Patty Pravo

1967 N.42 PATTY PRAVOPatty Pravo (nome d’arte di Nicoletta Strambelli, Venezia 9/4/1948): si iscrive al Conservatorio della città lagunare dove studia pianoforte e composizione. Giovanissima si trasferisce a Londra dove conduce una vita beatnik da esistenzialista e si tiene in contatto con artisti e musicisti emergenti. A Londra conosce i primi gruppi inglesi che stanno uscendo dall’anonimato con il loro nuovo modo di fare musica. Tornata in Italia gira in lungo e in largo per la penisola, ha modo di conoscere i Rokes, complesso inglese guidato da Shel Shapiro che ha un grosso successo in Italia. Entrata a Piper Club al seguito dei Rockes viene notata dal Alberico Crocetta, un avvocato romano scopritore di talenti, che le propone un provino con la Rca che supera brillantemente. Sostituisce a questo punto il suo nome Nicoletta Strambelli, e il primo nome d’arte di Guy Magenta, con Patty Pravo, dai pravos olandesi, descritti come le anime prave della Divina Commedia. Il suo primo 45 giri è Ragazzo triste, versione italiana di un noto brano di Sonny & Cher tradotto da Gianni Boncompagni. In un brevissimo arco di tempo Patty Pravo entra nell’olimpo delle star ed ogni suo atteggiamento, spesso provocatorio, farà discutere fin dall’inizio. Esaltata dai giovani, 1968 N.12 PATTY PRAVOsoprannominata “la ragazza del Piper”, la cantante osa dire “la verginità è assolutamente superflua e scomoda”, intervistata da un giornalista per il settimanale Tv Sorrisi e Canzonalla domanda “cosa fai prima di un concerto?” Patty risponde “faccio l’amore”. La rivoluzione culturale, sociale e sessuale giovanile è alle porte e Patty ne anticipa i tempi, sarà un’icona della generazione beat, simbolo di libertà e di cambiamento. Se da quel momento in poi le ragazze hanno potuto uscire di sera con le chiavi di casa un po’ di merito lo si deve a lei – dichiarerà trent’anni dopo la sua collega Loredana Bertè.  Fra i suoi successi ricordiamo: Qui e la (con cui partecipa al Cantagiro 1967), Se perdo te (1967), La bambola (1968, sulla scia di tale successo pubblica il primo album intitolato Patty Pravo, che contiene, oltre alle hits già incise su 45 giri, anche cover dei Beatles, Ike & Tina Turner, ed altre star internazionali. Partecipa a Canzonissima 1968 con Tripoli ’69 (scritta per lei da Paolo Conte), partecipa nel 1969 al Festivalbar con Il paradiso (di Mogol-Battisti), quindi partecipa a 1974 N.1 PATTY PRAVOCanzonissima con Nel giardino dell’amore (cover di Rain di Josè Feliciano). Nel 1970 Patty Pravo partecipa al Festival di Sanremo presentando La spada nel cuore, negli anni ’70 altri successi: Per te (Battisti), Non andare via (traduzione di Me ne quitte pas di Jacques Brel) e Tutt’alpiù. Dopo avere cambiato parecchie volte casa discografica incide un nuovo album Di vero in fondo e il singolo Love story. Pubblica successivamente altri tre album che, pur contenendo alcuni gioielli intepretativi, non ottengono il successo di un tempo. Tornata alla Rca ritrova il successo con l’album Pazza idea (1973, singollo e album, che contiene anche Poesia di Riccardo Cocciante, restano per diverse settimane in testa alla classifica dei dischi più venduti.  Il successo è confermato anche nel 1974 dall’album Mai una signora, e con il 45 giri Come un Pierrot/La valigia blu, minor successo hanno invece Incontro (1975), Tanto (1976), quindi incide per la Ricordi l’album Patty Pravo. Dopo due anni di silenzio discografico

