Milva (nome d’arte di Maria Ilva Biolcati, Goro, Ferrara, 17/7/1939): nata da una modesta famiglia di piccoli commercianti, ma la madre era stata soubrettina nella compagnia di Wanda Osiris, si trasferisce con la famiglia a Bologna a sedici anni, qui inizia a studiare lirica e a cantare nelle balere. Cantante lirica mancata, quando decide di darsi alla canzone, spinta dalla sorella, brucia le tappe. Nel 1959 partecipa a un concorso per voci nuove indetto dalla Rai e si piazza al primo posto fra 7.000 concorrenti, ottiene una scrittura dalla radio. Debutta al Festival di Sanremo del 1961 dove si piazza al terzo posto con Il mare nel cassetto, nel 1962 è ancora a Sanremo classificandosi al secondo posto con Tango italiano. Dopo una breve apparizione al cinema (La bellezza d’Ippolita con Gina Lollobrigida), la “nuova primadonna della canzone italiana” erede di Nilla Pizzi, decide di cambiare rotta: allarga il suo repertorio agli spiritual, ai gospel e alle canzoni di protesta. Nel 1964 pubblica una raccolta di canzoni classiche italiane, invitata a
cantare nel 1965 i Canti della Libertà dal Piccolo Teatro di Milano in occasione del ventennale della Liberazione, la carriera di Milva a questo punto cambia rotta. Si esibisce in recital teatrali, sempre sotto la regia di Sthreler recita in Milva canta Brecht, quindi esordisce nel teatro di prosa con Il Ruzante per la regia di Gianfranco De Bosio, da questo momento interpreta Weiss, ed altri classici. Canti di poesie della libertà, per la regia di Giorgio Streheler. Ma… cos’è questa crisi per la regia di Arnoldo Foà, sono altri due suoi spettacoli colti dai quali trae altrettanti album. Nel 1973 le viene assegnata la Gondola d’Oro a Venezia, nello stesso anno è Jenny delle spelonche in un nuovo allestimento di Strehler de L’opera da tre soldi di Weill-Brecht. Nel 1973 porta il recital brechtiano al Festival di Edinburgo, nel 1974 torna a Sanremo con Monica delle bambole, ma è una parentesi: Milva ormai è una star internazionale. Si esibisce al Berliner Festival e al Theatre de la Monnaie di Bruxelles, apprezzatissima soprattutto in Germania, dove riceve nel 1976 il premio della critica tedesca per l’album Milva canta Brecht e il disco di platino per l’album Von tag su tag con Mikis Theodorakis. Nel 1979 presenta il recital Canzoni fra le due guerre al Festival di Berlino e nelle principali piazze italiane. Nel 1980 riceve un altro disco d’oro in Germania per l’album Was ich denke, e pubblica in Italia un album con canzoni di Jannacci. Negli anni ’80 si esibisce a Parigi, poi porta in scena I sette peccati capitali di Brecht-Weill, terzo disco d’oro in Germania per l’album Ich habe kein august con musiche di Vangelis. Nel 1982 incide l’album Milva e dintorni con canzoni di Franco Battiato, debutta poi alla Scala di Milano con La vera storia di Luciano Berio su libretto di Calvino, con la stessa opera apre la stagione teatrale all’Olympia di Parigi, al Maggio Musicale Fiorentino, e all’Opera di Amsterdam. Nel 1983 un suo recital di canzoni all’Olympia di Parigi riscuote un grandissimo successo da parte del pubblico e della critica, indi interpreta il film Via degli specchi. Nel 1984 porta il suo recital brechtiano a Los Angeles, è poi a Parigi con lo spettacolo El tango, in coppia col fisarmonicista argentino Astor Piazzolla, un successo che farà il giro del mondo. Ancora un film nel 1985 (Mon beau frere a tuè ma soeur), nel 1986 riprende il recital brechtiano a Londra, e partecipa all’Arena di Verona all’omaggio in mondovisione a Maria Callas, con Renato Bruson, Josè Carrera, Agnese Valza e Carla Fracci.
