Emilio Bianchi

Prossimamente Emilio Bianchi sarà ospite delle trasmissioni radiofoniche Stile italiano – Radio 100 e L’angolo della scuola

Emilio Bianchi

L’UOMO CON LA RADIO NEL CUORE

di Massimo Emanuelli

EMILIO BIANCHI 1977

UN GIOVANISSIMO EMILIO BIANCHI AI BORDI DEL CAMPO SPORTIVO DI RHO, DA DOVE NEL 1977 TRASMETTEVA LE RADIOCRONACHE DELLA RHODENSE.

Emilio Bianchi nasce a Rho, in provincia di Milano, l’8 ottobre 1957, diplomatosi perito chimico industriale nel 1976 all’Istituto Cannizzaro di Rho, poi si iscrive all’università.


“Quella della radio è la mia prima grande passione, la ascoltavo anche di nascosto a notte fonda. Ricordo come fosse oggi la radiocronaca di un incontro di pugilato, uno dei primi trasmessi per radio. Era alle tre di notte, ho puntato la sveglia e ho seguito tutta la radiocronaca, fino alla fine.

Emilio trasforma il suo hobby nella sua professione: “la mia passione diventò realtà grazie a una zia che lavorava all’ex raffineria Ip, dove oggi sorge il Nuovo Polo Fieristico di Milano, mi disse che un suo collega aveva fondato una delle prima radio private. Era il maggio 1976, da due mesi era nata Radio Reporter, mi sono buttato e sono riuscito ad ottenere un provino a farmelo fu Leonardo Re Cecconi, mi fece leggere un radiogiornale e poi annunciare un altro disco. E’ il 1976, da tre mesi la matricola Emilio Bianchi lavora a Radio Reporter, emittente fondata il 18 marzo 1976 dalla passione e dalla volontà di un gruppo di amici radioamatori di Rho, paese in provincia di Milano. “Iniziai il 22 giugno 1976 – ricorda Bianchi – andai subito in onda in diretta, il mio primo programma si chiamava Aperitivo musicale, andava in onda alle 11 del mattino e apriva i programmi della radio”.

Un inizio come il mio, come quello di molti di noi, allora studenti: pochi o niente soldi, un hobby, i nostri genitori che vedevano le radio private “pirata” come venivano definite, poi alla lunga vincemmo la sfida: quello che era un hobby per molti di noi è diventata un’occasione professionale.   “A dirti la verità – mi confessa Bianchi – io iniziai a lavorare a Radio Reporter perché era la radio del mio paese,  a tre minuti da casa mia, ero e sono rimasto pigro…”

Nel giro di un anno Emilio diventa il beniamino non solo dei rhodensi, ma anche di tutti gli ascoltatori, che crescono ogni giorno grazie all’etere libero (Radio Reporter è una delle prime emittenti di Milano e provincia) e alla sua bravura. Arrivano i primi soldi, da questo momento Emilio aprirà sempre i programmi di Reporter: “quando gli editori decisero di andare in onda 24 ore su 24 e di iniziare alle 6 del mattino con Buongiorno Reporter, mi affidarono la conduzione di questo programma, da allora ad oggi inizio sempre io”. Parte anche Top Italia, classifica delle venti canzoni del momento con i voti dei radioascoltatori: “inizialmente la classifica veniva stilata con le lettere ricevute dai radioascoltatori, solo con l’avvento della tecnologia si passò alla votazione via email”.   Nel 1977 gli editori di Radio Reporter decidono di fondare un’emittente televisiva, parte l’avventura di Tele Radio Reporter, e si punta subito su Emilio Bianchi per il quale non vale il motto Video kill the radio star.  I primi programmi vanno in onda negli studi di via Mazzo, dove allora avevano sede radio e poi televisione: “uno studio unico dove noi speaker radiofonici siamo diventati personaggi video, leggevamo telegiornali, conducevamo quiz e programmi di intrattenimento. Ricordo ancora che uno dei primi collegamenti in esterno lo facemmo in via Pomè a Rho per la mostra del Pomero”.  Il video non offusca la star della radio, anzi aumenta la sua notorietà, Emilio fa di tutto: conduce il tg, si occupa di sport, conduce dal 1977 al 1987, programmi mitici, rimasti nell’immaginario collettivo: Sette e mezzo amblè, la trasmissione sportiva Domenica dilettanti, dedicata al calcio non professionista, e il programma sportivo della domenica di Radio Reporter e di Tele Radio Reporter.    “All’epoca c’erano anche tanto sport, trasmissione che parlavano dei campionati dilettanti. Seguivamo tutte le partite della Rhodense avevamo fatto un accordo con la società arancione, le telecronache le facevamo anche quando la squadra giocava in trasferta, io ero li, e questa volta le telecronache non le facevo da solo dalla mia cameretta ma dai bordi del campo e per i tifosi arancioni che seguivano le partite in diretta dalle nostre frequenze”.