patty pravo festivalbar 1976Nel 1978 torna alla Rca e al successo con Pensiero stupendo (scritto da Ivano Fossati), l’album del 1978, Miss Italia, prende il titolo da una canzone non pubblicato perché troppo accusatoria nei confronti della Democrazia Cristiana.  Dopo avere inciso un album in tedesco, nel 1981 torna con l’album Cerchi, è poi a Sanremo con Per una bambola. Nel 1984 incide l’album Occulte persuasioni, nel 1986 torna a Sanremo con Pigramente signora, nel 1987 esce l’album Per una bambola, cui seguono Pigramente signora (1988), Oltre l’Eden (1989). Attiva anche negli anni ’90 i suoi album sono: Pazza idea ecc. (1990), Inediti 1972-78 (1993), Ideogrammi (1994, album registrato a Pechino e lanciato anche sul mercato discografico cinese). Nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo con I giorni dell’armonia, seguono: By by Patty (1997), E dimmi che non vuoi morire (1997), Notti guai e libertà (1998), Les etrangers (brano supervisionato per lei da Lucio Dalla).  Nel 2000 presenta l’album Una donna da sognare, con il brano Seduttori sedati scritto per lei da Vasco Rossi. Nel 2002 torna a Sanremo con L’immmenso, cui segue l’album Radio Station. che si presenta come un lavoro particolare, eterogeneo nelle sonorità proposte e che vede la collaborazione dei Cugini di Campagna (cori) nel brano Lontano e che viene registrato fra Roma, Londra e il Brasile. Il 18 luglio 2002 parte il Rehearsal Tour e il 23 luglio dell’anno successivo con il Stupiscimi Tour. Lo stesso anno, inoltre, partecipa al programma televisivo Portici d’estate e riceve un Premio alla COPERTINA SORRISI 1976 patty pravo acarriera. Nel 2004 Patty Pravo incide l’album Nic-Unic, dove Nic sta per Nicoletta, e Unic sta per unica, contenente dieci storie d’amore, che tratteggia in un melage di emozione, sfrontatezza, ironia, febbre dei sensi e febbre dell’anima. Il 27 aprile 2004 parte col nuovo Nic Unic Tour. Sempre nel 2004 Patty Pravo conduce lo show The fool, quattro puntate per Rai1 e annuncia l’incisione di due nuovi album, uno in napoletano e uno di blues-country, quindi debutta come direttrice d’orchestra. Il 13 marzo 2005 parte col nuovo tour estivo Unplugged e il 24 aprile 2005 intraprende un nuovo tour estivo.  L’1 aprile 2006 parte col Tour della Felicità, ma ad ottobre, durante un concerto a Siracusa, ha un incidente, che non le permetterà di continuare ad esibirsi, costringendola dunque a fermare il tour ed annullare le date successive.

Nel 2007 registra l’album Spero che ti piaccia… Pour toi, un tributo alla cantante italo-francese Dalida a vent’anni dalla sua scomparsa. Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro Bla, bla, bla, un’autobiografia scritta da Patty col giornalista Massimo Cotto, esce anche un volume dal titolo Patty Pravo – Discografia illustrata di Fernando Fratarcangeli. Il libro ripercorre il percorso artistico di Patty e descrive, fin nei minimi dettagli, tutte le uscite discografiche, le pubblicazioni e le emissioni (anche estere), dal 1966 con Ragazzo triste al 2004 con Nic – Unic.  Nel 2008 esce nelle radio e nelle piattaforme digitali il singolo La bambola 2008, per celebrare i quarant’anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il caratteristico stile. Il 16 aprile 2008 parte col nuovo tour estivo, non solo nelle piazze, ma anche nei teatri (Sold Out – Promo Tour), riscuotendo un certo successo. Il 18 settembre si esibisce in un concerto-evento all’Arena di Verona, che viene utilizzato per la registrazione del successivo album live.  Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo con il brano E io verrò un giorno là, composto dal giovane Andrea Cutri, arrivando in finale senza tuttavia passare alla seconda parte;[ma aggiudicandosi il Premio AFI. Pubblica il doppio album Live Arena di Verona – Sold Out, registrato in occasione dell’ultima tournée. Il disco comprende, oltre all’inedito sanremese, anche una cover del brano E mi manchi tanto degli Alunni del sole. Alla fine dell’anno raccoglie alcuni filmati realizzati dai fans durante i suoi ultimi concerti in un DVD intitolato Circola un video su di me…, in cui è inserito anche il contenuto speciale Comunicando: un incontro, registrato il 28 ottobre, con studenti e fan all’Università Studio 3 di Roma. Il dvd viene presentato e promosso poi alla Fnac di Milano il 10 febbraio 2010.