Nel 1987 incide un album di Vangelis, poi ancora in un recital brechtiano con mesi di esaurito, poi va in Giappone. Nel 1988 gira altri due film per la regia di Kristof Zanussi, è ancora al La Scala di Milano con Luciana Savignano. Nel 1989 pubblica un nuovo album di canzoni scritte per lei da Franco Battiato Svegliando l’amante che dorme, titolo del recital poi portato nei migliori teatri italiani. Nel 1990 presenta a Sanremo con Sono felice, canzone scritta per lei da Ron. All’inizio degli anni ’90 spopola ancora in Germania, dove è considerata la più grande interprete di Brecht-Weill, e dove è l’unica interprete canora a cui sia concesso di fare spettacoli nei teatri lirici. Nel 1990 riceve il Premio Tenco, quindi è in Giappone. Nel 1992 torna in Italia per lavorare con Mario Missiroli recita in Lulu nel quale descrive il conflitto fra la morale ipocrita e conformista e la vitalità istintuale che libera dalle constrinzioni borghesi. Nel 1992 porta in Giappone Canzoni fra le due guerre, quindi si esibisce a Vienna; nel 1993 al Teatro Bellini di Catania Milva diventa il Principe Orlovsky nell’opera di Johann Strauss Junior Il pipistrello. Milva si accosta alla nobile tradizione del sinfonismo mitteleuropeo, rivedendo le atmosfere spensierate e gaudenti della Vienna asburgica. Nel 1993 torna a Sanremo con Uomini addosso brano sulla violenza fisica e psicologica subita dalle donne, scritto per lei da Facchinetti e Negrini dei Pooh, interpretato da lei con con piglio teatrale. Nel 1993/94 parte dal Teatro Parioli di Roma il recital Milva e le sue tre B (Brecht, Berio e Battiato), un’efficace sintesi del suo percorso evolutivo e un’originale miscela di teatro e di sperimentazione. Ancora nel 1993 è impegnata ne La storia di Zazà, nel 1994 si esibisce a Londra, effettua quindi la sua tredicesima torunèe giapponese con un recital dedicato ad Edith Piaft. Nel 1995 si esibisce in Svizzera nel suo repertorio brechtiano, ottiene un Disco d’Oro per lo straordinario album uscito in Grecia con musiche di Thanos Mekroutzikos, autore di musica sinfonica e cameristica, fondatore del Festival Internazionale di Patrasso, e all’epoca ministro della cultura in Grecia. Nel 1995 altro fugace ritorno al cinema (Celluloide per la regia di Carlo Lizzani, e nel documentario di Werner Herzogg sulla vita di Carlo Gesualdo da Venosa, l’ultimo dei madrigalisti rinascimentali). Nel 1995 incide un album dedicato ad autori classici: Bizet, Schumann, Tschaikoski, Hendel, ecc. con orchestrazioni di James Last. Si esibisce al Festival Hall di Osaka, poi è ancora al Piccolo Teatro con Non splende la luna. Milva canta di nuovo Brecht. Si esibisce ad Oslo nell’ambito della consegna dei premi Nobel. Nel 1996 porta sulle scene Tosca, ovvero prima dell’alba, si esibisce poi in Polonia, indi al Piccolo Teatro di Milano con l’orchestra Sinfonica dei Pomeriggi Musicali. Nel 1997 dopo un trionfale tour brechtiano e dopo avere effettuato una serie di concerti a Barcellona, a Zurigo, a Buenos Aires, a Salonicco e a Sarajevo, torna in Polonia con Canzoni fra le due guerre. Sempre nel 1997 incide per la Polidor tedesca Mia bella Napoli, con brani storici di Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio ed Eduardo Di Capua. Con il quintetto argentino di
Daniel Binelli è di nuovo impegnata nel repertorio piazzoliano e si esibisce anche a Buneos Aires. Nel 1998 nuova tournèe in Germania, sempre con i tanghi di Piazzolla, riprende Brecht a Montevideo, a Istambul e in Egitto, poi è di nuovo in Grecia e a Tokyo accompagnata da un’orchestra sinfonica. E’ protagonista a Palermo e al Teatro di Verdura di Milano dell’opera Maria de Buenos Aires di Piazzolla, con testi del poeta Ferrer. Dopo essere tornata agli autori greci, per la Bng Ariola in Germania incide un nuovo cd. Nel 2000, in occasione del centenario della nascita e del cinquantenario della morte del grande Kurt Weill, viene invitata a cantare I sette peccati capitali in varie città fra cui Dessau (luogo natale dello stesso Weill), dove si svolge un festival in suo onore. Suona quindi a Nizza, all’Opera di Parigi e a Varsavia. Con l’Orchestra Milano