Lucio Flauto
L’UOMO DEL POMOFIORE
Lucio Flauto è stato indubbiamente un grandissimo personaggio televisivo, veniva da quella palestra artistica che era l’avanspettacolo, poi aveva fatto rivista. Flauto fu un artista a tutto campo capocomico, barzellettiere, intrattenitore, presentatore di tutto e di tutti: dallo strep-tease ai concerti di Josephine Baker e dei Beatles. Lavorò anche per il grande schermo, fu uno dei pionieri delle emittenti private (TeleAltomilanese, Antenna 3 Lombardia e TeleMontePenice). I suoi Pomofiore, Ciperita e Margherolla, anticiparono televisivamente parlando La Corrida di Corrado. Eppure, purtroppo, a nel 2004, a 25 anni dalla sua scomparsa, nessuno si è ricordato di lui, a parte Roberto Poletti, che, volontariamente o involontariamente ha intitolato una sua trasmissione Piazza Pulita, titolo di una rivista presentata da Flauto al Teatro Nuovo di Milano nel 1960.
Lucio Flauto era nato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, il 7 ’agosto 1930, figlio in un aviatore napoletano e di una pasticcera di Busto Arsizio rimase presto orfano di madre e venne allevato dalla zia Lina. Flauto iniziò ad esibirsi nell’avanspettacolo nell’immediato dopoguerra. Dopo un lungo
apprendistato approdò alla ribalta maggiore nella stagione 1957/58 in Doppio rosa al sexy di Corbucci e Grimaldi con Wanda Osiris e Riccardo Billi, ma è una degli ultimi spettacoli della Wandissima, che di li a poco si ritirerà dalle scene, Flauto deve pertanto ancora aspettare e torna all’avanspettacolo, collabora fra gli altri anche con Macario, Sandra Mondaini, Tino Scotti e Carlo Dapporto. Nella stagione 1958-59 al Teatro Smeraldo di Milano si esibisce prima di Josephine Baker, poi si esibisce in duo con Elio Crovetto (altro bravissimo attore, poi mattatore nelle tv locali liguri, purtroppo oggi dimenticato).
Negli anni ’50 Lucio Flauto contribuisce a lanciare il Muretto di Alassio con il concorso di Miss Alassio, sono passati dal Muretto Ernest Hemingway,
Francoise Sagan ed altri noti personaggi. Sul sito internet www.missmuretto.it leggiamo: “Un giorno entrò al caffè Roma un gigante di una simpatia eccezionale, un omaccione da manate sulle spalle, avanzava deciso, con il suo pappagallo avvinghiato al collo e a braccetto di un’esile e graziosissima signora. Era il famoso scrittore Ernest Hemingway. Una sera, mentre sorseggiava la sua marca di whisky preferito, Mario Berrino gli mostrò l’album con la raccolta degli autografi dei personaggi più illustri del caffè Roma, quel volume era scomodo e non soddisfaceva lo scopo di far leggere le celebri firme a tutti. L’ambizione di Mario Berrino era quella di riportare le
firme su piastrelle di ceramica da applicare sul Muretto. Hemingway approvò l’idea ma con scarsa convinzione, temendo che potessero sembrare degli epitaffi. Rimase per un attimo soprappensiero…“A meno che..” disse a Mario Berrino “..siano una diversa dall’altra” Allora aggiunse.. “Ok Mario, devi farlo… Chi aveva il dovere di animare la città dei pensionati, animare le serate estive, affollare il Dancing Orientale era giunto appositamente da Milano. Era lui la causa delle oziose e tranquille vacanze dei villeggianti, era sua la colpa se la gente preferiva sostare nelle gelaterie, stravaccarsi sulle panchine o passeggiare in riva al mare. Lui, il responsabile, doveva intervenire com’era suo compito: creare allegria, risvegliare l’inerzia, stanare i sedentari, smuovere i fiacchi, incendiare la già calda estate e spingere la gente all’Orientale dove brillavano per la loro assenza le coppie danzanti. Era lui il colpevole: Lucio Flauto. Dopo l’insuccesso inaugurale, l’impresario del dancing lo minacciò: “O trovi il sistema di attirare la gente o ti scaravento a Milano. Ti sostituirò con Febo Conti. Capito?” Guai a toccare la suscettibilità di Lucio. Sapete come si vendica. Infatti alzò le sopracciglia, si batté i pugni sul petto, chiese via libera e con un “ghe pensi mi” alla Tino Scotti sbottò tutta la sua effervescenza. Affrettò il lungo passo abituale, fece la marcia al Roma e inventò la Gran Cagnara interessando tutti i murettisti che collaborarono con entusiasmo. La manifestazione, preparata minuziosamente, ottenne un successo inverosimile coinvolgendo l’intera città fino all’alba.” Nel 1960