E’ Emilio Bianchi a scoprire Antonella Clerici, Antonella Guarneri (oggi giornalista del Tg5) e Walter Zenga. “Nel 1983 – ricorda Bianchi – Zenga divenne il portiere titolare dell’Inter, non era ancora noto, decisi di fargli condurre un programma in radio, ci portammo fortuna a vicenda, la radio lo lanciò, lui esplose come calciatore, fu un successo per entrambi”. Paradossale per Emilio Bianchi, milanista, l’amicizia con l’interista Zenga, ma Bianchi è uno dei pochi che in un mondo competitivo come quello della radio e della televisione rispetta ancora il valore dell’amicizia. Nel 1984 Emilio diventa padre:  nasce Stefania, oggi ventunenne, studentessa di Scienze della Comunicazione allo Iulm, Emilio fa il papà e continua intanto a condurre in radio e in televisione. Nel 1985 il programma Buongiorno Reporter, giunto al suo nono anno, si identifica ormai con Emilio Bianchi, e si trasforma in Emilio Bianchi show.

E’ sempre la radio la sua vita, per lei Emilio rinuncia a tante offerte importante, come quella di entrare a far parte stabilmente della redazione sportiva di Mediaset, gruppo per il quale ha lavorato come inviato sui campi di calcio della serie A per diversi anni.

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EMILIO BIANCHI CON BURT BACHARACH, IL PIU’ GRANDE COMPOSITORE DI MUSICA LEGGERA DEGLI ULTIMI 50 ANNI

Nel 1987 gli editori di Tele Radio Reporter vendono l’emittente televisiva a Callisto Tanzi, Tele Radio Reporter si sdoppia: Radio Reporter rimane al vecchio editore, e la tv, con la nuova denominazione di Telereporter, diventa la capofila della syndication Odeon Tv.  Emilio Bianchi prosegue a trasmettere in radio, non aveva del resto mai smesso, la radio rimane ancora oggi il suo grande amore, ma prosegue a collaborare come opinionista sportivo con Telereporter anche col nuovo editore. Passato su un network Emilio viene subito notato per la propria bravura e nel 1989 inizia a lavorare per il gruppo Fininvest, senza però lasciare la radio. E’ opinionista sportivo dapprima su TeleCapodistia. Dalla Rhodense alla serie A con la collaborazione con Mediaset nel 1988: “facevo l’inviato per PRESSING (oggi CONTRCAMPO), andavo sui campi per poi realizzare il servizio della partita e le interviste a fine gara, a partire dal 1989, allorquando partono su Italia1 Guida al campionato condotta da Sandro Piccinini e Maurizio Mosca, e Pressing, conduzione Marino Bartoletti, Raimondo Vianello ed altri succedutisi nel corso degli anni, Emilio Bianchi è inviato per tali trasmissioni fino alla stagione 1994/95. La collaborazione di Emilio poteva diventare un lavoro fisso con l’ingresso nella redazione sportiva di Mediaset.  Nel 1995 Emilio diventa padre per la seconda volta: nasce Andrea Dejan (in onore di Savicevic) che oggi ha dieci anni. Sempre nel 1995 arriva per Emilio la grande occasione: gli viene offerta la possibilità di un’assunzione in Fininvest che sta per trasformarsi in Mediaset, ma Emilio, fedele alla radio e a Radio Reporter, gentilmente rifiuta e continua a fare il consulente fino al 1999, anno in cui passa a Italia7 Gold. Ancora oggi Emilio Bianchi si divide fra Radio Reporter, dove conduce il programma del mattino e un programma alle 17,00 e Italia7 Gold, dove è inviato speciale per il Milan nell’ambito del programma Diretta Stadio… ed è subito Gol, a volte è intervenuto, come esperto sportivo, a Radio Milan Inter e a MilanChannell.

