Samuele Bersani nasce a Rimini, il 1° ottobre 1970: registra la sua prima canzone, Il mostro, in casa, il brano viene distribuito a parecchie emittenti, ma non viene mandato in onda da nessuna radio, così è Samuele stesso ad ingegnarsi chiamando un’emittente richiedendola al telefono. Una sera Samuele mentre canta ad una festa viene scoperto da alcuni discografici che gli offrono di andare in tour con Lucio Dalla, è il 1991 e Bersani partecipa al tour Cambio di Lucio Dalla, dapprima vendendo magliette, poi, all’improvviso è invitato da Dalla a salire sul palco e ad esibirsi.
Nello stesso anno viene invitato al Premio Tenco per presentare il brano “Il mostro”, fatto del tutto eccezionale visto che all’epoca non aveva ancora inciso alcun disco.
Nel 1992 Samuele esordisce con l’album C’hanno preso tutto, contenente la hit radiofonica Chicco e spillo. Gli altri bari contenuti nell’album sono: Il mostro, Restiamo ancora qui, Voglio un pianoforte, Domatore, 2 settembre, Dalla piccola finestra e Bottiglie vuote.
Chicco ha una cicatrice sulla faccia
sta con suo fratello che si fa chiamare Spillo
e sanno già sparare come dei cowboy
Chicco prova al sole di scaldarsi il cucchiaino
Spillo sta rubando un altro motorino
il maresciallo guarda l’Italia dentro un bar
Vecchi materassi, copertoni, lavandini, cessi rotti
cazzi disegnati sul palazzo del cornuto
gli africani alla stazione, l’avvocato del barbiere
ancora un altro film di Alberto Sordi alla televisione….
Dopo avere scritto la canzone “Crazy Boy” per l’album “Gente Comune” per Fiorella Mannoia pubblica l’album Freak (1994), che segna la sua consacrazione definitiva. Le canzoni contenute nell’album sono: Freak, Spaccacuore, Fedina penale, Cado giù, Il leone e la gallina, Cosa vuoi da me, Piccolo macellaio, Capo, La fine di una storia, Restiamo qui (2 anni fa). Nel 1997, dopo avere scritto con Lucio Dalla Canzone, spopola con il brano Coccodrilli, cui segue l’album Samuele Bersani che contiene il brano Giudizi universali che si aggiudica il Premio Lunezia 1998 come miglior testo letterario scritto tra il ‘97 e il ’98. Nel 1998 scrive il testo della canzone “Isola” per Ornella Vanoni.
Samuele scrive inoltre brani che entreranno a far parte delle colonne sonore di diversi film tra cui il brano Siamo gatti per la “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e, nel 2000 compone l’intera colonna sonora di “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Nel 2000 partecipa al Festival di Sanremo con Replay che si aggiudica il premio della critica e si posiziona al 5° posto della classifica finale, cui segue l’album L’oroscopo speciale. Nel 2002 esce la prima raccolta Che vita! Il meglio di Samuele Bersani contenente il singolo Giudizi universali. Sempre nello stesso anno compone per Mina la canzone “In percentuale”. Nel 2003 esce l’album Caramella smog, contenete tra gli alti brani: Socio di minoranza, Il destino di un vip, Caramella smog, Cattiva (premio Tenco per il miglior album e canzone italiana) Binario 3 e Se ti convincerai dove duetta rispettivamente con Fabio Concato e Sergio Cammariere.
Nel 2006 esce l’album L’aldiqua che contiene il brano Occhiali rotti, dedicato ad Enzo Baldoni (il giornalista ucciso in Iraq nell’estate 2004), Sicuro Precariato (“Ho scritto Sicuro Precariato immedesimandomi nella figura di un insegnante che anche nella vita privata ‘resta in prova’ è stato naturale: la mia generazione è nata nella precarietà”) e Lo scrutatore non votante. Oltre che a Baldoni l’album e dedicato a Raffaello Baldini “Raffaello è il Fabrizio De Andrè della poesia romagnola (era di Santarcangelo), l’ho conosciuto negli ultimi anni della sua vita”. Con quest’album prosegue la collaborazione con Pacifico.
