Non seguo il calcio da anni ma dai miei studenti e dai tifosi (del calcio, poi ci sono anche i tifosi di partiti e movimenti politici ahah) sapevo che il Brasile era favorito. Nella vita ho sbagliato tutto ma di solito, di solito non sempre non sono infallibile come Dio e certi elettori faziosi, indovino tre cose (due volte su tre): i titoli dei temi degli esami di maturità, chi vince le elezioni e chi vince il Festival di Sanremo. Non sono un indovino, conosco soltanto un pochino il mondo della scuola (37 anni se poi contiamo quelli da studente molti di più), quello dello spettacolo (oltre 40 anni) e cosa passa per la testa dei miei concittadini.
Il calcio? Spiacente sono rimasto a Sandro Mazzola, a Massimo De Luca (rivisto con piacere alla presentazione del mio libro) e al grande Vujadin Boškov. Ricordo i suoi aforismi e un suo intervento moltissimi anni fa a L’angolo della scuola. “E’ rigore quando arbitro fischia”, e poi, “partita finisce quando arbitro fischia”, “studente che studia è promosso, studente che non studia è bocciato”. Grande Boskov andava bene allora, oggi con il buonismo bisogna promuovere tutti.
“Partita finisce quando arbitro fischia” e nelle scorse settimane avevo chiosato ricordando il grande Boskow: “elezioni finiscono quando ultima scheda è scrutinata”, “vincitore di Sanremo lo sapremo quando Amedus lo annuncerà”. Continuo a non capire perché i vari ultras annunciano già la vittoria di Marco Mengoni (e di Majorino ahah) o di Attilio Fontana e di Ultimo, certo sono i favoriti (per voi) e che dire di fanatici grillini che sparano a zero sul povero Majorino, o di fanatici leghisti che sparano a zero su Letizia Moratti, o ancora, di altri che sparano a zero (e gufano) sul povero Fontana. “Partita finisce quando arbitro fischia”.









L’AVVENTUROSA STORIA DELLA RADIO ITALIANA
Dalla prefazione di Umberto Broccoli
“Non ho mai incontrato Massimo Emanuelli, ma ne conoscevo la competenza e la passione, ambedue dedicate alla radio. Da anni dietro ad un microfono, Emanuelli appartiene a quel gruppo di professionisti legati a questo medium antico e sempre nuovo, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile, semplice e non facile. Semplice, perché agile, snello, efficace, immediato, fantasioso, originale, insuperabile. Non facile per gli stessi motivi da non ripetere ancora una volta. Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla…. Oltre 1200 pagine, ma non è un po’ troppo lo spazio dedicato alla radio da Massimo Emanuelli. Sono pagine ricche, dense, documentate, avvincenti, precise, preziose, curiose, colorate, musicali, autobiografiche, leggere, coinvolgenti, interessanti e potrei andare avanti in positivo. Naturalmente Con parole mie.”
Altre info
https://www.librioltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3591
Sabato 10 dicembre alle ore 22 ospite della trasmissione radiofonica L’angolo della scuola sarà il giornalista Roberto Rasia dal Polo
per ascoltarci cliccate
Lunedì 12 dicembre alle ore 11 su Stazione Universo per Radio 100 i cent’anni della radio in Italia intervista a Paolo Francisci, ex speaker Supersonic, giornalista del Gr2, responsabile RadioVerdeRai e tante altre cose.