Emilio, hai mai litigato con qualche personaggio famoso che hai intervistato?

“Una volta, con Fabio Capello che allora allenava il Milan. Ero inviato di Mediaset e lui era convinto che tutti i giornalisti delle tv di Berlusconi per non apparire troppo servili al loro editore fossero più cattivi nei confronti del Milan. Ci fu un battibecco dopo un Milan-Parma in cui il Milan perse per 1 a 0 su punizione di Asprilla. Al termine della partita Capello rispondeva a monosillabi alle mie domande e da li nacque il battibecco.”

Ma tu che per lavoro parli spesso calcio hai mai giocato a pallone?
“Si, da giovane, all’oratorio San Giovanni, ma meglio non toccare quest’argomento: ero proprio scarso.”

Chi è, invece, il personaggio più disponibile che hai intervistato nella tua carriera?


“Senza dubbio Gianni Morandi, una persona molto alla mano, una persona disponibile come lo si vede in tv”.

Nella tua carriera hai lavorato con tanti colleghi, chi ti è rimasto nel cuore?


“Michele Mastromatteo, lo ricordo sempre con affetto. Purtroppo è scomparso quando era ancora giovane. Avevo un ottimo rapporto con lui, lavoravamo insieme in radio e a volte presentavo serate nella sua discoteca Blow Up di Lainate”

Un altro dei tuoi hobby è la cucina, qualche anno fa hai aperto un ristorante a Milano insieme ad un gruppo di amici.

“Si eo un socio attivo visto che cucinavo personalmente… poi ho dovuto lasciare, gli orari non coincidevano con il mio grande amore, la radio, anche se però mi sono tolto delle belle soddisfazioni, di mio “Il Borgo” di Corso San Gottardo a Milano, con me in cucina, è entrato nella guida dei migliori ristoranti dell’Espresso.

Facendo anch’io da anni radio e televisione (anche se non mi sono mai occupato di sport), e critica radio-televisiva, e facendo appunto il mio mestiere che è quello di criticare, ho sempre scritto e detto quanto pensavo, stroncando in più di un’occasione conduttori senza né arte né parte che conducono ed hanno successo sui network nazionali. Mi sono sempre schierato dalla parte della professionalità e della bravura, quella bravura che trovo spesso nelle emittenti radiofoniche e televisive locali. Emilio Bianchi, come ho avevo già scritto in un mio libro, è, a parer mio, uno dei migliori conduttori radiofonici e televisivi che abbiamo avuto in Italia, ha saputo, e sa, spaziare dall’informazione all’intrattenimento, dallo sport allo spettacolo, dalla radio alla televisione, ed è raro trovare un professionista così valido.

Ci siamo sempre incrociati, negli anni ’70-inizio anni ’80 io ho peregrinato di radio in radio, quando non conducevo e non ascoltavo le radio presso le quali collaboravo, ascoltavo sempre Emilio Bianchi e Reporter. Nella seconda metà degli anni ’80 io ho iniziato a fare il professore, a collaborare con la carta stampata e a far qualche comparsata in tv, Emilio è rimasto sempre fedele a Reporter, radio e televisione, poi i cambi societari televisivi l’hanno fatto peregrinare da una tv all’altra, radiofonicamente parlando Emilio è comunque sempre rimasto fedele a Reporter: la sua, la  nostra  “radio del cuore”, si perché anche nei dieci anni che sono rimasto lontano dal mondo della radio ho sempre ascoltato Bianchi e Reporter. Ci siamo nuovamente incrociati negli anni ’90 io insegnavo e lavoravo nella redazione di un programma televisivo, Emilio sempre a Reporter, e in altre televisioni, lo invitai a parlare di radio in Università e i miei studenti rimasero soddisfatti, entusiasti.  Emilio è sempre stato una persona disponibile, affabile.  Perché non ha mai fatto il gran salto che avrebbe meritato?  Una domanda che avrei voluto fargli da tempo e che ora gli faccio, incuriosito ma conscio del fatto che in un’Italia dove sui network nazionali vanno avanti molti mediocri, che non sono capaci di fare nulla, non ci può essere spazio per un Emilio Bianchi, che è capace di fare ottimamente tutto.  Emilio mi risponde: “Non ho fatto il gran salto, come dici tu, fondamentalmente per due ragioni: sono pigro e poi preferisco fare radio, e a Reporter sono sempre stato come a casa mia”.

