“Carneade” chi era costui? L’elettorato grillino (ma anche buona parte di quello italico) non conosce senz’altro I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni… Carneade era un filosofo “minore” citato da Don Abbondio. E chi era Alberto Jacometti? Un onesto socialista deputato alla Costituente che fu eletto segretario nazionale del Partito Socialista Italiano dopo la sconfitta del Fronte Popolare del 1948, con Riccardo Nencini il segretario di oltre cent’anni di storia del Partito Socialista Italiano, più sconosciuto, più incolore.
Così Vito Crimi, conosciuto solo dagli attivisti pentastellati, dai giornalisti e da chi segue la politica, ma sconosciuto al pubblico e, i pochi che lo conoscono, lo conoscono non certo per sue brillanti azioni.
Vito Crimi è nato a Palermo il 26 aprile 1972, passa l’infanzia e l’adolescenza nel Quartiere Brancaccio, tra oratori e boyscout, si diploma a stento poi si iscrive all’Università, facoltà di matematica, ma senza dare alcun esame, si sposa ed ha un figlio. Nel 2000 si trasferisce a Brescia e trova lavoro (uno dei pochi pentastellati che ha lavorato in vita sua) come assistente giudiziario alla Corte dei Conti. Nel 2008 casualmente assiste al primo V Day di Beppe Grillo e come San Paolo sulla via di Damasco viene folgorato da Beppe. Si iscrive al meet up di Brescia e nel 2010 si candida Presidente della Regione Lombardia, ottiene il 3% (molto meno della lista…), nel 2011 coordina i Comuni lombardi che vanno al voto, a Milano gli attivisti ricordano le prime riunioni clandestine del Movimento (erano dieci, dieci piccoli indiani, e poi non rimase nessuno… come il libro di Agatha Cristie, tutti uccisi, invece i dieci fondatori del Movimento a Milano sono stati espulsi o se ne sono andati dal Movimento intuendone la degenerazione con congruo anticipo, la frase “e poi non rimase nessuno” viene fatta propria da Beppe Grillo che la ripete…). Crimi è con i dieci fondatori (resta solo lui di quel gruppo storico) i quali pur essendo critici con lui e con il Movimento attuale riconoscono però la competenza di Crimi in fatto di burocrazia, presentazione delle liste, dei candidati, ecc.
A Milano viene eletto un consigliere comunale, Mattia Calise, uno dei dieci piccoli indiani scomparsi… Crimi aspetta il momento giusto nel 2013 si candida in Senato e viene eletto. Una persona allora testimone della nascita dei 5 Stelle a Milano, così commentò l’elezione di Crimi: “se l’Imperatore romano Caligola fece eleggere Senatore il suo cavallo, Grillo è riuscito a fare eleggere Vito Crimi…”
Vito Crimi viene subito nominato capogruppo in Senato, partecipa con Beppe Grillo e Roberta Lombardi alla famosa riunione in streaming (oggi tutte le riunioni politiche sono invece segrete) con l’allora segretario del Pd Pierluigi Bersani. A Crimi e alla Lombardi il compito, unitamente a Grillo, di maltrattare Bersani, Crimi lo fece in maniera dolce, alla Fantozzi “suo umilissimo servo” (di Grillo, di Bersani, poi di Salvini di chiunque sia un gradino sopra di lui), e disse: “veramente noi non ci possiamo fidare del Pd”. Ed ora Crimi avrà il compito di trasformare il Movimento 5 Stelle in una costola del Pd…
Molti attivisti della prima ora si domandavano come Grillo abbia potuto scegliere Crimi come capogruppo, la risposta la fornisce un giornalista docente testimone dei fatti che racconta di quando Benito Mussolini nominò capo del Partito Nazionale Fascista Achille Starace. Un fascista domandò a Mussolini: “Duce ma perchè avete nominato segretario Starace? E’ un cretino”. “E’ un cretino ma è fedele” rispose Mussolini…
Per tutta la legislatura 2013/2018 Vito Crimi non parla, non interviene quasi mai in tv, pare vi sia stato un divieto da parte di Rocco Casalino stratega della comunicazione, Crimi si distingue per essersi addormentato in Senato, per avere postato, mentre era su un Frecciarossa, la foto di un bambino, il figlio di un suo amico bresciano, con i piedi sporchi di polvere ed accusando l’allora sindaco di Brescia del deterioramento dell’aria bresciana. In occasione della campagna elettorale per le europee del 2014 in piazza XXIV Maggio è ad un banchetto pentastellato, intravede un passante con un camicia verde (nulla a che vedere però con la Lega) e inveisce contro i “ladroni leghisti”. Pacioccone, taciturno, le poche volte che parla ha uno spiccato accento meridionale, lascia la moglie per la deputata pentastellata Carinelli (nel Movimento crolla la regola di non candidare famigli) con la quale fa anche un figlio, un ex deputato 5 Stelle commenta ironicamente: “quei due hanno avuto anche il coraggio di riprodursi…”, Durante il convegno di Rimini, che incoronerà Luigi Di Maio leader politico del Movimento, un ex attivista racconta che Crimi stava parlando proprio mentre saliva sul palco Beppe Grillo al quale dice: “Beppe scusa se ho parlato in tua presenza…” (la cosa penso non corrisponda al vero, visto che analoga gag fu riferita da Vittorio Sgarbi nei confronti di Sandro Bondi, reo di avere parlato in presenza di Silvio Berlusconi).
Nel 2018 Crimi viene rieletto e diventa sottosegretario all’editoria, si distingue per il tentativo di chiudere Radio Radicale, in quell’occasione il “mite Crimi” tira fuori gli attributi: “i giornalisti e le tv li rifiuto mi stanno veramente sul cazzo…”, poi offende il giornalista Massimo Bordin, salvo poi tesserne gli elogi quando questi morirà, ed ha la delega alla ricostruzione dell’Italia Centrale. Nel settembre 2018 con la nascita del governo Conte 2 Crimi viene nominato vice ministro dell’Interno, la ministra Lamrogese non gli ha assegnato alcuna delega, sarebbe perfetto il tenero Crimi come ministro al nulla….
Aggiornamento: il 5 febbraio 2021 sul Corriere della Sera appare un articolo su Vito Crimi, come mi è stato fatto notare alcuni addetti stampa, pur senza usare l’ironia ed essere informati su Crimi, l’articolo lo descrive perfettamente. E che dire di Mario Draghi? L’ex Presidente della Bce si è sempre trovato al cospetto di grandi statisti: Giulio Andreotti, Carlo Azeglio Ciampi, Tony Blair, Barak Obama, Angela Merkel, ora si troverà al cospetto di Vito Crimi. ahahahah