Movimento 5 Stelle cade anche la regola dei due mandati, ultimo caposaldo del programma originario Come LA FATTORIA DEGLI ANIMALI di Orwell

 grillo di maio fico

Il Movimento 5 Stelle si rimangia anche la regola dei due mandati: se si dovesse tornare a votare ci sarebbe la deroga per la candidatura di Luigi Di Maio e per tutti i parlamentari eletti.  Ma cosa ne sarà dei parlamentari già scomunicati e passati con il gruppo misto? Sono già una ventina, ma la notizia non è stata data con il dovuto spazio in quanto ritenuta di minor importanza rispetto alle trattative, ormai quasi impossibili, per formare un governo.  Passare dalla Lega al Pd, dopo avere rinnegato un altro punto cardine dei principi originari del Movimento (ma alleanze), dall’antiatlantismo all’atlantismo, dall’uscita dall’euro alla piena accettazione della moneta comune sono altre incongruenze grilline  Ma bisognerebbe conoscere la storia del Movimento ed averci militato per sapere tutti i retroscena, antecedenti le elezioni.  Dall’uno vale uno per un movimento (non partito anche se di fatto lo sono diventati) al capo politico (Luigi Di Maio, ma anche Davide Casaleggio, un Grillo defilato, il potentissimo Rocco Casalino).  Dal “non candideremo inquisiti” alle candidature di inquisiti (almeno una ventina, iniziando dallo stesso Luigi Di Maio sotto inchiesta per una querela di Marika Cassimatis).  Non si dovevano candidare persone militanti in altri partiti poi in primavera si sono visti candidati nel M5S ex leghisti, ex Pd, ex forzisti, nelle ultime elezioni molisane candidato Presidente pentastellato era un ex di A.N. …  Chi ricorda “nemici giornalisti” e i silenzi stampa, l’allergia alla televisione vista come il male assoluto? Nessuno, visto che oggi i giornalisti (a parte alcuni finiti nel mirino pentastaliniano) sono amici e alcuni sono diventati anche deputati. Poi la corsa verso i “poteri forti”, Tutto doveva essere deciso dalla rete con elezioni primarie, ma da qualche anno se vinceva il candidato gradito a Grillo e alla Casaleggio Associati poteva essere candidato, se invece non piaceva a Grillo e alla Casaleggio veniva defenestrato. Il “caso Casssimatis” è stato il più mediatico ma anche in tantissime altre città vi sono stati episodi analoghi. E pensare che nel 2009, ma fino al 2016, le regole dello Statuto non potevano essere modificate…  Per le elezioni politiche ha votato la rete un programma (poi sconfessato) e i candidati ma poi l’ultima parola l’aveva Di Maio… E come si comporterà il Movimento in caso di elezioni anticipate con “gli impresentabili” che ancora oggi, lungi dall’essere cacciati come promesso da Di Maio, siedono nei banchi del M5S?  E perchè un deputato che ha già percepito le prime mensilità (13.000 euro al mese, non parliamo di Rimorsopoli…) deve correre il rischio di una ricandidatura quando può tranquillamente starsene a Montecitorio.  Certo continueranno a chiedere elezioni anticipate, ad avanzare la questione dei vitalizi, ma se ne guarderanno bene dallo sciogliere il parlamento…. Certi comporamenti ricordano quelli di Silvio Berlusconi e di Matteo Renzi,  dicono una cosa e ne fanno un’altra… Del resto Di Maio fino a poche settimane fa definiva Matteo Salvini “una persona di cui si può fidare”

la fattoria degli animali copertinaTali vicende ricordano il romanzo di George Orwell La fattoria degli animali. Gli animali di una fattoria di proprietà del signor Jones sono sfruttati, dopo avere sopportato per anni si riuniscono una sera al cospetto del Vecchio Maggiore (Gianroberto Casaleggio) un anziano maiale venerato per la sua saggezza Il Vecchio Maggiore descrive un sogno che ha fatto: tutti gli animali liberi dalla schiavitù (della partitocrazia) e poi crea lo slogan: “due gambe è malvagio, quattro gambe è buono” incitando gli animali a ribellarsi ed illustrando i capisaldi rivoluzionari.

 Il Vecchio Maggior poco dopo muore, tre maiali, Napoleone, Palla di Neve e Clarinetto (Di Maio, Di Battista e Rocco Casalino) ne raccolgono l’eredità, vengono elaborati alcuni capisaldi: “1) Tutto ciò che va su due gambe è nemico; 2) Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico; 3) Nessun animale vestirà abiti; 4) Nessun animale dormirà in un letto; 5) Nessun animale berrà alcolici. 6) Nessun animale ucciderà un altro animale”.  Una volta cacciato l’uomo ed impadronitisi del potere gli animali, comandati da maiali, tutti i principi saranno rinnegati e trasgrediti.  A poco a poco i maiali accentrano nello loro mani sempre più poteri e privilegi rispetto agli altri animali Gli animai che non si allineano o che hanno idee alternative vengono estromessi, uccisi, cacciati e processati con inesistenti accuse infamanti.  I maiali vestono come gli uomini, bevono wisky, dormono in un comodo letto (quello dei vecchi padroni), fanno accordi con gli uomini che gestiscono altre fattorie e camminano su due zampe…  Da “tutti gli animali sono uguali” si passa a “tutti gli animali sono eguali, ma alcuni animali sono più eguali degli altri”…

La metafora di Orwell riguardava il comunismo ma ben si adatta anche al Movimento 5 Stelle che ricorda molto il comunismo staliniano.

 

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