Verso la fine del 2009 la cantante riceve in Campidoglio il Premio Personalità Europea e il Premio Ciampi alla carriera, per il quale si esibisce a Firenze il 14 novembre. Nello stesso periodo prende parte alla trasmissione di beneficenza Telethon, esibendosi con i brani Pensiero stupendoLa bambola e …E dimmi che non vuoi morire. Patty Pravo all’insegna del Cinema (2010).  Agli inizi del 2010 il regista Ferzan Ozpetek decide di inserire due brani di Patty Pravo nel film Mine vaganti, e cioè Pensiero stupendo e l’inedito Sogno, candidato al David di Donatello e premiato col Nastro d’argento e il Premio Lunezia per il miglior brano originale e per la qualità musical-letteraria del brano.

patty pravo sanremo 2016Il 14 maggio riparte col nuovo Serza vergogna Tour – Reprise, prendendo parte inoltre all’iniziativa Enel Correnti musicali. Il 22 ottobre inaugura in qualità di madrina la Mostra del Cinema di Subiaco, un omaggio al regista Tullio Piacentini: nell’incantevole Chiostro di San Francesco viene proiettato il musicarello Passeggiando per Subiaco, Patty si esibisce in Qui e là.  Nel 2011 il ritorno al Festival di Sanremo con Il vento e le rose, brano scritto da Diego Calvetti e Marco Ciappelli, eliminata dalla giuria demoscopica, torna ad esibirsi col brano Mille lire al mese durante la terza puntata dedicata al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, il 16 febbraio 2011 esce un album di inediti, Nella terra dei pinguini, quindi parte in tour, prima tappa Fermo, partecipa al programma televisivo Lasciami cantare! condotto da Carlo Conti in veste di giurata. Il 2012 si apre con il lancio nelle radio di un nuovo singolo, Com’è bello far l’amore, scritto da Bruno Zambrini, storico autore de La bambola; il pezzo viene inserito nella colonna sonora dell’omonimo film di Fausto Brizzi, in uscita il 10 febbraio nelle sale cinematografiche in formato 3D.

Sempre nel 2012, rinnova la collaborazione con Vasco Rossi e Gaetano Curreri, incidendo il singolo La Luna, il 3 luglio 2012, riceve dai giornalisti della stampa estera accreditati in Italia, il premio cinematografico Globo d’oro alla miglior musica per la sua interpretazione di Com’è bello far l’amore (dall’omonimo film). Il 10 luglio 2012 viene inoltre insignita del premio Lunezia insieme ai Nomadi, Antonello Venditti e i Subsonica. Dopo la cancellazione della data del 18 agosto 2012 a Porto Cervo, Patty Pravo interrompe il proprio Tour estivo. Il giorno 20 agosto la manager dell’artista, Rossella Martini, approfondisce in un comunicato stampa le ragioni dello stop, spiegando che “Nicoletta interrompe il tour per amore, e per rispetto, verso la musica e verso i fan. Da un po’ di tempo è vittima di un forte disagio psicologico” in quanto “soffre di attacchi di panico, che si scatenano proprio in occasione di eventi a forte partecipazione emotiva, come i concerti, l’occasione in cui lei cerca sempre di dare il massimo. Non sentendosi più all’altezza ha scelto di lasciare. Dopo 46 anni sulle scene, Patty non fa concerti per soldi. Live Nation aveva progetti interessanti per lei, come un concerto alle Cascate del Niagara, ma ora è tutto fermo. Se sentirà di farcela, tornerà, altrimenti non farà più concerti.”