Saluto Emilio e lo ringrazio, ha esaudito una curiosità che avevo da anni, ho un solo rammarico non avere mai lavorato assieme a lui, per la stessa emittente, chissà mai se un giorno o l’altro ciò accada. Attualmente le nostre strade professionali sono ancora diverse, lavoriamo per due emittenti televisive di differenti editori, mentre io manco dalla radio da cinque anni, chissà se un giorno ci troveremo sulla stessa emittente radio o tv?  Per il momento, caro Emilio, ti ringrazio per la disponibilità all’intervista, un posto, a pieno diritto, nella storia della radio e della televisione italiana te lo sei meritato. Programmi per il futuro?  Più che un programma un sogno? L’Emilio Bianchi Show, in diretta, dal mio letto, alle 06.00!!!  Un mito? David Letterman.

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Questo scrivevo nel settembre 2005, allorquando intervistavo Emilio, da pochi giorni Radio Reporter aveva cambiato editore.

Il 19 maggio 2006 Emilio Bianchi lasciava Radio Reporter, dopo trentanni di servizio, per dissidi con la nuova proprietà, a darmi lo scoop è stato lo stesso Emilio. Quel giorno Emilio ha aperto quella che è stata la sua ultima trasmissione in onda su Radio Reporter con le note di Apache degli Shadows: “Questo è il primo brano che ho trasmesso 30 anni fa. E dopo 30 anni vi devo dire che lascio Radio Reporter. La mia è una decisione irrevocabile. Diciamo che da qualche mese c’è qualche diversità di vedute con la nuova proprietà sulle prospettive della radio. A volte le strade si dividono e quindi senza troppi problemi ci si lascia”. Così Emilio si è congedato dagli ascoltatori, senza polemiche, come è nel suo stile, con la voce rotta dall’emozione, lo storico conduttore responsabile della programmazione musicale di Reporter lascia la radio che ha visto nascere e crescere e che l’ha fatto diventare un personaggio popolarissimo dell’fm lombardo.

Emilio passa a Radio Number One, emittente bergamasca, “ma hanno attrezzato uno studio a Milano in zona stazione Centrale apposta per me”. Emilio Bianchi su Number One potrà così essere seguito in tutta la Lombardia, in Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, e parte del Veneto.  “Ho intenzione di svegliarvi la mattina per altri 30 anni” dice Emilio ai suoi radioascoltatori.  Impegnatissimo anche a 7Gold per i mondiali di calcio, Emilio ha un pubblico fidelizzato da anni che lo seguirà.  Lasciar Reporter dopo trent’anni è stata una scelta sofferta.

Il debutto su Radio Number One il 23 maggio 2006 alle ore 10 nel programma condotto da Max Borrelli. L’Emilio Bianchi Show riparte su Radio Number One il 5 giugno 2006 dal lunedì al venerdì dalle 6 alle 9, Emilio alla regia Fabio Banzato, coconduce il magico Wally (Valerio Rampolli), spalla nella conduzione con rubriche dedicate all’astrologia, poi deceduto). Nel dicembre 2006 Emilio ha lasciato 7Gold per passare ad Antenna 3 Lombardia e a TelelombardiaEmilio è opinionista sportivo di QUI STUDIO A VOI STADIO e di AZZURRO ITALIA, dove ricopre il ruolo di tifoso-opinionista del Milan, la sua squadra del cuore.

AGGIORNAMENTO SCHEDA 15 APRILE 2009

“Sono uno dei pochi superstiti pionieri delle radio private che ancora oggi fa questo mestiere in radio. Qualche settimana fa io Fabio Banzato siamo andati alla presentazione di un dvd sulla vita di Leonardo Leopardo Re Cecconi. In quella serata c’erano molte vecchie cariatidi che come me avevano iniziato nel 1976, ma molti di loro oggi non trasmettono più. Gente che ha iniziato a fare radio nel 1976 e che è ancora in onda non ce n’è tanta.  Ricordo Federico L’Olandese VolanteLuisella Berrino e pochi altri. Io ero talmente appassionato di radio che mi svegliavo al mattino alle 6 per ascoltare IL MATTUTINO MUSICALE con Adriano Mazzoletti, di notte ero sveglio e ascoltavo le onde corte….”.

La radio e il Milan sono queste le grandi passioni di Emilio, che oggi è la voce ufficiale di Radio Number One e opinionista sportivo nel programma QUI STUDIO A VOI STADIO condotto da Fabio Ravezzani.