Lucio Flauto presenta la Sei Giorni della Canzone manifestazione canora organizzata dal quotidiano milanese Corriere Lombardo. Nella stagione 1960/61 è mattatore al Teatro Nuovo di Milano di Piazza pulita di Duemsenil-Simonetta, i critici scrivono di lui: “gaiezze e spogliarelli, con un comico di domani già piacevole oggi”. Nella stagione successiva riprende uno spettacolo di Alfredo Bracchi già interpretato da Gino Bramieri, Le dannate vacanze della famiglia Tibiletti, segue nella stessa stagione, al Teatro Nuovo di Milano Il ragazzo con la valigia di Corbucci e Grimaldi, con lui lavora una vedette creola, Fortunia, che nella stagione precedente aveva sostituito al fianco di Flauto la soubrette Lisetta Nava, che aveva abbandonato la rivista La storia dei balordi, perché il suo nome sui manifesti era preceduto da quello di Flauto. Flauto esordisce in tv nella stagione 1962/63 nell’edizione di Canzonissima condotta da Dario Fo e Franca Rame, per la Rai Flauto realizza anche alcune operette, fra le quali ricordiamo LA VEDOVA ALLEGRA . Nella stagione 1962/63 a Napoli presenta Rita Pavone in Non è facile avere diciotto anni, negli anni successivi, archiviata la rivista, Flauto lavora in locali di strip-tease. Nella stagione 1963/64 Lucio Flauto si esibisce al Teatro Nuovo di Milano interpretando Shakespeare in milanese, strabiliante, tinto di biondo, Flauto è mattatore dell’intera stagione. A suo agio in qualsiasi contesto, dall’avanspettacolo alla rivista, presentatore tuttofare: dallo strip-tease, ai concerti canori, toccò a lui, nel 1965, presentare i Beatles al Vigorelli quando misero piede in Italia per la prima volta. .
Luisa Flauto, presente all’evento con la sorella Elena, ci ha raccontato un aneddoto: “Ringo Star aveva paura di viaggiare in aereo e fu quindi l’unico membro dello storico quartetto a viaggiare da Roma e Milano in macchina accompagnato da mio padre. Durante il viaggio un vigile li fermò per un controllo e mio padre disse: guardi che lui è uno dei componenti dei Beatles, il vigile pensava che mio padre scherzasse…” e in effetti, ci ha ricordato Luisa, non sappiamo se questo aneddoto che ci raccontava mio padre corrispondesse alla verità perché anche con noi figlie, quando raccontava aneddoti sulla sua carriera, mio padre aveva il dono dell’ironia, e non capivamo mai quando raccontava una barzelletta e quando ci parlava sul serio.
Nel 1967 l’esordio al cinema in Cuore matto… matto da legare di Mario
Amendola (1967), Marinai in copertina di Bruno Corbucci (1967), Riderà – Cuore matto di Bruno Corbucci (1967). Poi di nuovo spettacoli vari nei locali, un altro cameo nel film Basta con la guerra… facciamo l’amore di Andrea Bianchi (1974) e una partecipazione, come ospite fisso, a Quelli della porta accanto spettacolo in onda sul programma Nazionale Rai (l’odierna Rai1) nel 1974. Nel 1975 vi è l’affermazione come conduttore e mattatore grazie ad una nuova tv nata nella sua Busto Arsizio. Flauto è fra i pionieri delle televisioni private con Tam (Telealtomilanese) dove lancia La ciperita, gara di dilettanti che si esibivano davanti a un pubblico che lanciava loro cipolle e margherite, a seconda se gli
era piaciuta o meno l’esibizione. Nel 1976 un nuovo ritorno, sempre senza fortuna, al cinema con Cara dolce nipote di Andrea Bianchi, quindi è fra i mattatori di A mezzanotte va… programma cult di TeleAltoMilanese. Per questa storica
emittente Flauto inventa anche le prime telepromozioni: l’immobiliare Redilco, la Pizzamatic e gli orologi Sakura sono i primi clienti. Per la Redilco Flauto compare attorniato di belle donne straniere, crea un’atmosfera da sogno esotico e poi dice: “torniamo alla realtà, andiamo a vivere a Busto Arsizio nelle case costruite da Redilco”; molto originale e divertente anche la telepromozione per Sakura: l’orologio che non dura, Flauto lanciava orologi al pubblico e gli orologi resistevano. Dopo un altro lavoro per la Rai, per la quale conduce Ma che scherziamo?, nell’estate 1976 riprende a lavorare con TeleAltoMilanese.
