E’ morta all’età di 69 anni, dopo avere contratto il covid e dopo una breve degenza all’ospedale militare del Celio, la giornalista Livia Giustolisi. Nata nel 1951 aveva iniziato giovanissima a collaborare con La Repubblica, quindi era passata ad Epoca, infine alla Rai dove lavorò per 30 anni, fino al pensionamento, all’ufficio stampa. Livia fu il motore del premio Giustizia e Libertà con il quale portò il pensiero liberal-socialista e il lavoro del padre Franco in tante sede istituzionali e nelle scuole. Assetata di giustizia e di verità, tenne viva la memoria del padre e del pensiero liberal socialista, minoritario nella storia d’Italia e poi fatto proprio dagli sconfitti dalla storia (post fascisti e post comunisti che si proclamarono impropriamente liberali e socialisti). Livia Giustolisi fu molto attiva negli istituti scolastici. Figlia d’arte, il padre, Franco Giustolisi, azionista, liberal socialista, era una firma storica del giornalismo d’inchiesta, inviato speciale di Paese Sera, L’Ora di Palermo, Italia domani, Il Giorno, L’Espresso, Tv7, autore di diversi libri, era mancato nel 2014. Da allora Livia aveva portato avanti il Premio Giustolisi per il giornalismo d’inchiesta e verità.