Dopo circa tre mesi di silenzio Patty sorprende ritornando sulle scene con una partecipazione a Domenica In con Lorella Cuccarini e un concerto a Nova Gorica nello scenario fiabesco del casinò della città in cui ha presentato i suoi brani più celebri e i nuovi successi. Partecipa alla fine di novembre a due omaggi ideati dalla Rai in ricordo di Lucio Dalla e Lucio Battisti esibendosi con 4-3-1943Il paradiso ed Emozioni. Nel mese di marzo viene annunciata l’uscita di una raccolta contenente 48 canzoni scelte dall’artista e un inedito in napoletano ‘Na Canzone. La presentazione del triplo “Meravigliosamente Patty”, che include un book con curiosità, aneddoti e foto inedite si svolge il 9 aprile 2013.  Esce quindi il singolo estivo Non mi interessa.  

Nel 2014 esce il film Pazza idea per la regia di Panos H.Koutras nel quale Patty interpreta sè stessa, il film è presentato al Festival del Cinema di Cannes.  Nel 2016 parte il tour Eccomi, vengono lanciati l’album omonimo e il singolo Cieli immensi presentato al Festival di Sanremo 2016, Patty festeggia i suoi cinquant’anni di carriera interpretando nella serata delle cover Tutt’al più. Vince il premio della critica Mia Martini, arriva sesta nella classifica generale e terza nel televoto. Il 7 novembre 2017 per i tipi della Einaudi esce una seconda autobiografia dal titolo La cambio io la vita che… 

Patty Pravo, è, con Mina, la più grande voce femminile della canzone italiana del dopoguerra, non ha mai cessato di essere circondata da molte occasioni che ha rasentato la venerazione, un fatto accaduto solo alle grandi dive dello spettacolo. Simbolo della trasgressione, personaggio scomodo e ingestibile, inafferrabile, hanno scritto per lei Paolo ConteGino PaoliRiccardo Cocciante, Ivano FossatiAntonello Venditti, Francesco De Gregori, Mango, Renato Zero, Ivan Graziani, Ivan Cattaneo, Lucio BattistiGianni Meccia, Don Backy, Shel Shapiro, Bruno Lauzi, Francesco Guccini, Vasco Rossi.

SEXY PATTY: NUDA, BIGAMA SEMPRE LIBERA

patty pravo copertine sorrisi

Le gonne inguinali fatte di sacchetti, le foto per le riviste erotiche, i cinque mariti: “ma non sono mai stata la bambola di nessuno” dice Patty Pravo che compie 65 anni e festeggia con un triplo cd. E qui si confessa con il giornalista che la segue da sempre, anche in occasione di tutti i suoi matrimoni.

di Gigi Vesigna

Quanti anni hai?
“Sono millenaria” ha appena quattro anni quando risponde così alla domanda di “uno grande”. Venezia, 9 aprile 1948, nasce la millenaria Patty Pravo. 9 aprile 2013, a Roma, Patty Pravo regala ai suoi ammiratori Meravigliosamente Patty, un prezioso cofanetto con tre album e 48 canzoni scelte nel suo infinito repertorio. Dentro c’è tutta la sua storia, musicale e non, fatta di conquiste e sconfitte, di amori sciupati perchè raramente l’hanno resa felice. Sessantacinque anni ma ne dimostra venti di meno, un fisico androgino, la pelle d’alabastro che non nasconde “ritocchini”. E’ quella di sempre, la stessa conosciuta nel 1966 al Piper, il leggendario locale di Roma, in Via Tagliamento, frequentato da giovani, anonimi o importanti come lei, venuta da Londra dove studiava inglese, e da personaggi che stavano per scrivere la storia della canzone come Renzo Arbore, Gianni Buoncompagni e Luigi Tenco.