Samuele Bersani è oggi uno dei cantautori della nuova era, sa interpretare i percorsi esistenziali delle ultime generazioni, Chicco e spillo, Freak, Chiedimi se sono felice, Coppa Uefa, Coccodrilli, Crazy boy, La fine di una storia, Replay, Spaccacuore, Voglio un pianoforte sono ormai dei cult, Bersani è stato paragonato al narratore Enrico Brizzi.
SAMUELE BERSANI INTERVISTATO DA GIGI VESIGNA
“Quale è il nascondiglio in cui ti rifugi quando non sei in scena?”
“A casa, a Bologna, schivando inutili apparizioni televisive, godendomi la libertà che mi affranca da qualsiasi obbligo con i discografici. E vivere una vita normale e trovare la grande gioia di entrare in un bar e sentirmi chiedere: cosa desidera? Senza essere assolutamente riconosciuto. Credimi, a volte è un dono davvero inestimabile essere soltanto un volto fra la folla.
Il 2 ottobre 2009 è uscito un nuovo album di inediti, MANIFESTO ABUSIVO, che contiene anche una rivisitazione della canzone di Fabrizio De Andrè IL BOMBAROLO.
“MANIFESTO ABUSIVO”, NUOVO CD DI SAMUELE BERSANI
CANZONI NATE IN CUCINA
Scrive accanto alla lavastoviglie, «perché lì c’è il senso della casa».
E sul muro che ha davanti proietta le sue fantasie e pezzi di autobiografia.
di Gigi Vesigna
Già la copertina è un avvertimento esplicito: Samuele Bersani, la bocca spalancata in un grido di rabbia o rifiuto, le mani che si tengono la testa, trasmette un senso di ribellione, di insofferenza che, ascoltando il disco, appare liberatoria.
«Non mi piace esser fotografato», mi spiega, «e per di più in quel momento stavo lavorando a questo album che mi ha impegnato per almeno tre anni. Monica si è catapultata in cucina, dove di solito scrivo, e ha cominciato a scattare. Allora sono sbottato… e la foto di quella “rabbia” è finita in copertina di Manifesto abusivo».
Un paio di spiegazioni sono d’obbligo: Monica Silva, che fa la fotografa di professione, è la sua compagna da oltre dieci anni, quindi può anche permettersi una scorreria del genere.
Ma la cucina, Samuele?
«Lavoro lì perché in questa stanza c’è il senso della casa, con la lavastoviglie in funzione e quel muro davanti, che mi fa da orizzonte, sul quale vedo quel che mi passa per la testa, come se fosse aperto sul mondo e sulla fantasia».
Samuele Bersani, che ha compiuto 39 anni il 1° ottobre scorso ma già si autoproclama “quarantenne”, è un romagnolo simpatico come tutti quelli nati a Rimini e dintorni, vive a Bologna, sinora ha pubblicato otto album, tutti di un impegno non cercato ma che, evidentemente, fa parte della sua cultura e della sua sensibilità. Stavolta, questo Manifesto abusivo è quello che i critici definirebbero un concept album, perché le 11 canzoni appaiono conseguenti, quasi volessero dipanare un discorso autobiografico. Ma Samuele rifiuta ogni preconcetto, così come ha qualcosa da dire sul termine “cantautore”. «I cantautori», sostiene, «da un po’ di tempo mi sembrano spenti, senza ispirazione. Sembrano i testimoni di Geova che bussano alla porta e ti trasmettono un senso di fastidio. Pochi giorni fa, durante la presentazione del mio album in una libreria, ho espresso questo parere e poi, quando alla fine i ragazzi sono venuti a farsi firmare il Cd due di loro mi hanno detto, quasi scusandosi: “Noi siamo testimoni di Geova”. Pensa che imbarazzo!».
È giusto definire autobiografico il tuo disco?
