Enzo Gatta
IL PRIMO MITICO REGISTA DELLE TELEVISIONI PRIVATE
Enzo Gatta nacque a Biella il 19 giugno 1946, iniziò a lavorare giovanissimo, all’età di 14 anni, come venditore di televisori, era il 1960, la televisione stava entrando nelle case di tutti gli italiani, fino a qualche anno prima la si vedeva al bar, al cinema, o a casa dei vicini più abbienti, da pochi mesi era nato il secondo canale. In un’Italia in pieno boom economico, con due soli canali statali, rigorosamente in bianco e nero, ma con trasmissioni di alta qualità, Gatta inizia la sua avventura televisiva. L’esperienza di venditore di televisori lo portò a viaggiare dalla natia Biella per tutto il Piemonte e la Lombardia. Ad un certo punto Enzo Gatta imparò anche a riparar gli apparecchi televisivi e quella di riparatore divenne la sua nuova professione. Gatta, che aveva anche una grande passione per l’hi-fi, e per i registratori audio, svolse questa attività dalla metà degli anni ’60 fino al 1974, nel 1971 la svolta: Enzo, che aveva una grande passione per la televisione non solo nel senso di apparecchio, ma nel senso di mass-media, incontra Peppo Sacchi, il mitico ideatore di Telebiella, che gli offrì di lavorare con lui come regista. Il 20 aprile 1971 era infatti andata in onda la prima trasmissione sperimentale di TeleBiella, l’1 maggio 1971 era stata registrata la testata in Tribunale, atto n.171 del 1971 per la precisione. Le prime trasmissioni regolari iniziano il 15 dicembre 1972, data di scadenza della convenzione fra lo Stato italiano e la Rai per la concessione dei servizi radiotelevisivi. Le prime trasmissioni di Telebiella si poterono vedere in un bar del centro di Biella
Fu proprio Enzo Gatta, grazie al suo passato di venditore di apparecchi tv, a fornire a Peppo Sacchi l’idea per bypassare la legge: siccome il bar era troppo piccolo e la gente che restava fuori protestava, non potendo lanciare via etere le immagini per farle vedere nelle case dei biellesi, queste avrebbero dovuto essere trasportate via cavo di casa in casa, impresa molto lunga, un gran lavorio di Sisifo, quanto tempo sarebbe passato prima di portare le trasmissioni di Telebiella nella case di tutti i biellesi. Nel 1973 tremila metri di cavi trasportavano i programmi agli apparecchi installati nelle strade in piazza, sotto la galleria, in bar, ristoranti e abitazioni private, Sacchi auspicava il raggiungimento collegamenti con 5000 apparecchi e un’audience di 20.000 spettatori. E’ Enzo Gatta a coordinare i lavori per l’installazione degli apparecchi nelle case dei biellesi, è sempre Enzo Gatta il regista delle prime trasmissioni di Telebiella. “Era un ragazzo– ricorda Peppo Sacchi con commozione – intuii le sue potenzialità, imparò in pochi mesi, perfezionò la tecnica strada facendo”.
Enzo Gatta fu il regista di moltissime trasmissioni d Telebiella, mitico il Campanile in barca, un gioco a premi fra squadre di città diverse (tutte della provincia di Biella), il gioco si richiamava al mitico Campanile sera della Rai, con gare sportive e giochi vari veniva proclamata la squadra vincitrice.
Ma l’avventura l’esperimento di Telebiella si interrompe l’1 giugno 1973, quando un funzionario del ministero delle Poste taglia e sigilla i cavi dell’emittente, e Telebiella divenuta fuorilegge con il decreto del ministro Gioia. Ma il caparbio Sacchi non si arrende: si appella all’articolo 21 della Costituzione Italiana che permette ad ogni cittadino di esprimere le proprie idee con qualunque mezzo e quindi anche con la tv, contatta un avvocato e fa ricorso, decide di difendersi con tutte le armi legali possibili.
Nel frattempo in altre città d’Italia sorgono analoghe esperienze via cavo. Enzo Gatta con Peppo Sacchi, nel periodo di inattività di Telebiella insegnano tecnicamente ad operare ai fondatori di Telebologna cavo, emittente che dura però solo un giorno perché all’indomani dell’inaugurazione i cavi vennero sigillati”.
Nel luglio 1974 Peppo Sacchi vince la sua battaglia e Telebiella può quindi riprendere le trasmissioni il 10 luglio 1974, e Gatta può così riprendere il suo lavoro, poi lavora per qualche mese a Televarese.
