Esce su Netiflex il primo cinepanettone firmato da Enrico Vanzina e diretto da Marco Risi dopo la morte di Carlo Vanzina che aveva iniziato a lavorarci. La censura pentastellata non si ferma ai “giornalisti di regime” (tutti coloro che fanno anche la minima critica al “governo del cambiamento” finiti sul libro nero) ma è rivolta anche a comici e goliardici come Maurizio Crozza, Pardo Fornaciari ecc. I grillini non accettano critiche, non sanno stare allo scherzo, hanno una visione totalitaria. Gli ultrà pentastellati (i cui toni in rete) ricordano quelli delle Brigate Rosse arriveranno a criticare violentemente anche il cinepanettone?
Carlo Vanzina aveva iniziato a lavorare alla sceneggiatura con il fratello Enrico, poco prima di morire, Massimo Ghini veste i panni del premier Giuseppe Conte (il presidente inesistente ed incolore forse sarà ricordato per questo film?), Martina Stella è una simil Boschi formatasi politicamente nell’Isola dei famosi e i due cercano di amarsi in una sorta di passionale Patto del Nazareno M5S-Pd. Ci si prepara ad un inciucio segreto 5 Stelle/Pd, spesso con la satira si è indovinato, che sia il preludio alla fine (dopo le elezioni europee) del governo Lega/5 Stelle che scricchiola ogni giorno preso dai contrasti naturali programmatici che si sapevano fin dall’inizio? Però il potere è un collante formidabile. Natale a 5 Stelle è una commedia leggera che non fa sconti politici. Racconta l’inganno della prosopopea grillina e il falso moralismo (ostriche & champagne solo di nascosto),descrive l’equivoco dell’incompetenza spacciata per novità. E i purissimi e nuovissimi, bugiardi e felloni, tutto sondaggi e rimorchi, sono personaggi da farsa spietata sui potenti di oggi che nei trucchi e nelle debolezze somigliano, perfino in peggio, a quelli di sempre, nell’infinita decadenza italiana.