«Più che giusto, ho incontrato il Samuele undicenne, che era innamorato di Candice Berger, la protagonista di Soldato blu, un bellissimo western dalla parte degli indiani. Ho raccontato, in A Bologna, la mia città, che per chi ci abita soprattutto la sera è sempre più torva. Credo che negli ultimi anni gli amministratori abbiano sbagliato. Ammiro molto il coraggio di Cesare Cremonini, che ha inaugurato un’osteria aperta sino a tardi. Chissà che non tornino i tempi del Roxy Bar cantati da Vasco».
Samuele si guarda intorno e racconta con le sue canzoni: «Ho letto che Alcatraz, il famoso penitenziario al centro della baia di San Francisco, è stato trasformato in un resort. Allora ho immaginato che anche a Cernobyl costruiscano un motel di lusso per turisti curiosi e morbosi, che Hiroshima diventi una specie di Disneyland, che a Guantanamo nasca un bed and breakfast. Tutto è possibile in questa società camuffata da un’informazione che distorce tutto, esagera, esaspera».
A un certo punto della tua carriera eri stato definito “il cantante delle ragazzine”. Oggi quelle ragazzine sono donne: pensi che apprezzino il tuo modo di raccontarti in musica?
«Con me oggi ci vuole un po’ di pazienza: il nuovo disco deve esser ascoltato più volte, perché se le parole possono apparire impegnative e di non immediata comprensione, la musica invece è preziosa, diversa da quella che viene consuma abitualmente oggi».
Quindi, come dire, hai uno scarso apprezzamento nei confronti del mondo musicale contemporaneo?
«Oggi le canzoni sono un accessorio appiccicato a una persona che magari ha tanto talento, ma quello che le fanno cantare non ha niente a che vedere con la sua personalità. Stanno creando illusi, che poi diventeranno delusi, feriti».
Politicamente non hai mai nascosto di essere di sinistra. Che ne pensi della politica di oggi?
«La mia famiglia era comunista: mia madre spariva per giorni per seguire la sua vocazione di attivista, mio papà andava in giro a vendere Rinascita, i miei idoli erano Berlinguer e Togliatti. Oggi sento il presidente del Consiglio che racconta vecchie barzellette molto peggio di Bramieri, ma anche a sinistra sono confusi. Il congresso del Pd mi è sembrata una recita scolastica. La discesa in piazza con bandiere e campanacci non appartiene più alla nostra cultura. C’è solo Fini che dice qualcosa che si avvicina alle ideologie di sinistra, ma io non voterò mai per lui. Quindi le elezioni faranno a meno di me».
Un ricordo adolescenziale, la fine di un amore, un pesce d’aprile molto particolare, il dialogo con un ragno che parla romanesco. Un ferragosto di ricordi perduti, e quel Manifesto abusivo, che comincia e si conclude con una frase indimenticabile: «La pioggia bagna i freni e aspetta di arrugginirli bene, poi se ne va e a metà della discesa nasce un assolo di Miles Davis». Poi c’è 16/9, storia di una ragazza che appiccica dovunque biglietti offrendo, per dieci euro, a domicilio, un servizio di manicure e pedicure.
Come ti è venuta in mente questa storia così particolare?
