Gabriele Albertini non ha accettato la candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra. Lo ha annunciato sul suo sito dopo giorni di voci, indiscrezioni e richieste dei partiti che compongono la coalizione. A questo punto il centrodestra passerà al piano B e sceglierà un altro candidato. Albertini si è dichiarato disponibile a fare il vicesindaco e a dare il proprio aiuto nel caso vi sia un candidato di suo gradimento, ha parlato di un certo Fabio, che alcuni hanno individuato in Fabio Minoli, Classe 1960, fra i fondatori di Forza Italia, consigliere della Regione Lombardia, Presidente delle Farmacie Comunali, deputato dal 2001 al 2006, presidente del Co.Re.Com, il comitato regionale per le Comunicazioni. direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Bayer Italia, Minoli è lontano dalla politica da quindici anni. Il favorito però rimane Maurizio Lupi (gradito a Forza Italia), mentre Riccardo Ruggiero è gradito a Fratelli d’Italia, Matteo Salvini, dopo avere indicato Roberto Rasia Dal Polo, si è spostato su Gabriele Albertini ed oggi ha preannunciato un nuovo nome, quello di una donna, sarebbe il diciannovesimo candidato del centrodestra…
Il primo nome è stato quello di Giulio Gallera, autocandidatosi nel primo periodo di gestione emergenza covid, quindi è stata la volta di Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico, gradito alla Lega, il quale però si è defilato: “sono e resto Rettore e continuerò a farlo”, poi si è parlato di Silvio Berlusconi, Il leader di Forza Italia dopo avere fatto il Presidente del Milan oggi fa il Presidente del Monza, avrebbe potuto, dopo avere fatto il Premier fare il sindaco di Milano. Ma la voce, che alcuni forzisti che ben conoscono il proprio leader, pare sia stata messo in giro dallo stesso Berlusconi, è stata poi smentita. Si è poi fatto il nome del medico Paolo Veronesi, figlio di Umberto, e di un altro medico Alberto Zangrillo noto per essere il medico di Berlusconi e per avere preannunciato l’estate scorsa che “il covid era clinicamente morto”…. Zangrillo a quanto pare non hanno scaldato gli animi di tutti i partiti della coalizione, Alcuni giornalisti hanno anche avanzato la candidatura dell’ex capitano del Milan Franco Baresi… Anche Paolo Veronesi si è tirato indietro, così come ha fatto il giornalista Paolo Del Debbio. A quel punto è iniziato a circolare il nome dell’economista Maurizio Dallocchio, gradito da Fratelli d’Italia. Il 7 dicembre, nel giorno dell’annuncio della ricandidatura di Beppe Sala, rumors giornalistici hanno avanzato la candidatura di Roberto Rasia Dal Polo, manager del gruppo Pellegrini, civico puro, esponente della società civile, gradito a Matteo Salvini. Rasia l’1 gennaio si è dichiarato disponibile, però sono saltati fuori altri nomi: Simone Crolla (ex deputato di Forza Italia, allora Pdl), Maurizio Lupi (ciellino doc), Riccardo Ruggero (ex ad Telecom e figlio dell’ex ministro Renato), l’ex prefetto Alessandro Marangoni, Federica Olivares, Regina De Albertis, quindi Gabriele Albertini e, per poche ore, due giorni fa, Alessandro Sallusti.
Ascolta l’intervista con Gabriele Albertini