Con un solo disco, Ragazzo triste, cover di un pezzo inglese, Patty diventò “la ragazza del Piper” spodestando Caterina Caselli, che, con il gruppo Gli Amici, aveva inciso una canzone intitolata proprio La ragazza del Piper.

“Non lo sapevo – dice lei – so però che La bambola fu proposta a Caterina che rifiutò, così come all’inizio feci io. Era il 1968 e c’era voglia di cambiare il mondo. Fu un grande successo, ma io non sono mai stata la bambola di nessuno, semmai il contrario”.

La prima volta che ti ho visto eri elegante per una cantante pop, vestivi griffato e un pò te la tiravi. Poi ti ho incontrata, sempre al Piper, con una suggestiva minigonna.

“Ero inguinale, l’avevo ‘fabbricata’ io usando un sacchetto dei Piper Merker, un negozio dove si vendevano solo oggetti col marchio locale. Ma quella minigonna era uno scherzo, non un indumento.”

E’ vero che all’anagrafe sei registrata come Nicola?

“Vero, ma poi sono riuscita a dimostrare che sono femmina e sono diventata Nicoletta. In quanto a Patty Pravo nasce da un primo nome di moda in quegli anni menre Pravo si riferisce alle “anime prave” quelle dell’Inferno di Benigni, pardon di Dante.”

Sei in forma smagliante, e pensare che pochi mesi fa hai interrotto il tour: che cos’era successo?

“Un attacco di panico, un’insopportabile sensazione emotiva che mi respingeva dal pubblico, credevo di non essere più in grado di fare concerti. Durò tre mesi, che ho speso per preparare questo cofanetto, ora sto bene e riprenderò la tournèe.”

Sei sempre stata un “simbolo di trasgressione” al passo coi tempi, anzi sempre un pò più avanti. Nel lavoro e nel privato.

“io so solo che so fare bene il niente. Quanto al resto, beh un pò di lavoro a voi giornalisti ve ne ho dato…”

Guardata di traverso da quasi tutte le colleghe: solo Loredana Bertè ha sempre detto che tu sei stata la prima a consegnare le chiavi di casa ai ragazzi.

“Carina, però non penso sia stato un complimento, ma l’accettazione di una verità.”

Invece non credo che ti voglia molto bene Anna Oxa. Nel 1990 avevano offerto per Sanremo una canzone intitolata Donna con te e tu…

“Io dissi quel che pensavo, che quel testo faceva schifo. Ti pare che potessi cantare ‘le tue mani su di me stanno già forzando la mia serratura.’. Cos’ lasciai il Festival!”

Poi la proposero a Lorella Cuccarini, Lina Sastri e Fiordaliso. Finì che la cantò la Oxa senza lasciare traccia.

“Raramente ho torto, ma quasi sempre ho ragione!”

Nel cofanetto ci sono canzoni di Paolo Conte, Edith Piaf, Jacques Brel, Frank Sinatra, ma anche E dimmi che non vuoi morire firmata da un Vasco Rossi rapito dalla tua personalità.

“Lei – mi ha detto Vasco – è la componente femminile della mia personalità. E io, è evidente, rappresento la sua componente maschile.” Esile, seno quasi invisibile, Una volta mi raccontò che quando correva da ragazza si fasciava il torace per non sentire quel fastidioso ‘ballonzolio’.

Nicoletta, la verità: quanto pesi?

“Adesso che messo su un paio di chili sono a cinquantuno.”

Hai venduto 100 milioni di dischi, hai girato il mondo, dall’America alla Cina dove un tuo concerto in tv è stato seguito da un miliardo di persone…

“il Ministero della Cultura cinese mi chiese di trasferirmi e mi mostrò un leggendario appartamento che mi avrebbe regalato.”

Come vivi la situazione politica?