Seguendo una ragazza che appiccicava i biglietti ho immaginato che alla fine della giornata avesse la vista a 16 noni, allargata come nei film di Sergio Leone. Un piccolo pezzetto di vita. Il quotidiano, forse, ci salverà. E’ un pò come scrivere in cucina…
LA BIOGRAFIA DI SAMUELE BERSANI
La carriera di Samuele Bersani prende il volo grazie all’orecchio e alla maestria di Lucio Dalla che durante il “Cambio tour” del 1991 decide di farlo esibire prima di ogni suo concerto. Quattro anni dopo, nel 1995, esce “Freak”, che vende oltre 150.000 mila copie e resiste per oltre 56 settimane nella classifica Fimi/Nielsen tra gli album più venduti. Dall’album vengono estratti brani di successo come “Freak”, “Spaccacuore” e “Cosa vuoi da me”. Nel 1996 scrive per l’amico Lucio Dalla il brano “Canzone”, che divenne un successo. Nel 1997 pubblica il terzo album, il cui titolo è fatto da soli tre asterischi e viene anticipato dal brano “Coccodrilli”. All’interno dell’album c’è la straordinaria “Giudizi Universali, che gli varrà il Premio Lunezia ’98 come miglior testo letterario. Nel 2000 è tra i protagonisti del Festival di Sanremo con il brano “Replay”, che si classifica quinta vincendo il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Pochi mesi dopo Sanremo arriva il nuovo album “L’oroscopo speciale”, che in poche settimane conquista pubblico e critica. A novembre del 2000 ritorna a Sanremo, ma questo volta lo fa da vincitore del Premio Tenco per il miglior album del 2000. Alcuni dei
brani contenuti in questo lavoro divengono anche colonna sonora del film “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo per cui compone proprio la canzone “Chiedimi se sono felice”. Compone anche “Siamo gatti” per la colonna sonora del cartone animato “Storia di una gabbanella e del gatto che le insegnò a volare”. Nel 2002 pubblica “Che vita! Il meglio di Samuele Bersani” la prima raccolta di successi. Sono quindici i brani contenuti nel disco, compresi tre inediti: “Milingo”, “Le mie parole” e “Che vita!”, che sarà il primo singolo di lancio e che permetterà al cantautore di vendere oltre 150.000 mila copie.
Il nome di Samuele Bersani è ricordato anche per importanti collaborazioni con diverse artiste del panorama musicale italiano. A partire da Mina per cui scrive “In percentuale” brano del 2003, “Isola” per Ornella Vanoni e “Crazy Boy” per Fiorella Mannoia. Nel 2003 pubblica un nuovo album di inediti dal titolo “Caramella smog”, che lo riporta protagonista assoluto ed indiscusso ai Premi Tenco con ben due riconoscimenti: “Cattiva” miglior canzone e miglior album dell’anno. All’interno del disco vi sono importantissime collaborazioni con Fabio Concato e Sergio Cammeriere. Nel 2005 esce “Seguendo Virgilio – dentro e fuori il Quartetto Cetra” un disco – omaggio a Virgilio Savona del Quartetto Cetro in cui Samuele partecipa, reinterpretando il brano “Sette piccole streghe”. Nel 2006 torna alla musica con “Lo scrutatore non votante” singolo di lancio del nuovo disco “L’aldiquà”, che conquista subito il disco d’oro. Dall’album usciranno altri tre singoli: “Sicuro precariato”, “Lascia stare” e “Una delirante poesia” Sempre nel 2006 è tra i protagonisti del disco – tributo “Innocenti evasioni 2006″ dedicato a Lucio Battisti. Samuele canta il brano ” Il leone e la gallina”. Nel 2007 viene premiato con il Premio Amnesty Italia grazie al brano “Occhiali rotti” dedicata alla figura del reporter Enzo Baldoni. Nel gennaio 2009 partecipa al programma “Che tempo che fa” di Fabio Fazio in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè. Durante la trasmissione interpreta il brano “Il bombarolo”. Sempre nello stesso anno partecipa al brano “Domani 21/04/09” e all’iniziativa Artisti Uniti per l’Abruzzo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Nel luglio 2009 torna alla musica con il brano “Ferragosto”, che anticipa il nuovo album “Manifesto abusivo”, settimo studio album. Nel 2012 torna a calcare il palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo con il brano “Un pallone” vincendo nuovamente il Premio della Critica Mia Martini. Durante la manifestazione propone una particolarissima versione di “Romagna Mia” nella serata dei duetti accompagnato da Goran Bregovic. Poco dopo esce una nuova raccolta dal titolo “Psyco – 20 anni di canzoni” con due brani inediti. Sempre nel 2012 è tra i protagonisti del concerto – evento “Concerto per l’Emilia”, ideato da Beppe Carletti dei Nomadi, per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni emiliane colpite da un terribile terremoto. Nel 2013 esce l’album Nuvola numero nove, nel 2015 esce il singolo Le storie che non conosci composto e interpretato con Pacifico e con un cameo di Francesco Guccini, nel 2016 esce un live per festeggiare i 25 anni di carriera, La fortuna che abbiamo. Il 2 ottobre 2020 esce il nuovo album Cinema Samuele.