Angelo Manna

angelo manna

Angelo Manna nacque ad Acerra l’8 giugno 1935, passò l’infanzia a Roma al seguito di un padre ministeriale. A otto anni si presentò da solo nella parrocchia sotto casa, esigendo la Comunione.  Gliela concessero, spiazzati da tanta fermezza.  Venne poi espulso da scuola. Laureatosi in giurisprudenza, nel 1960 venne assunto a IL MATTINO, nella seconda metà degli anni ’60 conduce il tg e la rassegna stampa di TeleDiffusione Italiana (poi TeleNapoli) emittente via cavo creata da Pietrangelo Gregorio, la prima in Italia. Nel 1979 Angelo Manna deve lasciare IL MATTINO “per chiaro dissenso con la linea editoriale”.

Nel 1976 su Canale 21 di Napoli ha inizio il TORMENTONE televisivo, Manna è subito amato da tutti: scivola disinvolto fra i salotti eleganti e i vicoli lerci della Napoli decadente.  E’ appassionato d’arte, storico coltissimo, musicologo raffinato.  Apre il suo TORMENTONE con “me vojo appeccecà con tutti: ci state?”, è ormai un personaggio. Angelo Manna suona ad orecchio il pianoforte e canta divinamente. Nel 1983 il Movimento Sociale Italiano lo candida alle elezioni politiche, eletto deputato nel Transatlantico lo chiamano tutti “onorevole Tormentone”.  Inizia un intervento alla Camera in dialetto napoletano, un inedito in assoluto.  Il presidente della Camera, inorridito, lo interrompe. Manna, serafico, gli suggerisce di arruolare un interprete. Dagli scranni di Montecitorio il Bossi ante-litteram del Meridione avanza solo proposte da neoborbonico:  l’insegnamento obbligatorio del dialetto napoletano nelle scuole pubbliche, preclusione degli appalti campani alle imprese del Nord, fondazione di un Ente di tutela e valorizzazione della canzone napoletana. Propone anche che ‘O SOLE MIO venga dichiarata bene popolare e che a Napoli vengano destinati i diritti d’autore.

Chiama “pappagallo” il sottosegretario alla Difesa Clemente Mastella, colpevolmente evasivo davanti a un’interpellanza parlamentare sui massacri dell’esercito piemontese nel Sud. Disprezza pubblicamente la lingua italiana, il tricolore e il Risorgimento. Anche quelli dell’MSI cominciano a detestarlo. Successivamente preparerà il Fronte del Sud, una nuova Lega Meridionale di scarsa presa. Ma le cose cambiano e alle amministrative di Napoli prende appena 500 voti più di Bossi.

Solo la morte lo placa nel 2001: Angelo Manna muore a Napoli l’11 giugno 2001, i napoletani lo salutano con un manifesto struggente: “Addio Tormentone!”.

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