“Di solito non vado a votare. Pago le tasse, può bastare, no”

Tu credi in Dio?
“Come non potrei? Il mio non è un mestiere, è una grazia.”

Tu, veneziana, mi fai venire in mente uno dei personaggi di Goldoni, la Mirandolina della Locandiera che teneva a bada gli uomini, nobili o plebei, che frequentavano il suo locale. Ma anche a Miranda che Tinto Brass girò con Serena Grandi ispirandosi allo stesso pesonaggio, in chiave beat. La tua vita ha due fasi, una classica, l’altra birichina.

“Sono stata bigama, trigama, e ho avuto anche quattro suocere. La mamma di Gordon (Fugger, ndr.) l’hai conosciuta anche tu quando sei venuto in quel villaggio vicino a Brighton perchè era arrivata la notizia che ci saremo sposati li, anche se in realtà eravamo già sposati da un pezzo. Io e Gordon separandoci ci siamo fatti una promessa: nessuno dei due avrebbe mai avuto figli, visto che a noi non erano arrivati.”

Dopo di lui ci fu Franco Baldieri, brillante, gay, stilista: nozze il 2 febbraio 1972 in Campidoglio e viaggio di nozze in Egitto perchè volevi visitare la tomba di Tutankhamon. Parto con voi in luna di miele: Il Cairo, la traversata del Nilo, e una scarpinata nel deserto da incubo. Arrivammo alla tomba, pochi gradini da scendere, ma tu decidi che li dentro non ci vai. Perchè? Adesso vuoi spiegarmelo?

“Mi era venuta in mente la maledizione di Tutankhamon.”

Poi la cotta fulminante per Riccardo Fogli già in disaccordo coi Pooh. Vi sposate a Greta Green in Scozia con una cerimonia folkloristica, ma non valida che avviene battendo un martello su un’incudine. Poi a Fogli il “due di picche” lo dà Maurizio Vandelli, leader dell’Equipe 84 e tuo momentaneo fidanzato. Succede tutto in un ristorante di via Senato e la scena è tremenda, io c’ero: Fogli parte con le lacrime agli occhi. E tu, Nicoletta, taci.

“Questa non me la ricordavo, le noie le ho avute con gli altri due matrimoni, con Paul Martinez, nel ’76, e Jack Johnson nell’82.Dissero che ero bigama.

Altro musicista, altro grande breve amore: lui si chiama Giorgio D’Adamo e suona con i New Trolls. Passione rovente, poi lui parte per il Cantaeuropa e tu nellppartamento milanese di via Mozart col tellefono in mano…

“Non potevo rovinare una famiglia, lui aveva un figlio. Non mi aveva detto  he si stava separando, hissà, forse le cose sarebbero cambiate!”

In quegli anni ne combini di ogni: nel 1981 posi nu da per Playboy e due anni dopo per Le Ore, rivista molto hot. Poi, nel maggio 1992,  uun poommeriggio la Finanza arriva a casa per un’indagine sulla droga.

“Negli anni 60 qualche canna me la sono fatta, ma droga vera mai. Qualcuno me l’ha ritirata e il mio nome salta fuori in un’inchiesta. Finisco a Rebibbia ma dopo tre giorni esco, mentre le detenute cantano in coro Ragazzo triste. Brutta storia, un pò di titoli sui giornali, non c’entravo nulla”

Un’ultima curiosità me la devo levare: volevi molto bene a mia figlia e le regalavi splendidi libri di fiabe. Una sera del 1978, però, al Palasport di Bologna, dove Baudo ti deve premiare come artista dell’anno e io siedo in prima, eccezionalmente con mia figlia, mi tiri un microfono che per fortuna non colpisce nessuno. Dopo 35 anni mi vuoi spifferare il motivo di quel gesto?

“Ero incazzata. Ero venuta per cantare dal vivo e invece non fu possibile. Così me la presi con te che ovviamente non c’entravi nulla. Fra amici succede. Ma perchè hai aspettato tanto a chiedermelo?”

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