Nunzio Filogamo
DALLA RADIO DI STATO ALLE EMITTENTI TELEVISIVE PRIVATE
(L’Opinione delle Libertà, 20/9/2002)
Nunzio Filogamo, storica voce della radio, prima all’Eiar e poi alla Rai, ormai in pensione e poco valorizzato dalla televisione di Stato, lavorò a TeleAltomilanesse e condusse su Tve Teletna Domenica amica.
Nunzio Filogamo nacque a Palermo il 20 settembre 1902, compì gli studi in legge all’Università di Torino e alla Sorbona di Parigi. E’ durante gli anni universitari che Nunzio inizia ad interessarsi al teatro partecipando ad alcune rappresentazioni messe in scena dall’attrice-regista Elena Vaccaneo. Approdò poi nel mondo dello spettacolo recitando in celebri compagnie musicali insieme a Dina Galli e alle sorelle Grammatica. Filogamo lavora anche con Nino Besozzi, Maria Melato ed Enrico Viarisio, quindi viene scritturato dall’allora famosa compagnia di Ruggero Ruggeri. Ma il grande successo per Filogamo giunge casualmente e in radio, è il 1934 quando, durante una pausa del lavoro della compagnia Ruggeri, Morbelli, autore di riviste e amico della famiglia Filogamo, convince Nunzio ad accettare la parte di Aramis nella rivista radiofonica I quattro moschettieri. E così Filogamo entra all’Eiar, quasi per gioco, ma il gioco presto si trasforma nell’inizio di una brillantissima carriera: il successo della rivista va oltre ogni aspettative: divese stagione, l’ultima delle quali, anno 1937, vede Filogamo anche come regista. Cinque anni di grande successo, e così Filogamo lascia definitivamente il teatro. I quattro moschettieri ha segnato un’epoca ed è entrata a pieno diritto nella storia dello spettacolo. Per gli abbonati della radio degli anni ’30 i beniamini erano Dino De Luca (D’Artagnant), Umberto Mozzati (Porthos), Aldo Massella (Athos), e, soprattutto, Aramis, interpretato da Nunzio Filogamo che caratterizzò il suo personaggio con la sua “erre moscia” e un’attitudine un po’ snob.
A I quattro moschettieri era abbinato un concorso indetto dalla Perugina, basato sulla ricerca delle figurine contenute nei cioccolatini, in breve tempo si crearono borse, mercati ufficiali e quotazione delle figurine, la più rara, il Feroce Saladino, era addirittura quotata in banca.
Sull’onda del successo di quegli anni Filogamo tentò anche l’avventura discografica, fra le sue canzonette ricordiamo Tutto va bene madama la marchesa, Qualcosa in Perù, Toc toc, Nasino in su, Amo tante cose, Cagnolino pechinese. Intraprese anche la carriera cinematografica, fra i suoi film: Non c’è bisogno di denaro di Amleto Palermi (1933), Il serpente a sonagli di Rafaello Matarazzo (1935), La contessa di Parma di Alessandro Blasetti (1937), Ecco la radio di Giacomo Gentilomo (1940), Una famiglia impossibile di Carlo Ludovico Bragaglia, Vento di milioni di Dino Falconi (1940).
Ma ormai Filogamo era un divo della radio italiana, diresse la Compagnia di rivista dell’Eiar di Roma che debuttò il 24 novembre 1940, e, negli anni della guerra. Dopo avere interpretato altri altri due film: (C’è sempre un ma di Luigi Zampa nel 1942 e La vita nostra di P.Faraldo nel 1943) Filogamo viene licenziato a causa del suo rifiuto a recarsi in Germania a lavorare per le truppe tedesche. Rimasto disoccupato per qualche mese, Filogamo ripende a lavorare con l’arrivo degli alleati a Roma, viene infatti incaricato di presentare gli spettacoli organizzati per le forze armate, affiancando dopo l’arrivo degli americani, al Teatro dell’Opera di Roma, stelle come Marlene Dietrich e Jene Krupa. Grazie al maestro Segurini Nunzio riprende a lavorare anche in radio, per cui conduce la rubrica Zig zag, dalla quale lancerà la frase che diventerà celeberrima nel dopoguerra: “miei cari amici vicini e lontani, buona sera, ovunque voi siate”, poi divenuta proverbiale e simbolo del mezzo radiofonico. Filogamo pensò ideò tale frase, che oggi forse può apparire scontata, pensando che oltre alla cento persone che si trovavano nella sala dell’auditorium di registrazione, milioni di ascoltatori stavano per udire la sua voce.