Nel 1975 il passaggio a TeleAltomilanese, emittente di Busto Arsizio degli industriali Fiorita e Mancini, a suggerire Gatta come regista fu Renzo Villa, che lo aveva conosciuto quando il futuro patron di Antenna 3 Lombardia, incuriosito dall’avventura di TeleBiella, era andato in Piemonte per conoscere Peppo Sacchi. E sarà sempre Renzo Villa unitamente ad Enzo Tortora, Lucio Flauto ed Ettore Andenna, a volere, nel 1977, Gatta ad Antenna 3 Lombardia.
Enzo Gatta faceva di tutto, ripresa, montaggio, direttore del suono, direttore della fotografia, tecnico delle luci, era un artigiano del video. Fu Enzo Gatta ad insegnare tutte le fasi della regia ad un gruppo di giovani che avrebbero costituito il personale tecnico di Antenna 3 Lombardia e che oggi sono affermati registi, tecnici di ripresa, tecnici delle luci, del suono ecc. per network nazionali.
Enzo Gatta fu il regista di Occhio agli occhi condotta da Almo Alberto Montarese su Antenna 3 Lombardia, di Mixage condotta da Federico l’Olandese volante, sempre su Antenna 3 Lombardia, e, soprattutto, de Il Bingoo tombolone musicale condotto da Renzo Villa con Rossana e Tino Pigni, l’orchestra Bravo diretta da Augusto Righetti.
Enzo Gatta venne poi chiamato in Rai da Enzo Tortora che lo volle come regista di Portobello. Poi ancora ad Antenna 3 Lombardia, con altre fortunate trasmissioni come Incrocia la fortuna condotta da Cino Tortorella e Gerry Bruno, Il Piramidone con Enzo Tortora e Liliana Feldmann, Venerdì all’italiana con Luciano Tajoli e Renzo Villa, Mezzogiorno di gioco condotto da Edoardo Vianello, e, successivamente da Walter Chiari, infine da Raffaele Pisu.
Ma l’attività di Enzo Gatta non si fermò alla regia, Enzo infatti firmò anche i testi di molte trasmissioni delle tv locali nelle quali lavorò, era inoltre impegnato nel sociale, una persona molto umana, e non si tratta di leggende metropolitane, questo mi è stato confermato da Peppo Sacchi e da persone a lui vicine. Alla notizia della sua scomparsa mi sono commosso, anche se l’avevo visto una sola volta all’inizio degli anni ’80 negli studi di Antenna 3 Lombardia, “lo ricordo stempiato, bonario, sorridente, lavoratore instancabile”.
La seconda metà degli anni ’80 è punto nodale della storia della televisione italiana: l’affermarsi definitivo dei network, l’arrivo del telecomando, e il passaggio degli artefici dell’emittenza privata in Fininvest o in Rai. Ma Enzo Gatta, che fece in tempo a vedere i primi telecomandi, si fermò, rallentò dapprima la sua attività lavorativa a causa di un male incurabile. Nel settembre 1987 firmò la regia di GIALLO, programma di Rai2 in onda dagli studi della Fiera 3 di Milano, con Enzo Tortora, Gabriella Carlucci e Dario Argento. Intervistato nel 1984 dal nostro Gigi Vesigna per Tv Sorrisi e Canzoni alla domanda: “hai un sogno nel cassetto?” rispondeva: “mi piacerebbe girare un film. Sarebbe l’occasione per uscire dagli schemi obbligati della frammentazione in puntate, per poter finalmente affrontare un argomento ed esaurirlo in un’opera unica”.
PREMIO ONDA TV D’ORO ENZO GATTA CON RENZO VILLA.
TINO PIGNI, RENZO VILLA, ROSSANA ED ENZO GATTA
Enzo Gatta morì prematuramente il 6 ottobre 1988 a soli 42 anni, con la sua scomparsa, e con quella di Enzo Tortora, pochi mesi dopo, finì un’era magica della storia della televisione privata italiana.
Il nome di Enzo Gatta purtroppo non lo ricorda più nessuno, né fra i giovani, né fra gli anziani, del resto i registi, come tutti coloro che lavorano dietro le quinte, appaiono poco, ma senza di loro la televisione non potrebbe esistere. Enzo Gatta ha avuto un’importantissima valenza nella storia dell’emittenza privata italiana, fra i pochi a ricordarlo ancora oggi ci sono Peppo Sacchi, patron di TeleBiella, Almo Alberto Montarese (conduttore di Occhio agli occhi programma cult della prima era delle tv locali), e Renzo Villa, che ha voluto una targa che ricordasse l’amico Enzo Gatta, targa che si può vedere ancora oggi all’ingresso del mitico studio 1 di Antenna 3 Lombardia, dove Enzo Gatta realizzò le sue migliori regie.
Chissà come si troverebbe a dis (agio) oggi Renzo Gatta, nell’era di internet, del digitale terrestre e delle tv satellitari.