Emilio vogliamo parlare oggi, a quasi quattro anni di distanza, del tuo addio a  Radio Reporter, già in passato hai rinunciato a diverse offerte pur di rimanere a Reporter: “si, ero una delle voci principali, ormai un personaggio simbolo della radio, mai avrei pensato di dover lasciare Reporter e invece… Invece un bel giorno ho scoperto, solo a giochi fatti, che senza dire niente a nessuno il signor Pozzi, aveva venduto le frequenze ad un editore toscano. Libero di farlo, avrebbe potuto informare chi come il sottoscritto da anni lavorava li e ha dato il cuore per quella radio. Sinceramente pensavo di meritare un pochino di rispetto”.

Avresti potuto rimanere e invece hai scelto Radio Number One: “i progetti del nuovo editore di Reporter non mi convincevano, non mi lasciavano presagire nulla di buono, ho preferito rispolverare una proposta fattami dal dottor Gervasoni che voleva aprire uno studio a Milano, sono passato a Radio Number One e oggi i dati auditel del mio programma del mattino mi stanno dando ragione”.

Quella di aprire i programmi della radio dove lavori è un pò la tua caratteristica, anche oggi, a distanza di 33 anni, sei il primo ad andare in onda la mattina.  “Si, a differenza del passato, però la sveglia suona sempre prima, ho iniziato a aprire i programmi alle 11, poi alle 10 e alle 9, e ora da un pò di tempo a questa parte la mia sveglia suona alle cinque di ogni mattina, alle sei inizia il mio programma l’EMILIO BIANCHI SHOW.

“Mentre la radio è il mio primo grande amore, la mia passione, fare televisione lo considero il mio lavoro. Mi piace il gruppo con cui lavoro a Telelombardia.

Ma tutte quelle “litigate” che fate fra opinionisti sono vere o preparate?
“Ti assicuro che quando scatta la scintilla della polemica non c’è nulla di preparato. Tutto vero. E’ chiaro che una volta che le luci dello studio si spengono tutto torna alla normalità”.

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Speaker radiofonico, opinionista in televisione, ristoratore, cosa vedi nel futuro di Emilio Bianchi per i prossimi anni?

“Mi vedo in radio fino a 80 anni, nonostante i miei 51 dicono che ancora ho una voce giovanile e allora perchè non poter sognare di poter fare le nozze d’oro e andare anche oltre con il mio grande amore, la radio… Lo sogno da quando avevo sei anni e facevo le telecronache dalla mia cameretta…. lasciatemi sognare ancora.”

Luglio 2014

“Da oggi non è più in onda su Radio Number One l’”Emilio Bianchi Show”. Perché? Con mio grande dispiacere (sapete quanto amo questo lavoro…) non mi è stato rinnovato il contratto. Per quale motivo? Non chiedetelo a me… Cosa accadrà ora? È presto per dirlo. La direzione di RN1 mi ha comunicato la sua decisione il giorno prima della mia partenza per le vacanze. Continuate a seguirmi su Facebook o Twitter. Se arriveranno buone notizie sarete i primi a saperlo”.
Con questo post, Emilio Bianchi si è congedato nei giorni scorsi dal pubblico che lo segue da anni e che, per scelte chiaramente non sue, non lo potrà più ascoltare in onda. Approderà presto su altre frequenze? Intanto il tam-tam sui social network sta girando e in molti si sono mostrati rammaricati per l’improvvisa perdita di una delle voci storiche più amate dell’etere lombardo.

Seguono otto mesi di silenzio, ogni tanto Emilio approda su facebook per comunicare con i suoi fans, dopo un mancato accordo con Radio Lombardia, e dopo alcune fugaci collaborazioni con Radio Milan Inter e con Tv Milan Inter come radiocronista ed opinionista, l’altro suo ruolo, ecco, nel marzo 2015, il grande annuncio: Emilio Bianchi, dopo nove anni, torna su Radio Reporter. E’ un ritorno a casa: l’Emilio Bianchi Show ha trovato casa, anzi torna finalmente a casa sua.

“Finalmente dopo 8 mesi e una lunga camminata nel deserto l’Emilio Bianchi Show” ha trovato casa, anzi torna finalmente a casa. Casa sua. Da lunedì 30 marzo alle 6.30 potrete riascoltarmi su RADIO REPORTER . Nei prossimi giorni avrò modo di raccontarvi altro sul programma e su questo mio ritorno.”