Nel dopoguerra torna in radio e fa qualche comparsata al cinema: Come persi la guerra di C.Borghesio (1947), Come scopersi l’America di C.Borghesio, Adamo ed Eva di Mario Mattoli, Il vedovo allegro di Mario Mattoli (1949). Ma il grande rilancio con programmi rimasti nell’immaginario collettivo in un’Italia che ancora non aveva la televisione: Viva la radio, L’ora del dilettante, La bacchetta d’oro, Il campanile d’oro (condotta con Enzo Tortora), Canzoni e nuvole, La rivista è bella, Dieci con lode, e, soprattutto, Il microfono è vostro. Quest’ultima trasmissione diventò anche un film per la regia di Bennati, cui seguirono Miracolo a Viggiù di Giachino, I due sergenti di Chiesa, e Pentimento di Gianni.
Nel 1951 tenne a battesimo il primo festival di Sanremo nel 1951, condusse anche l’edizione successiva, e quelle del 1953 e del 1954. Ma conl’avvento della tv Filogamo venne estromesso perché ritenuto poco telegenico. Dato il forte controllo cattolico sulla Rai di quegli anni, probabilmente contribuirono a tale esclusione le ricorrenti voci sull’omosessualità di Filogamo. Nel 1955 proseguì la sua attività in radio conducendo Occhio magico, poi fu la volta de La tombola, quindi di Canzoni fra le nuvole.
A Sanremo tornò comunque nel 1957 al fianco di Marisa Allasio, cui non risparmiò i rimproveri, nell’ultima serata, per le numerose papere. Nel 1961 è ancora in radio come conduttore di Maestro per favore, conduce quindi l’edizione 1963 del Cantagiro (ed è interprete del film Urlo contro melodia al Cantagiro ’63 per la regia di Gemmiti) e quella di Un Disco per l’estate1964. Sempre nel 1964 riapproda in tv in La primula rossa della serie Biblioteca di Studio Uno per la regia di Antonello Falqui, nel 1965 conduce in radio Moda e costume, nel 1967 torna in tv in Ieri e oggi di Lino Procacci (1967) e al cinema (La guerra dei topples di Enzo Di Gianni).
Negli anni ’70 continua a dedicarsi alla radio partecipando alle trasmissioni per il ventesimo anniversario del festival di Sanremo e presentando programmi musicali come Toujour Paris, Paris Chanson e La vedova è sempre allegra. Nel 1977 compare nel ruolo di sé stesso nel film con immagini di repertorio di Roberto Faenza, Forza Italia.
Ma ad offrirgli un grande rilancio, fra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80,furono le emittenti TeleAltomilanesse e Tve Teletna, per la quale condusse Domenica amica. Le apparizioni a Tve Teletna fanno si che sia richiamato dalla tv di Stato (La casa felice di Massimo Scaglione, 1977; e Una faccenda privata, telefilm della serie Aereoporto internazionale, sempre per la regia di Massimo Scaglione, 1979).
Filogamo negli studi di Radio Liguria 1, ospite di Giulio Perlot.
Filogamo in radio nel 1983 per condurre un memorial in omaggio al maestro Cinico Angelini. Nel 1984 Filogamo viene richiamato in tv da Renzo Arbore nel varietà televisivo Miei cari amici vicini e lontani che festeggia i cinquant’anni della radio. Nel 1986 il ritorno in tv nel cast di Un fantastico tragico venerdì in onda su Rete4. A Filogamo spetta di presentare a modo suo la pubblicità: “miei cari amici vicini e lontani”, la classifica delle hit americane che vengono cantate in italiano da quattro glorie della musica leggera: Joe Sentieri, Carla Boni, Achille Togliani, Giorgio Consolini. Nel 1989 fu ospite di “C’era una volta il Festival” di Mike Bongiorno.
Ritiratosi in una casa di riposo fece perdere le sue tracce, tanto da indurre Pippo Baudo, nel 1997, ad una clamorosa gaffe, durante una sua trasmissione il Pippo nazionale annunciò anzitempo la scomparsa di Filogamo che poi lo contattò redivivo. Nunzio Filogamo morì veramente a Rodello d’Alba, in provincia di Cuneo, il 24 gennaio 2002.
L’avventurosa storia della radio pubblica italiana. Da Maria Luisa Boncompagni a Luca Barbarossa
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