Classica rilegge i lied di Bach, lavora poi con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese presso il santuario di Pompei. Dopo una serie di concerti piazzoliani in Marocco, in Israele e in Sudamerica, Milva ottiene un grande successo di pubblico e di critica a teatro sempre in un repertorio piazzoliano. A Mannheim le viene assegnato l’ennesimo premio alla carriera. Nel 2001 Milva dedide di recuperare e di rileggere La vera storia di Berio, nel 2002 Milva rappresenta il melologo scritto da Michele Serra e da Marco Tutino, Peter Uncino. Nel 2003 è ancora impegnata in Maria de Buenos Aires di Piazzolla, nel 2004 esce il cd Milva canta Merini. Dotata di una stupenda voce, è stata capace di passare dal genere melodico-tradizionale. alla musica d’autore (Franco Battiato, di Ron e di Enzo Jannacci, alla musica colta (Brecht, Weill, Vangelis, Piazzolla), ai gospel e ai canti di protesta. Apprezzatissima all’estero (non solo in Germania), Milva è delle cantanti più grandi del XX secolo, il suo nome lo si può tranquillamente accostare a quello di Edith Piaft, Amalia Rodriguez, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan. Milva ha vinto innumerevoli premi fra i quali ricordiamo molti dischi d’oro, il Premio Luigi Tenco, e la Stella d’argento, come per tutte le grandi è impossibile ricostruire una discografia completa, Milva ha partecipato a quindici festival di Sanremo, non ha mai vinto, ma ha al suo attivo molti secondi e terzi posti; fra i suoi album segnaliamo: 14 successi di Milva(1961), Milva canta per voi (1962), Milva-Villa (1963), Canzoni da cortile – Le canzoni del tabarin (1963), Canti della libertà (1965), Milva (1965),Milva (1966), Milva (1967), Angeli in bandiera (1969), Un sorriso (1969), Canzoni di Edith Piaft (1970), Ritratto di Milva (1970), Milva canta Brecht (1971), La filanda e altre storie (1972), Dedicato a Milva da Ennio Morricone (1972), Sognavo amore mio (1973), Sono matta da legare (1974), Milva Brecht (1975), Milva (1977), Canzoni fra le due guerre (1978), La mia età (1979), La rossa (1980), Identikit (1983), Corpo a corpo (1985), Milva a Astor Piazzolla live (1985), Tra due sogni (1986), Milva (1988), Svegliando l’amante che dorme (1989), Mon amour… solo canzoni d’amore (1992), Uomini addosso (1993, album dove ha proposto brani di Biagio Antonacci, Ron, Paolo Conte, I Pooh e altri). Milva ha collaborato con Alda Merini (per la quale ha realizzato un album con le liriche della poetessa musicate da Giovanni Nuti), Umberto Eco, Andrea Zanzotto, Gian Ruggero Manzoni ed Emilio Villa. Nel 2007 è tornata per l’ultima volta al Festival di Sanremo con The show must go on brano scritto da Giorgio Faletti, nel 2007 è uscito l’album In territorio nemico. Nel 2009 è stata insignita del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore, nel 2010, dopo 51 anni di carriera, ha pubblicato un terzo album scritto per lei e prodotto da Franco Battiato Non conosco nessun Patrizio. Poco dopo ha annunciato sul suo sito una sorta di ritiro dalle scene, in pratica la cessazione della sua attività negli spettacoli dal vivo. Fra l’ìnverno e la primavera del 2011, nonostante il precedente annuncio, Milva è tornata in scena in teatro con La variante di Luneburg già portato in scena nel 2008. Nel 2010 rilascia la sua ultima intervista a Massimo Giletti su Rai1 e annuncia il definitivo ritiro dalla scene, malata da tempo aveva perso la coscienze del tempo e della memoria. Nel 2018 le viene assegnato il premio della critica al Festival di Sanremo che viene ritirato dalla figlia Martina. Nel luglio 2019, in occasione dei suoi 80 anni, la cantante rilascia un’intervista al Corriere della Sera, in cui sostiene di trascorrere le sue giornate a casa, accudita dalla figlia e dalla sua fidata assistente. Nel maggio 2020 Milva fa la sua ultima apparizione sulle scene musicali, con un cameo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è Primavera di Dario Gay, incisione fatta dallo stesso in collaborazione con altri artisti per l’emergenza da COVID-19. Malata da tempo di Alzheimer, Milva muore a nella sua casa in via Serbelloni a Milano il 23 aprile 2021.