canzoni d’amore abbastanza fuori dalla tradizione e vicino ai modi di sentire e di vivere dei ragazzi del tempo, ormai noto al grande pubblico si afferma come uno dei più quotati chitarristi rock italiani. Nel 1979 il successo è confermato con il 45 giri e l’album Agnese dolce agnese, nel 1980 esce Viaggi e interperie, che contiene il successo Firenze, nel 1981 esce Seni e coseni, e il 45 giri di successo Pasqua. Nel 1981 è in concerto con Ron e Goran Kuzminac con i quali incide il 45 giri Canzone senza inganni e un q disc. Dopo avere pubblicato Seni e coseni (1981), nel 1982 esce il primo disco live Parla tu, cui segue, nel 1983, Ivan Graziani, e, nel 1984, Nove. Nel 1985 Graziani partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Franca ti amo, senza avere fortuna; nel 1986 esce Pik nic. Nel 1988 esce Ivangarage, cui segue Segni d’amore (1989), una raccolta con vecchie canzoni tutte riarrangiate e l’inedito La sposa bambina. Nel 1992 esce l’album Cicli e tricicli, due anni dopo Graziani partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo con il brano Maledette malelingue, a cui segue l’album omonimo. Nel 1996 Graziani inizia a lavorare a Fonopoli con Renato Zero, pubblica Fragili fiore Livan, dove trovano spazio brani classici del suo repertorio in versione dal vivo e cinque inediti tra cui La nutella di tua sorella, dove interviene vocalmente Renato Zero. Colpito da un male incurabile Graziani muore l’1 gennaio 1997 nella sua casa di Novafeltria, la morte gli ha impedito di recuperare, in pieno revival del rock, il ruolo che gli competeva in bilico fra il pop di Roy Orbison e l’hard-rock di Rory Gallagher. Nel 1999 esce postumo il cd Per sempre Ivan, realizzato con l’ultimo materiale disponibile e con interventi vocali di Renato Zero, Antonello Venditti, Biagio Antonacci e Umberto Tozzi, un progetto fortemente voluto da Renato Zero. Il ritornello della canzone Vita racchiude in sé tutta l’esistenza di questo grande artista: “vita, vita e che non si dica che io non ti ho vissuta mai…”. Nel 2004 esce, allegato al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, il doppio cd Nuovo super best Ivan Graziani, con un libretto e disegni inediti del compianto artista.
STILE ITALIANO LA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA RACCONTATA DAI SUOI PROTAGONISTI