Nel 1977 Lucio Flauto è fra i fondatori di Antenna 3 Lombardia dove lancia Il Pomofiore, il titolo deriva dal lancio di pomodori e fiori, la giuria era composta dal pubblico che scagliava sui concorrenti tali ortaggi di plastica in senso di consenso o di dissenso. A Il Pomofiore parteciparono attori, comici, imitatori, dilettanti allo sbaraglio, senza dubbio è la trasmissione di Flauto che ancora oggi rimane nell’immaginario collettivo di chi come me ha superato gli “anta”, il momento clou della trasmissione era quello del lancio di pomodori, eseguito con estrema violenza. Mitico il “gioco del si e del
no” nel quale il conduttore faceva domande ai concorrenti (una dietro l’altra) che non dovevano mai rispondere “si” o “no”. “In una cornice di incomparabile bellezza – recitava una voce fuori campo tipo annunciatore di circo che dava il via alla trasmissione – nello splendore del video ultragalattico e ultrasuonico Antenna 3 Lombardia presenta Circo Pomofiore, eccezionale iper mega super spettacolo di dilettanti allo sbaraglio, la regia, caleidoscopia, fantasmagorica, fantascientifica e psichedelica è di Cino Tortorella, le musiche sono del diapasonico, polivalente, ipersinfonico, classicheggiante e metafisico, con i suoi tre voice, tre, Riccardo Vantellini. Completano il cast le meravigliose, lussurreggianti, sussultorie e ondulatorie spigolatrici, elegantissime, sorridenti come sempre le vallette. Più affascinante di Rodolfo Valentino, più conturbante di Tyron Power, più atletico di Jonny Westmuller, conduce lo spettacolo lui, l’incomparabile, l’ipersensibile, l’irreprensibile, l’incorreggibile, l’inconvertibile, Lucio Flauto” Fra le vallette del Circo Pomofiore vanno ricordate Lucia Losappio e Barbara D’Urso.
IL POMOFIORE fu la prima trasmissione in diretta della durata di due ore in onda sulle televisioni locali, Flauto improvvisava tutto, come solo lui sapeva fare, contatto diretto con il pubblico in studio e a casa, Flauto improvvisava giochi nel gioco: “se avete un serpente in casa portatelo qui in studio” diceva, o, ancora: “avete un’ora per portarmi in studio un’oca”. Ma Flauto oltre a condurre era anche ballerino e cantante, indossava camicie di Gucci e cantava brani di Charles Aznavour e di altri classici, da IL POMOFIORE venne tratto anche un longplaying. Il pubblico lanciava pomodorate ai concorrenti, erano tutti personaggi conosciuti del luogo: il farmacista, il giornalaio, il droghiere. Le ragazze raccoglievano i fiori e i pomodori inchinandosi in modo provocatorio verso il pubblico, e di conseguenza verso le telecamere. Lucio Flauto vinse anche un Telegatto.
Un altro programma cult di Flauto versione Antenna 3 Lombardia fu Bazar ’80. Negli anni ’80 parte La margherolla su TeleMontePenice, dove il pubblico lanciava margherite o cipolle.
Negli anni ’80 Flauto venne richiamato in Rai dove lavorò con Raffaele Pisu. Altri programmi cult di Lucio Flauto furono CASA FLAUTO e IL SALOTTO DI LUCIO FLAUTO. Nella seconda metà degli anni ’80, nonostante fosse cambiata la proprietà di Antenna 3 Lombardia, e, nonostante Lucio Flauto fosse ormai lontano dal video, i suoi programmi vennero replicati con successo nell’ambito di C’era una volta il Pomofiore.
Lucio Flauto morì a Busto Arsizio il 30 giugno 1987. Nel 1999, a dodici anni dalla scomparsa di Flauto, Il Pomofiore venne riproposto da Antenna 3 Lombardia, condotto da Marco Milano. ma senza fortuna: Lucio Flauto è inimitabile Flauto raccontava anche barzellette, aveva una straordinaria mimica facciale, faceva il comico, e lo sapeva fare benissimo, senza cadere nella volgarità dei comici di oggi che credono di far ridere mentre fanno piangere.. Quanto ci manca Lucio Flauto!
SI RINGRAZIANO ELENA E LUISA FLAUTO ED ENZO MELI
PER LE TESTIMONIANZE E PER LE FOTOGRAFIE.
CINO TORTORELLA, RENZO VILLA, ENZO MELI, TINO PIGNI, LUCIO FLAUTO, LUISON (TITOLARE DI UN NOTO RISTORANTE E AMICO DI LUCIO FLAUTO) E IL PRODUTTORE DEL PRIMO FILM SU PAPA WOJTLA