Guido Oddo

Guido Oddo

IL GENTLEMAN DELLO SPORT
di Massimo Emanuelli


Storico giornalista sportivo della Rai, Guido Oddo nella seconda metà degli anni ’70 ha presentò su TeleBiella Bar stadio, talk-show ante litteram sui risultati delle squadre di calcio locali, nel 1985 collaborò con Telemontecarlo, nel 1988 Oddo condusse  I giganti dello sport su Antenna 3 Lombardia, dopo qualche anno di crisi la storica emittente di Legnano riacquistò telespettatori grazie alla professionalità di Oddo.  Negli anni ’90 il programma BAR DELLO SPORT, da lui ideato e condotto, andò in onda sul circuito Cinquestelle.


GUIDO ODDOGuido Oddo nacque a Torino il 12 dicembre 1920, giovanissimo si trasferì a Milano ed niziò a lavorare a Radio Tevere (emittente della R.S.I),  nel dopoguerra, dopo un breve periodo di “epurazione” iniziò a collaborare con la neonata Rai, nel 1955 passò in tv come come curatore e conduttore, con Marisa Borroni della rubrica Sette giorni in tv, rotocalco del sabato sera dedicato alla presentazione dei programmi della settimana televisiva. Oddo condusse anche l’Enciclopedia di lascia o raddoppia trasmissione in onda il lunedì che approfondiva le domande espresse nel celeberrimo telequiz di Mike Bongiorno
 nella puntata precedente.

Nel 1957 fu la volta di Sette note, programma nel quale – citiamo dalla Garzantina di Aldo Grasso – “leggeva improponibili testi accademici su fenomeni “dotti” come il song di Kurt Weill o le sofisticate canzoni di Juliette Greco”. a proposito della quale commentava: “ecco una sorprendente creatura, metà donna e metà mostro come una creatura edipea… solo la pietà cristiana potrebbe recuperare queste creature, travolte in un gorgo sempre più vorticoso”.  Negli anni ’60 Guido Oddo, che risiede a Milano in zona Fiera, nella stessa via dove abita Mike Bongiorno. diventa commentatore sportivo e per molti anni segue la Coppa del Mondo di sci e i grandi tornei di tennis. Oddo ha raccontato discipline sportive un tempo considerate d’elite, e le ha fatte diventare popolari, le gesta di Gustavo Thoemi e della Valanga Azzurra, di Pierino Gros e di Ingmar Stenmark..   Così Gustavo Thoemi ha ricordato Oddo a LA GAZZETTA DELLO SPORT: “All’epoca parlavo davvero poco, qualche monosillabo a malapena, non fu facile per Guido Oddo, me ne dispiace – racconta Thoeni – ma lui era impassibile, preciso, puntuale. Una sola volta l’ho visto alterarsi: dopo la mia vittoria a Val d’Isere, nel ’69, non si riusciva a stabilire il collegamento per l’intervista in diretta. Ne disse di tutti i colori, io poi non gli ho certamente dato molta soddisfazione. L’ho incontrato 4 anni fa ad una festa-revival. Era in grande forma, molto lucido”.

guido oddoL’altra specialità di Oddo fu il tennis, il suo pupillo era Adriano Panatta che, sempre a LA GAZZETTA DELLO SPORT, ha dichiarato: ” “Ma non l’ha mai sottolineato in maniera particolare -ricordo la sua gentilezza, la carineria nei confronti di tutti noi, un grande equilibrio, mai una parola fuori posto. Clamorosa fu la mia rissa con i tifosi spagnoli a Barcellona quando battemmo la Spagna in Davis: ‘Notiamo che Panatta è al momento impegnato sugli spalti’ disse con inverosimile discrezione”.
Guido Oddo fu lettore di Sport Sera e di Domenica Sprint.

Oddo fu anche il commentatore di serate d’arte lirica, soprattutto dal Teatro alla Scala di Milano, dal 1975 condusse la rubrica sportiva della seconda rete Rai DOMENICA SPRINT e ne divenne il volto noto.     Andato in pensione dalla Rai Oddo (che aveva collaborato con TeleBiella  presentando BAR STADIO, sorta di talk-show ante litteram sui risultati delle squadre di calcio locali), nel 1985 collaborò con Telemontecarlo commentando le gare femminili di sci e, con Lea Pericoli, le gare di tennis.

Nel 1988 condusse I giganti dello sport su Antenna 3 Lombardia. Negli anni ’90 Bar dello sport, programma proposto a suo tempo su TeleBiella, andò in onda sul consorzio Cinquestelle.  Guido Oddo è stato l’emblema della televisione d’altri tempi, signorile nei modi, mai chiassoso, il tono di voce sempre discreto e contenuto. Discreto fino alla fine, da antico gentiluomo piemontese, Guido Oddo  se ne è andato il 18 aprile 2006 chiedendo alla figlia Miranda di non pubblicizzare alla stampa la notizia della sua scomparsa. I funerali si sono svolti in forma privata, Oddo è stato sepolto al Cimitero Monumentale di Milano. I vecchi colleghi hanno saputo per caso (e con ritardo) della sua scomparsa: è stato un suo vicino di casa a comunicarlo a un giornalista della Rai. Giampiero Galeazzi ha appreso da alcuni amici della scomparsa di Oddo, ma non era riuscito a trovare conferma: “E’ pazzesco che in Rai non sapessero niente –  ha dichiarato Galeazzi sempre a LA GAZZETTA DELLO SPORT  aggiungendo: “E’ stato il mio maestro. Grazie a lui passai dalla radio alla televisione per aiutarlo nel tennis – dice Galeazzi – un gran signore, in tutti i sensi: bello, elegante, impeccabile nelle sue giacche. Sempre dalla parte del sole, in postazione, per non perdere l’abbronzatura. Agli Internazionali mi avvertiva che sarebbe arrivato un po’ più tardi perché prima passava per Fregene”. Un vezzo simpatico. Una passione vera, ricorda Galeazzi, era invece quella per la musica lirica: “Nemmeno la Davis gli faceva rinunciare alla prima all’Arena di Verona”. Anche come salutista era rigoroso: “A fine cena tirava fuori dal taschino la sua bustina di the verde, immancabile colpo di teatro per le signore dei circoli, tutte innamorate di lui”. Aneddoti simpatici di un giornalista vero: “La Rai non andò alla Davis in Cile, avevamo le immagini in differita. All’inizio della telecronaca del primo singolare arrivò telefonicamente la notizia della vittoria finale. Lui esplose ‘abbiamo vinto, abbiamo vinto’. Si arrabbiarono tutti in Rai, lui sapeva di essere nella ragione”.

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