Questo il messaggio pubblicato, la sera prima del rientro in radio, da Emilio in facebook:

“Non sarà facile prendere sonno stanotte . Sono stati 9 mesi duri . Negli ultimi 39 anni il mio massimo distacco dal microfono è sempre stato collegato alle 3-4 settimane di vacanza . A un certo punto ho pensato che davvero tutto fosse finito e non come avrei voluto . Di quello che è successo l’estate scorsa non voglio più parlarne . Sarebbe davvero inelegante , come si suol dire , sparare sulla croce rossa . Mi importa solo una cosa : riprendere il dialogo con voi . Con voi che mi siete stati così vicini su Facebook o Twitter . Tante volte le vostre frasi mi hanno commosso, tante volte mi hanno spinto a non mollare . Sarò banale ma voglio semplicemente dirvi GRAZIE . Un grazie non di circostanza ma che arriva davvero dal profondo del cuore. E a proposito di cuore smile vi aspetto domani sulla mia radio del cuore Radio Reporter dalle 6,30 alle 10 con ritorno (squillo di tromba) dell’Emilio Bianchi Show.”

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“Dunque, dove eravamo rimasti? La frase non è la mia, l’ho presa in prestito in maniera inadeguata e indegna da Enzo Tortora. Furono le sue prime parole dopo una lunga assenza dalla tv per motivi più seri dei miei, naturalmente, ma insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca per un ragazzino come me, Tortora ed altri sono stati un esempio inarrivabile di professionismo della radio e della tv. E per questo oggi mi va di citarlo. Eravamo rimasti al 6 maggio 2006 quando annunciai il mio distacco dalla radio che avevo contribuito a fondare e nella quale poi ero rimasto per trent’anni.  Avevo però aggiunto anche un’altra frase: questa sarà sempre la mia radio. E così, dopo nove anni, finalmente, Radio Reporter torna ad essere la mia radio del cuore. Buongiorno a tutti, sono Emilio Bianchi, questo è l’Emilio Bianchi Show, è davvero un vero piacere ritrovarvi, riabbracciarvi tutti. Voglio ringraziarvi per il grande appoggio che mi avete dato in questi mesi. Voglio ringraziare tutti i nuovi amici che ho conosciuto qui a Radio Reporter, e in apertura i miei saluti sono doverosi al mio nuovo regista Michael, a Renato Tradico che ci sta dando una mano questa mattina. Questo è una specie di numero zero, non abbiamo provato nulla nei giorni precedenti, abbiamo fatto tutto molto in fretta, non vedevamo l’ora di ripartire, quindi vi chiedo di essere comprensivi… Per esempio Michael ora sto ascoltando una specie di eco come stessi trasmettendo da una cantina, ma spero che sia un effetto che riguarda solo il sottoscritto. Ben sintonizzati sulla radio del cuore, l’Emilio Bianchi Show vi terrà compagnia tutte le mattine dalle 6,30 alle 10 del mattino. Se siamo pronti con la prima canzone io la ascolterei molto volentieri: Barry White, Let’s the music play.”

Questo, invece, il commento su facebook, al termine della trasmissione:

“E’ stato un giorno importante . Ero emozionato ( si sentiva vero ? ) quasi come 39 anni fa al debutto . C’è stata anche qualche simpatica ” pirlata” di carattere tecnico che ha movimentato lo show Emoticon smile. Mi spiace tantissimo per tutti gli amici non raggiunti dal segnale radio che invano hanno cercato di ascoltare lo streaming su internet . Dico invano perchè , dato il numero eccessivo di accessi in contemporanea , il server dello streaming è andato in crash. In altre parole è saltato per aria. Spero che nei prossimi giorni si possa risolvere questo problema. Aspetto i vostri commenti. Anche i suggerimenti sono sempre graditi.”

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A seguito del passaggio degli storici 103,700 MHz a Radio Sportiva, Emilio Bianchi con il suo Emilio Bianchi show passa su Radio Lombardia. Emilio Bianchi, pur non avendo mai lavorato con Radio Rai, è fra i pochi pionieri ad essere citato nel libro L’avventurosa storia della radio pubblica italiana (nel capitolo dedicato alla nascita della radio private). Emilio Bianchi è fra i candidati al Premio Gigi Vesigna edizione 2023.

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