Gianni Amelio ha realizzato un film capolavoro, erano anni che la cinematografia italiana non realizzava un film di tale levatura. Naturalmente (spero di sbagliarmi) il film non sarà adeguatamente riconosciuto per la sua valenza
perchè tutti ripenseranno al “loro Craxi”: coloro che l’hanno conosciuto, coloro che l’hanno votato e stimato, coloro che l’hanno sempre odiato e lo odiano tuttora giustificando e votando politici di bassissima levatura come quelli attuali non solo corrotti ma anche incapaci…
E’ difficile anche per me annullare i miei giudizi sul Craxi politico, Bobo Craxi mi ricordava (io me ne ero anche dimenticato) che la mia biografia di suo padre fu il primo libro che uscì dopo la morte del padre, da allora credo siano usciti almeno cento libri su Craxi, pro o contro.
Entro nel ruolo del critico cinematografico (nasco grazie a Paolo Pillitteri in tale ruolo) e denoto che Amelio ha realizzato un film degno di una tragedia greca: la vita di un uomo giunto al termine di essa, il dramma della morte, della fine. Straordinario Pierfrancesco Favino (merita un Oscar) non solo per l’impressionante somiglianza con lo scomparso leader socialista e Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987, ma anche nel capire il dramma di un uomo (e dei suoi famigliari) che si sente giunto verso la fine della sua esistenza. Un dramma che riguarda tutti gli esseri umani.
Il film racconterà gli ultimi mesi di vita di Bettino Craxi, analizzando non la sfera pubblica ma quella privata. Non quindi un film documentario sulla vita politica dell’Italia di Bettino Craxi (che sta preparando il regista Ettore Pasculli) bensì gli ultimi mesi di vita dell’uomo in terra tunisina. Il film di Amelio con un Favino che ha una somiglianza impressionante con lo statista scomparso, non ha alcuna pretesa biografica e non si concentrerà sulla connotazione politica ma umana del personaggio, Hammamet è stato girato nei luoghi precisi dove si consumarono gli ultimi anni dell’ex premier italiano, a
cominciare proprio dalla casa tunisina di Craxi, Il film, che si concentra sugli ultimi sei mesi di vita di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, non è né una cronaca fedele né un pamphlet militante: solo la versione di una storia che meritava di essere raccontata, il ritratto intimo di un uomo che lotta per un’ideale e fatica a mantenere il potere tra le sue mani. Hammanet è un thriller, una storia avvincente che insiste su tre caratteri fondamentali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.
Il trailer si apre con una frase dello stesso Craxi: “I denari per la politica sono come le armi per la guerra, mi spiace deludere qualcuno ma la politica è un costo…” inoltre si ascolta Cento giorni, brano di Caterina Caselli, grande amica di Bettino Craxi.